WHOLE VEGETALE INTEGRALE
INTRODUZIONE
Col passare del tempo Campbell
dovette cambiare convinzioni radicate e rifiutare l’idea che
-
fosse
la carenza di proteine a causare le patologie
-
e
che fosse l’assistenza medica e la disponibilità di acqua potabile ad
assicurare la salute infantile
e convincersi che:
-
è l’alimentazione il passe-partout per la
salute umana e
-
l’alimentazione considerata ideale non lo è
affatto;
-
Infine
che la gente non è informata poiché le istituzioni di ricerca medica e scientifica
le hanno dichiarate infondate e ne hanno soppressa la diffusione
sistematicamente;
-
pochi
scienziati e giornalisti guardano il quadro generale e preferiscono
specializzarsi nell’analisi di singole goccioline.
Intanto le industrie
farmaceutiche e quelle alimentari cercano di convincerci che la salvezza sta
nelle pillole che contengono frammenti di piante e ingredienti artificiali.
PERCHÉ UN
ALTRO LIBRO?
Spesso è più facile
accettare ciò che ci viene detto che considerare la possibilità di una cospirazione
mirata. Infatti oggi le prove a favore di un’alimentazione a base di cibi
vegetali naturali sono troppe per
ignorarle. Questo libro porta alla luce i motivi per cui è così difficile
portare alla luce queste prove e cosa deve accadere affinché si verifichi un
vero cambiamento.
IL TUTTO:
LA SOMMA DELLE SUE PARTI
La prima parte di
questo libro offre informazioni più dettagliate di quelle del libro THE CHINA
STUDY.
La seconda parte
analizza i motivi per cui l’insegnamento di THE CHINA STUDY non è accettato.
La terza parte parla
delle forze economiche che sfruttano il riduzionismo e negano il resto.
La quarta parte parla
dei rischi in gioco e cosa bisogna fare perché le cose cambino.
LA VERITÀ È
DI TUTTI
Molti contribuenti
hanno perso la salute perché è stato loro negato di trarre vantaggio dalle
scoperte fatte col loro denaro.
Il sistema attuale non
è sostenibile. Faremo in tempo a cambiare le cose prima che il sistema
collassi? È in gioco il futuro della specie umana.
CAPITOLO 1
– IL MODERNO MITO DELLA SANITÀ
Quasi ogni settimana si
scoprono nuovi medicinali miracolosi e la ricerca genetica degli alimenti
presto riuscirà a fare di un pomodoro un pasto completo. In realtà è tutto
falso.
Il sistema dovrebbe essere piuttosto chiamato
“insanitario”: esso gestisce la malattia anziché la salute.
Per fortuna esiste un
modo molto più valido e i suoi effetti collaterali sono tutti positivi e
previene la maggior parte delle malattie.
IL SISTEMA
INSANITARIO NAZIONALE.
Negli USA si spende più
denaro pro-capite che in qualsiasi altra parte del mondo e tuttavia sta agli
ultimi posti in classifica tra le nazioni più industrializzate per la qualità
del suo servizio e non siamo diventati più sani.
Il tasso di sovrappeso
e obesità, di diabete e ipertensione sembra essere destinato a crescere ancora.
Il tasso di diabete di tipo 2 è più che raddoppiato, quello dell’ipertensione è
aumentato del 30%. Gli effetti collaterali dei farmaci sono la terza causa di
morte, ma a livello governativo non si dànno risposte a chi chiede spiegazione
di questo fatto. Si tiene di più agli interessi dell’establishment sanitario.
LA BUONA
NOTIZIA
Malgrado le migliaia di
miliardi di dollari spesi la situazione sanitaria non migliora e i progressi
decisivi si allontanano sempre più in là. Tuttavia non occorrono tali
progressi: ciò che mangiamo ogni giorno è un fattore più determinante del DNA e
delle sostanze chimiche dannose. I cibi possono guarirci in modo più rapido ed
efficace della maggior parte dei farmaci costosi.
Si possono prevenire il
cancro, le cardiopatie, il diabete di tipo 2, l’ictus, la degenerazione
maculare, l’emicrania, la disfunzione erettile, l’artrite e altro ancora.
LA DIETA
UMANA IDEALE
Non occorre mangiare
cibi tristi e insapori. È sufficiente utilizzare alimenti vegetali nella forma
più vicina possibile allo stato naturale (alimenti “integri”) con una varietà
di verdure, frutta, semi, frutta a guscio, legumi e cereali integrali.
Evitare gli alimenti
molto trasformati e i prodotti di origine animale, come pire sale olio e
zuccheri aggiunti. Mirare a ricavare l’80% delle calorie dai carboidrati, il
10% dai grassi e il 10% dalle proteine.
SE LA DIETA
VEGETALE E INTEGRALE FOSSE UNA PILLOLA
… sarebbe presentata
così:
-
previene
il 95% di tutti i tipi di tumore,
-
previene
quasi tutti gli infarti e gi ictus,
-
fa
regredire anche le cardiopatie gravi,
-
previene
e fa regredire il diabete di tipo 2 al punto che già il terzo giorno è
pericoloso usare l’insulina.
Come effetti collaterali si
avrebbero:
-
il
raggiungimento del peso ideale,
-
l’eliminazione
di quasi ogni tipo di emicrania, raffreddore, acne, influenza, dolore cronico e
sofferenza intestinale,
-
l’aumento
dell’energia,
-
la
fine della disfunzione erettile.
Inoltre:
-
rallenterebbe
e, potenzialmente, farebbe regredire il riscaldamento ambientale,
-
ridurrebbe
la contaminazione dell’acqua freatica,
-
porrebbe
fine alla deforestazione,
-
porterebbe
alla chiusura degli allevamenti,
-
ridurrebbe
la denutrizione e la necessità di emigrare per i cittadini dei Paesi più poveri
del mondo.
Se esistesse una tale
pillola, il suo inventore diventerebbe l’uomo più ricco del mondo e verrebbero
fatte campagne mediatiche per diffonderne il consumo. Al contrario, un gran
numero di potenti interessi economici fa di tutto per screditare una tale dieta
e nascondere la verità al pubblico.
PERCHÉ LA
DIETA VEGETALE E INTEGRALE HA SENSO
La dieta vegetale
integrale è il modo più sano di mangiare per gli esseri umani perché essa
comporta – secondo una congettura dell’autore - la mancata ossidazione.
Essa avviene anche
all’interno del corpo umano e, in parte, è benefica perché facilita il
trasferimento dell’energia all’interno dell’organismo e permette di eliminare
sostanze estranee rendendole solubili in acqua ed eliminabili con l’urina, però,
se è eccessiva, promuove l’invecchiamento, il cancro, la rottura della placca
nelle arterie (infarto e ictus)e altri effetti avversi per una moltitudine di
malattie neurologiche e autoimmuni.
La protezione dei
vegetali integrali da tali malattie avviene per due motivi:
-
per
il ridotto contenuto di proteine
-
e
per la presenza di antiossidanti, che, però, non ostacolano l’ossidazione
utile.
Questa è una teoria ma, comunque, funziona.
PERCHÉ IL
LETTORE DOVREBBE DARMI CREDITO?
L’autore ha insegnato e
compiuto ricerche sui complessi effetti del cibo sulla salute per
cinquant’anni, ha pubblicato circa 350 articoli scientifici che in buona parte
sono stati revisionati da esperti
DOMANDE
FREQUENTI
Gli ascoltatori delle
sue conferenze pongono domande sulla quantità di verdure e di grassi da
consumare, ecc.
In realtà, non siamo
ancora in possesso di sufficienti prove scientifiche che rispondano a questi
interrogativi. D’altra parte mangiando molte varietà di cibi vegetali integrali
si potrà evitare di preoccuparsi di tali dettagli, l’organismo provvederà da sé
a gestirli.
DIETA
VEGETALE E INTEGRALE: UN’IDEA IL CUI MOMENTO È (QUASI) GIUNTO
L‘autore pensava
ingenuamente che i risultati delle sue ricerche sarebbero stati accolti e
avrebbero rivoluzionato il modo di mangiare degli americani.
In realtà ciò è
avvenuto solo in piccola parte e il governo insegna ancora le cose sbagliate.
CAPITOLO 2
– TUTTA LA VERITÀ
Saranno qui esposte le
critiche degli oppositori della dieta vegetale.
VALUTARE LA
RICERCA IN CAMPO SANITARIO
Ogni settimana sono
presentate “scoperte decisive” in campo farmacologico, terapie genetiche, ecc.
ma nessuna di esse offre lontanamente gi stessi vantaggi della dieta vegetale
integrale.
Prima di opporre le sue
prove alle loro, l’autore consiglia di farsi delle domande su ciò che viene
strombazzato.
È vero? (Sono state ben
impostate le ricerche?)
È tutta la verità?
Dicono i loro effetti collaterali?
È rilevante? Anche senza affermare il falso, a volte si
isola dal contesto un dettaglio e gli si conferisce un’importanza eccessiva. Ad
esempio un farmaco che riduce il colesterolo non necessariamente riduce il
rischio di infarto.
È utile leggere riviste
revisionate da esperti.
COME
STABILIRE SE UNA MISURA SANITARIA SIA RILEVANTE
In ordine inverso di importanza
basarsi
-
sulla
rapidità dell’effetto.
Eccezion fatta per le
emergenze, la rapidità della risposta della dieta vegetale integrale è
sbalorditiva, al punto che i diabetici devono essere sottoposti al monitoraggio
già dal primo giorno ad evitare una crisi ipoglicemica. Nel caso dell’angina si
sono avute risposte entro una o due settimane mentre col farmaco Ranolazina
occorrevano sei settimane, mediamente.
-
sull’ampiezza
degli effetti, ossia su un’ampia serie di condizioni patologiche.
-
e
sulla profondità (un miglioramento enorme delle proprie condizioni).
LO STUDIO
DI ESSELSTYN SULLA REGRESSIONE DELLE CARDIOPATIE
Nel 1985 il dottor Esselstyn
reclutò 18 pazienti affetti da cardiopatie avanzate, quantunque non fossero in
pericolo di morte ma disposti a collaborare con la dieta.
Negli otto anni
precedenti avevano avuto quarantanove eventi (infarti, angioplastiche, interventi
di bypass). Nei dodici anni successivi all’adozione della dieta vi fu un solo
evento, per di più in un paziente che non aveva rispettato la dieta.
Poi Esselstyn continuò
a seguire informalmente quei pazienti. Nei 36 anni dall’inizio dello studio
solo cinque pazienti erano morti, ma nessuno per motivi di cuore.
Al contrario uno studio
su 6.500 pazienti che avevano utilizzato il farmaco Ranolazina non si era
riscontrata alcuna differenza rispetto a quelli che avevano preso un placebo,
salvo un modesto miglioramento in alcuni parametri.
RILEVANZA
STATISTICA CONTRO RILEVANZA EFFETTIVA
Quanto minore è la
differenza tra due condizioni (gruppo sotto esperimento e gruppo di controllo
che assume un placebo) tanto maggiore deve essere il numero delle persone sotto
esperimento per dimostrare che quella differenza è reale, anziché casuale.
Allora si parla di rilevanza statistica, la quale impedisce di trarre
conclusioni sulla base di dati insufficienti.
Tuttavia non ci si
dovrebbe limitare alla rilevanza statistica di un certo miglioramento ad
esempio da 4,5 a 3,5 di attacchi di angina per settimana ma si dovrebbero
cercare terapie che migliorano davvero la vita delle persone (la rilevanza
effettiva), anziché gestire le malattie.
VERSO- UNA MIGLIORE SOLUZIONE PER LA
SALUTE
Si penserà che le
migliori facoltà di medicina si apprestino a fare dell’alimentazione a base
vegetale la principale scienza medica del futuro e che i finanziamenti siano
dedicati alla formazione e alla ricerca nutrizionale, ma l’establishment medico
a livello verbale è favorevole a una sana alimentazione, ma nei fatti non
prende sul serio la dieta come principale mezzo per la cura e la prevenzione
della malattia.
Ciò è avvenuto solo
nella medicina alternativa, anzi sono stato trattato come un eretico e i
finanziamenti per la ricerca e la mia carriera sono stati compromessi, ma tali
attacchi sono stati largamente inefficaci ma prima di mettervi al corrente di
ciò che vi è dietro quegli attacchi, voglio mettervi al corrente del mio
percorso da eretico.
CAPIITOLO 3
– IL MIO PERCORSO ERETICO
Quando diedi avvio alla
mia carriera non ero preparato a conoscere il lato oscuro della “scienza”, così
come viene praticata oggi: l’avidità, la meschinità, la vera e propria
disonestà e il cinismo di alcuni dei suoi professionisti, per non parlare degli
episodi sconcertanti in cui funzionari pubblici chiudevano gli occhi davanti a
scoperte importanti che ostacolavano la loro rielezione.
Finché un pesce nuota
nell’oceano crede che esista solo l’oceano, ma se viene preso in una rete e
tirato fuori dall’acqua , scopre che non esiste solo l’oceano e se riesce a
liberarsi dalla rete non viene creduto dagli altri pesci.
Così quando feci la
scoperta che le proteine animali non facevano bene alla salute feci il primo
passo nel campo dell’eresia.
LA MUCCA E
IO
Cresciuto in un’azienda
di allevatori di bestiame e di mucche da latte, pensavo di contribuire al
benessere dell’umanità cercando il modo di ottenere più proteine dagli animali.
E le aziende del settore erano molto generose con le sovvenzioni per tali ricerche,
ma la mia insaziabile curiosità sulle osservazioni anomale mi portò a scoprire
che l’intero paradigma scientifico moderno era pesantemente viziato.
PROTEINE,
LA SOSTANZA NUTRITIVA (NON PROPRIO) PERFETTA
Quando scoprii nelle
Filippine che erano i bambini di famiglie benestanti a consumare più proteine e
ad ammalarsi di cancro al fegato, cercai se c’erano altri studi che
confermassero la mia scoperta. In effetti, uno studio eseguito in India sui
topi aveva portato alla medesima conclusione: i topi ai quali era stata
somministrata una percentuale del 20% di proteine sul totale delle calorie si
erano ammalati tutti di cancro, mentre quelli a cui era stato somministrato
solo il 5% erano tutti indenni dal cancro.
Inoltre si è provato
che ciò vale soprattutto per certi tipi di proteine, quelle animali che pur
godevano di grande venerazione tra gli scienziati, poiché quelle erano
metabolizzate in modo molto più efficiente.
Nella maggior parte
degli studi sulle sostanze cancerogene si somministravano dosi centinaia o
migliaia di volte superiori a quelle presenti negli hot dog o nell’ambiente
(come per la diossina).
Invece le proteine
animali si rivelavano capaci di causare il cancro anche alle dosi normali,
magari raccomandate nella dieta.
Fui invitato a tenere una
conferenza e nella cena successiva rivelai al caporedattore della più
importante rivista oncologica che nella mia ricerca in corso si intendeva
confrontare lo straordinario effetto delle proteine sulla crescita tumorale con
quello di una sostanza cancerogena estremamente potente. Lui accettò di
pubblicarla, a patto che fossimo riusciti a ottenere quei risultati.
Nel frattempo, però,
quel caporedattore era andato in pensione e il suo successore passò i
manoscritti sul collegamento tra cancro e nutrizione a una rivista non
certificata.
Anche gli scienziati
più razionali erano soggetti all’isteria vedendo associare il cancro alle
proteine più apprezzate.
IL CAMPO
MINATO DEL CANCRO
Campbell fu invitato a una conferenza in cui espose i
suoi esperimenti e riferì che negli esperimenti si era ottenuta la regressione
del cancro riducendo l’apporto di proteine e che c’erano buone probabilità che
l’approccio nutrizionale per il cancro potesse rivelarsi utile e privo di
effetti indesiderati a differenza della chemioterapia e della radioterapia.
Ma il chirurgo disse
che l’intervento era il metodo migliore per curare il cancro, il capo della
chemioterapia espresse il suo disaccordo e lo stesso fece il capo della
radioterapia. E dopo venti anni nulla è cambiato.
ERESIA DOPO ERESIA
Campbell non considera
un troglodita dogmatico e meschino chi non concorda con lui, ma si aspetta che
le sue tesi vengano messe alla prova, quantunque con l’intenzione di provarne
l’erroneità.
Si è scoperto che negli
esperimenti un moderato apporto di proteine del latte promuove il cancro e
questo non rientra nei paradigmi medici dominanti.
Altrettanto avviene con
la scoperta che la crescita del cancro può essere attivata e disattivata variando
l’apporto delle sostanze nutritive e ad opera di meccanismi multipli;
che la crescita del
cancro è controllata più dall’alimentazione che dai geni e dai cancerogeni
chimici,
che le malattie
cardiache non sono dovute principalmente ai grassi totali, ai grassi saturi e
al colesterolo ma alle proteine animali;
e così molte altre
cose.
Mentre in USA certi
livelli di colesterolo sono considerati pericolosamente bassi, nella Cina
rurale invece erano associati a una migliore salute.
L’ULTIMA FRONTIERA (DEL PARADIGMA) :
IL RIDUZIONISMO
Fu solo quando Campbell
cominciò a mettere in dubbio i meccanismi
del metodo scientifico che uscì dal paradigma più insidioso: il
riduzionismo.
II PARTE
IL
PARADIGMA COME PRIGIONE
Nella prima parte del
libro si è detto che tante informazioni sula salute sono nascoste al pubblico e
che ciò ha prodotto un sistema sanitario costoso e inefficiente.
In questa seconda parte
si parla del riduzionismo che è il primo dei due fattori responsabili della
mancata informazione.
Nei capitoli 5-12 si
vedrà come il riduzionismo abbia influenzato il modo di considerare la
nutrizione e la salute, l’interpretazione dei risultati delle risorse, la
priorità da attribuire alle ricerche, la supremazia della genetica nella
comunità scientifica, nonché i limiti di questa disciplina nell’affrontare le
malattie e infine il rapporto tra tossine ambientali e il cancro.
Infine si considererà
il ruolo del riduzionismo sulle abitudini alimentari con conseguenze sulla
povertà umana, la crudeltà verso gli animali e il degrado ambientale.
CAPITOLO 4 - IL TRIONFO DEL
RIDUZIONISMO
Se sei ciechi toccassero una parte o l’altra – zampa, zanna,
proboscide, coda, orecchio e pancia --di un elefante, farebbero una descrizione
diversa dell’animale e crederebbe di avere una conoscenza migliore degli altri.
Ciò pregiudica la comprensione del mondo.
I LIMITI DEI PARADIGMI
I paradigmi sono utili poiché non si può prendere in
considerazione tutto insieme e per mettere alla prova le teorie, ma non si deve
dimenticare tutto il resto, quindi accettare il paradigma e l’olismo.
RIDUZIONISMO CONTRO OLISMO
Il riduzionismo suppone
che si possa comprendere l’intero, se si conoscono tutte le sue componenti.
L’olismo, invece,
afferma che l’intero è di più della somma delle sue parti.
Grazie al riduzionismo
abbiamo potuto raggiungere una conoscenza più profonda dell’universo e abbiamo
acquisito una maggiore capacità di interagire con esso.
Se il Campbell usa il
termine wholism invece di holism è perché holism fa pensare a qualcosa di
sacro, poiché molti scienziati sono ostili alla religione, come i fondamenti
religiosi lo sono alla scienza.
Paradossalmente questo
rifiuto dell’olismo da parte degli scienziati è il massimo del fondamentalismo.
RIDUZIONISMO: UNA PANORAMICA STORICA
Nell’antichità greca la
scienza e la teologia erano intimamente interconnesse.
Dopo la teoria
geocentrica, la religione fece di essa un dogma. Allora la scienza si ritirò in
occidente poiché l’osservazione della realtà fu considerata un’attività pericolosa.
Ma dal 1600 gli
scienziati posero le basi per la supremazia dei fatti scientifici sulla fede
religiosa.
Negli ultimi duecento
anni abbiamo assistito all’inesorabile marcia del riduzionismo in tutti i campi.
CIÒ CHE IL RIDUZIONISMO NON PUÒ SPIEGARE
Kurt Gödel dimostrò che nessun sistema
complesso può essere conosciuto nella sua interezza, ma è solo una parte di un
sistema più grande.
In un momento si può osservare la
posizione o la velocità di un elettrone ma non entrambi.
IL MODELLO “LEONARDO”
Non occorre tornare
alla divisione del lavoro tra scienziati e teologi, ma di tornare al
Rinascimento e al suo massimo rappresentante, Leonardo Da Vinci.
Egli aveva compreso
che, per progredire, l’olismo aveva bisogno del riduzionismo e che quest’ultimo
non poteva fare a meno dell’olismo per non perdere rilevanza, altrimenti si
perdeva di più di quello che si guadagnava.
L’”INTERO” NELL’OLISMO
Il filosofo e statista
Jan Smuts scrisse che la realtà consiste in un “grande intero” costituito da
“piccoli centri naturali di interezza”.
Ogni entità all’interno
dell’organismo è al tempo stesso un intero e una parte. È necessario dividere
gli interi nelle parti che li compongono per descriverli in modo efficace, ma
non dobbiamo dimenticare che queste divisioni sono arbitrarie.
Ogni parte influenza
l’altra e ne è influenzata. Se togliamo una parte, tutte le altre sono
costrette ad adattarsi. Ci sono cambiamenti continui che rendono inutili i
modelli di previsione riduzionisti.
IL PREZZO INTELLETTUALE DELLA
VITTORIA RIDUZIONISTA
Nella comunità
scientifica, c’è bisogno di meno dogmi e di più apertura mentale nel descrivere
il mondo in cui viviamo.
Il paradigma
riduzionista è un dogma. Esso rifiuta a priori l’idea di non essere sempre
l’unico e il miglior modo di comprendere e misurare la realtà.
Gli individui più
rispettati e colti della nostra società sono addestrati a operare
esclusivamente all’interno di questo dogma. E la tragedia è che questo è il
sistema a cui abbiamo affidato la ricerca della verità e ciò determina le
nostre scelte pubbliche e influenza e
nostre scelte private.
CAPITOLO 5
– IL RIDUZIONISMO INVADE LA NUTRIZIONE
L’alimentazione non è
considerata fondamentale, mentre il riduzionismo ha degradato la nutrizione e
la salute umana.
Le nostre scelte
alimentari influenzano anche l’ambiente, poiché possiamo fare acquisti dai
produttori locali o dalle grandi aziende sudamericane.
LA SCIENZA
NUTRIZIONALE RIDUZIONISTA
Oggi si insegna che la
vitamina A fa bene alla vista, la vitamina E combatte il cancro, il calcio
fortifica le ossa. Si insegnano le percentuali dei vari nutrienti e le calorie
da consumare.
Ciò era importante
anche per ottenere finanziamenti per la ricerca, poiché si doveva rendere conto
dei risultati, che dovevano essere misurabili.
Si seguiva questo
modello. A causa B che a sua volta causa C e questo porta a D e maggiore era la
quantità di A (quantità di sostanza cancerogena), maggiore era la quantità di D
(cancro).
Col riduzionismo è
facile dimostrare quello che si vuole, guardando solo al particolare. E chi ha
il megafono più grande ha il maggior impatto sull’opinione pubblica.
LA
NUTRIZIONE RIDUZIONISTA AL SUPERMERCATO E A CASA
Se si apre un libro di
testo per la scuola primaria si trova un elenco di nutrienti e le dosi sufficienti ad assicurarci la
salute, ma se certi cibi non ci piacciono, allora potremo prendere degli
integratori.
Eppure perfino la
ricerca nutrizionista ha dimostrato che gli integratori non funzionano, ma la
gente è convinta che basti prendere i singoli nutrienti.
Non servono lunghe
liste dei nutrienti a caratteri minuti, poiché
-
verranno
ignorate dall’acquirente
-
lo
illudono che siano le uniche sostanze importanti. (l’USDA ha sviluppato dagli
anni 60 un database dei nutrienti di tutti gli alimenti conosciuti con le
quantità giornaliere raccomandate: https://ndb.nal.usda.gov).
Secondo Campbell l’attenzione alle
sostanze nutritive è in piccola parte utile, come ad esempio nelle carenze di
vitamina C che nei marinai del 18° secolo poteva salvare la vita in attesa di
programmi a più lungo respiro ma per le altre situazioni spinge a un grande impegno
in piccole cose.
GLI OSTACOLI DEL MODELLO RIDUZIONISTA
L’INUTILITÀ DELLA PRECISIONE
RIDUZIONISTA
COME PRENDERE UNA PALLA AL VOLO
CAPITOLO 6
– LA RICERCA RIDUZIONISTA
SCIENZA RIUZIONISTA E CAUSALITÀ
COME
SAPPIAMO CIÒ CHE SAPPIAMO
RICERCA
CRITICA CONTR RICERCA RIDUZIONISTA
UN NUOVO
PARADIGMA DI RICERCA NUTRIZIONALE
CAPITOLO 7
– LA BIOLOGIA RIDUZIONISTA
LA MIA
ESPERIENZA PREGRESSA CON L’MPO: ARACHIDI E CANCRO AL FEGATO
MPO, AF E
CANCRO
LA BASE
BIOCHIMICA DELLA NUTRIZIONE
METABOLISMO
ED ENZIMI
IL
PARADOSSO DELL’MPO
CIÒ CHE HO
IMPARATO DALL’MPO
OMEOSTASI:
LA BASE DELLA SALUTE
CAPITOLO 8
– GENETICA CONTRO NUTRIZIONE
PRIM PARTE
SCONFIGGERE
LA MALATTIA
IL
TERREMOTO GENETICO
COMPLESSITÀ
GENETICA E RIDUZIONISMO A CONFRONTO
UNA BREVE
LEZIONE DI GENETICA
IL SOGNO
DEL GENETISTA
IL DECLINO
DELL’ERA DELLA NUTRIZIONE
IL
DIBATTITO NATURA-CULTURA
SPERANZA
(NUTRIZIONE) CONTRO DISPERAZIONE (GENI)
CAPITOLO 9
– GENETICA CONTRO NUTRIZIONE
SECONDA
PARTE
L’ORIGINE
DELLE MALATTIE
LO
SVILUPPO DEL CANCRO
LE ARMI
NELLA LOTTA CONTRO IL CANCRO
IL CARCINOGEN
BIOASSAY PROGRAM
PROBLEMI
CON I METODI DI RICERCA DEL CBP
DEPISTAGGI
CARCINOGENI
I
SOSTENITORI DEL CBP
IL CBP
OGGI
CAPITOLO
10 – LA MEDICINA RIDUZIONISTA
ILSISTEMA
“INSANITARIO” NAZIONALE
NUTRIZIONE:
CHE COS’È LA MEDICINA OLISTICA
CAPITOLO
11 – RIDUZIONISMO E INTEGRATORI
RUI HAI
LIU E LA MELA RIDUZIONISTA
L’INDUSTRIA
DEGLI INTEGRATORI
ACCANIMENTO
MULTIVITAMINICO
CAAPITOLO
12 – LA POLITICA SOCIALE RIDUZIONISTA
QUELLO CHE
FACCIAMO A NOI STESSI LO FACCIAMO ALLA TERRA
LE NOSTRE
SCELTE ALIMENTARI E IL RISCALDAMENTO AMBIENTALE
PROSCIUGAMENTO
DELLE FALDE ACQUIFERE NEL MIDWEST
CRUDELTÀ
ED ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI NEMM MODERNA INDUSTRIA ZOOTECNICA
POVERTÀ
UMANA
IL CIBO
COME NESSO
PARTE
III
IL
POTERE SOTTILE E I SUOI DETENTORI
CAPITOLO
13 – COMPRENDERE IL SISTEMA
UN SISTEMA
SANITARIO IPOTETICO
IL NOSTRO
EFFETTIVO SISTEMA SANITARIO
LA RETE
DEL PROFITTO RIDUZIONISTA
ILPOTERE
SOTTILE
CAPITOLO
14 – SFRUTTAMENTO E CONTROLLO INDUSTRIALE
L scopo delle ricche e potenti
industrie che sono alla base del nostro sistema sanitario hanno sostituito da
tempo l’obiettivo originario del sistema – la nostra salute – col perseguimento
di profitti in continua crescita .
Il loro denaro distorce i programmi
di ricerca, le notizie diffuse dai media sui temi della salute e le politiche
governative e agiscono senza lasciare prove evidenti: la loro principale
vittima è l’alimentazione olistica.
L’INDUSTRIA
MEDICA
Noi crediamo che i medici siano i
meglio preparati a occuparsi della nostra salute e ci convinciamo che i farmaci
e gli interventi chirurgici siano la cosa migliore da farsi, specialmente nel
caso di cancro e di cardiopatie.
I medici sono il clero dell’epoca laica:
hanno il potere di vita e di morte e non tollerano alcun tipo di eresia.
Non è un caso se i percorsi
terapeutici su cui insistono i medici sono quelli che garantiscono i maggiori
profitti all’industria medica e alla sua alleata, l’industria farmaceutica.
La moglie di Colin Campbell si grattò
un neo sulla coscia che le lasciò una piccola crosta. La fece analizzare e le
fu diagnosticato un melanoma avanzato al III stadio, che le fu asportato
insieme alla biopsia su un linfonodo vicino, detto linfonodo sentinella che
risultò positivo, ma lei non accettò la chemioterapia, né la radioterapia.
Allora il marito fece delle ricerche
su dei casi analoghi e scoprì che la dieta a base vegetale aveva un effetto
favorevole nel prolungare la sopravvivenza, e che questo avveniva anche in
altri casi di cancro.
Scoprì anche gli effetti sfavorevoli
dell’asportazione del linfonodo inguinale comportava spesso la perdita dell’uso
della gamba per un anno oltre a un effetto negativo sul sistema immunitario e
che ricorrendo poi all’interferone non si otteneva un allungamento della
sopravvivenza.
Inoltre, scoprì anche che nell’80%
dei casi l’infezione di quel linfonodo non era accompagnato dalle altre
stazioni, mentre a tutti i 146 casi era stata fatta l’asportazione di quelle.
Infatti, anche a Karen fu richiesto
quando intendesse sottoporsi alle terapie.
Lei confermò che non intendeva
seguire nessuna terapia e l’oncologo le rispose che la prossima volta sarebbe
stato troppo tardi.
Campbell tentò di mostrargli la
documentazione che aveva raccolto, ma l’oncologo gli fece un gesto con la mano
per intendere che non voleva sentire sciocchezze. Molta gente gli ha riferito
comportamenti analoghi dagli oncologi.
Sua moglie dopo otto anni – in
occasione del cinquantesimo di matrimonio - godeva ancora di ottima salute.
Certamente esistono anche medici
onesti che vogliono il bene dei loro pazienti, ma per loro è quasi impossibile
opporsi agli interessi dell’industria perché rischiano di perdere la licenza
professionale.
L’INDUSTRIA
FARMACEUTICA
La nostra società accoglie l’idea romantica
– promossa da Big Pharma - che un gruppo di scienziati altruisti - per
curiosità e desiderio di servire l’umanità - lavorano indefessamente per
scoprire la cura contro il cancro, il diabete e le cardiopatie.
In realtà le aziende farmaceutiche
perseguono il profitto come le altre.
Il guaio è che esse stimolano noi stessi
a pagare inconsapevolmente la maggior parte dei costi della ricerca, tramite le
tasse e offerte volontarie per produrre farmaci che spesso- non funzionano e
nella peggiore delle ipotesi ci uccidono.
Inoltre, l’industria farmaceutica cerca
protezione contro il libero mercato, gonfi i costi della produzione dei
farmaci, produce nuovi farmaci che non sono migliori dei precedenti e chiede
ulteriori agevolazioni fiscali, truffa il sistema per importo a molti zeri,
dichiara di spendere 1,32 miliardi di dollari per sviluppare ciascun farmaco, ma
dei ricercatori indipendenti stimano che non spendano di più di 98 milioni di dollari.
Dichiara 61.000 dollari l’anno per formare
ciascun medico, ai quali offrono cene costose, vacanze, computer e altri
benefit di grande pregio.
Nel 2004 sono avvenuti 374.000
incontri di questo genere, più di mille al giorno.
Inoltre, mettono a punto medicinali a
scopo preventivo per raggiungere anche le persone sane.
Così propongono delle “polipillole”
sostenendo che si dovrebbe fare una prevenzione primaria con cambiamenti
ambientali e comportamentali nonché utilizzo di farmaci sicuri e provati, ma
poi affermano che tali cambiamenti sono costosi e hanno un impatto modesto a
ridurre gli eventi cardiovascolari, quando sono sottoposti a grandi studi
clinici a lungo termine.
Nello stile di vita propongono il
consumo ridotto di grassi, di ridurre il peso a ogni costo, sano o no col
consumo di cibi industriali, non col cibo vegetale e integrale.
L’INDUSTRIA
DEGLI INTEGRATORI E DEI NUTRACEUTICI
Si è già detto nella prima parte che i nutrienti estrapolati
dal contesto degli alimenti naturali non fanno un gran bene e a volte fanno
decisamente male, ma questo non ha fermato l’industria degli integratori perché
ci sono tanti studi a cui attingere.
Varie leggi hanno favorito lo sviluppo di tali industrie e
malgrado studi di senso contrario, esse si sono prese libertà sempre maggiori
di dichiarare benefici per la salute.
Il 68% degli americani adulti usano integratori ma l’unica
cosa che ha guadagnato in salute è l’utile di tali industrie.
QUESTIONI
DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE
Anche le industrie alimentari hanno
un ruolo nella distorsione del sistema sanitario nazionale.
A tal fine l’industria influisce
anche sulla stessa scienza, fingendo intenzioni di contribuire alla nostra
salute. Tutto ciò non rappresenta eccezioni ma è ordinaria amministrazione.
CAPITOLO
15 – RICERCA E PROFITTO
L’IMPOVERIMENTO
DELLA SCIENZA
SEGUENDO I
SOLDI
COME I
FINANZIAMENTI CONDIZIONANO IL DISEGNO DI STUDIO
COME I
FINANZIAAMENTI COMPROMETTONO L’INTEGRITÀ DELLA RICERCA
COME I
FINANZIAMENTI INCIDONO SUL PERCORSO PROFESSIONALE
COME I
FINANZIAMENTI PORTANO A UNA SPECIALIZZAZIONE MIOPE
COME I
FINANZIAMENTI DETERMINANO LE PRIORITÀ DELLA RICERCA NELLA SOCIETÀ
UNO
SGUARDO DA INSIDER AI FINANZIAMENTI E ALLA RICERC
I COSTI
PER LA SOCIETÀ DEI FINANZIAMENTI A SCOPO DI LUCRO
CAPITOLO
16 – QUESTIONI DI MEDIA
LE RIVISTE
SCIENTIFICHE SPECIALIZZATE
I MEDIA
UFFICIALI
MISTIFICAZIONE,
OMISSIONE E IMCOMPENTENZ ALLA PBS
PRESSIONE
DELLA PUBBLICITÀ A FARE DISINFORMAZIONE MEDIANTE OMISSIONE
IL POTERE
SOTTILE E I MEDIA
CAPITOLO
17 – DISINFORMAZIONE GOVERNATIVA
COME
L’INDUSTRIA HA COMPRATO IL GOVERNO
IL
COSIDDETTO DIBATTITO SULLA SANITÀ
IL
PROGRAMMA FILOAZENDALE DEI NIH
CAPITOLO
18 – ACCECATI DAI PORTATORI DI LUCE
I DOLLARI
DELL’INDUSTRIA ALL’OPERA
ACS
MS SOCIETY
AND
ASN
EFFETTI
NOCIVI
L’ABDICAZIONE
DELLA RESPONSABILITÀ PERSONALE
PARTE IV
PENSIERI
FINALI
CAPITOLO
19 – VERSO UNA NUOVA INTEGRITÀ
GLI OSTACOLI DEL MODELLO RIDUZIONISTA
L’INUTILITÀ DELLA PRECISIONE
RIDUZIONISTA
COME PRENDERE UNA PALLA AL VOLO
CAPITOLO 6
– LA RICERCA RIDUZIONISTA
SCIENZA RIUZIONISTA E CAUSALITÀ
COME
SAPPIAMO CIÒ CHE SAPPIAMO
RICERCA
CRITICA CONTR RICERCA RIDUZIONISTA
UN NUOVO
PARADIGMA DI RICERCA NUTRIZIONALE
CAPITOLO 7
– LA BIOLOGIA RIDUZIONISTA
LA MIA
ESPERIENZA PREGRESSA CON L’MPO: ARACHIDI E CANCRO AL FEGATO
MPO, AF E
CANCRO
LA BASE
BIOCHIMICA DELLA NUTRIZIONE
METABOLISMO
ED ENZIMI
IL
PARADOSSO DELL’MPO
CIÒ CHE HO
IMPARATO DALL’MPO
OMEOSTASI:
LA BASE DELLA SALUTE
CAPITOLO 8
– GENETICA CONTRO NUTRIZIONE
PRIM PARTE
SCONFIGGERE
LA MALATTIA
IL
TERREMOTO GENETICO
COMPLESSITÀ
GENETICA E RIDUZIONISMO A CONFRONTO
UNA BREVE
LEZIONE DI GENETICA
IL SOGNO
DEL GENETISTA
IL DECLINO
DELL’ERA DELLA NUTRIZIONE
IL
DIBATTITO NATURA-CULTURA
SPERANZA
(NUTRIZIONE) CONTRO DISPERAZIONE (GENI)
CAPITOLO 9
– GENETICA CONTRO NUTRIZIONE
SECONDA
PARTE
L’ORIGINE
DELLE MALATTIE
LO
SVILUPPO DEL CANCRO
LE ARMI
NELLA LOTTA CONTRO IL CANCRO
IL CARCINOGEN
BIOASSAY PROGRAM
PROBLEMI
CON I METODI DI RICERCA DEL CBP
DEPISTAGGI
CARCINOGENI
I
SOSTENITORI DEL CBP
IL CBP
OGGI
CAPITOLO
10 – LA MEDICINA RIDUZIONISTA
ILSISTEMA
“INSANITARIO” NAZIONALE
NUTRIZIONE:
CHE COS’È LA MEDICINA OLISTICA
CAPITOLO
11 – RIDUZIONISMO E INTEGRATORI
RUI HAI
LIU E LA MELA RIDUZIONISTA
L’INDUSTRIA
DEGLI INTEGRATORI
ACCANIMENTO
MULTIVITAMINICO
CAAPITOLO
12 – LA POLITICA SOCIALE RIDUZIONISTA
QUELLO CHE
FACCIAMO A NOI STESSI LO FACCIAMO ALLA TERRA
LE NOSTRE
SCELTE ALIMENTARI E IL RISCALDAMENTO AMBIENTALE
PROSCIUGAMENTO
DELLE FALDE ACQUIFERE NEL MIDWEST
CRUDELTÀ
ED ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI NEMM MODERNA INDUSTRIA ZOOTECNICA
POVERTÀ
UMANA
IL CIBO
COME NESSO
PARTE
III
IL
POTERE SOTTILE E I SUOI DETENTORI
CAPITOLO
13 – COMPRENDERE IL SISTEMA
UN SISTEMA
SANITARIO IPOTETICO
IL NOSTRO
EFFETTIVO SISTEMA SANITARIO
LA RETE
DEL PROFITTO RIDUZIONISTA
ILPOTERE
SOTTILE
CAPITOLO
14 – SFRUTTA,ENTO E CONTROLLO INDUSTRIALE
L scopo delle ricche e potenti
industrie che sono alla base del nostro sistema sanitario hanno sostituito da
tempo l’obiettivo originario del sistema – la nostra salute – col perseguimento
di profitti in continua crescita .
Il loro denaro distorce i programmi
di ricerca, le notizie diffuse dai media sui temi della salute e le politiche
governative e agiscono senza lasciare prove evidenti: la loro principale
vittima è l’alimentazione olistica.
L’INDUSTRIA
MEDICA
Noi crediamo che i medici siano i
meglio preparati a occuparsi della nostra salute e ci convinciamo che i farmaci
e gli interventi chirurgici siano la cosa migliore da farsi, specialmente nel
caso di cancro e di cardiopatie.
I medici sono il clero dell’epoca laica:
hanno il potere di vita e di morte e non tollerano alcun tipo di eresia.
Non è un caso se i percorsi
terapeutici su cui insistono i medici sono quelli che garantiscono i maggiori
profitti all’industria medica e alla sua alleata, l’industria farmaceutica.
La moglie di Colin Campbell si grattò
un neo sulla coscia che le lasciò una piccola crosta. La fece analizzare e le
fu diagnosticato un melanoma avanzato al III stadio, che le fu asportato
insieme alla biopsia su un linfonodo vicino, detto linfonodo sentinella che
risultò positivo, ma lei non accettò la chemioterapia, né la radioterapia.
Allora il marito fece delle ricerche
su dei casi analoghi e scoprì che la dieta a base vegetale aveva un effetto
favorevole nel prolungare la sopravvivenza, e che questo avveniva anche in
altri casi di cancro.
Scoprì anche gli effetti sfavorevoli
dell’asportazione del linfonodo inguinale comportava spesso la perdita dell’uso
della gamba per un anno oltre a un effetto negativo sul sistema immunitario e
che ricorrendo poi all’interferone non si otteneva un allungamento della
sopravvivenza.
Inoltre, scoprì anche che nell’80%
dei casi l’infezione di quel linfonodo non era accompagnato dalle altre
stazioni, mentre a tutti i 146 casi era stata fatta l’asportazione di quelle.
Infatti, anche a Karen fu richiesto
quando intendesse sottoporsi alle terapie.
Lei confermò che non intendeva
seguire nessuna terapia e l’oncologo le rispose che la prossima volta sarebbe
stato troppo tardi.
Campbell tentò di mostrargli la
documentazione che aveva raccolto, ma l’oncologo gli fece un gesto con la mano
per intendere che non voleva sentire sciocchezze. Molta gente gli ha riferito
comportamenti analoghi dagli oncologi.
Sua moglie dopo otto anni – in
occasione del cinquantesimo di matrimonio - godeva ancora di ottima salute.
Certamente esistono anche medici
onesti che vogliono il bene dei loro pazienti, ma per loro è quasi impossibile
opporsi agli interessi dell’industria perché rischiano di perdere la licenza
professionale.
L’INDUSTRIA
FARMACEUTICA
La nostra società accoglie l’idea romantica
– promossa da Bigpharma - che un gruppo di scienziati altruisti - per curiosità
e desiderio di servire l’umanità - lavorano indefessamente per scoprire la cura
contro il cancro, il diabete e le cardiopatie.
In realtà le aziende farmaceutiche
perseguono il profitto come le altre.
L’INDUSTRIA
DEGLI INTEGRATORI E DEI NUTRACEUTICI
QUESTIONI
DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE
CAPITOLO
15 – RICERCA E PROFITTO
L’IMPOVERIMENTO
DELLA SCIENZA
SEGUENDO I
SOLDI
COME I
FINANZIAMENTI CONDIZIONANO IL DISEGNO DI STUDIO
COME I
FINANZIAAMENTI COMPROMETTONO L’INTEGRITÀ DELLA RICERCA
COME I
FINANZIAMENTI INCIDONO SUL PERCORSO PROFESSIONALE
COME I
FINANZIAMENTI PORTANO A UNA SPECIALIZZAZIONE MIOPE
COME I
FINANZIAMENTI DETERMINANO LE PRIORITÀ DELLA RICERCA NELLA SOCIETÀ
UNO
SGUARDO DA INSIDER AI FINANZIAMENTI E ALLA RICERC
I COSTI
PER LA SOCIETÀ DEI FINANZIAMENTI A SCOPO DI LUCRO
CAPITOLO
16 – QUESTIONI DI MEDIA
LE RIVISTE
SCIENTIFICHE SPECIALIZZATE
I MEDIA
UFFICIALI
MISTIFICAZIONE,
OMISSIONE E IMCOMPENTENZ ALLA PBS
PRESSIONE
DELLA PUBBLICITÀ A FARE DISINFORMAZIONE MEDIANTE OMISSIONE
IL POTERE
SOTTILE E I MEDIA
CAPITOLO
17 – DISINFORMAZIONE GOVERNATIVA
COME
L’INDUSTRIA HA COMPRATO IL GOVERNO
IL
COSIDDETTO DIBATTITO SULLA SANITÀ
IL
PROGRAMMA FILOAZENDALE DEI NIH
CAPITOLO
18 – ACCECATI DAI PORTATORI DI LUCE
I DOLLARI
DELL’INDUSTRIA ALL’OPERA
ACS
MS SOCIETY
AND
ASN
EFFETTI
NOCIVI
L’ABDICAZIONE
DELLA RESPONSABILITÀ PERSONALE
PARTE IV
PENSIERI
FINALI
CAPITOLO
19 – VERSO UNA NUOVA INTEGRITÀ
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