Riassunto
del libro
ALLA RICERCA
DI UNA SALUTE PERFETTA
di Albert Mosséri, eminente igienista francese
(1925-2013)
Il
pensiero di un recente igienista, in estrema sintesi
(chi
vuole maggiori dettagli, vada alla fine di questo corsivo di 23 punti)
1)
Aspettare la
vera fame e non rimpinzarsi. Per distinguerla dalla falsa fame, attendere
mezz’ora. Se la fame è vera, essa si rinforza. Se è falsa, scompare. La falsa
fame si manifesta con disturbi come mal di testa, depressione, pessimismo,
bocca pastosa, rutti, contrazione o crampi, gola contratta, ecc. Invece, la
vera fame è accompagnata da euforia, ottimismo, senso di benessere, gola
aperta. Inoltre la vera fame fa restringere lo stomaco sicché è più facile
evitare la bulimia, ossia di mangiare troppo e si assaporano meglio i cibi
senza bisogno di ricorrere alle spezie, che, in genere, sono nocive,
2)
L’uomo è
costituzionalmente un frugivoro come il gorilla e altri primati che gli sono
molto simili per quanto riguarda il DNA. Ossia il suo fisico è ben attrezzato
per mangiare la frutta, nella quale va compresa anche quella dell’orto che
nasce da un fiore, come le zucchine, i cetrioli, le melanzane, i peperoni, ecc.
Magari le persone malate gradiscono poco la frutta che in buona parte è
acidificante. Ai malati occorrono gli alimenti alcalinizzanti, come i frutti
dell’orto e le verdure come le varie lattughe e cicorie.
3)
Gli alimenti
crudi – o cotti solo lo stretto necessario per poterli masticare – freschi e
naturali racchiudono vitamine, enzimi, sali minerali e oligoelementi nella
forma naturale che è l’unica che li rende veramente utili e graditi
all’organismo vivente.
Per crudità si intendono ortaggi come
carote, finocchi, sedano foglie, cetrioli, lattughe, ecc.
Si cuoceranno appena quanto basta per
volatilizzare le sostanze piccanti, o cavoli, i cavolfiori, i carciofi, le
zucchine, le fave verdi on i loro baccelli, i fagiolini, le cipolle, le foglie
della bietola, i peperoni, il sedano rapa, il rafano nero, ecc. Chi non
sopporta le crudità intere può inizialmente assumerle come succhi realizzati
con la centrifuga, quantunque ciò comporti la perdita di una buona parte delle
vitamine, sali minerali, ecc.
Si cuoceranno più a lungo i porri, le carote
dure, le foglie dure del sedano e della bietola, del cavolo e del cavolfiore,
le rape, le barbabietole affettate finemente (capitolo 13).
4)
Gli alimenti
concentrati sono i meno salutari perché costringono l’organismo a diluirli per
renderli simili al sangue. Essi hanno, pertanto un effetto stimolante che viene
interpretato per una fortificazione; in realtà affaticano l’organismo. Inoltre
gli alimenti concentrati sono generalmente poveri di vitamine, enzimi, sali
minerali, oligoelementi, sicché peggiorano la situazione nel lungo termine. Durante
la prima guerra mondiale, o marinai di una corazzata tedesca, che aveva
affondato molte navi nemiche, cominciarono ad ammalarsi e a morire malgrado che
mangiassero molto cibo nutriente secondo il modo di ragionare della medicina
ufficiale (carne, pesce, cereali, torte). Solo un igienista riuscì a salvarli
prescrivendo loro verdure e frutta.
5)
Le
intolleranze alimentari spesso provengono da cattive combinazioni alimentari
piuttosto che da un dato alimento. In tal caso, non si avrebbe intolleranza se
lo si mangiasse da solo. Oppure l’organismo non accetta un alimento
acidificante come le fragole, perché esso stesso è già troppo acidificato.
6)
Non occorre
un menù equilibrato in proteine, grassi e carboidrati, ma piuttosto che gli
alimenti siano adatti a una data specie animale. Infatti, la mucca mangia solo
erba, povera di proteine e di grassi, eppure produce molto burro e ha muscoli
forti. Anche il gorilla che mangia frutta e vegetali, poveri di proteine e
grassi, sta bene ed è molto forte.
7)
Per
recuperare la buona salute – la quale fa sentire felici e fa cadere malati solo
raramente e per poco tempo; nelle donne il parto è indolore e si hanno
mestruazioni rare e ridottissime – occorrono da alcuni mesi ad alcuni anni o
intere generazioni, evitando le deviazioni, a seconda dello stato di salute
attuale.
8)
Il freddo non
giustifica il ricorso alla carne e all’alcol, poiché la fisiologia umana non è
cambiata nel corso dei millenni. Col vegetarismo si sopporta meglio il freddo:
l’apparente riscaldamento provocato da carne e alcol è momentaneo e seguito da
un raffreddamento che richiede un nuovo ricorso alla carne e all’alcol.
9)
L’intelligenza
o lo sviluppo del cervello non derivano né dal consumo di carne o di cereali,
ma dall’uso del cervello. Anzi, la carne intossica il sangue e i cereali
richiamano nell’apparato digerente molto sangue, sottraendolo al cervello.
Infatti, i grandi geni, a cominciare da Einstein, erano vegetariani.
10)
Quando si
cambia alimentazione per passare al crudismo si perde peso e forza, perché si
eliminano sostanze tossiche e i liquidi in eccesso trattenuti dall’organismo
per diluirle. Bisogna pazientare finché il peso non si stabilizza. Solo allora
sarà opportuno cercare di acquistare peso facendo esercizi con i manubri e i
bilancieri varie volte la settimana, quando se ne ha voglia.
11)
Si possono
fare cure disintossicanti consumando preferibilmente uno solo dei seguenti
alimenti: arance, pomodori, lattughe, limoni, mele, sedano, pompelmi, uva,
cavolo, mandarini, cocomeri, cetrioli, fragole, melone, carote.
12)
La medicina
ufficiale e soprattutto la naturopatia attribuiscono le malattie alle carenze.
La prima prova a combatterle somministrando farmaci, mentre la seconda ricorre
ad alimenti naturali, ma entrambe solitamente falliscono, poiché spesso la
causa è nell’incapacità di digerire o di assimilare le sostanze presenti negli
alimenti.
13)
I formaggi
causano molti danni e malesseri, per la loro concentrazione e la difficoltà di
digerirli. A Mosséri causavano uno stato di tensione che impediva un vero sonno
ristoratore, mancanza di concentrazione, depressione, assenza di fame, bocca
amara al risveglio, feci lente a venire, dolore agli occhi restando al sole più
di un’ora. Egli consigliava di usare la panna liquida anziché il formaggio
grattugiato sulle crudità.
14)
Lo zucchero
causa una stimolazione che è seguita da una depressione, Esso sottrae al corpo
vitamine, sali minerali, ecc. causa influenza, febbre, mal di testa, carie
dentaria, anchilosi, saldatura delle giunture (capitolo 43).
15)
La teoria
delle calorie non è valida poiché, da un lato ignora il lavoro mentale che
consuma pochissime calorie, pur stancando molto. Dall’altro lato, gli alimenti
ricchi di calorie sono poveri di vitamine e altri micronutrienti, sicché
portano al deperimento0 e alla morte, mentre il latticello - che è povero di
calorie - consente il recupero della salute.
16)
Pane, pappe,
fette biscottate (ossia i cereali in genere) favoriscono il rachitismo, la
tubercolosi, le malattie catarrali (raffreddore, bronchite, polmonite, asma,
sinusite, e quelle reumatiche (reumatismo, artritismo, lombaggine, sciatica,
gotta, poliartrite, spondilite anchilosante).
17)
Si può
cambiare il vecchio regime con uno nuovo di colpo, senza sostituire gli
alimenti più dannosi con altri.
Oppure
ricorrendo temporaneamente ad alimenti meno dannosi che saranno abbandonati in
seguito.
18)
Contrariamente
a quanto fanno i naturopati, secondo l’igienismo non esistono alimenti
specifici per una data malattia, poiché essi sono scomposti dal corpo nei loro
nutrienti che entrano nel sangue che li porta a tutte le cellule.
19)
Le carie
dentarie non sono dovute alla mancata pulizia dei denti ma agli alimenti come
cereali, zucchero, miele, proteine che acidificano il sangue, sicché
l’organismo ruba il calcio ai denti e alle ossa per neutralizzare tale acidità.
Infatti i popoli primitivi - ancora presenti sulla Terra e che mangiano cibi
naturali, crudi e freschi - hanno denti perfetti. Le piccole carie dentarie
possono essere riparate migliorando l’alimentazione. Non è saggio, secondo
Mosséri, avere troppa paura degli amalgami al mercurio come causa del mal di
testa che più spesso è causata da cattive abitudini come l’abuso di caffè, tè,
alcol, fumo, ecc. Inoltre, v’è una notevole quantità di mercurio anche negli
alimenti. Specialmente nel pesce, come il tonno.
20)
È opportuno
mangiare prima gli alimenti più acquosi, così non portano via, né diluiscono i
succhi digestivi secreti per digerire gli alimenti più concentrati.
21)
Gli alimenti
che producono un effetto immediato sono da evitare come un veleno (caffè, carne
e altri cibi animali, zucchero cioccolato, medicinali, alcol, tabacco, ecc.).
Ciò vale in buona misura anche per gli alimenti concentrati. Essi producono
l’effetto opposto nel lungo periodo per la legge di Lindlhar: “tutto ciò che è
introdotto nel corpo o entra in contatto con esso occasiona nel tempo un’azione
doppi e contraria. La prima è attiva, la seconda è reattiva e somiglia ad una
sinusoide” e, quindi, più eccita in un primo momento, più deprime in seguito o
viceversa (cap. 32). La nutrizione perfetta, pertanto, è quella che non produce
stimolazione né depressione.
22)
Mosséri non
raccomanda la semplice riforma alimentare della naturopatia, la quale consiste
nell’utilizzo di pane integrale al posto del pane bianco e simili, ma in una
vera rivoluzione consistente nell’abbandono completo dei cereali, dei cibi di
origine animale – senza sostituirli con le “noci varie” - e delle leguminose e
dell’adozione al loro posto di frutta e verdure, salvo al più conservare lo
yogurt naturale e i formaggi freschi a pasta cotta. Rifiuta anche i condimenti
forti come nocivi (mostarda, pepe. sale, timo e altri). Evita inoltre i grassi
o li limita a piccola quantità poiché rallentano la digestione e affaticano il
fegato. Consiglia di sopprimere l’ossicocco, il rabarbaro, gli spinaci, i
lieviti, i funghi, le barbabietole, le banane, crude e fresche, l’aceto, i
frutti verdi, lo zucchero e i suoi surrogati, l’albume d’uovo.
Consigli
di non mangiare quando si è stanchi o malandati e di non mescolare i frutti con
le crudità e gli alimenti cotti.
23)
Mangiare
poche varietà di cibi in un pasto, per non complicare la digestione e non
cadere nella bulimia
QUI COMINCIA IL RIASSUNTO DEL LIBRO MENZIONATO ALL’INIZIO.
Cap.1 ASCOLTATE LA VOSTRA VOCE INTERIORE
LA VERA FAMEE L FALSA FAME
La falsa fame consiste in sensazioni
moleste, come mal di testa, sensazione di crampi sgradevoli nello stomaco, la
debolezza, il sentirsi stanchi, le vertigini, i gorgoglii addominali, la
sensazione di vuoto o di morsi nello stomaco – tutti questi sintomi non sono
segni di fame, ma di malattia, segni di eliminazione. La vera fame è
accompagnata da una fortissima sensazione dietro la bocca, che talvolta si
estende alla faringe superiore, dietro il naso. La gola è aperta.
È raccomandato
di attendere un’ora o almeno mezz’ora prima di mangiare, poiché se si tratta di
una falsa fame essa sparirà, mentre la vera fame è persistente e si rafforza.
Se, però, ci si sente venir meno, allora si tratta di denutrizione e bisogna
mangiare subito e riposarsi.
LE TRE TAPPE
DELL’ISTINTO NUTRITIVO
1) Attendere la vera fame prima di mangiare.
Ciò consentirà di gustare assai meglio il cibo, senza spezie forti e condimenti
nocivi e di evitare la bulimia, poiché quando arriva la vera fame lo stomaco si
contrae.
2) Scegliere il cibo secondo la voglia del
momento e l’odorato.
3) Inoltre,
bisogna mangiare solo quanto basta
per placare la fame ed evitare in ogni caso di rimpinzarsi.
La digestione
dura qualche ora nello stomaco e poi altre 18 ore o più nell’intestino.
Durante tutto questo tempo e non solo
mentre si è a tavola occorre non avere una forte contrarietà, uno choc
emotivo violento o una paura improvvisa e intensa, altrimenti si ha una
diarrea, anche l’indomani (a volte all’improvviso) anche se non si è mangiato
niente nel frattempo.
Cap.2: DEVIAZIONE DELL’ISTINTO NELL’UOMO E NELL’ANIMALE
L’istinto nutritivo si è sempre più
pervertito nel tempo. Un po’ ciò è avvenuto anche negli altri animali,
sicché anche nella natura selvaggia il cancro è diffuso e parecchi animali
soffrono d’ipertensione, d’indurimento delle arterie, di reumatismo e di
numerose altre malattie, certe parti sono atrofizzate al punto di diventare
semplici vestigia, mentre altre parti si sono ipertrofizzate fino
all’acromegalia, precocità, disarmonie, gigantismi, mostruosità, parassitismi,
degenerazioni e altre anomalie che mostrano a qual punto il regno animale si è
allontanato dalle norme di comportamento.
Noi umani
siamo fieri di avere una grande statura, ma il gigantismo nascente è uno sviluppo
patologico indesiderabile ed è accompagnato da numerose stigmate di anomalie
crescenti, quali la carie dentaria, i tumori, i cancri, le nevrosi, ecc.
Sia che si
mangi troppo o poco si va incontro alla denutrizione.
Mosséri
ritiene che gli alimenti illegittimi siano la causa principale della
degenerazione umana.
Man mano che
il regime diventa sempre più carnivoro, la degenerazione aumenta e si accelera.
Lo stesso per il bambino nutrito con eccesso di alimenti azotati. Egli cresce
più in fretta ma male. Diviene precoce, la sua pubertà arriva presto. Invecchia
presto e muore anzitempo, roso dalla malattia.
In
agricoltura, le colture forzate con concimi chimici azotati producono alimenti
più grossi ma malsani. I grossi pomodori, le grosse carote non hanno il gusto
perfetto degli alimenti normali, coltivati senza abuso di fertilizzanti chimici
azotati.
COME
DETERMINARE L’ALIMENTAZIONE IDEALE?
Per
determinare quali sono gli alimenti specifici per l’uomo, invece di attenersi
all’istinto, spesso sviato e sregolato, è più sicuro studiare la tavola di
Anatomia e di Fisiologia Comparate che mostra qual è il posto dell’uomo tra gli
animali della terra, e quale dovrebbe essere la sua alimentazione. Da essa
risulta che l’uomo è un animale frugivoro, cioè mangiatore di frutti, compresi
quelli dell’orto (zucchine, melanzane, ecc.).
L’alimentazione
originale è quella che era seguita dagli uomini preistorici, mentre
l’alimentazione specifica è quella destinata alla specie.
Infatti,
l’alimentazione originale doveva tener conto delle circostanze difficili della
vita di allora: penuria alimentare cronica a causa del freddo, del calore, dei
conflitti tra clan e tribù, delle rapine, dell’impossibilità di conservare gli
alimenti, di un’agricoltura primitiva e carente, della mancanza d’igiene, ecc.
I carnivori
hanno degli intestini cortissimi affinché la carne non soggiorni a lungo nel
loro ventre, visto che essa si putrefà rapidamente col calore e l’umidità
interni. I carnivori hanno artigli per uccidere e dilaniare la loro preda. Essi
hanno una pelliccia e un grande fegato per eliminare le tossine della carne.
Per contro gli
erbivori hanno intestini molto lunghi e un fegato piccolo.
L’alimentazione
originale dell’uomo preistorico è superiore a quella dell’uomo moderno, ma non
rappresenta l’ideale. Al contrario, l’alimentazione specifica è l’ideale
previsto dalla Natura stessa. Un ideale verso il quale tendere.
Se gli animali
hanno l’istinto meno depravato del nostro, non è una ragione per imitarli in
ogni punto.
La dietetica
non riguarda soltanto i malati, ma anche le persone che vogliono vivere
sanamente e cercano un’igiene di vita.
Cap.3: LA BULIMIA
La bulimia è
la ricerca della sazietà quando essa non è raggiunta con una quantità normale
di nutrimento.
C’è l’aspetto
psicologico e l’aspetto fisico.
Gli igienisti
sono gli esperti, i consiglieri e i professionisti. Gli igiefili sono colpevoli
di mangiare troppo, e troppo spesso, poiché essi non hanno appreso che è un
errore riempirsi di nutrimento, quando il corpo non è pronto a digerire e
assimilare.
Essi mangiano
troppo e senza avere fame, poi si sorprendono di ammalarsi.
Questa
situazione è disgraziatamente molto corrente e perfino quasi generale tra gli
adepti dell’igienismo ed è dovuta al mangiare senza attendere la fame, per di
più prendendo ogni giorno la cassia come purgante, oppure mangiando troppe noci
varie (si intendono con questa espressione anche le diverse specie di semi),
che sono indigeste e vengono espulse il giorno dopo insieme a feci voluminose.
Allora le cellule gridano alla carestia ed essi diventano bulimici.
Il criterio
che indica se si è sulla buona strada o no è lo stato delle feci che devono
essere formate, senza odore e in piccola quantità e che non sporcano. Le feci
putride indicano che si soffre di indigestione.
Cap.4: ORARI DEI PASTI
Colui che adotta il regime igienista comincia,
con la migliore volontà del mondo, a modificare le sue abitudini alimentari,
utilizzando alimenti facili da digerire come i frutti e gli ortaggi crudi o cotti.
Allora, una o due ore dopo un tale pasto igienista, il soggetto sente lo
stomaco vuoto, lo interpreta per fame, e magari si getta su tutti gli alimenti
proibiti consumandone delle quantità abbondanti.
Invece,
bisogna mangiare di nuovo, anche se il numero dei pasti raggiunge i sette al
giorno, a condizione di attendere ogni volta la fame. Ciò rimedia anche alla
bulimia.
FINITE LE ORE
FISSE DEI PASTI
Non mangiare
unicamente perché è l’ora del pasto. E nemmeno saltare un pasto, ma attendere
la fame. Anzitutto, se si è occupati quando si sente l’inizio della fame, non
vi si presta attenzione.
Per ciò che
riguarda le persone molto emaciate e in stato di denutrizione, le prime
sensazioni della fame si accompagnano con una sensazione di debolezza estrema e
a un sentirsi venir meno. Queste persone devono mangiare qualcosa subito e
prevedere un alimento in tasca, nel caso in cui fossero fuori casa. Per esempio
le signore possono mettere nella loro borsa, alcuni fichi o datteri per il caso
di bisogno.
NON SI DEVE
MANGIARE LA NOTTE
Non si deve
mangiare la notte, salvo il caso di fame durante un digiuno o per le persone in
stato di denutrizione, consumando un frutto non acido.
La digestione
stomacale non può effettuarsi correttamente la notte. In effetti, tutti i
muscoli del corpo la notte si rilassano, compresi quelli dello stomaco. Ne
segue che lo stomaco non può impastare energicamente gli alimenti assunti la
notte. Lo stesso per le ghiandole che devono secernere i succhi digestivi e che
sono in riposo la notte, la quale è fatta per il catabolismo e l’eliminazione,
mentre il giorno è fatto per l’anabolismo e la digestione.
La fame infine
può manifestarsi molto presto la mattina, o parecchie ore dopo il risveglio.
Bisogna attendere prima di mangiare. In quel momento si possono selezionare gli
alimenti con l’odorato.
Cap.5: LA COTTURA INDEBOLISCE IL POTERE
DIGESTIVO
Molto tempo
fa, giusto all’inizio del ventesimo secolo, tutti erano spaventati dall’idea di
mangiare delle crudità, delle verdure e si pensava di rischiare di cadere
ammalati a causa dei germi.
Graham,
invece, diceva che la cottura riduce il
valore degli alimenti, poiché vitamine, enzimi, sali minerali biologici,
sapore, aroma, odore naturale si perdono interamente o quasi nella cottura.
Inoltre essa indebolisce il potere
digestivo e le funzioni degli organi. Lo stomaco è un muscolo e gli
intestini sono tappezzati di muscoli circolari per muovere il bolo alimentare.
Allora quando gli alimenti sono cotti, questi organi si indeboliscono per
mancanza di lavoro.
LE MIGLIORI
SORGENTI DELLA VITALITÀ
L’uomo
dovrebbe reperire le fonti della vitalità, le più ricche che la Natura mette a
sua disposizione, e utilizzarle appropriatamente. Dovrebbe cercare, per sé
stesso e per i suoi figli, le migliori sostanze nutritive, non di seconda
scelta, né destinate alle altre specie, ma che siano ben specifiche a lui.
L’uomo non ha
bisogno di fabbricare il suo nutrimento, poiché esso è stato fabbricato per lui
dalla Natura. I prodotti naturali, quali
la Natura ce li offre, racchiudono tutte le sorgenti della vitalità e tutti i
mezzi di resistenza alle cause patogene. Non c’è bisogno di vaccini nefasti
e totalmente inutili. Infatti, nei frutti freschi, nelle crudità e negli
ortaggi, si trovano tutti i sali minerali, tutte le vitamine, enzimi adeguati,
oligoelementi biologici (non chimici), proteine sufficienti e di eccellente
qualità e tutte le altre sostanze, necessarie alla crescita, allo sviluppo del
corpo. Quando si mangia crudo, gli alimenti conservano tutte le virtù, che non
soltanto ci proteggono dalle cause morbigene, ma in più ci procurano la gioia
di vivere e la felicità. Essi sviluppano il vigore fisico e conferiscono agli
organi sessuali il potere di dare una progenie perfetta.
Non si può
fortificare un muscolo indebolito, rifiutandosi di utilizzarlo. Se gli organi
della digestione sono stanchi, bisogna dare loro un DIGIUNO, invece di
occuparli con alimenti poco utili.
Gli alimenti
che contengono tutti gli elementi di una nutrizione superiore, sono gli
alimenti specifici, freschi, verdi, completi, naturali, mai lavorati quali
quelli usciti da una fabbrica, né raffinati, scaldati, cotti, conservati,
surgelati, congelati o preservati.
Le ricerche
hanno dimostrato che gli enzimi esistenti negli alimenti sono indispensabili al
corpo, e che essi sono la fonte degli enzimi animali.
Sventuratamente
quando si sono mangiati dei pasti cotti tutta la vita e la salute ne è
rovinata, è difficile fare marcia indietro e ritornare alle crudità. Bisogna
svezzarsi e stabilire tutto un programma.
BENEFICI
DELL’ALIMENTAZIONE CRUDA
1) Le crudità fortificano il potere digestivo.
2) Con le crudità, si estrae il massimo dal minimo
di sostanze nutritive. L’energia degli organi è così economizzata. Il grande
igienista Shelton stimava che basterebbe la metà degli alimenti cotti a
mantenere la vita, se solo fossero mangiati crudi.
3) Gli alimenti crudi non fermentano altrettanto
velocemente come quelli cotti.
4) Gli alimenti crudi possiedono le loro vitamine,
enzimi, sali minerali biologici, anche oligoelementi biologici, allo stato
naturale.
5) Gli alimenti crudi sono vivi, mentre gli
alimenti cotti sono morti o morenti.
6) Le crudità esercitano i denti, poiché esse
esigono una masticazione laboriosa. Le gengive sono così fortificate.
7) La masticazione rende possibile l’insalivazione
necessaria alla digestione.
8) Le crudità risparmiano ai denti i guasti
imputati agli alimenti caldi.
9) Gli alimenti crudi racchiudono il giusto
rapporto di materie nutritive rispetto agli scarti, rapporto al quale gli
organi digestivi sono costituzionalmente adattati per il loro potere
fisiologico.
10) Gli
alimenti crudi fanno evitare la maggior parte delle mescolanze cattive.
11) La
necessità di masticare le crudità ci permette di assaporarle al massimo, ciò
che assicura l’adattamento appropriato dei succhi digestivi all’alimento
assorbito.
12)
L’abitudine di masticare e assaporare gli alimenti è un freno contro gli
eccessi a tavola.
13) Gli
alimenti crudi non sono avariati e denaturati come quelli conservati,
salamoiati, imbalsamati, surgelati
14) Quando gli
alimenti crudi sono avariati o insipidi, non si può camuffarli o mascherarli,
come gli alimenti cotti, poi venderli come se fossero freschi e sani.
15) Il
nutrimento crudo economizza tempo, lavoro, alimenti e denaro. Oggi si vendono
piatti surgelati, ma essi contengono dei prodotti chimici e altro. Ogni volta
che gli capitava di mangiarne, Mosséri si alzava la mattina dopo col mal di
testa, lo spirito depresso, mancanza totale di concentrazione
In verità gli
alimenti crudi sono i soli alimenti degni di questo nome poiché il loro stato
biologico non è stato alterato dall’ossidazione e trasformato in composto
chimico non considerabile come alimento poiché esso non è assimilabile dal
corpo.
In realtà, il
sole si incarica di cuocere gli alimenti sulle piante, meglio di tutti i cuochi
del mondo.
I RAGGI
ULTRAVIOLETTI
Secondo i
lavori del dottor Bircher Benner gli alimenti crudi immagazzinano il sole,
l’energia solare e anche i raggi ultravioletti, i quali sono tutti dispersi
dalla cottura. Pertanto, il consumo di cibi crudi procura un vero bagno di
sole, interno, indispensabile alla salute.
Cap.6: LE INTOLLERANZE
PERSONALI
Nelle opere
igieniste, si troveranno degli esempi di menù. Ad ogni modo non sono che
indicazioni generali, che non hanno la pretesa di essere destinate,
uniformemente, a tutti, senza distinzione.
Non si possono
applicare tali menù, ciecamente, senza commettere degli errori.
In questo
breve capitolo saranno date indicazioni utili, che serviranno a mostrare in che
modo il problema deve essere risolto.
Per le
intolleranze personali che si potranno avere, è augurabile l’opinione di un
pratico esperimentato o di parecchi, non di un medico.
I FRUTTI
Ci si può certamente
nutrire di frutti tutto l’anno, e di nient’altro, ma chi non è sano, dopo un
periodo inziale di euforia e di iperattività, diventerà nervoso, perderà peso,
energia, sonno perché il corpo si è acidificato.
L’unico
rimedio igienista a questa stato di cose è il riposo. Il riposo permetterà all’organismo di eliminare adagio e di rimettersi.
Interrompere qualunque sforzo muscolare per un poco di tempo, dormire più a
lungo, rilassarsi il più possibile e in capo a qualche settimana
l’eliminazione sarà terminata e le energie saranno di nuovo disponibili. Ciò
non ha niente a che fare con le intolleranze personali.
LE CRUDITÀ
Le persone con
intestini delicati saranno disturbate dal consumo di intere ciotole di crudità.
Esse ne risentiranno nervosismo, sogni la notte, colite, costipazione,
irritazioni, ecc. Esse dovranno
consumare le crudità più coriacee in
forma di succo per mezzo di una centrifuga: succo di carote, di finocchio,
di sedano coste, ecc. I succhi di ortaggi in quantità minima ma regolare sono
benefici a tutti. Un bicchiere o mezzo bicchiere il giorno, secondo gli
individui.
LE INTOLERANZE
PERSONALI.
Le persone troppo emaciate, troppo nervose,
ulcerose, non possono consumare molti frutti, senza inconvenienti, soprattutto
il gruppo degli agrumi (arance, pompelmi, mandarini, limoni, clementine).
Il loro potere di ossidazione degli acidi liberi, contenuti nei frutti acidi, è
troppo limitato perché essi possano trarne beneficio. Essi dovranno limitarsi a
mezza arancia per volta, per cominciare, senza privarsene totalmente. Essi potranno
completare con dei frutti meno acidi, come le mele, le pere, ecc.
D’altra parte,
dei pasti ripetuti e consecutivi di frutta, introducono troppi acidi nel corpo
e guastano la composizione chimica del sangue e degli umori. Bisogna preferire
loro il digiuno ad acqua o un regime di eliminazione, alternando frutta e
ortaggi.
Notare infine,
che i frutti acidi devono essere evitati
la notte da tutti, altrimenti disturbano il sonno.
IL PRINCIPIO
GUIDA
Bisogna rispettare eventuali intolleranze
personali verso alcuni alimenti: le arance, il cavolo, il cetriolo, il
peperone verde, le fragole, ecc. senza per questo, cadere negli alimenti
proibiti come il pane, il riso, la carne. Tali intolleranze spariranno col
miglioramento della salute e soprattutto dopo una cura di digiuno.
IL POTERE
DIGESTIVO
Ma ci sono
infine le persone che hanno abusato di medicine e che non digeriscono più
niente.
Il principio
generale che deve guidarci nell’alimentazione è il seguente:
bisogna mangiare secondo i propri bisogni
e secondo il proprio potere digestivo,
ma possono
essere commessi degli errori in buona fede poiché le insidie sono numerose.
Cap.7: QUANTO
TEMPO PER AVERE UNA SALUTE PERFETTA?
Secondo il
proprio stato di salute, il tempo necessario per rigenerare e acquistare una
salute radiosa va da alcuni mesi a
parecchi anni di pratica assidua, col minimo di scarti.
Il menù ideale
comporta degli alimenti interamente crudi, frutta, ortaggi e verdure e
nient’altro, ma non si può dall’oggi al domani
abbandonare gli alimenti cotti ai quali ci si è abituati dalla più tenera
infanzia, senza provare delle frustrazioni.
È meglio
mangiare un poco di ortaggi cotti che fare delle deviazioni molto nocive,
derivanti dalle frustrazioni di un regime interamente crudo.
Le persone
hanno tendenza a pensare che sono in buona salute se esse non hanno gravi
problemi di salute, se non sentono dolori, malesseri, e se provano benessere,
vigore e una buona resistenza, ma l’uomo
veramente sano è l’uomo felice, radioso e che manifesta una gioia di
vivere. Egli cade raramente ammalato, ciò ad ogni modo non dura a lungo. Egli
ha una riserva abbondante di energia.
La persona muscolosa, atletica, non
possiede necessariamente la salute; può avere il fegato malato, i reni malandati
e gli intestini guastati.
Una donna in buona salute partorirà senza
dolore e non avrà mestruazioni, come tutte le altre femmine selvatiche,
nella natura. (Non bisogna confondere ciò con la mancanza di mestruazioni delle
donne in cattiva salute). Mosséri aveva conosciuto parecchie donne in perfetta
salute che non avevano mestruazioni.
IL CLIMA
Alcuni
riabilitano la carne e il vino per difendersi dal freddo. Mosséri rispondeva
che:
Anche se le
condizioni esterne del clima cambiano, la nostra anatomia e la nostra
fisiologia non sono cambiate per adattarsi ad altri tipi di nutrimento: non ci
è cresciuta una pelliccia per difenderci dal freddo, le unghie non si sono
trasformate in artigli, i succhi digestivi non dono cambiati.
Col medesimo
motore non si può cambiare la velocità massima.
Se noi
mangiamo un altro tipo di alimenti, diverso da quello che ci fu destinato
specificamente all’origine, dalla Natura o da Dio, allora noi andiamo verso l’usura rapida del nostro
corpo e l’accumulazione della tossiemia. Ora, questa tossiemia è la vera causa
fondamentale di tutte le malattie.
Quelli che vivono in un freddo intenso e
che non possono proteggersene, devono subire le conseguenze di quel clima che
non è fatto per l’uomo. Altrimenti il rimedio sarà peggiore del male.
Del resto, i
sobri e i vegetariani resistono meglio contro il freddo. Col vino e la carne,
addio immunità naturale.
In una persona
in buona salute i muscoli circolari che circondano i vasi sanguigni si
contraggono, il sangue si ritira verso
l’interno e ciò impedisce qualsiasi dispersione di calore. Non è così
presso i malsani che bevono vino e mangiano carne, pane, ecc.
Quando si è
soppresso il pane, la carne e il vino, ci si può esporre nudi a una temperatura
di -10° C. senza raffreddarsi. D’altra parte, il calore provocato dalla
carne o dal vino è seguito da un raffreddamento, di modo che occorre sempre
continuare a mangiare carne e a bere vino, per la legge di Lindlahr.
Dal momento in cui il bisogno si fa sentire,
si scatena la fame, allora si mangerà di più quando fa freddo che quando fa
caldo. La Natura ha previsto tutto. Non c’è bisogno di lambiccarsi il cervello.
Non avete mai notato che il calore tronca l’appetito?
Secondo
Mosséri, sono alimenti eccellenti quantunque non siano coltivati sul posto.
In nome di che
cosa manghi e ananas in Francia diventerebbero malsani, quando se si prende un
aereo e si va in Egitto o in Brasile ci è permesso di mangiarli? (N. d. T.: Forse
si può obiettare che una volta il commercio internazionale era ridottissimo e
sono sopravvissuti per il principio di Darwin gli uomini più adatti agli
alimenti del luogo, i quali non sono perfettamente identici a noi. In tal caso
quegli alimenti saranno inadatti a noi, anche se ci recassimo nel luogo di
produzione).
Alcuni autori affermano
che l’uomo ha sviluppato il suo cervello grazie alla carne o ai cereali.
L’argomento
che il lavoro mentale aumenti i bisogni del corpo in proteine, secondo Mosséri,
deriva da pura fantasia.
D’altra parte
si conosce la lista dei geni e dei grandi intellettuali, che erano tutti
vegetariani. Einstein era vegetariano.
Ciò riduce a nulla, per esperienza vissuta, l’idea che la carne sia necessaria
allo sviluppo ottimale del cervello.
Al contrario, il
consumo di carne intossica il sangue che dovrebbe restare puro, per poter
nutrire in modo adeguato il cervello.
A loro volta i
cereali sono difficili da digerire e costringono il sangue a ritirarsi dal
cervello e ne ostacolano lo sviluppo, in confronto alla frutta dolce.
Alla pari dei
muscoli, il cervello umano si è potuto sviluppare con l’uso, senza che il
nutrimento azotato (le proteine) c’entri qualcosa.
Oggi si vanno
a cercare alimenti anche in fondo al mare, come se non ve ne fossero abbastanza
sulla terra. Evidentemente è una questione di denaro. Se si può vendere della
polvere di pimpirimpi, a prezzo elevato, perché vendere frutti volgari e comuni
a basso prezzo?
Un alimento
deve soddisfare parecchie condizioni perché sia considerato come tale:
- essere
gradevole all’odore;
- essere
gradevole alla vista;
- essere
gradevole al gusto;
- essere
commestibile allo stato naturale, senza alcuna preparazione.
Ora, le alghe
non soddisfano alcuna di queste condizioni. Esse sono, allo stato naturale,
semplicemente schifose. Si attribuiscono loro un mucchio di vitamine e di sali
minerali. È l’inganno della pubblicità, poiché dopo la loro cottura industriale,
non ne resta granché.
Si pensa
correntemente che ciò che è conveniente a una persona, potrebbe non convenire a
un’altra. Si dice perfino che ciò che è un alimento per l’uno, è talvolta un
veleno per l’altro.
Tra i critici
contemporanei più moderati di Graham, certi dicevano che egli ha scritto
logicamente, sulla scienza della Vita, che egli ha stabilito delle regole molto
adatte a certe costituzioni, ma che egli formulò un regime unico per tutta la
razza umana.
Perfino le
riviste agricole presero posizione contro Graham, mentre esse non applicavano i
medesimi ragionamenti per i loro animali.
Infatti, non
dicevano che le vacche o le pecore sono talmente differenti le une dalle altre,
che occorra nutrirle differentemente. Perché gli uomini sarebbero talmente
differenti gli uni dagli altri al punto che occorra dare la carne agli uni e i
cereali agli altri?
Gli igienisti
replicarono dicendo che la Natura ha assegnato
a ciascuna specie un nutrimento specifico, secondo la sua anatomia e la sua
fisiologia, affinché essa possa trarne il massimo vantaggio dal punto di
vista della sua nutrizione.
Un solo uomo
nei principi organici della sua costituzione, e nella sfera d’azione delle
principali leggi fondamentali, dalle quali la vita è regolata, un solo uomo è
il tipo di tutta la razza.
Le differenze speciali, che sono in verità
insignificanti, e soprattutto patologiche, sono sottomesse alla grande
uniformità. Queste diversità non colpiscono in alcun modo i grandi costituenti,
che appartengono a tutti. Essenzialmente e in tutti gli elementi di eccellenza,
fisica, mentale e morale, tutti gli uomini sono uguali.
Infatti, ciò
che mantiene la vita presso un uomo, manterrà la vita anche presso un altro, e ciò
che uccide, o tende a uccidere un uomo, ucciderà o tenderà a uccidere anche un
altro uomo.
È evidente che
il sonno è indispensabile a tutti, ma che bisogna seguirlo secondo il
bisogno di ciascuno. Certe persone hanno bisogno di dormire dieci ore per notte
mentre ad altri ne bastano quattro o cinque ore soltanto. Ciò non smentisce la
regola che il sonno è necessario a tutti.
Lo stesso per
gli alimenti.
Le
intolleranze personali non sono dunque che dei difetti, che non rimettono in
causa la dietetica fondamentale, specificamente destinata a tutta la razza
umana.
Così per
esempio certe persone non sopportano troppi frutti acidi (fragole,
agrumi, ecc.), visto che sono esse stesse acidificate da un’alimentazione
malsana. Dopo un cambiamento del nutrimento queste persone potranno
mangiare dei frutti acidi, senza esserne disturbate. Ma provvisoriamente, esse
dovranno evitare certi alimenti.
Coloro che
sono allergici
a tale o tal altro alimento, farebbero meglio a incriminare una
cattiva combinazione, piuttosto che l’alimento stesso.
Coloro che non
sopportano le crudità, cioè coloro che hanno gli intestini resi fragili
dai medicinali, non potranno introdurle che a poco a poco, cominciando con i
succhi.
LA TABELLA DELLE VITAMINE È INGANNATRICE
Quando ci
viene mostrato, in una tabella, il tenore in vitamine di ciascun alimento, è
errato credere che tutte queste vitamine entrino nel corpo. L’uso della grattugia, la masticazione,
soprattutto la cottura distruggono buona parte delle vitamine che così non
entrano nel nostro corpo.
Allora per
ridurre il più possibile questa distruzione, bisogna servire gli ortaggi
interi o, almeno, tagliarli in grossi pezzi.
Inoltre, bisogna
stare attenti ai prodotti che si ritiene compensino la carenza dei nostri
pasti. Questi prodotti dell’industria alimentare (vitamine, lieviti,
oligoelementi, magnesio, ecc.) sono artificiali e senza valore. I rimedi
sono degli inganni, poiché i trattamenti sintomatici non valgono niente.
Molto meglio, e più semplice, il consumo
delle crudità. Una migliore nutrizione con meno denaro, meno tempo e meno
sforzo per la preparazione. Ecco i vantaggi di un’alimentazione cruda.
Se non
desiderate abbandonare completamente certi alimenti cotti, come le patate,
prendeteli, ma fate in modo che il vostro menù comprenda, almeno, tre quarti di alimenti crudi.
L’insalata e
le crudità possono essere consumate con ciascun pasto cotto, o poco prima come
aperitivo, e in quantità sufficiente.
Dovunque nella
Natura, il bisogno di assorbire delle verdure è evidente: i cavalli, i
granivori, le lumache, i vermi, gl’insetti, i gorilla, le scimmie mangiano
tutti delle verdure,
Anche l’uomo
ha bisogno, ogni giorno, di verdure, Non di due foglie di lattuga, di mezzo
pomodoro o di un piccolo ravanello rosa, ma di un’insalatiera intera, ben fornita.
I frutti e le crudità contengono tutte le
vitamine e tutti i sali minerali indispensabili e hanno ristabilito dei
malati ritenuti incurabili dai medici, visto che non guarivano con i
complementi industriali. Questi sono artificiali e inutili e sono eliminati dal
corpo.
Anche i
naturopati sono caduti nel tranello, facendo gli affari delle industrie
farmaceutiche o dietetiche.
1) L’insalata deve essere composta da
vegetali freschi, senza cetriolini sott’aceto, sardine, salmone, patate,
vivande conservate sotto sale, il tutto accomodato con maionese, aceto, sale e
spezie piccanti.
Le parti
esposte al sole sono le migliori.
Il sedano
verde è preferibile al bianco. Tuttavia certe parti verdi della pianta sono
spesso troppo dure e rugose. Allora ci si accontenterà delle parti meno verdi o
bianche. Si può mangiare tutto.
Le lattughe,
le scarole, le lattughe ricce, le foglie di quercia (è una lattuga con foglie
allungate e tagliate irregolarmente, N.d.T.), il sedano, i pomodori, i
cetrioli, i peperoni dolci, ecc. sono eccellenti. Si possono aggiungere di
tanto in tanto dei navoni crudi grattugiati, prezzemolo, cipolle sminuzzate la
vigilia, olive nere, cavolo a fettine, cavolfiore, ma in piccole quantità
poiché essi sono amari o piccanti.
2) Lavate rapidamente gli ortaggi senza
metterli in ammollo
Le crudità
asperse con prodotti chimici vanno pelate.
Le foglie
verdi saranno lavate rapidamente, sotto il rubinetto, poi strizzate. Le
prime file andranno gettate, a causa dei trattamenti chimici che esse hanno
subito, durante la loro coltivazione.
I cetrioli, i
peperoni rossi o verdi, le fave verdi con i baccelli, non devono essere pelati,
ma accuratamente strofinati sotto il rubinetto con una spazzola.
Le carote
avranno bisogno di essere pelate, poiché sono conservate nella sabbia che
vi si incrosta fortemente, e che è impossibile togliere con la spazzolatura.
Le
scorzonere saranno spazzolate sotto l’acqua con una spazzola dura. Si può
anche pelarle.
In conclusione
non lasciare mai le crudità in ammollo nell’acqua, poiché questa pratica
fa loro perdere inutilmente vitamine e sali minerali.
Infine, se le
crudità e le verdure non sono troppo sporche a vista d’occhio, le si potrà scuotere
in un catino pieno d’acqua, invece di lavarle a una a una, o perfino non
lavarle affatto per preservare i batteri utili.
3) Le crudità non devono essere schiacciate,
sminuzzate, macinate, o grattugiate, salvo che per i denti fragili.
È bene evitare
di grattugiare o centrifugare le verdure poiché ciò fa perdere tutta la
vitamina C. Anche la masticazione ne fa perdere molta. Caso mai tagliarle
in grossi pezzi.
Ciò detto, e
malgrado tutto ciò, le crudità e i frutti contengono una sovrabbondanza di
vitamine, che supera tutti i bisogni dell’organismo a condizione di avere un
buon potere di digestione e assimilazione. Solo il digiuno può assicurare
questo potere di assimilazione.
Mosséri
tritava la noce di cocco, le carote e il sedano-rapa in un tritatutto o in una
centrifuga.
4) Si possono mettere parecchi ingredienti
nell’insalatiera.
Si possono
mettere tre o quattro ingredienti nell’insalatiera o anche di più ancora.
Shelton raccomandava di limitarsi a tre ingredienti, per poter cambiare ogni
giorno ed evitare la monotonia dei pasti.
Ma ci si può
mettere anche una decina di ingredienti differenti, se si rinuncia al
cambiamento. Gli ingredienti più dolci attenueranno quelli che sono forti e
piccanti ad esempio il cetriolo, il finocchio, le fave verdi coi baccelli, il
peperone rosso dolce e i pomodori.
5) Riservate un’insalatiera per ciascuna
persona.
Abitualmente
si prepara un’insalatiera per tutta la famiglia. È insufficiente, occorre per ciascuno
un’insalatiera intera, a meno di far seguire queste crudità da un pasto
cotto, allora una piccola quantità sarà sufficiente.
6) Le insalatiere devono essere un festino
per gli occhi.
Bisogna
preparare con arte ciascuna ciotola di insalata. Non gettare tali e quali le
crudità su un piatto. Quando io facevo così gettando in disordine le crudità
nella ciotola i miei figli impiegavano un’ora per aggiustare la presentazione
in maniera artistica, non mangiandola che dopo. Essi impiegavano meno tempo a
mangiare l’insalatiera che a prepararla.
7) Non mettete alimenti acidi quando il
pasto è farinaceo
Si sa che gli
alimenti acidi distruggono la ptialina, che si ritiene scateni la digestione
degli amidi nella bocca.
Bisogna dunque
evitare di mettere pomodori o limone quando il pasto comprende delle
patate o anche degli ortaggi cotti.
Tuttavia se si
mangia pochissima insalata una mezz’ora prima del pasto amidaceo si può
aggiungervi il pomodoro o il limone.
8) Le crudità che si possono mangiare allo
stato naturale, non saranno condite.
Si comincerà,
per esempio, col mangiare le crudità che si trovano gradevoli senza condimento.
9) I condimenti, permessi e proibiti.
In compenso,
Mosséri amava sgranocchiare le carote e il sedano rapa con le olive nere.
CONDIMENTI
PERMESSI
L’olio vergine
di olive o di noci
Il limone, il
prezzemolo
Lo yogurt
senza zucchero
L’uva secca
ammollata la vigilia
I fichi secchi
ammollati la vigilia
La maionese
senza mostarda né aceto
La cipollina
Le cipolle
sminuzzate la vigilia
L’aglio
sminuzzato la vigilia
La panna
fresca o liquida
CONDIMENTI
PROIBITI
Il pepe
La mostarda
L’aceto
Il sale
La salsa di
pomodoro
Il miele e lo
zucchero
Gli aromi
(timo, ecc.)
LE QUANTITÀ DI CRUDITÀ
Non si può
mangiare un’insalatiera intera di crudità e in aggiunta trovare posto nello
stomaco per gli ortaggi cotti.
Se si mangia
un’insalatiera intera di crudità, ciò rappresenta un pasto leggero che riposerà
lo stomaco.
Se si ha
bisogno di saltare un pasto, l’insalatiera di crudità è un buon sostituto.
Mosséri
mangiava pochissime crudità prima del pasto serale che era cotto.
Si mangerà
un’insalatiera quando se ne avrà voglia, come pasto con un avocado o della
frutta secca messa in ammollo la vigilia.
T. C. Fry (1927-1996),
igienista americano, affermava che l’uomo è un frugivoro e, pertanto, dovrebbe
mangiare solo frutta.
Riteneva di
dimostrarlo con un esperimento durato tre mesi nello zoo di San Diego, in
California, USA, Si era lasciata ai primati la scelta di mangiare frutta e
verdure a volontà, di cui si erano messe a loro disposizione quantità
abbondanti ed essi non avevano mangiato che frutta.
Secondo
Mosséri ci si può limitare ad osservare che tutti gli alimenti che hanno un
fiore possono essere considerati frutti dal punto di vista botanico: i
cetrioli, i pomodori, i peperoni, le zucchine, ecc.
I FRUTTI
|
ACIDI SEMIACIDI
Ananas Mele golden
Limoni Pere dolci
Arance Ciliegie dolci
Pompelmi Uve dolci
Mandarini Prugne dolci
Fragole Kaki
Ciliegie inglesi Albicocche dolci
Granate
acide Fichi freschi
More Manghi
Uve acide Nespole
Prugne acide
Albicocche
acide
Nettarine
Pesche
Lamponi
|
I
FRUTTI
|
DOLCI NEUTRI
Datteri Banane secche
Fichi
secchi Banane cotte
Uve
secche Canna da zucchero
Canna da
zucchero Melone
Prugne
secche Cocomero
Banane
secche
Banane cotte
|
I
VEGETALI
|
AMIDACEI
(farinacei) SEMIAMIDACEI
Patate Carote
Topinambur Cavolfiore
Rutabaga Sedano rapa
Castagne
Cereali
Maccheroni
Pane
Pasta
Riso
Tapioca
|
VEGETALI NON AMIDACEI
(non
farinacei)
|
Asparagi
Bietole
Broccoli
Carciofi
Cavolo
Cavolo
di Bruxelles
Cetrioli
Fagioli
verdi
Fave
verdi (i baccelli)
Finocchi
Lattughe
Melanzane
Peperone
dolce
Porro
Sedano
coste
Zucchine
|
|
I GRASSI (o lipidi)
Il
burro
I
grassi vegetali
Il
lardo
L’avocado
Le
olive diverse
|
|
LE
PROTEINE
------------------------------------------------------------------
ANIMALI VEGETALI
Carne Leguminose:
Pollo piselli secchi, lenticchie
Pesce fagioli bianchi, fave secche
Ostriche ceci
Uova soia
Frutti di mare ---------------
Formaggi Noci diverse:
Mandorle
Noci di Grenoble
Arachidi
Acagiù
Pecan
Pistacchi
Noce di cocco
Avocado
Semi
Sesamo
Nocciole
|
Il regno
vegetale, in particolare le verdure e gli ortaggi, è la base di qualsiasi vita
animale. Senza di esso nessuna vita animale sarebbe possibile, poiché solo
le piante trasformano i prodotti chimici della terra, in prodotti biologici,
utilizzabili dagli animali della terra.
Gli igienisti
si nutrono direttamente di queste piante, mentre i carnivori le assorbono
indirettamente, mangiando gli animali vegetariani, i quali si sono nutriti,
loro stessi, di quelle stesse piante.
Infine i
frugivori scartano le verdure che non hanno fiore, e si limitano alle altre,
compresi i frutti.
In generale le
verdure sono più ricche di sali alcalini
biologici che i frutti. Inoltre esse sono ricche di vitamine e racchiudono
piccole quantità di proteine di qualità superiore.
L’esperienza e
la sperimentazione hanno mostrato che l’aggiunta di piante verdi, orticole, a
un’alimentazione di frutti e di noci varie migliora
la nutrizione, ma andrebbe provata un’alimentazione senza le noci varie.
L’esperimento
è stato fatto con i gorilla e gli orangutan. Essi potevano sostentarsi unicamente di frutti durante tre mesi, se ne
avevano la possibilità. Essi disdegnavano le verdure, finché avevano a
disposizione dei frutti. Resta da sapere se essi avrebbero continuato allo
stesso modo tutto l’anno se ne avessero avuto la possibilità.
In breve, le
piante orticole si sono rivelate sane per l’umanità, in mancanza di frutti
disponibili. Gli archeologi ci dicono che i popoli dell’antichità si nutrivano
di parecchie piante, a noi ignote. Esistono delle associazioni il cui unico
scopo è quello di scoprire tali piante antiche e di farle rivivere.
I vegetali d’estate sono più ricchi di
vitamine e di sali minerali come il calcio e il magnesio, di quelli coltivati
d’inverno poiché i raggi solari sono più generosi d’estate.
Le parti verdi delle piante sono
alcalinizzanti, perciò non sono confrontabili coi semi poiché questi sono
acidificanti.
Gli animali
nutriti di semi hanno bisogno anche di piante verdi, a pena di non potersi
riprodurre o allattare i loro piccoli.
Perfino gli
uccelli hanno bisogno di verdure, oltre alla loro razione di semi.
Le foglie
verdi sono estremamente ricche in vitamina A, più di tutti i lipidi,
burro, olio, ecc.
I germogli
sono più benefici delle parti che hanno raggiunto la loro maturità. Essi
sono più ricchi di vitamine e di sali minerali alcalini. Le cipolle e i cavoli
sono migliori all’inizio della loro crescita. I cavoli vecchi spesso sono
amari. Lo stesso è per le patate quantunque si pensi il contrario.
Le parti
esterne sono più ricche perché esposte al sole. Le foglie periferiche della
lattuga, del sedano, del cavolo sono superiori alle foglie bianche
dell’interno, poiché i raggi del sole non penetrano all’interno delle piante.
Con la cottura, queste foglie esterne sono
una fonte abbondante di minerali e di vitamine. Tutte le verdure abbondano
di vitamina C. Lo stesso è per il cetriolo. I cavoli sono ricchi di vitamine B.
I piselli
giovani e le fave verdi giovani, hanno una reazione alcalina (basica), mentre
le leguminose invecchiate sono a reazione acida, come i piselli secchi e le
fave vecchie.
A causa della loro reazione basica le piante
dell’orto sono molto importanti per l’organismo, soprattutto malato.
Infatti, i
malati non possono assimilare troppi frutti. Le piante dell’orto formeranno una
transizione preziosa.
La carne, il pane, i dolciumi, i grassi, la
pasta sono molto poveri in vitamine e in sali minerali biologici. Ecco perché
essi sono devitalizzanti e demineralizzanti.
È un peccato
che parecchie piante dell’orto, molto ricche di sostanze alimentari,
racchiudano molto tannino, che rende il loro sapore inaccettabile allo stato
crudo. Ma con la cottura si può gustarle e trarre beneficio dalla loro
ricchezza.
Bisogna cuocere
il meno a lungo possibile, per non distruggere la totalità delle loro
vitamine, enzimi, e per non trasformare i loro sali biologici, in sali chimici,
inutili. Sarà dunque una semicottura che preserverà una buona parte delle
sostanze vitali dell’alimento. Questo resterà consistente, non come una pappa
molle. Dopo questa semicottura, bisogna che resti nella casseruola il minimo
d’acqua, affinché gli ortaggi non brucino. Questo succo può essere bevuto.
La cottura a vapore è troppo lunga, e il succo degli ortaggi è perduto
nell’acqua abbondante che si getta.
La cottura più
rapida, più sana e più pratica è quella che si fa in una pentola di ghisa
nera, non smaltata.
1) Cominciare col mettere gli ortaggi coriacei,
poi, al di sopra, quelli teneri con due o tre bicchieri d’acqua fredda. Mettere
a fuoco vivo, da dieci a quindici minuti. Utilizzare un contaminuti, che si
metterà in tasca.
2) Quando il contaminuti avrà suonato, versare il
succo che si potrà mangiare prima del pasto. Gli ortaggi che possono essere
mangiati crudi con piacere, non devono essere cotti. Tutti gli ortaggi che non
si riesce a mangiare crudi, in quantità sufficiente, andranno cotti.
3) La cottura sarà appena sufficiente per
volatilizzare le sostanze piccanti, come quelle che si trovano nel cavolo,
nel cavolfiore, o l’asprezza dei carciofi. I porri e le bietole sono
impossibili da mangiare allo stato crudo. Bisognerà cuocerli o abbandonarli,
ciò che sarebbe un peccato, poiché il menù è già abbastanza austero così! Il
ravanello crudo è troppo forte. Bisogna cuocerlo. Le carote, troppo dure quando
sono vecchie, possono essere cotte. Le coste esterne, verdi del sedano coste,
sono troppo coriacee per essere apprezzate allo stato crudo. Si cuoceranno. Lo
stesso per le verdure del sedano coste. La scorza del sedano rapa è troppo
dura: bisogna cuocerla.
ORTAGGI ORIACEI
(COTTURA LUNGA)
Barbabietole
a fette sottili
Carciofi
Carote dure
Costa di
bietola
Foglie
esterne del cavolo
e del
cavolfiore
Porro
Rutabaga
Sedano coste
|
ORTAGGI TENERI
(COTTURA RAPIDA)
Carote tenere
Cavoli
Cipolla
Fagioli verdi
Fave verdi con
i baccelli
Foglie delle bietole
Peperoni
Sedano rapa
Torsolo del
cavolfiore
Zucchine
|
Quando i
metodi agricoli saranno migliorati, tutti questi ortaggi, troppo forti o
coriacei, potranno essere mangiati crudi. In Oceania e in America, il sedano
coste è rigonfio, dolce, mentre in Francia, è magro, verde e poco gradevole da
mangiare. In Egitto si coltivano delle carote color malva, che sono deliziose,
zuccherine, e che si mangiano crude. In Francia le carote sono filamentose,
dure, insipide, perfino quando sono biologiche.
I carciofi
sono troppo acri per mangiarli crudi.
Il finocchio è
molto gradevole crudo e non dovrebbe essere cotto.
La cipolla e
l’aglio sono troppo forti crudi. Essi contengono l’olio di mostarda che è un
veleno. Ma se sono cotti, fosse pure due minuti, questo olio volatile scompare
e si può mangiarli con piacere come se fossero crudi.
Se vogliamo
smettere di fumare o di rimpinzarci, tutto l’ambiente ci approva e ci aiuta.
Ma se vogliamo
interrompere il caffè, il tè, il cioccolato, il vino, il pane, la carne e i
formaggi, allora tutto il nostro ambiente si solleva contro di noi. Di
conseguenza occorre non proclamare apertamente che si vuole cambiare regime, né
esporre le proprie idee a tutti. Occorre anzitutto
tastare il terreno prima di tentare di convincere tutti. Se la resistenza è
troppo forte, e l’ostilità marcata, allora cambiare argomento.
Per contro se
la persona è malata e sofferente, allora bisogna affondare poiché essa è pronta
ad ascoltarvi.
Il miglior
modo di agire è spesso di prestare un libro, che tratti se possibile della
malattia in questione.
Se si parla a
tutti senza prendere precauzioni, allora si diventa lo zimbello di tutti e se
ne soffrirà.
Non discutere
mai. Al più informare la gente delle nostre idee, rispondiamo alle domande,
confutate uno o due argomenti, ma alla terza obiezione, se essa non è mossa da
un sincero desiderio di conoscenza, cessate la discussione, cambiate argomento
e non ritornateci più col medesimo avversario, che non cerca di comprendere, né
di ragionare liberamente, senza pregiudizi.
In breve, per
riformare il vostro regime, col minimo di difficoltà possibile, cominciate col sopprimere un solo veleno
e aggiungete al suo posto un alimento sano, come un’arancia, o il suo succo, o
un brodo caldo (fatto istantaneamente con una polvere in sacchetto). agite
discretamente, affinché non si sospetti niente. A rigore lottate con tutte le
vostre forze per questo primo cambiamento.
Quando avrete vinto
la battaglia, ricominciate con un secondo veleno, come il tabacco, il vino o le
spezie, e così di seguito, fino a che tutto il vostro regime sia modificato.
In ultimo
luogo, limitate gli inviti a cena al
minimo. Se possibile chiedete che vi
si preparino dei frutti, dello yogurt natura, un avocado, altrimenti delle
patate bollite e della verdura biologica. Un’indossatrice, in cura da Mosséri,
tutti i giorni mangiava succo d’arancia e insalata natura, per la sua linea. al
ristorante col suo direttore. Invece, un signore di 67 anni era invitato, con
la sua signora, molto spesso a cena oppure ricevevano i medesimi amici a loro
volta. Diceva che era impossibile seguire un regime, e fu colpito dall’asma, da
accessi di tosse la notte, avere delle sensazioni di soffocamento, mancanza
d’aria: tutto questo per paura di perdere i propri amici. C’è sicuramente un
modo intelligente di conservare i propri amici, senza tuttavia essere obbligati
a mangiare come loro. Ognuno troverà la
soluzione che si addice bene al suo carattere particolare. Quando si è
decisi, nulla è impossibile, a condizione di essere furbi, perspicaci,
altrimenti si possono cercare amici che accettino la nostra diversità di idee.
Noi preferiamo
certi alimenti ad altri, poiché il nostro gusto e il nostro appetito vi hanno
preso l’abitudine, fin dall’infanzia.
Ora, questa
preferenza non è necessariamente sana, cioè fisiologica, poiché il nostro gusto
e il nostro appetito sono stati pervertiti, dall’età più giovane, dalla
cottura, dal sale, dalle spezie, e più tardi dal tabacco, dal vino, ecc.
Tuttavia una
ripugnanza istintiva, speciale per un alimento particolare, è ammissibile alla
condizione che tutti gli altri alimenti siano sani. Questa ripugnanza risponde a
un bisogno fisiologico normale di astenersene, in coloro che hanno degli
istinti normali.
Mosséri ha
notato da molto tempo che le persone che mangiano pane o altri prodotti
cerealicoli a tutti i pasti, non sono portati a mangiare molta frutta. Questa ripugnanza verso la frutta scompare
rapidamente in pochi giorni quando si sopprimono questi farinacei malsani. In
fin dei conti non è molto difficile acquistare gusti nuovi.
È d’altronde
ben più facile che acquisire gusto per il tabacco, il vino, le spezie, il
caffè.
La perversione
dell’appetito può prendere le forme più spinte. Nel picacismo, l’appetito
depravato si manifesta con l’ingestione di gesso, melma, carbone, carbone di
legna, capelli, pitture, tessuti, acidi, sporcizie, fuoco, candele, carta,
biglietti, monete e altro.
L’appetito
depravato è, talvolta, il risultato di
un’educazione deliberata, come è per il sale, le spezie, il tabacco.
Talvolta
ancora, è il sintomo di una malattia,
come nell’isteria, la clorosi, la gravidanza, le malattie mentali, ecc.
Una nutrizione
impropria e malsana può essere alla base della perversione. Per esempio una carenza di vitamine e di sali minerali
biologici, dà spesso origine a delle voglie vaghe, indefinite che portano
la vittima a mangiare qualsiasi cosa per soddisfare le sue voglie.
Nella
clorosi e nella gravidanza, le voglie anormali sono determinate dalle
carenze nutritive, e scompaiono con l’alimentazione sana. Si dice che i bagni
di sole prevengono queste anomalie nei bambini.
È lo stesso
per coloro che mangiano sostanze azotate:
carne, noci varie, formaggi, ecc. Essi soffrono di bulimia, poiché tali
alimenti indeboliscono talmente il loro potere digestivo, che essi hanno una
denutrizione permanente.
Il senso
somatico non pervertito è stato qualificato da Jennings “buona coscienza
fisica”. È la somma degli istinti e dei
riflessi non pervertiti, né sregolati in un individuo sano.
Bisogna sempre
conservare e mantenere questa “buona coscienza fisica”, poiché essa ha dei
vantaggi inestimabili. Infatti, la persona che ha la fortuna di possederla è
meno soggetta a violare le leggi fisiche, rispetto a quella che non la
possiede.
Una persona
che possiede “una buona coscienza fisica” vomiterebbe seduta stante un fungo velenoso,
mentre nel caso contrario ne verrebbe avvelenata. Mosséri nelle vie di Delhi
nel 1949, aveva gustato una torta che aveva vomitato seduta stante: era farcita
di spezie brucianti.
I principali
sintomi che si manifestano quando si
adotta un menù sano, senza veleni, sono la perdita di peso e la stanchezza.
In generale,
non bisogna inquietarsi. Il peso risalirà dopo parecchi mesi, e l’energia sarà
ritrovata. A condizione di riposarsi, di dormire molto, di non
affaticarsi, di non andare a letto tardi la sera, in breve di prevedere un
periodo di riposo in cui si interromperanno tutti i lavori faticosi, mentali o
muscolari., anziché cercare uno stimolante.
Invece, per
quelli che sono realmente scheletrici,
con la pelle sulle ossa, essi devono conservare un farinaceo, una volta il
giorno, pane bianco, o riso bianco, una razione normale, non il pane
integrale o il riso integrale perché contengono della crusca che irrita le
mucose intestinali.
Siccome le
crudità hanno tendenza a provocare la diarrea, in alcuni nuovi adepti, fragili
di intestini, è meglio consumarle sotto forma di succo,
provvisoriamente, per alcuni mesi.
Si mangeranno,
inoltre, tutti i giorni, patate e banane cotte. Tapioca per
rendere più densa la minestra di ortaggi.
Quando si
opera un cambiamento di regime, quando
si sopprimono i veleni: caffè, tabacco, vino, spezie, ecc. il corpo ne
approfitta per disintossicarsi. Questo processo
di disintossicazione e di aggiustamento non è particolarmente gradevole.
Può manifestarsi con mal di testa, eruzioni cutanee, foruncoli, stanchezza,
febbre. Tutti questi sintomi sono eminentemente utili alla disintossicazione
dell’organismo.
Quando il
corpo elimina tante tossine e le riversa nel sangue, si sentono dei mal di
testa, in attesa che queste tossine siano eliminate dai reni.
Si può aiutare bevendo molta acqua per
attenuare le crisi.
Quando un
ubriaco smette di bere alcol, attraversa delle crisi molto forti di pulizia
come, per esempio, mal di testa, vertigini, disturbi visivi, insonnia,
malessere generale, fisico e mentale, febbre, ecc. e i suoi familiari lo
incoraggeranno a sopportarla.
Al contrario,
quando una persona malata cerca di riformare il suo regime, alla prima crisi di
disintossicazione, tutti i suoi amici
cercano di dissuaderlo. Il pubblico sa d’istinto che l’alcol, il tabacco,
il caffè sono dei veleni. Ma ignora che le sostanze alimentari possano essere
malsane e intossicare altrettanto.
Le persone che possiedono più vitalità
sono quelle che hanno le crisi più violente e le febbri più alte.
Esempio: i
bambini possono avere una febbre superiore a 39°C , mentre i vecchi, i
malandati difficilmente arrivano a 38° C.
Per
comprendere questa situazione bisogna riferirsi alla legge N.° 30/e 31, pagine
99-100 del libro AFFIDATE LA VOSTRA
SALUTE ALLA NATURA.
La malattia prende la forma acuta quando il
potenziale vitale è elevato. La malattia prende la forma cronica quando il
potenziale vitale è debole.
Gli individui
vigorosi e pieni di vitalità hanno la fortuna di avere la forza necessaria per
espellere rapidamente le tossine, con l’aiuto di una febbre elevata o di
un’azione acuta differente (come il vomito).
Quanto ai
deboli, essi non hanno abbastanza vitalità per generare una buona crisi di
disintossicazione. Essi compiono allora una serie di azioni eliminatorie,
manifestate da sintomi benigni, che diventano sempre più forti, man mano che la loro vitalità aumenta, con
l’adozione di un’alimentazione sana.
Una persona di
salute malferma che mangia un alimento putrido, avrà l’indomani una diarrea per
espellerlo. Ma una persona sana che mangia l’alimento putrido, lo vomiterà
seduta stante.
Questi
invalidi gravi non raggiungeranno la salute perfetta al cento per cento che
dopo la terza generazione, se queste tre generazioni vivono sanamente.
In ciò che
concerne il ristabilimento, diciamo di passaggio che la maggioranza di questi
malati gravi, non tutti, possono rimettersi, in alcuni mesi, in una casa di
riposo igienista. Se essi si spazientiscono, credendo che due o tre mesi
possano bastare, ritornano a casa e ricadono nell’abisso.
Cap.19: COME
SAPERE SE SI È SUL BUON REGIME?
Qualsiasi
cambiamento provoca dei sintomi o l’assenza di sintomi. Se non ne segue alcun
sintomo, è che i due regimi, il nuovo e il vecchio, si equivalgono. O sono
buoni entrambi o altrimenti sono entrambi cattivi.
Se il cambiamento è buono, col tempo la
salute ne trarrà vantaggio. I fastidi spariranno, il sonno sarà migliore,
non si avranno più vertigini, né diarree, né tosse, né vomiti, né incontinenza,
né reumatismi, né raffreddori, né niente.
Altrimenti, ci
sarà un peggioramento, lento e progressivo, dello stato generale. La notte sarà
penosa, con dei sogni.
Il
miglioramento o il crollo della salute non sopraggiungono dall’oggi al domani.
Occorre del tempo. Tuttavia vi sono dei segni
che non ingannano.
Prendiamo
parecchi esempi:
1) avete mangiato parecchie banane, ben mature.
L’indomani le vostre feci sono abbondanti. Ciò significa che non le
avete digerite. Voi siete su un cattivo regime.
2) Voi avete mangiato delle patate fritte o un
pasto speziato. Parecchie ore dopo voi avete sete. L’indomani sentite
delle irritazioni e dei pruriti all’ano, se non dei bruciori all’ano.
Sono dei cattivi segni di irritazione stomacale e intestinale. Siete sul regime
cattivo.
3) Avete mangiato pane, maccheroni, carne con
un’arancia per dessert. L’indomani vi alzate con lo spirito depresso, e forse
anche con un mal di testa. Se voi continuate o rifate la medesima esperienza,
sarà sempre lo spirito depresso o il mal di testa che ritornano. Voi
siete sul medesimo regime di alimenti incompatibili.
4) Voi fate una cura di frutta, per 24 ore. Voi vi
alzate l’indomani con un mal di testa. Voi continuate la cura e il mal di
testa sparisce. Voi siete dunque sul buon regime di disintossicazione.
Cap.20: LE
DEVIAZIONI ROVINANO L’ISTINTO
Quando ci si
attiene a un regime sano, è del tutto normale avere delle voglie malsane e di
lasciarsi tentare.
Le scappatelle
minime ma ripetute possono sabotare
tutti i benefici attesi.
Infatti,
quando si segue un menù sano, mangiato con la fame, si diviene ultrasensibili a
qualsiasi scappatella. Il corpo reagisce
violentemente a qualsiasi alimento malsano.
Certe persone
si nutrono sanamente quando sono sole. Ma dal momento in cui si trovano in
compagnia di altre persone, esse sono tentate a lasciarsi sedurre per voglia,
oppure per far piacere agli altri.
È meglio in questo caso fuggire le cattive
compagnie e cercare quelle buone. Una volontà di ferro è sicuramente più
importante, qui, che il ferro minerale degli alimenti.
Bisogna
smettere di consumare la carne altrimenti depraverete il vostro istinto, lo
pervertirete al punto di finire col gradire ciò che non gradivate all’inizio.
Quando si
guasta l’istinto, si guasta il principale allarme, naturale e fisiologico, che
deve proteggerci contro le cose nocive che ci assalgono dall’esterno.
La salute non
può essere perfetta che nella misura in cui i nostri istinti sono perfetti.
Nell’attesa, eventuali deviazioni andranno fatte a
stomaco vuoto, per non disturbare la digestione dei pasti sani.
Le persone
sono sedotte dall’idea che possa esistere un rimedio o una terapia, non
chimica, ma naturale: tisane, argilla, idroterapia, bagni locali, complementi
alimentari, pappa reale, vitamine e pillole, lievito di birra, chiropratica,
oligoelementi, respirazione forzata, germanio, cloruro di magnesio, la
bioanalisi, la biorespirazione, i massaggi, ecc.
Ora, l’igienismo rigetta tutti i rimedi e tutte
le terapie, perfino naturali. Per noi, il solo rimedio, per così dire, è la
soppressione della causa.
Ma le persone
sono rapite all’idea che possa esistere un rimedio o una terapia naturale,
perché essi non vogliono, nel loro intimo, cambiare le loro cattive abitudini!
Non c’è alcun
pericolo a cambiare bruscamente il menù. Infatti, più presto si adotta
un’alimentazione sana, meglio sarà e più se ne trarrà beneficio.
Mosséri fa una
certa differenza tra i veleni citati e gli alimenti malsani che avranno sempre
una certa attrazione e che rappresenteranno una tentazione.
I veleni devono essere abbandonati subito,
mentre i pasti malsani possono essere abbandonati a poco a poco.
Abbandonando
un menù stimolante per un altro sano ma piatto, sopprimendo un menù
concentrato, con un altro acquoso, si sente invariabilmente, all’inizio, una
fame acuta. Evidentemente bisogna soddisfare questa fame, prendendo dei pasti
più frequenti, mangiucchiando.
Si possono anche provare debolezza,
mancamenti, una perdita sensibile di peso. Bisogna allora non pensare a uno
stimolante ma a riposarsi e a tenere duro.
Solamente,
bisogna dare al proprio corpo il tempo di riaggiustarsi e di riparare le brecce
procurate da un menù malsano e non specifico praticato durante lunghi e
sventurati anni.
Un metodo
dieci volte più rapido e facile di operare la transizione è di sottoporsi a
una cura di digiuno, in una casa igienista specializzata. Ci si può
riposare e restarsene a letto, più facilmente digiunando che mangiando.
Solo nel 1822
il dottor Jennings utilizzò il digiuno per
la prima volta per guarire i malati. E nel 1986, Mosséri fece una scoperta
prodigiosa, che fece fare al metodo un balzo in avanti. Infatti, scoprì che la
lingua poteva colorarsi, come indicato più in basso.
È così che da
questa scoperta monumentale:
1) fu fissato
un limite per la durata del digiuno, al di là della quale, le riserve
del corpo cominciano, seriamente, a mancare. Per una persona normale, che non
abbia abusato di medicinali, questo limite varia da 2 a 3 settimane. Esso si situa
nel punto preciso in cui il peso del corpo ristagna, per tre giorni consecutivi
a due riprese, poiché la prima stagnazione non è abbastanza significativa.
Infatti, certe
vitamine non possono essere immagazzinate, nel corpo, più di alcuni giorni,
come la vitamina B1, che mantiene il sistema nervoso e la cui carenza produce
l’insonnia, conosciuta dai digiunanti. È certo che durante un digiuno, il corpo
è più economo che se mangiasse, e che questa vitamina dura un poco più a lungo:
diciamo da 1 a
4 settimane, secondo i casi. Più si sono prese medicine, meno se ne ha in
riserva, e meno a lungo si potrà digiunare.
2) Quando il
peso ristagna per la seconda volta e durante tre giorni consecutivi, si passa a
un regime di eliminazione chiamato
semidigiuno. Esso comprende 400-600 grammi di frutta scaglionati e razionati e
300/500 grammi di crudità la sera, ciascun giorno. In capo a 1 – 7 giorni la
lingua si colora, nel 90% dei casi. Essa diventa gialla, arancione, verde,
mostarda o nera.
L’eliminazione
è così stata rilanciata dall’apporto di nuove vitamine ed enzimi.
Finché la
lingua rimane colorata, bisogna continuare
finché non ridiventa rosa. Ma il sintomo principale dell’arresto
dell’eliminazione è la scomparsa della sete. Quando non si avrà più sete, si
potrà passare al menù normale. Prima il digiuno era spinto
arbitrariamente, al massimo, fino all’esaurimento delle forze del soggetto. Poteva
durare da 40 a
60 giorni e anche più. La lingua restava bianca, o quasi, fino alla fine. Essa
non diventava totalmente rosa che raramente, per mancanza d’eliminazione,
mentre il corpo era ancora incrostato. Era una perdita di tempo. I digiunanti
soffrivano il martirio, soprattutto dell’insonnia, ma continuavano,
eroicamente.
Colui che è
abituato, per esempio, all’uso del sale, del pepe e della mostarda, sui suoi
alimenti, troverà difficilissimo gustare i suoi pasti senza alcun condimento.
Ma dopo un digiuno, si assaporano, con
delizia, gli alimenti semplici senza condimenti.
Si può così
lottare contro la voglia per gli
stimolanti: caffè, vino, spezie, tabacco, ecc. più agevolmente dopo un
digiuno che prima. Infatti, il digiuno non solo affretta gli aggiustamenti
organici ma li rende sopportabili.
Il digiuno è
il rimedio unico e sovrano che permette di sbarazzarsi della voglia di fumare,
di bere vino e di utilizzare le spezie e la mostarda.
Non bisogna
concludere da ciò che occorra rimandare la riforma alimentare fino al giorno in
cui si avrà l’occasione di fare una cura di digiuno.
È oggi stesso
che bisogna cominciare ad abbandonare il caffè, per rimpiazzarlo con un frutto,
un brodo o una bevanda d’imitazione.
Rompete con le
vostre abitudini prima possibile, coltivatene di migliori e raccoglierete una
salute esuberante.
La
debolezza provata è proporzionale al cambiamento di regime. Più il cambiamento è brusco e più ci si
sentirà deboli. In realtà non lo si è affatto.
Infatti, è un rilassamento naturale che fa seguito
all’interruzione degli stimolanti.
In tutti i
casi, la debolezza che accompagna il cambiamento di regime è un mezzo
eccellente per economizzare le forze, per ridistribuirle e per ripartirle, in
vista della disintossicazione generale.
Un ricco
americano era stato diagnosticato dalla medicina come incurabile, e condannato
a morire nell’agonia. Allora liquidò tutti i suoi affari con grande perdita,
scrisse il suo testamento e attese la morte.
Siccome essa
tardava a venire all’appuntamento, su consiglio di un amico benevolo, decise di
abbandonare la medicina, i medici e i medicinali. Infatti, non aveva più niente
da perdere.
Fu allora che
fece appello a un professionista delle medicine dolci. In alcuni mesi fu
completamente guarito.
Ma egli non
dimenticò il medico che l’aveva condannato a morire e a liquidare i suoi
affari. Allora trascinò il medico in tribunale e gli chiese parecchie migliaia
di dollari, per danni e interessi.
In tribunale,
il giudice considerò che questo ricco americano aveva avuto il torto di guarire
nell’illegalità più scandalosa, e di smentire così la prognosi medico
scientifica.
Perse il
processo e poco mancò che non fosse condannato a versare al medico un
risarcimento poiché era stato privato di entrate regolari, finché egli restava
malato e finché egli l’avesse chiamato per consultazioni ripetute! Infatti, la
guarigione non ha alcun interesse per la medicina: essa farebbe il suo
fallimento!
Alcune
settimane di un menù sano, bastano in generale, per far perdere al principiante
un poco di peso, a causa dell’eliminazione degli scarti, delle tossine e degli spurghi, che infettavano il suo corpo
significano una pulizia delle più salutari.
Coloro che
conducono un modo di vita igienista sono ordinariamente considerati magri. A
torto si identifica la salute con un eccesso.
Ma i magri vivono abitualmente di più dei grossi, secondo le
statistiche delle compagnie di assicurazione. Infatti, è stato dimostrato ciò
che segue:
PESO
(secondo
i parametri correnti)
|
VITA
|
Peso esatto
|
Corta
Molto
lunga
Lunga
|
|
|
Si può dedurne
che è meglio essere magri, secondo la norma stabilita corrente, e pesare così
dieci chili di meno.
Nei parametri
correnti, sono state prese le medie, che sono state in seguito considerate come
normali. Ecco perché non si possono considerare questi parametri come
affidabili e veri.
Ecco il nostro
parametro, più vicino alla norma.
ALTEZZA
|
PESO NORMALE
|
PESO
ATLETICO
|
1,60 m
1,70 m
1,80 m
1,90 m
|
50
60
70
80
|
60
70
80
90
|
Bisogna
inoltre tenere conto dell’ossatura, dell’età, dello stato di salute,
dell’alimentazione e della muscolatura e anche dell’eventuale consumo di molto
sale e di medicine, che fanno aumentare il peso.
D’altra parte
gli atleti che hanno una bella muscolatura, possono aggiungere 10 chili ai pesi
indicati, guardandosi però dal prendere anabolizzanti e anfetamine, che
esporrebbero a gravi malattie: ma esercitandosi ai pesi e ai bilancieri.
Bisogna così
preoccuparsi della qualità dei propri tessuti, Le persone obese, e anche le
altre, hanno tessuti di cattiva qualità, fibre poco resistenti, esattamente
come una stoffa a buon mercato, o una carta assorbente. L’eccesso di scarti acidificanti, richiama nel corpo un eccesso di
acqua, per diluire queste tossine corrosive, la cui concentrazione rischia
di distruggere gli organi vitali. Il
sale e i medicinali presi regolarmente producono il medesimo risultato.
Ecco perché,
in medicina, si prescrivono spesso dei diuretici, nello stesso tempo
degli altri medicinali.
Allora
succede ai tessuti ciò che succede alla carta assorbente inzuppata nell’acqua.
Le fibre della carta assorbente perdono la loro resistenza, si distendono e si
strappano facilmente alla minima tensione.
La qualità dei
tessuti imbevuti di acqua è dunque mediocre. In certe donne, il minimo colpo ricevuto per una svista, provoca un
livido. Lì, non solamente i tessuti sono cattivi, ma l’eccesso d’acqua ostruisce la circolazione sanguigna.
Il sangue è azzurro.
La soppressione dei medicinali, dei veleni
come il sale, e degli alimenti concentrati, favorisce l’eliminazione degli
scarti, attraverso i reni e i polmoni.
Quando dopo
alcune settimane la quantità delle tossine si sarà ridotta, l’acqua che era
necessaria per diluirle, sarà rigettata. Non si avrà più sete e non si berrà
più.
Al contrario,
precedentemente, quando si assorbivano tutte le sostanze malsane appena citate,
si beveva molto e si urinava poco,
poiché l’acqua era trattenuta nell’organismo.
L’ideale è di
possedere un corpo che, nel minor volume possibile, pesi di più. E avere anche
il ventre piatto.
Si sa che in
fisica, il peso di un battello eguaglia quello dell’acqua spostata. Un
nuotatore “magro” ma muscoloso, affonda nell’acqua e nuota meno veloce, ma può
vantarsi di avere tessuti migliori dell’altro, dunque una migliore salute.
Quando si è cambiato regime, e si mangiano
alimenti specifici e sani, si perde molto peso.
Per frenare
questa perdita, si avrebbe vantaggio a mangiare
tutti i giorni fino a un chilo di patate cotte con verdure in guisa di
accompagnamento, nel medesimo boccone.
Oppure, come
dessert, si possono anche consumare: da 2 a 7 banane cotte al forno
secondo le persone, subito dopo la frutta.
È
indispensabile interrompere qualunque
attività muscolare, quando si cambia il menù, altrimenti si perderà
ancora più peso e non si digerirà niente.
Infine, quando
il peso sarà risalito e si sarà stabilizzato, si potranno sviluppare i muscoli esercitandosi coi pesi e i
manubri, da due a tre volte la settimana, mezz’ora per volta a stomaco vuoto. Le riviste di cultura
fisica vendono tutto il materiale necessario. Esercitarsi quando se ne ha
voglia, non come un lavoro sgradevole.
Gli esercizi
sono proibiti in caso di mal di testa,
di dolori qualsiasi in qualunque parte del corpo, di vertigini, di nausee,
e qualunque sintomo di malattia cronica.
I pasti devono essere semplici, invece
di comportare trentasei specie. Infatti, quando
si consumano troppi alimenti, si complica il processo digestivo e si incoraggia
l’abuso. Lo stesso Mosséri, quando mangiava parecchie specie di frutti a
mezzogiorno, perfino cinque o sei specie, per terminare il pasto con due
yogurt, frutti secchi o un avocado, passava un pomeriggio dei più penosi, con
lo stomaco gonfio, lo spirito depresso e l’impossibilità di essere disteso.
Johanna Brandt
aveva propagato nel mondo le cure d’uva col suo libro. Questa autrice asseriva
che tale cura uvale l’aveva guarita da un cancro. ma si era diagnosticato il
cancro da sé.
Queste cure
d’uva sono molto benefiche, quantunque non vadano attribuite loro virtù
miracolose. Esse possono disintossicare
il sangue e i tessuti, riposare gli organi digestivi, alleviare parecchi
disturbi di salute: l’ipertensione, la costipazione, le malattie della
pelle, il reumatismo, ecc.
Durante questa
cura, bisogna mangiare solo uva.
altrimenti non si trarranno benefici dalla cura.
La cura dura
abitualmente 21 giorni, ma si può farne meno. Si possono anche
rimpiazzare le uve con altri frutti, come le ciliegie, le mele, ecc. Le
cure di solo limone sono utili agli obesi. Gli altri farebbero meglio a
scegliere un frutto meno acido.
Non bisogna
considerare una tale cura come un rimedio, poiché i rimedi non esistono. Il
solo rimedio degno di questo nome è la soppressione della causa. Così per
esempio non potete fare una cura d’uva per guarire le vostre emicranie e
continuare imperturbabilmente a bere caffè tutto l’anno, se il caffè è la causa
delle vostre emicranie. La cura d’uva vi procurerà sollievo solo
provvisoriamente.
In breve, se
la cura d’uva è benefica, il digiuno
idrico integrale le è superiore. Ma né l’uno né l’altro sono dei rimedi.
Non sono che cure d’urgenza che non possono rimpiazzare la soppressione della
causa.
Chi è abituato
agli stimolanti nel nutrimento e vuole correggere le sue abitudini malsane,
proverà all’inizio, una grande difficoltà, poiché il suo sistema nervoso
abituato alla stimolazione del sale, del pepe, della mostarda e del vino,
troverà difficile farne a meno.
È molto
difficile trattenersi quando ci si trova in un tale stato di astinenza. Bisogna
essere guidati e presi per mano da una persona energica.
Al contrario,
la fame provata da una persona sana, è una sensazione deliziosa, gradevole, mai
dolorosa, per niente intollerabile, poiché essa risponde perfettamente ai
bisogni fisiologici dell’organismo. I desideri normali e sani non sono mai
dolorosi.
Quando ci si
rimette alle proprie voglie e alle proprie sensazioni depravate e pervertite,
per cambiare alimentazione, si agisce esattamente come colui che vuole
abbandonare l’abitudine di fumare o drogarsi ma si rimette alle sue sensazioni
per guidarsi e così è convinto, dalle sue sensazioni e dalle sue voglie, che il
suo sistema reclama del tabacco o della droga.
Quando si
sente un periodo di rilassamento fisico, dopo un regime sano di frutta e
ortaggi, si potrebbe pensare che tale regime è debilitante. Ora, le sensazioni
immediate (la debolezza, la letargia, l’assenza di gusto per gli alimenti non
conditi) che seguono il cambiamento di regime sono sintomi provvisori di recupero e rilassamento.
Queste sensazioni rivelano se il regime
precedente era sano o malsano.
Infatti,
nessuna sensazione sgradevole rivela il passaggio da un regime sano a un altro
ugualmente sano. Non più che se i due regimi sono malsani.
Ma il
passaggio da un regime sano a un altro malsano, o viceversa, provoca sensazioni
sgradevoli, in entrambi i casi. Nel primo caso, cioè quando si passa da un
regime sano a un altro malsano, le sensazioni provate significano le reazioni del corpo contro le sostanze
malsane.
Nel secondo
caso, cioè quando si passa da un regime malsano a un altro sano, le sensazioni
provate denotano un’eliminazione e un
tempo di recupero, col riposo, la debolezza e il rilassamento.
Quando ci si
attiene a un regime sano, bisogna sottomettersi a un controllo stretto, e agire
con perseveranza, senza lasciarsi andare alle proprie sensazioni, che non sono
ancora riaggiustate agli alimenti naturali. Altrimenti si prende l’abitudine deplorevole di abusare del nuovo
regime, per rispondere alle domande organiche di stimolazione.
È molto
desiderabile conoscere i bisogni del corpo e di ingerire solo il necessario.
1) Bisogna attendere la fame prima di
mangiare.
2) Bisogna smettere di mangiare quando si
prova sazietà.
3) Le quantità di nutrimento sano
necessarie sono molto più alte poiché si mangiano alimenti acquosi,
poco concentrati ma poi non si beve. Invece, chi mangia alimenti concentrati,
un sandwich, la carne, ecc. poi beve.
La rivoluzione alimentare della naturopatia
è una semplice riforma: rimpiazza il pane bianco col pane integrale, il riso
bianco col riso integrale, le paste bianche con le paste integrali, lo zucchero
bianco con lo zucchero bruno, ecc. oppure sostituisce i cibi biologici a quelli
normali.
Infatti, il pane integrale, come il pane
bianco genera tutte le malattie catarrali: raffreddore, bronchite, polmonite,
asma, sinusite e il reumatismo, in tutte le sue forme, e i calcoli.
LA VERA RIVOLUZIONE COMINCIA A TAVOLA
La rivoluzione
alimentare deve cominciare con la discriminazione, proseguire con la scelta
secondo la voglia del momento e infine terminare col piacere di mangiare.
Ora, la vera
riforma alimentare, o piuttosto la rivoluzione alimentare, deve concernere la soppressione degli alimenti destinati alle
altre specie animali, l’adozione degli alimenti specifici, poi delle abitudini,
delle associazioni e della fame.
Bisogna sopprimere i condimenti forti, come
la mostarda, il pepe, il sale, le salse e non bisogna rimpiazzarli: timo,
ecc. Solo l’erba cipollina e il cerfoglio
sono accettabili, trinciati sullo yogurt, per esempio. Così Mosséri preferiva
lo yogurt, altrimenti rimpiazzare lo
zucchero con l’uva secca o lo sciroppo d’acero, ma è meglio farne a meno.
Prendete i grassi in piccole quantità, o
meglio ancora per niente. Il gorilla non ne mangia mai. Infatti, il burro,
l’olio e la panna ritardano la
digestione, rischiano di causare fermentazione e gas, e sovraccaricano il
fegato.
Consumando un
litro d’olio la settimana e una tazza di latte il giorno una donna si procurò
l’itterizia.
Se si vuol
consumare un poco d’olio nell’insalatiera, che sia un filino d’olio vergine. E
se si vuole mettere panna sterilizzata sulle banane scaldate, si potrà
consumarne solo un cucchiaio da minestra. Se si vuole mettere del burro sulle
patate o sugli ortaggi, questo si faccia dopo la cottura, a freddo e solo
sull’ultima patata.
L’avocado
contiene molti lipidi ed è l’unica fonte di lipidi di Mosséri.
Bisogna sapere
che esistono molti alimenti nocivi che non uccidono seduta stante, di cui si
ignora ancora la composizione esatta. Il problema per il dietologo è di
scoprire ciò che è commestibile da ciò che non lo è.
Infatti, non
tutti i frutti e gli ortaggi sono necessariamente alimenti per l’uomo.
Vi sono
migliaia di frutti e ortaggi nella Natura. Ora, non ce ne sono che poche decine
soltanto che sono commestibili per l’uomo.
Il papavero,
la belladonna, il tabacco, il tè, sono piante velenose per l’uomo. Ma non
per certi animali. Vi sono parecchie bacche e parecchi frutti tossici.
Sopprimiamo il mirtillo rosso e il rabarbaro, che contengono troppo
acido ossalico, abbastanza tossico per noi. Sopprimiamo gli spinaci.
Dei funghi alcuni sono tossici,
mentre gli altri non sono considerati buoni alimenti. Infatti, essi sono
indigesti e l’indomani si ritrovano nelle feci. Non vale la pena di
mangiarli. Sono della medesima famiglia dei lieviti, cioè la Natura li ha
prodotti e creati per sgomberare le sostanze in via di decomposizione. Essi fanno
fermentare il bolo alimentare, che passa nelle feci, l’indomani, con dei
gas e senza essere stato digerito.
Le barbabietole
sono ugualmente indigeste, dunque inutili. Esse colorano l’urina in rosso, e
perfino le feci l’indomani.
Le banane,
fossero pure maturate al sole, sono tossiche. Bisogna acquistarle secche o
altrimenti scaldarle molto leggermente, su un lume da notte.
FRUTTI
E ORTAGGI NOCIVI
Il mirtillo rosso
Il rabarbaro
Gli spinaci
I funghi
I lieviti
Le barbabietole
Le banane
ecc.
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L’aceto viene
dalla fermentazione dello zucchero dei frutti. Esso contiene alcol e acido
acetico. Ora questo acido è nocivo come l’alcol. L’aceto ritarda la digestione. Lo stesso per l’aceto di sidro, venduto in
dietetica.
I frutti verdi
contengono degli acidi indigesti e
nocivi.
È
nell’interesse dei commercianti avere frutti verdi, poiché essi non si guastano
durante il trasporto, ma non è nostro interesse consumarne.
Le feci molli,
la diarrea e le coliche ne saranno le prime conseguenze.
Sono circa
cento anni che l’uso dello zucchero si è generalizzato. Prima solo i ricchi
potevano permetterselo. In Inghilterra il suo prezzo ammontava a 5 sterline il
chilo!
Lo zucchero
bianco è un alimento d’inanizione,
dunque malsano, esattamente come la farina bianca e il riso bianco.
La voglia
naturale per i dolci nei bambini può essere soddisfatta con frutti secchi
dolci: datteri, fichi secchi, albicocche secche, prugne secche, banane
secche, uva secca, ecc.
Evitare le
confetture molto malsane che si vendono ovunque. Lo zucchero rossiccio non è un
alimento naturale, poiché ad ogni modo bisogna estrarlo. La Natura non produce
zucchero, né bianco né grezzo.
Infine i succedanei
dello zucchero sono prodotti chimici dannosi: candarel, ecc.
I prodotti “SENZA ZUCCHERO” contengono un prodotto
chimico ancora più nocivo dello zucchero.
Gli avanzi
devono essere raffreddati rapidamente, e non conservati al caldo. Evitate
di riscaldare gli avanzi cotti del pasto precedente, altrimenti si
deteriorano rapidamente.
Evitate il
bianco d’uovo, poiché esso è indigesto e provoca l’albumina. Datelo al
cane o al gatto.
I frutti
tagliati, i meloni aperti e le crudità grattugiate si decompongono rapidamente
al calore. Conservateli in frigo, altrimenti riservateli ai vostri animali
domestici.
Quando fa
troppo caldo, si apprezzano di più gli alimenti acquosi: il cocomero, il
melone, le pesche.
Quando si è
mal ridotti, stanchi, bisogna saltare il pasto o ritardarlo.
Non
mescolare i frutti con le crudità, né con gli alimenti cotti.
Non cercare
la diagnosi medica né le analisi. Non sono affidabili. Essi non rivelano la
causa e inducono in errore.
Se vi sentite
sfiniti, non mangiate per rianimarvi, né per stimolarvi. Riposatevi.
Altrimenti, voi abusate del vostro corpo. Non bisogna confondere la
stimolazione con la nutrizione.
Un pasto
sembra dare energia, mentre in realtà esso ne prende per la sua digestione.
Esso darà energia dopo la digestione
totale, l’indomani.
Attendete di
avere veramente fame, prima di mangiare. Vedere il capitolo 1.
Anzitutto una
precisazione: il regime igienista non è un regime, ma piuttosto
un’alimentazione normale.
LA FORZA
MUSCOLARE
Molti si
domandano se avranno abbastanza forze con questo regime. Mosséri risponde che il
gorilla mangia così ed è un animale molto forte. Si è anche detto che può
uccidere un leone.
Anche un
atleta testimoniava di praticare l’igienismo da cinque anni e cha aveva
potuto sviluppare un corpo così robusto, così forte e così potente da poter
correre agevolmente a mezzogiorno con una temperatura di 45° al sole per 20 km nella sabbia profonda
tre volte la settimana, mentre gli altri giorni sollevava pesi grossi: 80 chili
sviluppati, cinquanta volte in un’ora.
Mosséri però
avvisava che non tutti possono fornire un tale sforzo. Vi sono parecchi fattori
di cui bisogna tenere conto: l’eredità, l’adattamento necessario, la
disintossicazione e che l’atleta che raccontava la sua storia aveva subito in
effetti parecchi digiuni lunghi per disintossicarsi e permettere al suo
organismo di assimilare il regime crudivoro, poiché altrimenti non si digerisce
ciò che si mangia e si dimagrisce.
La sua intera
vita ruotava intorno a diversi sport. Secondo la stagione era l’uno o l’altro
sport. I suoi studi secondari e superiori erano ravvivati dagli sport in cui
eccelleva, pallacanestro e golf soprattutto. Si considerava fortunato, poiché
tutti dicevano che aveva del talento per lo sport. Secondo Mosséri aveva
piuttosto un’eredità vigorosa, ma perfino una forte eredità può essere
annientata con un’alimentazione malsana.
Verso l’età di
venti anni cominciò a sentire le prime noie serie di salute. I suoi occhi
lacrimavano e prudevano, la sua testa era congestionata e il suo naso colava
come un rubinetto. Talvolta, gli era difficile vedere la palla da golf. Aveva
dolori di sciatica e una gamba era talvolta insensibile. Il dolore e
l’insensibilità erano intermittenti: essi venivano e sparivano.
Allora subì
vari test per l’allergia. Le sue membra cominciarono a irrigidirsi. Il suo
fisico che era ben sviluppato e muscoloso, si trasformò a poco a poco.
Diventava rigido e la sua camminata zoppiconi, senza flessibilità.
Il suo peso da
85 chili cominciò a scendere. Non partecipava più alle competizioni, dopo aver
perso in cinque di esse in California.
Correva con
molta pena e il corpo lo lasciava durante le corse. Arrivava a correre 30 chilometri , ma si
sfiniva. La gente pensava che qualcosa non andasse in lui.
Aveva 25 anni
e tutti sapevano che si può partecipare alle corse fino a 30 anni.
Alcuni gli
diagnosticavano un tendine del garretto irrigidito e altri finirono col
parlargli di spondilite anchilosante, incurabile. Allora si volse verso i
metodi naturali che gli diedero delle speranze. Apprese che si poteva sperare
nel digiuno e finì con l’entrare in una casa di cura in California.
Alcuni mesi
dopo notò che il colore della sua pelle ridiventava normale, come pure quello
dei suoi occhi. Il suo peso risalì rapidamente e riprese i 70 chili come prima
di digiunare.
In breve, il
suo nutrimento era al 100% crudo e igienista ed era lui stesso che lo preparava.
Non sentiva più alcun dolore da alcuna parte. Poteva fare tutto ciò che voleva.
In seguito
partecipò a 5 corse, per suo piacere e senza competizione. Non forzava fino
alla spossatezza e non superava i 10 chilometri. Le sue unghie che precedentemente
erano molli erano tornate dure.
Correva una
mezz’ora ogni giorno e faceva anche del culturismo, con pesi e manubri,
un’altra mezz’ora ancora, tutti i giorni.
Una volta a
settimana partecipava anche a una partita alle bocce.
Non mangiava
che alimenti crudi, niente carne, né pesce.
MATTINA:
frutta.
MEZZOGIORNO: crudità
e noci varie.
SERA: frutta o
crudità, un avocado.
Un maratoneta,
a sua volta, testimoniava che mangiando frutti, crudità e noci varie si sentiva
più in armonia con le funzioni del suo corpo il quale si cicatrizzava più in
fretta. Per esempio le distorsioni delle caviglie guarivano in pochi giorni,
mentre precedentemente impiegavano una settimana per rimettersi, quando lui
mangiava come tutti: carne, pollame, latticini, cereali, alimenti fabbricati,
poca frutta e crudità.
Infine beveva
molto meno acqua durante le corse.
Quattro anni
dopo, provò a mangiare un pasto come tutti, composto di pane integrale, zuppa
di pisellini spezzati, con un’insalata naturale, mattina, mezzogiorno e sera.
Il giorno dopo
era debole e malato.
Oltre
all’alcol e alla droga, possono intossicare l’organismo i tranquillanti, i
sonniferi, il tabacco, il caffè, i medicinali di ogni sorta, i prodotti chimici
negli alimenti, nell’aria inquinata, nell’acqua chimica e infine bisogna
menzionare anche gli scarti metabolici.
La cura di
disintossicazione deve dunque comportare degli alimenti ricchi in basi e poveri in acidi. Durante i primi giorni
la disintossicazione è molto attiva.
Noi sappiamo
per certo che essi sono. assorbiti nel sangue e che producono effetti altamente
distruttivi dell’integrità organica. Tutti i medicinali sono veleni, a diverso
grado.
Essi sono
peggiori del male.
Per di più, la
maggior parte delle malattie sono dovute al sovraffaticamento e all’esaurimento
degli organi e delle funzioni di eliminazione. In altri termini il
rallentamento dei processi di eliminazione porta all’ammassamento dei veleni,
al punto di prostrarci sotto il fardello delle tossine e di spezzarci
fatalmente la salute.
Ora tutti i
frutti e tutte le crudità contengono assai pochi protidi e glucidi. Essi
disintossicano il corpo forzandolo a usare le sue riserve accumulate, eccessi
di proteine e di glucidi. Inoltre, essendo ricchi di vitamine, essi correggono
le carenze eventuali, e combattono con successo l’acidosi universale presso i
popoli civilizzati.
Per scatenare
una buona disintossicazione, è meglio cominciare
con un digiuno con acqua di almeno tre giorni.
Bisogna pesarsi tutti i giorni, con l’aiuto di
una bilancia elettronica, alla stessa ora e vestiti allo stesso modo.
Dal momento in cui il peso stagna per tre giorni consecutivi, a due riprese,
bisogna passare alla seconda tappa del digiuno, cioè al semidigiuno.
A due riprese,
significa che dopo i primi tre giorni in cui il peso non è calato più di 600 grammi , si prosegue
il digiuno e il peso continuerà a calare. Dal momento in cui esso stagna di
nuovo per tre giorni, allora bisogna passare al secondo stadio del digiuno,
poiché ciò significa l’esaurimento delle riserve vitali.
Infatti, i
ricercatori hanno trovato che la vitamina B1 non può essere immagazzinata che
alcuni giorni soltanto, quando se ne ha troppa. Ora, si tratta della vitamina
che nutre il sistema nervoso.
La sua carenza
produce l’insonnia ben conosciuta dai digiunanti.
Le scorte di
altre vitamine durano di più.
Senza di esse,
nessuna eliminazione: il peso ristagna e il digiuno diventa allora inutile, una
perdita di tempo.
In questo
momento, è meglio passare a un regime di
disintossicazione, chiamato anche cura di eliminazione. Esso consiste nel
restare a letto fino a mezzogiorno,
poi nel
mangiare mezzo chilo di frutta, in
parecchie volte, tra mezzogiorno e la sera, cioè una mezza mela ogni ora;
la sera si consumerà mezzo chilo di varie
crudità: pomodoro, cetriolo, carote, peperone, sedano, lattuga, finocchio,
ecc.
Il solo
condimento permesso è il succo di limone.
Qualsiasi altro condimento, o qualsiasi altro alimento, freneranno
l’eliminazione, per deviazione delle energie digestive.
È allora che si noterà la lingua colorarsi, a volte
dal primo giorno, altre dopo alcuni giorni, in nero, mostarda, giallo o beige
(ma il dieci per cento dei curisti vedrà la sua lingua colorarsi solo in
occasione di una seconda cura).
Si continuerà così finché la lingua non
diventerà completamente rosa, e soprattutto la sete mattutina non scompaia.
Si potrà
alzarsi dopo mezzogiorno e fare qualche lavoro poco faticoso.
1) Ci si può sottoporre a una cura di
disintossicazione utilizzando uno degli
alimenti seguenti:
Arance Pomodori Lattuga
Limoni Mele Sedano
Pompelmi Uva Cavoli
Mandarini Cocomeri Cetrioli
Fragole Melone Carote
2) L’alimento scelto è preso a ore fisse durante
tutta la giornata, a partire da mezzogiorno. Per esempio, ogni due ore, mezza
arancia. Altrimenti il succo di un’arancia in un litro d’acqua. In tutto mezzo
chilo di frutta.
3) È meglio limitarsi a una sola varietà, poiché
se si varia, ciò spinge alla ghiottoneria, alla bulimia e infiamma
l’immaginazione.
4) Nei malati nervosi gravi, è preferibile
escludere i frutti acidi e le crudità, salvo se queste ultime sono prese sotto
forma di succo, con un poco d’acqua.
5) Il gusto dovrebbe guidarvi verso gli alimenti
che vi convengono di più per una cura.
6) Diffidate
dei brodi e delle zuppe di ortaggi: esse non contengono più tante vitamine.
Se vengono presi per parecchi giorni senza niente di crudo si rischiano gravi
noie di salute da carenze, come disturbi
della vista, incontinenza d’urina, principio di paralisi, ecc.
7) Non
affrettarsi di porre fine a una cura di disintossicazione, prima che la
lingua ritorni rosa su tutta la sua superficie e che la sete scompaia. Chi
desidera la salute dovrebbe proseguire una tale cura fino alla fine
dell’eliminazione.
Si possono
consumare tre arance al giorno, ma bisogna bere da 2 a 3 litri d’acqua, secondo
l’altezza delle persone. Una persona alta 1,55 ne berrà 2 litri per giorno.
Si comincerà a
bere dal risveglio, e per le arance, a partire da mezzogiorno soltanto:
un’arancia ogni due ore. La ragione è che la disintossicazione è molto forte il
mattino e non si dovrebbe contrariarla con un alimento. L’acqua è
indispensabile per veicolare le numerose tossine, che sono eliminate il
mattino.
I sintomi di
eliminazione più frequenti sono: il cattivo sapore in bocca, l’alito cattivo,
il mal di testa, lo spirito a terra, il morale basso, lo scoraggiamento, il
pessimismo, l’urina scura, torbida, con, a volte, pus o sabbia, o entrambi, e
raramente sangue.
Tuttavia,
l’acqua bevuta da sola non è gradevole, e talvolta difficile da bere. In queste
condizioni, sarebbe meglio mettere il succo di 3 arance in 2 o 3 litri d’acqua, da bere
dal risveglio, presto la mattina.
Per la sera,
consumare 500 gr. di crudità varie (carote, cetrioli, finocchio, lattuga,
ecc.), preferibilmente senza condimento o al più col succo di limone. Altri
condimenti (sale e olio) rallenterebbero l’eliminazione.
Attenzione:
non mangiare arance verdi, poiché esse sono nocive, irritano le labbra, la
lingua e lo stomaco.
Al posto delle
arance si possono usare i pompelmi, che sono meno dolci e meno acidi delle
arance, ma senza aggiungere lo zucchero. I limoni sono sconsigliabili perché
rischiano di acidificare troppo l’organismo e di causare l’osteoporosi.
Si chiama così
la cura uvale. Essa è molto in voga, da quando Johanna Brandt scrisse il suo
libro, dicendo che essa l’aveva guarita da un cancro, ma se l’era diagnosticato
da sola.
Comunque sia,
la cura d’uva è benefica, sia pure senza virtù miracolose.
Evitare le uve
troppo acide. Procedere come per le arance, cioè 500 grammi d’uva, intere
o in succo, in 2 o 3 litri
d’acqua, il giorno. La sera, si consumeranno 500 grammi di crudità,
non condite salvo un poco di succo di limone.
Il Dr Shelton
utilizzava questa cura con successo in tutti i casi seguenti:
Anemia Clorosi Reumatismo
Dispepsia Costipazione Catarri
Affezione dei
bronchi Malaria Disturbi di fegato
Il Generale
Booth usava la cura uvale per gli alcolisti. Non solamente essa permetteva loro
di abbandonare la funesta abitudine di bere alcol, ma essi riprendevano
sensibilmente peso!
La cura di
mele è quella che Mosséri preferiva, poiché questo è il re dei frutti per la
salute. Inoltre la cellulosa delle mele spazza gli intestini.
Procedere
esattamente come per le arance, cioè: bere a partire dal risveglio da 2 a 3 litri d’acqua, nel corso
della giornata.
Da mezzogiorno
mangiare una mela piccola ogni due ore, mezzo chilo in tutta la giornata.
La sera:
crudità con succo di limone, ancora 500 grammi . Nessun altro condimento.
Certe persone
vivono mangiando solo mele, da più di 10 anni e con beneficio per la salute. In
questo caso consumarne da 2 a
5 chili secondo la statura, l’attività, l’età.
Per tutte le
cure di frutta, se si è grandi, per esempio 1,85 m , allora si può
mangiare un chilo di mele al giorno. Lo stesso per tutti gli altri frutti: uva,
arance, pompelmi, ecc.
Le proteine si
trovano nella carne, nel pesce, nelle noci varie, nei latticini, nelle
leguminose, nei funghi e poco nella frutta e negli ortaggi.
I glucidi si
trovano nei cereali, nei farinacei come le patate e nella frutta.
I grassi si
trovano nel burro, nell’olio, nel lardo e nell’avocado.
La medicina
asserisce che l’essere umano ha bisogno per vivere, di una certa razione
nutritiva di proteine, di glucidi e di grassi. Ma gli eminenti biologi
suggeriscono dosi spesso molto diverse di ciascuno di questi elementi,
costitutivi del regime cosiddetto “equilibrato”.
La Natura
smentisce tutte quelle analisi e quei test. È più istruttivo seguire la Natura,
che attenersi a delle cifre contestabili.
In breve, i primati citati non mangiano un
menù “equilibrato”. E stanno bene.
A sua volta, la vacca pesa parecchi
quintali, produce tonnellate di burro ogni anno, possiede muscoli e tessuti
molto forti eppure mangia solo erba.
Disgraziatamente
per gli igienisti che hanno sostituito le proteine vegetali a quelle animali,
le noci varie (mandorle, nocciole, noci, acagiù, ecc.) sono molto più nocive
della carne, per parecchie ragioni. Esse contengono, infatti, molte più
proteine della carne, e dei grassi che le rendono indigeste. Esse sono
consumate crude, mentre la cottura della carne attenua molto la nocività delle
sue proteine.
Il pane
integrale e i cereali integrali contengono più del 10% di proteine, ciò che li
rende difficili da digerire, vista la loro concentrazione simultanea in
farinacei.
Le analisi hanno mostrato che alla nascita del
bambino, il latte di sua madre contiene
circa il 3% di proteine e nei mesi successivi scende all’1%. I bisogni azotati del bambino diminuiscono man mano
che egli cresce. Quando diventa adulto, egli ha bisogno di una dose di mantenimento,
quindi non più dell’1% di proteine.
Ciò esclude la
carne, le noci varie, i formaggi, le uova, l’olio, il burro, i cereali e i
legumi (lenticchie, fagioli bianchi, fave secche, ceci, piselli secchi, soia).
I frutti contengono circa lo 0,5% di
proteine e gli ortaggi l’1% di proteine.
PERCENTUALE DELLE PROTEINE
IN ALCUNI ALIMENTI
Carne, pesce, formaggio: dal 15 al 20%
Le noci varie dal 15 al 30%
I legumi
dal 25
al 49%
Latte materno alla nascita 3% circa
“ “ a 6 mesi 1% circa
Avocado 2%
Noce di cocco 6%
Burro 1%
In
conclusione, tutti gli alimenti che contengono più dell’1% di proteine
dovrebbero essere esclusi. Non restano che la frutta e gli ortaggi.
Nella mente di
tutti, gli alimenti nutrienti sono gli alimenti concentrati.
L’idea
generale è che è augurabile di essere ben nutriti. Allora, se ne deduce, troppo
rapidamente, che gli alimenti concentrati, gli estratti e i complementi sono
più nutrienti degli alimenti acquosi, poiché contengono più elementi nutritivi.
Gli alimenti
nutrienti sono quelli che contengono poca acqua, contrariamente agli alimenti
acquosi, che ne sono ben provvisti come tutti i frutti. I primi sono piuttosto
secchi come le noci, il frumento, il pane, la carne, lo zucchero, il burro,
ecc. I frutti più acquosi sono il cocomero e il melone. Gli ortaggi più acquosi
sono il cetriolo, la zucca comune, la zucchina e i meno acquosi sono il sedano
e le carote.
ALIMENTI ACQUOSI
Melone
Cocomero
Zucca comune
Cetriolo
Arancia
Pere
Pesche
Ciliegie
Lattughe
Sedano coste
Peperoni
Pomodori
ALIMENTI
SECCHI CONCENTRATI
-----------------------------------------
Noci varie
Carne
Pesce
Cereali e pane
Sedano rapa
Carote
Burro
Paste
Fagioli bianchi
Lenticchie
Piselli secchi
Ceci
Sedano e le carote
sono degli alimenti secchi, ma non molto concentrati in elementi nutritivi.
NUTRIMENTO E NUTRIZIONE
Si è detto che
“noi siamo quello che mangiamo” ma si sarebbe detto meglio che “noi siamo
quello che digeriamo e assimiliamo.
Infatti, a che
serve mangiare bene, se non si digerisce ciò che si inghiotte, o se non lo si
assimila?
L’assimilazione
avviene al livello delle cellule. Parecchi fattori possono ostacolare
quest’assimilazione, come per esempio i prodotti chimici o i medicinali, anche
presi anni prima. Solo il digiuno può permettere di eliminare tali veleni
insidiosi.
La
composizione del sangue e dei fluidi organici deve rimanere costante, affinché
i processi nutritivi possano proseguire senza disturbi, né contraccolpi.
Lo zucchero
naturale dei frutti, il quale è uno zucchero diluito e mescolato ad altre
sostanze, come i sali minerali biologici, le vitamine e gli enzimi, entra nel
sangue goccia a goccia.
Invece, lo
zucchero bianco, che è stato sbarazzato dalle cosiddette impurità, entra in
massa nel sangue, poiché nulla lo trattiene. Esso provoca così una stimolazione
provvisoria, seguita da una depressione. Il corpo tutto intero riceve uno
shock, soprattutto il pancreas, che è obbligato a secernere insulina per
fronteggiare questa situazione, mentre con gli zuccheri diluiti dei frutti,
esso non secerne insulina.
E alla lunga
il pancreas si spossa, ciò che conduce al diabete.
Tutti i
farinacei concentrati conducono al medesimo risultato, poiché essi devono
essere trasformati in zucchero, nel processo digestivo. Analogamente succede
prendendo dosi massicce di vitamina Co un eccesso di carotene (provitamina A)
Il consumo di
alimenti concentrati produce un apporto improvviso di elementi nutritivi, che
necessita un aggiustamento rapido nel tenore sanguigno, nel metabolismo
epatico, surrenale e pancreatico, ecc. Ciò è sempre debilitante, inefficace,
sprecante e snervante.
Questo fatto
della fisiologia non sarà mai insegnato, in modo esplicito e profondo, dai
fabbricanti di vitamine né dalle fabbriche di prodotti dietetici.
Bisogna
piuttosto cercare di soddisfare adagio
i bisogni del corpo e lasciargli stabilire il suo tenore sanguigno in vitamina
C, in calcio, ecc.
Sarà
sufficiente mangiare alimenti semplici e naturali, come i frutti e gli ortaggi,
per minimizzare lo shock e per introdurre adagio,
gli elementi nutritivi nel sangue, evitando lo shock nutritivo.
È proprio il
caso delle fleboclisi che comportano
del glucosio concentrato.
Le varie
funzioni dell’organismo si svolgono senza che l’individuo se ne accorga, salvo
quando esse si guastano. Solo in quel momento compaiono i sintomi di malattia.
I carnivori e
i granivori e perfino alcune scimmie mangiano certi alimenti concentrati: noci
varie, carne, cereali. Essi possiedono sicuramente degli organi più potenti, un
fegato più grosso, delle ghiandole differenti.
Attualmente
imperversa in Ruanda una guerra civile e il colera. Si parla sapientemente del virus, nient’altro
che per vendere il vaccino, ma la causa del colera risiede nelle bevande
contaminate dagli escrementi.
I cani grandi
mangiano le loro feci senza mai prendere il colera, perché, secondo Mosséri, essi
hanno un fegato potente che neutralizza le sostanze inquinate.
Le carenze che alcuni temono
sono generate soprattutto da una cattiva
assimilazione piuttosto che da una qualunque lacuna nel nutrimento.
Inoltre, quando è in buono stato la flora
intestinale pallia le carenze, ad esempio fabbricando la vitamina B12
o contribuendo alla sintesi di aminoacidi e infine rappresenta la prima
difesa naturale dell’organismo, senza la quale, si ha la leucemia, l’AIDS e
il deperimento generale. Leggere a questo scopo, lo studio dettagliato
contenuto nel libro IL GULAG DELL’AIDS e
SOLO LA NATURA GUARISCE L’AIDS.
Per arricchire questa flora preziosa:
bisogna
anzitutto evitare tutto ciò che la distrugge, come gli antibiotici, i
medicinali di qualsiasi genere, la droga, i lassativi chimici o vegetali, come
la cassia o altro, le trasfusioni di sangue, quand’anche fossero sieronegative.
Si
consumeranno abbondantemente, tutti i giorni, delle foglie verdi, sulle
quali si trovano batteri in abbondanza. A condizione, sicurissimo di non
metterle a bagno nell’acqua e di non lavarle con germicidi, come il
permanganato o altri veleni.
E che fare se
non si possono avere lattughe biologiche? Anzitutto gettare le prime file di
foglie, che ricevono la maggior parte dei trattamenti. Poi lavare le foglie
seguenti, secondo i consigli di T.C. Fry, in una soluzione di sapone di
Marsiglia, poi risciacquarle in un’altra soluzione di aceto al 5%, e infine
all’acqua pura.
L’interno
della lattuga che non presenta sporcizia a vista, non dovrebbe essere lavato.
È così che si
può arricchire la propria flora intestinale.
Viste al
microscopio le superfici delle foglie verdi della lattuga, della scarola e di
altre foglie verdi, non sono lisce. Esse mostrano delle montagne e dei
precipizi, in cui i batteri utili alloggiano e si moltiplicano con grande
beneficio dell’uomo.
Infatti, tra
l’uomo e le altre specie, anche unicellulari, esiste una simbiosi naturale che
occorre rispettare.
NIENTE STIMOLAZIONE, NIENTE ALIMENTI CHE
DANNO LE FORZE
La Legge del
Dr Henry LINDLHAR sulla dualità degli effetti afferma che tutto ciò che è
introdotto nel corpo, o che entra in contatto con esso, occasiona col tempo
un’azione doppia e contraria: la prima azione attiva è l’opposta della seconda
azione, reattiva.
È così che gli
stimolanti, come il caffè e l’alcol, hanno quale primo effetto una sensazione
di forza, ma in seguito essi producono la debolezza e la depressione, come
conseguenza ineluttabile.
È lo stesso
per gli alimenti concentrati, tra cui le noci varie. Essi sono di ostacolo a
una buona assimilazione.
Allo stesso
modo, qualsiasi alimento che “guarisce il mal di testa”, o che “aiuta a
dormire” o che possiede un qualsiasi effetto specifico, deve essere evitato
come un veleno.
Abbiamo appena
visto che gli alimenti che producono un effetto immediato sono da evitare. Tra
gli effetti terapeutici ricercati, si ha la stimolazione, la sedazione, il
sonno, la diuresi, l’effetto lassativo, la calma, la digestione, ecc.
Si prende così
la carne o lo zucchero per stimolarsi, si prende del tiglio o della camomilla
per sedarsi, il tè per digerire, ecc.
Vediamo uno a
uno questi effetti, alla luce degli effetti studiati nel libro AFFIDATE LA VOSTRA SALUTE ALLA NATURA.
Sono gli
intestini che cercano di svuotarsi per allontanare i lassativi, che sono
sostanze irritanti, non i lassativi a espellere il contenuto intestinale.
Analogamente
lo zucchero bianco o rosso, il miele e anche il pane sono degli stimolanti
potenti, ma in seguito deprimono perché penetrano rapidamente nel sangue e
stimolano fortemente il corpo, dando un aumento sensibile dell’energia, delle
palpitazioni cardiache, uno stress considerevole, ecc. Ora, il pancreas è
fortemente sollecitato per digerire questo zucchero che invade il corpo in
massa e che reclama molta insulina. Col tempo il pancreas è usurato e si
finisce con l’avere il diabete.
Invece, gli
zuccheri dei frutti, non raffinati, contengono delle cosiddette “impurità” che
impediscono la loro rapida penetrazione nel sangue ma sono assorbiti goccia a
goccia e dunque non reclamano insulina.
I Caribi
vivono praticamente mangiando manioca (tapioca), che fornisce loro 12/15 gr, di
proteine il giorno, lavorano per lunghe ore e godono di una salute radiosa.
Analogo
discorso per altre popolazioni della Nuova Guinea che si nutrono unicamente
degli stessi vegetali tutto l’anno, consistenti in patate dolci per l’80/90%.
Il resto del nutrimento è fatto di giovani germogli, di canna da zucchero, di
ortaggi verdi, di banane, di cuori di palma, di noci varie e di altri prodotti
del medesimo genere traendone 10 gr. di proteine il giorno e ne eliminano 150.
Si noterà che
tali ultime due popolazioni robuste vivono di patate dolci o di manioca che
sono delle radici e non di cereali.
Non si sono mai trovate delle popolazioni robuste che vivessero per la maggior
parte di cereali.
Infine a
Mosséri era stato riferito che parecchie persone vivevano solamente di mele, 3/5 kg al giorno, e stavano molto bene dopo
anni, pur facendo grossi sforzi fisici. Ciò comportava 10 – 15 grammi di proteine al
giorno.
3) La
terza maniera per sapere quale è la dose di proteine necessaria al corpo umano,
è di vedere gli altri primati vicini all’uomo: il gorilla ne consuma 120 grammi
il giorno. In proporzione all’uomo dovrebbero bastare 30 gr.
L’esperimento
dei batteri che sono capaci, nel colon, di utilizzare l’azoto dell’aria, come
fanno le leguminose nei loro tubercoli va raffrontato con altri due.
a) Il
primo esperimento prova che l’azoto dell’aria è assorbito dalle uova di
gallina.
b) Il secondo esperimento prova che le proteine si
producono nel colon con l’aiuto della preziosa flora intestinale.
In conclusione
non c’è bisogno di mangiare alimenti proteici concentrati per ottenere tali proteine.
A un lettore Fry
rispondeva che l’essere umano è un frugivoro, secondo la scienza biologica,
essendo apparentato ai primati, che sono essi stessi frugivori
Inoltre, lo
studio dei fossili dentari conferma che per milioni di anni gli esseri umani si
sono nutriti di frutti.
Per di più gli
esseri umani possiedono una saliva piuttosto debole, poiché essa non comporta
che un unico enzima, in quantità limitata per disintegrare gli amidi.
Il nostro
succo gastrico è undici volte meno forte di quello degli animali carnivori.
Abbiamo una
debole capacità di digestione delle proteine e dei grassi in confronto a quella
degli animali che si sostentano di queste sostanze e dell’amido.
Gli esseri
umani non secernono l’ureasi per disintegrare l’acido urico della carne. Non
secernono la cellulasi come fanno gli erbivori.
Invece gli
esseri umani digeriscono la frutta con un’efficacia straordinaria, e ne
traggono il massimo di elementi nutritivi, molto rapidamente, mentre i grassi e
le proteine richiedono delle ore.
Solo i frutti
possono rispondere a tutti i nostri bisogni nutritivi nelle proporzioni ideali
richieste.
Infine, cosa sceglieremmo se fossimo in piena natura selvaggia, dove si può
trovare di che nutrire tutti gli animali viventi: grassi, cereali, uccelli,
pollame, maiali, conigli, pesci, frutta, erba, vegetazione, insetti, noci
varie, grani, bestiame, rettili e tutto ciò che serve oggi di nutrimento agli
esseri umani e agli animali, se non frutti?
Gli esseri
umani hanno bisogno del 90% delle loro sostanze nutritive come glucosio, per
convertirlo in energia. Inoltre essi hanno bisogno del 5% di aminoacidi (niente
proteine poiché gli esseri umani non possono usare le proteine tali e quali)
per la crescita, lo sviluppo e le riparazioni. Essi hanno bisogno anche del 3%
circa di sali minerali, forse dell’1% di grassi e 1% di vitamine e altre
sostanze note e sconosciute. (N.d.T.: almeno a sentire Adriano Panzironi nella
sua serie tv IL CERCA SALUTE del canale 61, sembra che la biologia non sia
d’accordo: la grande maggioranza delle cellule del nostro corpo funziona meglio
con i grassi).
Quali che
siano i nostri criteri, i frutti sono i soli che rispondano a tutti i bisogni
dell’uomo.
Notare che i
cetrioli, le zucchine, i pomodori, i peperoni sono dei frutti dal punto di
vista biologico.
Egli si nutre
soprattutto di vegetazione, soprattutto del sedano selvatico e dei gambi, da 12 a 20 kg di verdure al giorno.
Ma quando è la stagione dei frutti, il gorilla ignora le verdure e ne mangia da
8 a 12 kg. il giorno.
In proporzione
un uomo di 60 chili dovrebbe consumare dai 3 ai 5 chili di verdure oppure da 2
a 3 chili di frutta.
Mosséri
riteneva che le persone in perfetta salute possano mangiare frutta nella
proporzione 60/40%. Al contrario, le persone con salute rovinata non devono
superare il 30% di frutta e per il resto consumare ortaggi e radici. E per
certi malati cronici i frutti acidi devono essere provvisoriamente soppressi.
Per un’altra categoria di malati acidificati, occorre sopprimere tutti i frutti
per qualche settimana.
Riteneva
possibile vivere esclusivamente di frutta da 1 a 2 kg o più il giorno, secondo
gli individui, ma supponeva necessaria un’eccellente digestione e una salute
abbastanza robusta all’inizio. Altrimenti, andare progressivamente per alcuni
anni.
Un lettore
diceva che il regime di frutta conviene soprattutto al clima temperato, che gli
alimenti attuali non sono biologici e che i frutti contengono troppo zucchero.
T. C. Fry rispondeva
a un lettore che:
1) l’anatomia
e i bisogni fisiologici dell’uomo non cambiano con il clima.
2) È vero che
i frutti sono coltivati su un terreno povero, con dei concimi chimici e che i
frutti sono suffumicati, trattati, incerati, lavati nei detergenti, ma tutto
ciò è raddoppiato o triplicato per tutti gli altri alimenti! Senza contare che
questi altri alimenti (pane, carne, conserve, ecc.) non sono specifici alla
specie umana.
Se noi spendiamo
il nostro denaro per acquistare frutta biologica, non trattata, i coltivatori
recepiranno rapidamente il nostro messaggio.
3) Una
persona in buona salute ha bisogno da 1.200 a 2.000 calorie al giorno, secondo
l’intensità e il vigore dell’energia che essa consuma nelle sue attività, nel
lavoro o nel gioco. Al contrario, Mosséri osservava che i frutti possono
contenere troppi acidi per certi malati, ma non tutti i frutti: il melone e il
cocomero sono neutri, quindi senza alcuna acidità; per di più, è la fame che
deve regolare la quantità e il momento in cui si deve mangiare.
Vari popoli mangiano molti frutti, come
gli abitanti del sud della Georgia che contano molti centenari, lo stesso per
gli Abkasiani in Russia e gli Equatoriali del Vilcabamba che mangiano molte
patate oltre ai frutti.
I portatori
cinesi hanno una forza e un vigore che permette loro di fare un lavoro duro per
lunghe ore. Ora, essi si sostentano soprattutto di riso, di fagioli e di
ortaggi, ma mangiano molta frutta, meloni, arance, pesche, ecc. e godono buona
salute.
Non bisogna
pensare che tutti i frutti siano buoni per la salute. Anche i mirtilli
contengono troppo acido ossalico, che non possiamo metabolizzare. Ma,
altrimenti, tutti questi frutti sono alcalinizzanti nella loro reazione
metabolica.
Infine il
succo di frutta non distrugge lo smalto dentario altrimenti i nostri antenati
non avrebbero avuto denti.
Per parte sua,
Mosséri affermava di essere frugivoro al 95% da 14 anni. Prima, la sua
dentatura era disastrosa, poi il deterioramento si era arrestato.
Ma se ciò vi
inquieta, prosegue Fry, potete aggiungere un poco di sedano e di lattughe al
regime fruttariano. È quello che Mosséri faceva la metà del tempo, salvo il
mattino quando mangiava del melone o un altro frutto succoso.”
Fry aggiungeva
che lui raccomanda di mangiare il frutto intero e non soltanto il succo.
Ogni sostanza
vivente possiede delle proteine, ma già scisse in aminoacidi facili da
assimilare. Un regime esclusivo di frutti procura 25/35 gr di proteine il
giorno, ciò che è riconosciuto come ampiamente sufficiente per i nostri
bisogni.
I frutti hanno
degli enzimi che li maturano, come la papaina ben conosciuta per disintegrare
le proteine in aminoacidi. È lo stesso per la bromelina dell’ananas. Ma ciò che
si sa meno è che gli enzimi degli altri frutti possiedono le medesime facoltà
di disintegrazione.
E in ultimo
luogo anche gli enzimi stessi, che sono delle proteine, sono anch’essi
disintegrati.
Durante la
maturazione, i frutti disintegrano la loro sostanza amilacea (idrato di
carbonio) e la trasformano in fruttosio e glucosio, i quali non necessitano di
alcuna digestione. Essi sono assorbiti e utilizzati man mano che il frutto li
libera. In certi frutti, che formano un’eccezione, come il mango, per esempio,
il frutto trasforma l’idrato di carbonio in saccarosio, che è una combinazione
di fruttosio e glucosio.
Gli enzimi dei
frutti trasformano la parte grassa in acidi grassi facili da assorbire. E vi
sono delle prove tangibili che i frutti trasformano la loro parte azotata in
aminoacidi, facili da assorbire.
Qui si parla
di aminoacidi nuovi e non riciclati e tutti utilizzabili, a differenza di
quelli cotti che sono in parte coagulati dal calore. Il frugivoro invece riceve
questi aminoacidi intatti dai frutti. E un corpo puro possiede delle cellule
che vivono più a lungo di quelle di un corpo intossicato cronicamente.
Infatti, un frugivoro che non prende nel
suo corpo tutte quelle masse di alimenti malsani e di veleni correnti, ha
bisogno di assai meno aminoacidi.
D’altra parte
il corpo ricicla i suoi scarti azotati, nella proporzione dei due terzi, per
far fronte ai suoi bisogni.
Secondo T. C.
Fry, l’uomo è frugivoro, cioè dovrebbe nutrirsi esclusivamente di frutta, ivi
compresi i cetrioli, le zucchine, i peperoni, ecc. che sono dei frutti nel
senso botanico perché derivano da un fiore.
Egli non raccomandava
il consumo di verdure né ortaggi perché esse racchiudono in qualsiasi momento
delle quantità di minerali inorganici inutilizzabili e un poco di biossido di
carbonio, in via di trasformazione in zuccheri/amidacei. Inoltre, le verdure
non contengono quello di cui abbiamo bisogno prima di tutto, cioè gli idrati di
carbonio utilizzabili. Siccome noi non siamo degli erbivori, non possiamo
convertire questo genere di idrati di carbonio, la cellulosa, in glucosio. Gli
esseri umani non possiedono, infatti, l’enzima chiamato “cellulasi”.
Eppure,
Mosséri obiettava che i gorilla se ne sostentano al 90% e possiedono tuttavia
dei muscoli potenti!
La prima
regola per nutrirsi, secondo Fry, è che non bisogna intossicarsi. Ora, la maggior
parte delle verdure nella Natura, perfino quelle che si mangiano, contengono
dei veleni protettivi. Tra le più tossiche, ci sono il sedano, le foglie della
barbabietola, del navone, il rabarbaro, il prezzemolo, gli spinaci, la cicoria,
la menta, il tarassaco, il basilico, ecc.
Mosséri
aggiungeva tuttavia che:
- tutti gli acidi dei frutti, acido citrico,
malico, tartarico, sono dei veleni. Il corpo deve neutralizzarli prima di
trarre beneficio dai frutti.
- E quando l’individuo è troppo debole e acidificato,
non arriva a neutralizzarli, e dovrebbe astenersene per qualche tempo.
- Quanto alle
lattughe, il veleno che esse contengono è del valore di tracce.
Essendo l’uomo
un primate, dovrebbe mangiare come loro, se desidera avere una buona salute,
secondo Fry. Essi sono sicuramente frugivori.
I tre primati
più apparentati a noi sono il gorilla, l’orangutan e lo scimpanzé.
Mosséri si
domandava se la loro situazione attuale non si sia altrettanto allontanata
dall’ideale come quella degli Eschimesi. Nel loro ambiente naturale in Africa,
i gorilla non sono altro che macchine per mangiare verdure ed evacuare. Essi
dormono per 14 ore e passano 8/9 ore a mangiare.
Certe persone
di salute malferma e acidificate, non possono consumare due pasti consistenti e
consecutivi di frutti. Essi devono alternare i frutti con le crudità o gli
ortaggi.
Non è detto
che gli scimpanzé mangerebbero banane tutto l’anno, se ne trovassero.
Il gorilla
mangia banane raramente o nient’affatto. L’uomo non può consumare un regime di
banane regolarmente senza avere disturbi di salute.
Mosséri
pensava che il miglior criterio fosse quello della Tavola di ANATOMIA E
FISIOLOGIA COMPARATE, che colloca l’uomo tra i frugivori, però questo vale solo
per le persone sane, poiché quando si è malati non si è portati ai frutti, se
non pochissimo.
I sani,
invece, possono vivere con un menù esclusivo di frutti, in un programma
progressivo e dispiegato su un certo periodo di tempo, con una transizione di
verdure e di ortaggi, crudi o cotti o entrambi.
Le verdure
sono molto preziose per le persone che mangiano alla maniera tradizionale e
sono indispensabili se si vuole diventare frugivori, poiché possiedono sulla
loro superficie milioni di batteri, molto utili per arricchire la flora
intestinale. Inoltre, esse sono molto ricche in sali minerali, enzimi,
oligoelementi e vitamine che fanno difetto nel menu corrente di tutti.
Mosséri
raccomandava, di conseguenza, di mangiare, tutti i giorni, abbastanza lattughe,
foglie di quercia, scarole, romane, insalata crespa, insalata riccia,
valerianella, ecc. Abusandone, però, aveva sofferto di vomito, per dieci anni,
uno per anno, che duravano da 5
a 12 ore, accompagnati da coliche intollerabili. Invece
non aveva mai vomitato i frutti, né le patate, nemmeno quando ne abusava.
Bisogna
mangiarne tutti i giorni, quando se ne ha voglia, da 100 a 200 gr. Se esse sono
trattate, gettare le prime due file di foglie che ricevono la maggior parte dei
trattamenti chimici. Lavare le file seguenti, secondo il consiglio di Fry, in
una soluzione di sapone di Marsiglia, poi nell’acqua col 5% di aceto, poi
infine nell’acqua pura.
La reazione
delle verdure dopo la loro digestione è alcalina, Esse contengono vitamine A,
B1, e C, potassio, calcio, fosforo, cloro, silice, sodio, ferro e zolfo. Esse
si accordano con tutti gli altri ortaggi, con le patate e l’avocado. Se si
mangiano dei frutti si può finire con un poco, non troppo, di verdure, per
quelli che hanno una buona digestione o viceversa. Le verdure si accordano
molto bene con i frutti secchi dolci e le banane cotte.
L’ideale è di
mangiare le verdure senza condimento come accompagnamento con le patate.
Tuttavia si possono anche condire le verdure con un poco di maionese (senza
limone, né aceto o mostarda), con olive nere, olio vergine, un pomodoro
tagliato, una cipolla schiacciata. Niente sale. Si può mettere del limone se
non si mangiano patate.
I cuori di
lattuga si conservano molto bene al calore dell’estate, fuori dal frigo.
Bisogna dunque cominciare col consumare le foglie periferiche, prima di
arrivare al gambo che si pelerà, poiché la pelle è amara. Questo stelo è più
dolce del cetriolo. Sfortunatamente in Francia viene gettato.
Si può anche
schiacciare una cipolla o uno spicchio d’aglio, poi inzupparli nell’olio
vergine d’oliva e utilizzarli come salsa, addizionata col limone, per le
verdure.
Le foglie di
quercia sono verdi o rosso scuro. Esse sono molto più gradevoli delle lattughe,
molto dolci e tenere, ma le parti avariate sono difficilmente riconoscibili
dalle parti sane, a causa del colore identico.
La lattuga
crespa è molto dolce e croccante, ma abbastanza friabile. É molto apprezzata.
La scarola è
leggermente amara, ma molto carnosa e consistente. Era la preferita di Mosséri con
la lattuga crespa e la romana.
L’insalata
riccia è piuttosto amara, come il tarassaco. Non si può mangiarle che in
miscuglio, nell’insalatiera poiché l’amaro significa un veleno.
Il prezzemolo
e il crescione sono molto ricchi di vitamine. La loro reazione è alcalina. Si
possono schiacciare e cospargerne l’insalatiera e perfino le patate cotte o il
gratin del delfinato. Bisogna non abusare di queste due verdure perché sono
diuretiche, cioè il corpo le espelle con urine abbondanti. Esse tuttavia
contengono ferro e rame, molto utili per la formazione del sangue, soprattutto
nei casi di SIDA.
Si utilizza il
prezzemolo come pianta medicinale, ma esso non possiede alcuna virtù curativa.
L’effetto diuretico che esso possiede deriva dal veleno contenuto, che il corpo
espelle con un’urina abbondante.
Nessuna pianta
medicinale possiede virtù terapeutiche. Esse hanno tutte dei veleni, che il
corpo espelle, i lassativi con la diarrea, i diuretici con la diuresi, i
sonniferi con l’esaurimento nervoso, e così di seguito.
La
valerianella e il broccolo sono apprezzati da alcuni. La valerianella ha un
certo gusto di nocciolina, mentre il broccolo ha un sapore di cavolo. Non
lavarli troppo per non portare via i batteri utili che essi possiedono.
Gli spinaci,
il cardo svizzero e le foglie di barbabietole contengono molto acido ossalico.
Secondo il Dr.
Cinque, si è esagerato a proposito dell’acido ossalico in questi alimenti; e i
soggetti che producono calcoli di ossalato non mangiano spinaci né altre
verdure simili. Al contrario, bevono caffè troppo spesso.
È vero che il
caffè contiene una quindicina di veleni, gli uni più tossici degli altri.
Secondo Mosséri, quelli che fanno dei calcoli, mangiano pane tre volte al
giorno.
Le alghe non
sono alimenti per l’essere umano.
Saltuariamente,
quando se ne ha voglia, si mangerà come pasto un’insalatiera intera composta di
verdure, di crudità varie tagliate o schiacciate, e anche di cipolla e aglio
schiacciato, pure di prezzemolo schiacciato, di yogurt natura, di un pomodoro
tagliato a fette fini, di olive nere e di succo di limone.
Tra le crudità
si potrà tagliare del cetriolo, una carota, del sedano-rapa o a coste, del
peperone rosso, ecc.
Quando una
persona abbandona la carne, essa cerca subito un altro alimento azotato, come
sostituto: formaggi, noci varie, leguminose. È un errore. I grandi primati che
sono apparentati all’uomo non mangiano alcun alimento azotato concentrato. E il
gorilla ha dei muscoli potenti.
D’altra parte,
il latte è un nutrimento perfetto per i bambini, ma verso l’età di sette anni i
bambini non secernono più la rennina necessaria per digerire il latte. Ne segue
che il latte non è indicato per gli adulti. Non lo sono neanche i formaggi
perché contengono circa il 15% di proteine, che sono necessarie allo sviluppo
del bambino durante la sua crescita.
Il consumo del formaggio, bianco o cotto,
causava a Mosséri uno stato febbrile permanente ma senza febbre, una sorta di
tensione che impedisce il rilassamento e un vero sonno ristoratore, anche degli
indolenzimenti, delle faringiti, mancanza di concentrazione, spirito depresso,
assenza di fame, bocca amara al risveglio, leggere vertigini, feci lente a
venire, quantunque ben formate e talvolta inodori. Non poteva restare al sole
più di un’ora senza avere male agli occhi.
Più nocivi
ancora sarebbero i formaggi fermentati, i quali causano effetti catastrofici:
infezione, febbre, mal di testa, vertigini, pus, ascessi, nausee, freddolosità,
feci maleodoranti, molli. I formaggi fermentati comprendono il camembert, il
roquefort, il caprino vecchio, tutti i formaggi vecchi, anche cotti, il bleu,
il munster, il brie, il formaggio vaccino della Borgogna, le cagliate di
formaggio, ecc.
La
soppressione del formaggio bianco e di quelli a pasta cotta aveva subito
prodotto in lui gli effetti seguenti: gusto pulito della bocca al risveglio,
mente chiara e buona concentrazione mentale, feci rapide, ben formate e
inodori, ritorno della fame, scomparsa dello stato di tensione, delle faringiti
e degli indolenzimenti.
Inoltre
l’eccesso saltuario di frutta (pesche, meloni, albicocche, ecc.) non produceva
più diarrea, nemmeno leggera e nemmeno delle feci molli. Infine lui poteva
restare al sole per ore senza avere male agli occhi, né essere sensibile alla
luce forte del sole.
Fino ad allora
Mosséri aveva tollerato per i debuttanti la groviera, grattugiata sugli
ortaggi, come concessione e per facilitare loro il cambiamento. Ma ormai
preferiva permettere la panna liquida che è molto neutra. (La panna fresca è
acida a causa dei fermenti lattici che essa contiene e si potrà usare per il
pasto di frutti e di crudità. Gli alimenti acidi non devono essere presi insieme
ai farinacei, quali sono gli ortaggi cotti o le patate cotte).
Lo zucchero
non è un alimento naturale, che sia bianco o bruno, poiché esce da una
fabbrica. La sola fabbrica accettabile di alimenti è la Natura.
Attualmente si
mette dello zucchero su tutto. Nel caffè, nei biscotti, nelle torte, nelle
tisane, sul melone, le fragole, lo yogurt, ecc. Ora, lo zucchero artificiale è uno stimolante pericoloso, poiché non
agisce come un alimento.
Lo si utilizza
anche nelle fleboclisi, ma invece di nutrire come si afferma, esso stimola,
cioè frusta l’organismo e lo sfinisce. Esso sottrae al corpo le sue
vitamine, i suoi sali minerali, i suoi oligoelementi e i suoi enzimi.
Secondo il
dottor Carton, l’abuso di zucchero procura la
febbre e l’influenza con tutti i suoi sintomi caratteristici: indolenzimenti,
freddolosità, spirito depresso, mal di testa.
I naturopati
preferiscono lo zucchero bruno, ma anch’esso è una sostanza concentrata.
Lo zucchero
provoca le carie dentarie, perché il
corpo sottrae il calcio ai denti per neutralizzare l’acidità dei sottoprodotti
digestivi. I sali di calcio così formati gettano
la base di tutte le malattie reumatiche nelle quali tali sali si depositano
nelle articolazioni.
È anche l’anchilosi
e perfino la saldatura delle giunture nei casi di poliartrite e di
spondilite anchilosante.
Infine i soli
zuccheri accettabili sono lo sciroppo
d’acero e la melassa estratta dalla canna da zucchero.
Si ammette
generalmente che qualsiasi nuova idea, invenzione o scoperta, è immediatamente
adottata dalla società. Niente di più falso.
Quando un
uomo, fuori del cerchio della medicina, scopre il mezzo di sconfiggere una malattia,
il raffreddore, l’AIDS, la sua scoperta non è presa in considerazione, perché
egli non è un “medico”.
Ciò si applica
anche agli omeopatici che sono dei medici a pieno titolo, ai radioestesisti, ai
chiropratici, agli erboristi, ai naturopati, agli igienisti, come pure a tutti
i pratici al di fuori del circolo chiuso della medicina. E peggio ancora,
medici bardati di diplomi si sono visti radiare e gettati in prigione per aver
curato tale o tal altra malattia alla loro maniera.
Perché l’idea,
l’invenzione e la scoperta devono
procurare profitto al fabbricante di specialità farmaceutiche!
L’ultimo
esempio in data è quello dell’Aids. Si sa che la droga e gli antibiotici ne
sono la causa, ma per non dover lottare contro questa causa reale, si parla di
virus come se esso fosse una causa, è uno sgombratore di terreno.
Un medicinale
efficace che cosa è precisamente? È quello che sopprime i sintomi rapidamente.
Quanto alla sua tossicità nessuno ne parla, anche se ciò è scritto nei modi di
impiego di ciascun medicinale.
Nessuno vi
dirà che tale medicamento è tossico, sicuramente non i ricercatori che sono
pagati per dire il contrario e che non sputeranno nel loro piatto, poiché
altrimenti, essi sono facilmente rimpiazzati.
E poi i
fabbricanti si adoperano affinché la stampa venga ad intervistare questi medici
al soldo del fabbricante farmaceutico, qualificati “ricercatori”, “scienziati.”
I veri scienziati e i veri ricercatori, le
cui scoperte non procurano profitto ai fabbricanti farmaceutici, sono ignorati
dalla stampa e da tutti.
Cap.45: E LE CALORIE?
Si intende per
caloria la quantità di calore capace di innalzare di un grado la temperatura di
un chilogrammo di acqua.
Gli scienziati
hanno fatto più o meno la media di quanto le persone mangiano e hanno stabilito
che un individuo in media deve consumare 2500 calorie, Siccome molti si
alimentano in eccesso, hanno stabilito che tutti si devono nutrire in eccesso;
e che i migliori alimenti sono quelli ricchi di calorie, come la farina bianca,
lo zucchero industriale, le materie grasse, le uova, ecc. relegando all’ultimo
posto i frutti e gli ortaggi perché contengono poche calorie.
Eppure il gorilla in natura si nutre solo
di verdure e di alcuni frutti, ma non si è mai studiata la sua
alimentazione e non se ne sono tratte le conclusioni che si impongono.
In secondo
luogo, l’assurdità di questa teoria medica delle calorie, è rivelata dalla
costatazione che il lavoro intellettuale,
anche il più spinto, non occasiona alcun consumo evidente di calorie
supplementari in un soggetto chiuso in una stanza calorimetrica, eppure il
lavoro cerebrale è una fonte innegabile di consumo, poiché esso occasiona la
stanchezza e perfino il sovraffaticamento mentale e fisico.
Gli animali
nutriti di nient’altro che di zucchero bianco e di acqua periscono senza
tardare, nel giro di alcune settimane. Allo stesso modo, un uomo che vive con
un regime a rendimento calorico elevato, quale quello del pane bianco, di
zucchero industriale, di riso bianco decorticato o di olio raffinato, deperisce
e muore rapidamente, prima che se si nutrisse unicamente di acqua!
Anche gli
animali da laboratorio nutriti con questi alimenti si spengono rapidamente.
Gli
esperimenti provano che gli animali nutriti di alimenti amidacei denaturati, di
grassi, di zuccheri e di proteine raffinate, deperiscono rapidamente. Perfino
l’aggiunta di sali organici artificiali a tale regime si è dimostrata inutile.
Risulta dagli
esperimenti che i sali biologici sono
più importanti delle calorie. Infatti, quando si aggiungeva del latticello, quei medesimi animali
recuperavano la salute! È quest’alimentazione poco concentrata, acquosa, che è
la meglio provvista di ferro, di fosforo, di potassio, e di altri sali organici
e biologici.
Il consumo di
alimenti ad alto contenuto calorico esaurisce il corpo e conduce alla
stanchezza. Infatti, l’abuso di zucchero provoca la pigrizia.
Gli alimenti che favoriscono la crescita,
sono quelli stessi che contengono il massimo di vitamine e poche calorie: gli
spinaci, le lattughe, i cavolfiori, i cavoli, il sedano, le arance, i limoni, i
pompelmi, i pomodori, ecc.
Le vitamine e
i sali minerali sono indispensabili per il funzionamento dei globuli, per la
contrazione dei muscoli, per la preservazione dei tessuti contro la
decomposizione, per le reazioni chimiche delle secrezioni, per il mantenimento
della normale alcalinità del sangue, e infine per l’elaborazione degli scarti
cellulari in vista della loro eliminazione.
Il ferro e il
manganese, fattori di ossidazione del sangue, non hanno alcun valore calorico.
Il sodio, il magnesio, lo zolfo, il potassio e altri elementi, sono tutti
indispensabili ai processi di assimilazione e di eliminazione.
In aggiunta,
gli alimenti ricchi in calorie sono tutti produttori
di acidità. Essi sono dunque nefasti e distruggono l’organismo.
In
conclusione, bisogna ricercare gli alimenti acquosi, non gli alimenti
concentrati che sono ricchi di calorie.
D’altra parte, un alimento è utile a colui
che lo assorbe, solo se può digerirlo e assimilarlo, altrimenti
contribuisce a farlo ammalare o aggravare. Avete feci molli, maleodoranti? Ciò
è perché una parte del vostro pasto non è stata digerita.
La teoria
delle calorie non tiene conto che le proteine servono a costruire l’organismo
durante lo sviluppo e non a fornire calore animale.
Non c’è un
uomo tipo, allo stesso modo non c’è un regime tipo. Per il corpo umano bisogno
tenere conto di un mucchio di fattori e di parametri.
A riprova di
ciò, si ricorda l’episodio di una corazzata tedesca il cui personale era
nutrito con alimenti ricchi di calorie: latte condensato, patate, pane bianco,
margarina, caffè, zucchero bianco, paté, minestra di piselli, lenticchie, carne
fritta o arrostita, pesce salato, dolci.
Tutti questi
alimenti hanno un rendimento calorico alto, ma sono carenti di vitamine e di
sali minerali biologici, così causarono la morte di parecchi di questi marinai
e ne resero gravemente malati un altro centinaio.
Questi marinai
furono guariti da un igienista che prescrisse loro crudità e frutta, un cibo
povero di calorie, ma ricco di vitamine e di sali minerali biologici.
Per la
medicina ignorante, quando si cade malati, è una semplice coincidenza. Anche
per essa un menù malsano non porta nessuna malattia.
Cap.46: LE CARENZE
È di moda in
tutti gli ambienti naturopatici e vegetariani parlare di carenze e vi si
consiglierà di prendere degli integratori alimentari per colmare rapidamente le
vostre carenze: lievito alimentare, pappa reale, polline, melassa, miele, aceto
di sidro, vitamine in pillole, magnesio in polvere, ecc.
In realtà, è inutile rimpinzarsi di alimenti che
contengono la sostanza ritenuta carente se il malato non li assorbe, ma
evacua nelle sue feci l’80%, diciamo, di ciò che mangia. Feci non formate,
voluminose, maleodoranti, che trascinano con loro i succhi gastrici secreti, il
che debilita il corpo.
QUANDO
L’ASSORBIMENTO È BLOCCATO
Il
mancato assorbimento deriva dalla presenza, nell’intestino, di sostanze nocive
che il corpo cerca di evitare, ad esempio il sale, i condimenti, il caffè, i
veleni provenienti dalle fermentazioni e dalle putrefazioni alimentari, i
medicinali, i diversi prodotti chimici messi negli alimenti.
Ne segue che
la funzione di assorbimento della mucosa intestinale si paralizza, la mucosa
stessa s’indurisce per formare uno sbarramento contro l’entrata di tutti quei
veleni. Il corpo è così privato della maggior parte degli elementi vitali
contenuti negli alimenti: vitamine naturali, sali minerali biologici, enzimi,
oligoelementi naturali.
Si vede,
dunque, che gran parte delle carenze alimentari, provengono, non dagli alimenti
stessi ma da un assorbimento bloccato, paralizzato, e da una cattiva
assimilazione.
COME RIMEDARE
ALLE CARENZE
Per rimediare
alle carenze e colmarle, bisognerà dunque rimettere a posto la mucosa
intestinale con la soppressione di tutti
i veleni (caffè, veleni, prodotti chimici, ecc.) e col rispetto delle regole di igiene alimentare.
Il tempo richiesto può essere abbreviato con
una cura di digiuno assistito, seguito da un regime di eliminazione, fino
alla sparizione della sete e al ritorno del colore rosa della lingua.
La quantità di
sale ingerito dalla maggior parte delle persone è abbastanza grande per
ritardare la digestione. Inoltre, la mucorrea (scolo di muco) provocata dall’irritazione costante della mucosa stomacale
intestinale a causa del sale, dei condimenti, ecc. ostacola l’assorbimento
degli alimenti.
Cap.47:
IL PANE, LE PAPPE E I BISCOTTI
Se si desidera
una crescita migliore, bisogna che la
quantità di piante orticole sia più grande di quella dei cereali. Tuttavia la
cosa migliore è di abolire totalmente i cereali.
Il latte in polvere è accettabile, quando
non gli si aggiunge lo zucchero, per i bebé e i bambini di bassa età.
Un fornaio non
poteva più camminare senza sentire un forte dolore alle gambe. Mangiava il suo
pane fresco e croccante, uno o due chili il giorno.
Con un regime
igienista composto da frutta, crudità, ortaggi e patate cotti, in capo a 15
giorni, poté camminare per chilometri, senza alcun dolore alle gambe.
Peraltro, i
datteri, i fichi secchi ammollati, le banane cotte o seccate, le albicocche
secche, oltre che nutrienti, sono più facili da digerire del pane, se non si
abusa di questi frutti dolci.
Infine un
esperimento rivela che i cereali sono
decalcificanti e predispongono al rachitismo e alla tubercolosi.
È preferibile
sopprimere i cereali progressivamente. Li si rimpiazzerà con delle patate
lesse, o in purea o al gratin del delfinato, alla besciamella.
Le persone che
hanno un peso normale o superiore alla norma dovranno cominciare a mangiare il
pane una sola volta il giorno. Il peso normale si calcola così: per 1,70 m = 60 kg . (centodieci chili in
meno del numero dei centimetri).
Sostituire il pane con una grande
insalatiera di crudità tagliate o schiacciate, condite con uno yogurt, olive
nere, cipolle schiacciate, da uno o due avocado e da frutti secchi.
Di quando in
quando, mangiare delle castagne intere cotte o del gratin del delfinato (patate
alla salsa besciamella), che si trova a volte in scatola.
Dopo due mesi,
sopprimere totalmente il pane e tutto ciò che è a base di cereali (maccheroni,
paste, riso, croissant, ecc.)
Le malattie provocate dal pane sono:
Le malattie
catarrali Le malattie
reumatiche
come: come:
il raffreddore, il reumatismo,
la bronchite, l’artritismo,
la polmonite, la lombaggine,
l’asma, la sciatica,
la sinusite, la gotta,
i gonfiori, la poliartrite,
le flatulenze, la spondilite anchilosante.
il
diabete,
i
calcoli epatici,
i
calcoli renali.
Cap.48: UN NATUROPATA
CRITICAVA SHELTON A PROPOSITO DELLA SOPPRESSIONE DEL PANE
Un naturopata
canadese, John Tobe, criticava gli igienisti sulla questione della soppressione
dei cereali, affermando che i loro semi generano la vita.
Shelton gli rispondeva che l’uomo è l’organismo più complesso vivente
attualmente sulla terra o che sia mai vissuto sulla terra e che il seme del frumento è un alimento perfetto
e completo solo per l’embrione del frumento.
RICCHEZZA DELLE VERDURE CONTRARIAMENTE AI SEMI
Inoltre
nessuna combinazione di cereali, frumento, avena, miglio, saraceno, riso, ecc.,
qualunque siano le proporzioni di questa combinazione è un alimento completo
per l’uomo, e nemmeno per i pulcini. Perfino
gli uccelli granivori nutrono i loro piccoli di vermi e insetti. I semi non
sono stati destinati specialmente per soddisfare i bisogni nutritivi degli
animali.
Neanche le leguminose (fagioli bianchi,
piselli secchi, lenticchie, arachidi, ceci, fave seccate) sono alimenti per l’uomo e si dovrebbe piuttosto evitarli,
esattamente come si evita il seme della mostarda.
Non si può
negare il vantaggio di poter immagazzinare i cereali che hanno salvato milioni
di persone dalla morte, a causa delle carestie. Tuttavia i cereali non formano
gli elementi del regime normale degli uomini.
Infatti,
l’uomo è costituzionalmente adattato ad alimenti di un genere differente.
Si possono eliminare con beneficio tutti i
cereali dalla nostra alimentazione, siano essi cereali raffinati o integrali.
Parecchi
frutti, quali le banane, sono poveri di calcio. Anche la maggior parte delle
radici e dei tubercoli, patate, carote, topinambur, ecc., sono povere di
calcio. Pure le leguminose, in generale, sono povere di calcio e di sodio.
L’aggiunta di
una grossa insalata al menù quotidiano servirà a fornire i sali minerali, gli
aminoacidi e le vitamine che mancano negli alimenti principali. E sebbene
manchino di proteine, l’aggiunta delle verdure colma questa carenza.
I FRUTTI SONO LA BASE DEL MENU,
NON UN PICCOLO COMPLEMENTO
I frutti e gli ortaggi non sono solo dei
complementi al menù di pane e cereali, ma alimenti base essenziali, al menù
normale dell’uomo, come essi sono costituenti normali del regime dei
primati e dei granivori.
Qualunque sia
la fonte da cui traiamo le nostre proteine e i nostri glucidi, noi abbiamo
bisogno di frutti e di ortaggi, per
compensare la mancanza di vitamine e di sali minerali in certi alimenti
convenzionali.
L’insalata è
altrettanto importante nell’alimentazione umana, quanto lo è l’erba in quella
della mucca o del cavallo.”
Mosséri
aggiunge che i primati (cioè l’uomo, il gorilla, lo scimpanzé, l’orangutan)
devono fabbricare le loro proteine, nella loro flora intestinale. Essi non
devono mangiarle già fatte, come nella carne, nelle noci varie e nei formaggi.
Infine, il
pasto di frutti è il principale della giornata. Gli ortaggi e le crudità non
sono che un complemento.
Cap.49: L’ORDINE
DEGLI ALIMENTI E L’INCONVENIENTE DEGLI ORARI FISSI
MANGIARE PRIMA
GLI ALIMENTI PIÙ ACQUOSI
È utile mangiare prima gli alimenti acquosi
e poi quelli concentrati, ad esempio: succo degli alimenti cotti o succo di
carote, alimenti cotti, poi le patate, senza
però trascurare la compatibilità degli alimenti,
NIENTE
MESCOLANZE IN BOCCA
Anzitutto, non
bisogna mai mescolare nel medesimo
boccone, parecchie specie di alimenti alla volta. Infatti, le secrezioni
orali, quando esse si trovano di fronte un alimento particolare, regolano la
loro composizione e la loro densità secondo questo alimento.
Certo, è
meglio mangiare la frutta prima dei pasti, anziché alla fine, ma è ancora meglio che il pasto non contenga
alimenti incompatibili con la frutta.
Non mangiare frutti dopo un pasto di
farinacei, altrimenti l’acidità dei frutti arresta la secrezione di ptialina e
impedisce la digestione dei secondi.
L’esperienza
ha mostrato che un pasto esclusivo di melone o cocomero si digerisce in poco
tempo, ma non può bastare quando si ha veramente fame. Tutto dipende anche
dalla quantità. Se se ne mangia poco, si avrà fame poco dopo, e si potrà poi
mangiare un pasto sostanzioso dopo 15 minuti. In caso di quantità più grandi,
bisogna attendere di avere fame, cioè una o due ore.
Una piccola
colazione il mattino o il pomeriggio può essere consumata con melone e
cocomero.
Shelton
raccomandava di non mangiare il melone e il cocomero con alcun altro alimento,
né alla fine di un pasto, altrimenti, si rischia un’indigestione, dei gonfiori.
Mosséri ha trovato che si può mangiarli con frutti poco acidi, senza
inconvenienti.
Se si tolgono
questi alimenti dal frigo, bisogna lasciarli riscaldare alla temperatura
ambiente prima di consumarli, altrimenti essi provocano una diarrea l’indomani.
Tutte le bevande ghiacciate hanno il medesimo inconveniente.
I FRUTTI ACIDI
E SEMIACIDI
I frutti acidi e semiacidi (arance, pompelmi, pomodori, fragole, pesche,
kiwi, ananas, nettarine, ecc.) se consumati alla fine di un pasto, possono
causare l’indigestione totale o parziale, dal momento che la minima acidità
neutralizza la ptialina, la cui secrezione è necessaria alla digestione degli
amidi. Inoltre tale acidità impedisce le secrezioni acide dello stomaco, necessarie
alla digestione delle proteine.
Cionondimeno,
questi frutti acidi e semiacidi lasciano normalmente lo stomaco in 30-40 minuti
nelle persone sane che ne mangiano pochi e stanno bene. Dunque, i sani, che ne
mangiano poco, possono consumarli 30 minuti prima di un pasto.
Coloro che
hanno una digestione molto lenta o che ne mangiano molti devono attendere il
tempo che è necessario prima di mangiare di nuovo.
IL MELONE E IL
COCOMERO
Numerosi
igiefili non riescono ad adattarsi a certi pasti igienisti, come il pasto
esclusivo di frutta o melone. Un’ora dopo hanno fame. Allora essi resistono un
poco alla loro fame, poco dopo non potendone più, cadono in atroci bulimie di
dolci o ritornano alle antiche abitudini alimentari, particolarmente la carne e
il pane, mentre sarebbe sufficiente mangiare di nuovo altri frutti, o un altro
alimento, senza attendere l’ora dei pasti.
L’ordine degli
alimenti è un aiuto prezioso quando si ha fame dopo un duro lavoro, dopo un
digiuno o durante la gravidanza.
Cap.50: I COMPLEMENTI
INUTILI
Secondo gli
igienisti i complementi alimentari non hanno valore poiché i processi di
estrazione uccidono le vitamine, enzimi, ecc. e le imitazioni non sono valide.
È meglio ristabilire una buona capacità di
assimilazione evitando le sostanze velenose (caffè, alcol, tabacco,
spezie, sale, ecc.) o disintossicandosene col digiuno
Cap.51: COME SOPPRIMERE GLI ALIMENTI MALSANI
LA PRIMA
MANIERA
Non si può
rompere con le vecchie abitudini agevolmente.
Shelton
consigliava di sopprimere l’abitudine malsana senza rimpiazzarla.
LA SECONDA
MANIERA
Per facilitare
la virata ai principianti, Mosséri consigliava dei sostituti che essi potranno
in seguito sopprimere più facilmente poiché essi non vi avranno preso
l’abitudine.
I surrogati devono
essere anodini.
Così si
potranno rimpiazzare i condimenti, il sale, il caffè, l’aperitivo, il dessert,
l’alcol, la carne, ecc. con dei prodotti simili, ma meno nocivi. Si vendono nei
negozi di dietetica dei prodotti senza carne ma che ne hanno il sapore.
Il cioccolato
nero sarà sostituito col cioccolato bianco che contiene quasi solo latte in
polvere e pochissimo cacao. V’è anche quella confetteria che ha la stessa
apparenza del cioccolato ma che contiene solo carruba.
Il caffè
tradizionale sarà sostituito dal caffè decaffeinato o un prodotto a base di
cereali tostati (Caro, Pionnier, o altro). Esiste anche il tè deteinato. Il
vino sarà sostituito dal succo d’uva.
Cap.52: IL MEDESIMO REGIME PUO’ CONVENIRE A TUTTI?
LA
COSTITUZONE UMANA È UNIFORME
Secondo la
fisiologia tutti gli esseri umani iniziano la vita sotto la forma di un uovo, e
la proseguono in una forma ben ordinata.
È così che noi
nasciamo col medesimo numero e genere di organi, come pure con le stesse
funzioni.
Tutto tende a
provare che noi siamo equipaggiati per digerire e utilizzare le medesime
categorie di alimenti. Non si è mai arrivati a dire che certi cani sono
talmente differenti dagli altri che essi vivrebbero meglio con un menù
vegetariano, mentre i primi non possono sopravvivere senza carne. E
cionondimeno le differenze tra le razze canine sono ben più grandi di quelle
che esistono tra le varie razze di uomini.
Certamente il
bambino ha bisogni diversi dall’adulto e chi
abita al Polo Nord ha bisogni diversi da chi abita all’equatore o il malato
rispetto alla persona sana (no alimenti ricchi di iodio a chi soffre di
ipertiroidismo).
Inoltre, i
disturbi attribuiti all’intolleranza possono essere dovuti al consumo di cibi incompatibili nel medesimo pasto.
Come regola
generale: quando l’alimento consumato è malsano si può ritenere che è esso la
causa dei disturbi. Ma quando l’alimento è sano, bisogna accusare gli altri
alimenti, anche se essi l’hanno preceduto.
Un altro
esempio: quelli che non sopportano i frutti acidi non devono considerarli
responsabili in ogni caso. Infatti, quando si sopprimono le noci varie e il
formaggio, si finisce col sopportare molto bene tutti i frutti acidi. Infatti,
le noci varie e il formaggio indeboliscono talmente il potere digestivo che non
si può più sopportare l’acidità dei frutti.
Se una varietà
di frutti causa la diarrea, è perché gli alimenti precedenti hanno indebolito a tal punto l’intestino
che non si può più sopportare quel frutto.
In queste
condizioni, sopprimere, ma provvisoriamente, l’alimento sano incriminato a
torto, per riprenderlo dopo aver soppresso gli alimenti nocivi che sono le vere
cause.
Cap.53: GLI ALIMENTI NON HANNO VIRTU’ CURATIVE
I naturopati cercano sempre di sopprimere i
sintomi, come se la soppressione delle cause non bastasse.
Essi
prescrivono alimenti specifici per sintomi specifici. Prescrivono gli alimenti
come medicinali. Hanno stabilito una farmacopea vasta, ma insensata:
prescrivono le carote per gli occhi, i mirtilli contro la diarrea, l’aglio
contro l’ipertensione, ecc.
Bisogna sapere
che nessun alimento sano può avere effetto curativo, né una virtù curativa
specifica. L’effetto terapeutico è, di per sé, un effetto tossico.
Per esempio,
le prugne secche producono un effetto lassativo perché esse contengono una sostanza tossica che il corpo espelle.
Si raccomanda
il miele contro la tosse, ma questa è un sintomo di disintossicazione, che non
si deve combattere.
Le malattie
stesse sono i processi di guarigione e di disintossicazione.
IL POTERE
CURATIVO
Il potere
curativo è innato agli organismi viventi. Quando vi ferite, la ferita si
cicatrizza da sé, anche se non mangiate niente. Ma se ferite una mela, essa non
si cicatrizza.
Mosséri
afferma che, comunque, gli alimenti sono prima scomposti dalla digestione nei
loro elementi nutritivi: gli aminoacidi, i monosaccaridi, i sali minerali, la
glicerina e l’acqua. Essi sono poi
trasportati dal sangue verso tutti gli organi e i tessuti.
Non c’è un
alimento speciale per un organo speciale.
Il corpo è
un’unità. Progredisce o indietreggia nel suo insieme in quanto unità. Non si
può nutrire una parte senza nutrire il tutto. (Nulla vieta, però, di pensare
che un alimento contenga sostanze di cui un dato organo ha maggiore bisogno).
Dalla medicina
e dai naturopati sono considerati fortificanti gli alimenti come la carne, lo
zucchero, il pane. In verità essi sono
stimolanti, esauriscono l’energia
più in fretta, come il colpo di frusta che si dà al cavallo stanco. Intossicano
i tessuti, affaticano il cuore, provocano qualsiasi tipo di malattia e logorano
l’intero organismo, invece di fortificarlo.
Non si può
forzare il corpo ad assorbire una concentrazione di alimenti, se la richiesta
non c’è. Lo si ingolfa e ostruisce.
Sono gli
alimenti meno concentrati, frutta e ortaggi, che nutrono meglio.
IL FALSO
CALCOLO
Quando un
malato consulta un igienista, questi gli consiglia un menù di frutta e ortaggi,
ma il malato dice che egli preferisce
vivere meno ma meglio. Egli vive meno, evidentemente, ma non
necessariamente meglio.
Immobilizzato dai reumatismi, assalito dai
mal di testa e dalla stitichezza, spossato dall’insonnia e dalla
stanchezza, minato dal raffreddore e dalla bronchite, affetto dall’eczema e dal
cancro, non vive meglio.
La verità è
che i malati non vogliono cambiare le
loro abitudini malsane, sapendo perfettamente che esse fanno loro del male.
Ecco perché essi preferiscono i rimedi che sopprimono i loro sintomi, per poter
continuare il loro modo di vita nefasta.
In tutti i casi di malattia acuta, di febbre o di
dolore, il corpo non può digerire niente. In questo momento, bisogna
astenersi da qualsiasi cibo. Lo stesso è nei momenti di paura, di depressione,
di contrarietà, di precipitazione e di dispiacere.
Nella malattia cronica la quantità di
alimenti consumati deve essere proporzionata alla forza del paziente. Più
si è deboli, meno si possiede potere digestivo. Sarebbe dunque un errore rimpinzare un malato. Ad ogni
modo, la fame è un criterio che bisogna rispettare in qualsiasi circostanza.
Infine, un aumento di peso non costituisce un segno
di salute, se è ottenuto con l’aiuto di sostanze malsane, come il sale.
Quando si adotta un menù sano, si perde peso all’inizio e anche vigore
muscolare. Lo si riprende in seguito con la perseveranza in capo ad alcuni
mesi.
CIO’ CHE DIMINUISCE IL POTERE
DIGESTIVO
Le malattie digestive La diarrea
L’ulcera
La perdita dei denti
La gastrite
L’emicrania
L’enterite
Le malattie intestinali
La mancanza di sonno La mancanza di riposo
Il sovraffaticamento La nausea
I vomiti
Le operazioni
Gli anestetici Le
affezioni renali
Le affezioni epatiche Le preoccupazioni
Il diabete La
paura
Il dispiacere La
nevrastenia
Le nevrosi Le
malattie cardiache
Le malattie nervose Il tabacco,
l’alcol
Il caffè, il tè I
condimenti
Gli aromatici Il
cioccolato
I formaggi Le
noci varie
I legumi Le contrarietà
I MALATI GRAVI
E LE FLEBOCLISI
Per i malati
gravi e gli invalidi, il regime deve essere regolato secondo il potere
funzionale della parte malata, non quello di tutto l’organismo.
È lo stesso
principio delle fleboclisi che finiscono con l’esaurire i malati.
Inoltre, gli
alimenti devono obbligatoriamente passare per le vie digestive normali e non
essere iniettati direttamente nel sangue.
Cap.54: IL MENÙ
IDEALE PRIMITIVO, CONFORME ALLE LEGGI DELLA NATURA
Primo menù
IL GIORNO:
Attendere una fame acuta, poi calmarla con alcuni frutti freschi della medesima
specie. Poi attendere una nuova fame acuta e calmarla con un’altra specie di
frutti (1 o 2 chili in tutto). Gettare le bucce e i semi. Si possono anche
mangiare varie specie di frutti insieme.
Facoltativo:
Uno o due yogurt senza zucchero di latte o di soia, frutti secchi ammollati,
datteri o banane cotte o secche. (Un solo frutto secco il giorno, da variare).
Alle 18: Uno o
due avocados, 5 noci del noce. Noce di cocco, un quarto. Mangiare gli avocados
e le noci di cocco a stomaco vuoto. Si può grattugiare la noce di cocco in una
centrifuga. Insalata, un solo pomodoro, crudità diverse (poco), yogurt.
Condimenti (vedere sotto).
LA SERA:
consumare uno dei pasti seguenti alternandoli:
1) patate e
cavolini di Bruxelles (o melanzana, peperone, verde, cipolla) cotti 10/15
minuti (da 600 g
a 1500 g ).
È la ratatouille igienista. Insalata verde natura, come contorno. Facoltativo:
panna liquida (neutra) sterilizzata (una cucchiaiata). Un rosso d’uovo cotto o
crudo.
2) Ortaggi
vari cotti 10/15 minuti (da 800
g a 1500
g ). Un rosso d’uovo cotto o crudo. Un piccolo dessert di
cui si può fare a meno con beneficio: marroni cotti interi o in scatola. Patate
alla salsa besciamella (o gratin del delfinato in scatola).
3) Insalatiera
riempita di verdure tagliate, di crudità schiacciate (carote, sedano-rapa o
coste, peperone rosso, cetriolo e pomodoro in pezzi, olive nere, uno yogurt,
succo di limone. Un rosso d’uovo cotto o crudo.
Secondo menù (a scelta)
LA MATTINA: Attendere
la fame acuta, poi calmarla con parecchi frutti freschi della medesima specie.
Poi attendere un’altra fame acuta e calmarla con un’altra specie di frutti. Si
possono consumare anche vari frutti insieme. Gettare bucce e semi.
A MEZZOGIORNO:
Un’insalatiera ripiena di verdure tagliate, di crudità tritate (carote,
sedano-rapa o coste, peperone rosso), cetriolo e pomodoro a fette, olive nere,
uno yogurt al latte o di soia, succo di limone, uno o due avocados, 5 noci del
noce. Un quarto di noce di cocco. Mangiare l’avocado e la noce di cocco a
stomaco vuoto. Si può grattugiare la noce di cocco in una centrifuga.
ALLE 16:
Frutti vari.
LA SERA:
Consumare uno dei pasti seguenti, alternando
1) Patate +
peperone verde, cipolla, melanzana, o cavolini di Bruxelles cotti 10/15 minuti
(da 600 g
a 1500 g ).
È la ratatouille igienista. Insalata verde natura, come contorno. Panna liquida
sterilizzata, una cucchiaiata (neutra). Un rosso d’uovo, cotto o crudo.
2) Ortaggi
vari cotti 10/15 minuti, (da 600
g a 1500
g ). Un rosso d’uovo cotto o crudo.
Un piccolo
dessert di cui si può fare a meno con beneficio: marroni interi cotti o in
scatola. Patate alla salsa besciamella (o al gratin del delfinato in scatola).
DESSERT:
Datteri, fichi ammollati, albicocche secche, uve secche ammollate, prugne
secche ammollate, banane cotte o secche. Con i frutti, non con gli ortaggi. (Un
solo frutto secco al giorno, da variare).
CONDIMENTI:
olio vergine di oliva spremuto a freddo, burro a freddo, yogurt, panna senza
zucchero, maionese (senza mostarda, né aceto), succo di limone, pomodoro, olive
nere, cipolle tagliate e lasciate all’aria 48 ore, altrimenti sbollentate o
schiacciate e utilizzate subito, prezzemolo schiacciato.
COTTURA DELLE BANANE
Pelare e
gettare 4/8 banane arcimature in un fondo di acqua bollente di 2 mm ., abbassare il fuoco al
minimo. Smuovere di tanto in tanto. Cuocere 20 minuti senza coprire. Lasciar
raffreddare, poi in frigo.
PROIBITO:
Pepe, aceto, spezie, aromi, fritture, mostarda, caffè, tè, cioccolata, vino,
birra, spinaci, ostriche, funghi, formaggi di tutte le specie, medicinali,
analisi, pane bianco o integrale, paste, riso.
COME FARE LO YOGURT AL LATTE O ALLA SOIA
Diluire mezzo
cucchiaino da caffè di yogurt versandolo goccia a goccia sopra al latte
scremato preventivamente o al latte di soia. Conservare in una stanza
riscaldata 2 giorni. Fare parecchie tazze, poi mettere in frigo.
SCAPPATELLE RARE PERMESSE
Surrogato di
caffè, carne, vino, a stomaco vuoto, gnocchi, zuppa, bustine di polvere di ortaggi
bio, cioccolato bianco (un quadratino).
LA PANNA
La panna
fresca può essere consumata coi frutti e le crudità, poiché è acida a causa dei
fermenti lattici. Non consumarla con le patate, né gli ortaggi cotti. La panna
liquida è neutra e può essere presa con tutti gli alimenti. Si può anche
sopprimerla.
IL DIGIUNO SETTIMANALE
Coloro che
fanno troppe deviazioni devono praticare il digiuno ogni lunedì, per esempio,
altrimenti quando non hanno fame. Quelli che non fanno troppe deviazioni sono
dispensati da questo digiuno. Gli obesi faranno un solo pasto al giorno o ogni
due giorni.
Cap.55: I DENTI
DENTATURA
DELL’UOMO PREISTORICO
I geologi e i
paleontologi hanno scoperto tra i fossili alcuni crani della preistoria. I
denti non rivelano alcun segno di carie! Lo smalto è più duro e di uno spessore
doppio di quello dei nostri contemporanei. La dentatura dell’uomo contemporaneo
è totalmente devastata fin dall’infanzia.
Si viveva
molto più a lungo, c’erano più centenari. In altri tempi la mortalità infantile
elevata e i periodi di guerra falsavano le statistiche.
L’uomo
preistorico viveva di alimenti sempre crudi, senza carne, né formaggi, né pane,
né alimenti industriali. La sua salute era migliore che ai nostri giorni, in
cui l’uomo è afflitto da 33.000 malattie, messe nel repertorio ufficialmente
dalla medicina.
Progressi
della medicina, miracoli della scienza medica moderna non sono che parole
menzognere, vuote di senso, con lo scopo di ingannare il pubblico.
LA CAUSA DELLE
CARIE
La medicina
non può dire che le carie sono provocate
da ciò che si mangia, altrimenti essa perderebbe la totalità dei suoi
clienti. Bisognava trovare un capro espiatorio che non dispiacesse ai pazienti
e si scelsero i microbi.
I DENTI
PULITI: UN MITO MEDICO
Tuttavia
malgrado il numero sempre crescente di dentisti, di dentifrici e di spazzolini
da denti, le carie dentarie aumentano di giorno in giorno. Nella regione di
Mosséri il numero di dentisti era triplicato in dieci anni.
Gli spazzolini
da denti e le paste dentifrice sono inutili. Se si mangiano delle crudità i
denti si puliscono da sé.
LO ZUCCGERO E
L’ACIDITÀ ATTACCANO I DENTI?
Lo zucchero bianco consumato in grandi
quantità, spoglia i tessuti e i denti delle loro riserve di calcio.
GLI ALIMENTI
AZOTATI E SOPRATTUTTO IL MIELE CAUSANO LA CARIE
L’esperienza
personale di Mosséri era che gli alimenti
azotati sono ancora più nocivi dello zucchero bianco per i denti. Solo
quando ha cominciato a mangiare noci varie per 20 anni, nelle dosi di 130 grammi il giorno, ha
cominciato a frequentare regolarmente un dentista.
Attribuiva anche la piorrea agli alimenti azotati e
non ai dolciumi. Invece, il miele
provoca le carie rapidamente.
Affermava che
i batteri giocano un ruolo secondario e non possono nulla quando la resistenza
è forte. L’acido lattico, per esempio, non causa alcun danno allo smalto
dentario.
Né una lunga
fermentazione nella bocca, né l’iniezione di microrganismi della carie stessa,
hanno potuto generare un caso di carie o di piorrea nelle scimmie, finché
l’alimentazione era sana.
Ciascuno dei
nostri denti si forma più o meno prima della nascita. Ne deriva che qualsiasi denutrizione della madre determina una
predisposizione alla carie e alle cavità nel figlio.
E se le
riserve della madre sono troppo povere, non soltanto essa avrà delle carie, ma
il bambino nascerà con una carenza di calcio e le carie già formate.
In seguito,
dopo la nascita, un menù difettoso
conduce a uno sviluppo difettoso della dentatura, sviluppo temporaneo o anche
permanente: carie dentarie, craniche, mascellari, carie delle altre ossa,
toracica, distorsione e denutrizione, pelvi deformata, scorbuto, denti mal
posti e contorti, scheletro tortuoso, ecc.
Le ossa e lo
smalto possiedono una struttura organica che racchiude sali minerali biologici.
In essa esiste una circolazione che è influenzata dalle vitamine e dai sali.
È così che una
carenza di vitamina C, danneggia e
corrode la polpa in poco tempo. Ma la ripresa di alimenti ricchi in vitamina C
restituisce alla polpa la sua consistenza pressappoco originale, dopo una
distruzione più o meno totale.
È stato
provato che un menù malsano, consistente in pane, latte, zuppe, zucchero bianco, carne, uova, caffè e dolci,
determina il rachitismo, lo scorbuto, come pure le carie dentarie negli
animali, attraverso la carenza di vitamine e sali minerali.
Se questa carenza è spinta, negli animali
non si cariano solo i denti, ma anche il cranio, le costole, la spina dorsale e
le ossa delle membra. Inoltre indebolisce i nervi e diminuisce la resistenza al
dolore e allo choc.
BISOGNA
NUTRIRE I DENTI
I denti
ricevono la loro nutrizione dal sangue. Essi sono soggetti ai medesimi bisogni
nutritivi delle altre ossa. Secondo la
nutrizione generale del corpo, essi subiscono cambiamenti, che siano buoni o
cattivi. Così i denti possono essere spogliati, dall’interno, dei loro sali
minerali, finché non ne resta che un guscio sottile. Dunque, la carie comincia
all’interno e può distruggere totalmente il dente, prima che lo smalto ne sia
colpito.
Bisogna anche
ricordarsi che una bocca sana si mantiene da sé, esattamente come tutte le
altre cavità del corpo: orecchie, ano, vagina. I batteri non possono
sopravviverci.
La carie
dentaria è il risultato di un’irregolarità del metabolismo calcico. La maggior
parte delle volte, bisogna mettere in causa gli alimenti azotati e lo zucchero
industriale, che alterano il metabolismo.
Nei casi di disturbi digestivi pronunciati e di
iperacidità, i denti possono essere distrutti.
Secondo
Mosséri la decomposizione calcica dello smalto è provocata dalle carenze in
calcio e fosforo per parecchi anni, se non decenni.
Per formare dei buoni denti:
i frutti e gli ortaggi crudi sono i
soli alimenti. Aggiungere del latte, solo per i bambini.
Infine la masticazione è un fattore che
favorisce una buona dentatura. Infatti, i denti hanno bisogno di essere
utilizzati ed esercitati.
Le crudità favoriscono questo esercizio
e puliscono i denti, meglio di quanto farebbe uno spazzolino.
I gorilla che
ci sono apparentati, non hanno carie.
CHE FARE IN
CASO DI CARIE
I denti possono a volte cicatrizzarsi e
le cavità colmarsi da loro stesse. Parecchi igienisti e perfino dei
dentisti lo hanno sostenuto da molto tempo.
Perfino lo smalto dei denti potrebbe
ripararsi. Può darsi che ciò possa avvenire sopprimendo gli alimenti
azotati, i cereali e lo zucchero per alcuni anni.
1) Non
accettare, pertanto, che i denti siano strappati sistematicamente prima di aver
tentato di tutto per salvarli.
2) I raggi X
hanno un effetto nefasto, ma limitato e senza gravità per i denti. Non ci si
può opporre. Le dosi utilizzate sono minime.
3) Rifiutare i
medicinali che calmano i dolori, come pure gli antibiotici.
4)
L’anestetico locale e leggero sarà accettato, cioè una dose da bambino.
5) Si
lasceranno gli ascessi maturare e svuotarsi da soli. Niente antibiotici.
6) Una
dentiera o un ponte sono necessari per quelli che non hanno più denti.
LE PIOMBATURE
Non lasciarsi allarmare troppo sugli
amalgami di mercurio e di argento
Certi autori
arrivano a raccomandare di togliere tutte queste piombature e di sostituirle
con delle resine, che non sono tossiche, o dell’oro, che è abbastanza caro.
D’altra parte
certi pesci contengono delle dosi assai maggiori e senza paragone a quelle che
gli amalgami possono contenere. Perfino le uova, la carne e i cereali
contengono mercurio. Il tonno ne contiene dieci volte più delle uova.
È sbagliato
attribuire sistematicamente i mal di testa, o altri sintomi, agli amalgami al
mercurio, mentre si ignora il caffè, il vino, il tabacco, la carne, il pesce, i
frutti di mare, i legumi, i fritti, le spezie, gli aromi, il miele che sono più
spesso la vera causa.
Quando i denti
piombati sono fragili, non si possono togliere le piombature senza rischiare di
spezzarli. Tutto ciò che si può fare per proteggerli è di mettere loro una
corona.
Cap.56: GLI ALIMENTI DI FORZA
NUTRIMENTO E
NUTRIZIONE
Bisogna
distinguere tra il consumo abbondante di cibo, che si reputa nutrirci, e una
buona nutrizione.
Infatti, quando una cattiva notizia ci atterra,
tutto ciò che noi abbiamo mangiato da 24 ore scende, l’indomani, nelle feci, in
diarrea e senza che noi ne traiamo il minimo beneficio. Non dimentichiamo che
la digestione intestinale dura almeno 17 ore, se non più. Non basta mangiare alimenti sani per avere la garanzia di poter trarne beneficio.
La funzione
della nutrizione può essere migliorata solo con l’impiego giudizioso e intelligente delle forze dell’organismo, con
l’economia nei consumi, col rispetto delle regole della natura che
concernono la vita, evitando gli sprechi e le perdite inutili dell’energia.
Senza dubbio
il potenziale di base è ereditato e si può sperare di migliorarlo e di
ristabilirlo al massimo del suo valore ereditato, coi processi normali e
regolari di recupero, non con i processi
che dissipano le energie.
I muscoli sono costruiti dal corpo, in
seguito agli esercizi.
Non è ciò che
noi mangiamo che ci fortifica, ma ciò che noi digeriamo, che assimiliamo, di
cui ci appropriamo, che ci fortifica. Se bisogna sapere quale è l’alimento sano
che dobbiamo mangiare, è ancora più importante sapere come migliorare la digestione e l’assimilazione di questo alimento sano.
Se, per
esempio, gli alimenti fermentano nel tubo
digestivo, non si otterrà alcuna caloria da ciò che si mangia, se le
proteine dette superiori sono fornite abbondantemente, ma si putrefanno nelle vie digestive, non se ne traggono gli
aminoacidi che esse contengono.
Cap.57: LE CARENZE SONO SINTOMI, NON CAUSE
Se si è
sofferenti e si va dal medico egli non vorrà proibirvi il tabacco, il caffè, il
vino, la carne e le spezie, altrimenti vi perderebbe come cliente. Allora vi
ordinerà di subire diverse analisi, sapendo in anticipo che esse non valgono
granché, ma riveleranno che vi manca del calcio, del ferro, dello iodio, del
magnesio, ecc. Pertanto, il medico allora vi prescrive dei medicinali per
colmare le vostre carenze.
D’altra parte,
se si va a consultare un naturopata, vi raccomanderà di mangiare gli alimenti
che colmeranno le vostre carenze e vi prescriverà, come il medico, il cloruro
di magnesio in polvere chimica.
Sfortunatamente,
nessuna di queste due soluzioni colmerà le vostre carenze.
LE DUE CARENZE
Secondo
l’igienismo esistono le carenze primarie causate da una nutrizione inadeguata,
risultante da un menù inadeguato, e le carenze secondarie o indotte provenienti
da una digestione, assorbimento e assimilazione imperfetti.
LE CAUSE
Ora, quasi tutte le carenze che si riscontrano
nei Paesi civilizzati sono delle carenze secondarie, provenienti da una
cattiva assimilazione, a causa della tossiemia, che impedisce le secrezioni
digestive o l’assimilazione delle sostanze oppure la fabbricazione di sostanze
per sintesi da parte dell’organismo stesso. Pertanto, la tossiemia è causa di
carenze da dovunque provenga: alimenti non specifici, alimenti incompatibili,
preoccupazioni permanenti, dispiaceri, contrarietà, caffè, vino, spezie, ecc.
Ciò che
occorre, dunque, è anzitutto di migliorare
la digestione e l’assimilazione, affinché il paziente possa trarre le
sostanze nutritive dagli alimenti.
Bisogna cominciare
col sopprimere i veleni che impediscono l’assimilazione: caffè, vino,
tabacco, spezie, sale, cioccolato, ecc.
Poi, attaccare
gli alimenti
non specifici che sono difficili da digerire per l’uomo.
Bisogna badare
alle abitudini
snervanti, alle preoccupazioni, ai dispiaceri, alle contrarietà, a
mantenere un equilibrio emotivo e a concedersi un sonno sufficiente, dei
rapporti sociali soddisfacenti, ciò che non è sempre cosa facile. Sovente le
circostanze non dipendono da noi.
Quando si è
affaticati o snervati, il riposo migliora l’assimilazione di ciò che si
è mangiato il giorno prima.
Quando si è
riposati, l’esercizio favorisce anche l’assimilazione.
Il sole, senza
eccesso, aiuta ad assimilare gli alimenti, a convertire certe provitamine
in vitamine.
LA MEDICINA È
UNA CHIMERA
Non attendere l’avvento di una
droga-miracolo, non sperare che un giorno prossimo o lontano, si potrà
scoprire ciò che restituirà la salute al malato, senza che egli abbandoni il
suo caffè. il vino, il formaggio, la carne, il tabacco e i cereali; non
attendete un vaccino per prevenire l’influenza e l’AIDS, poiché quel giorno non
verrà mai.
Cap.58: EGLI È VISSUTO 120 ANNI
Il capitano Goddard
Diamond era nato a Plymouth, in Massachussets, U.S.A. il 1° maggio 1796. Morì
il 1° marzo 1916, all’età di quasi 120 anni.
Il capitano
Diamond aveva scritto, lui stesso, un’opera intitolata: “IL SEGRETO PER VIVERE
MOLTO A LUNGO E PER GODERE AL MASSIMO”. Questo libro fu pubblicato nel 1906.
In esso aveva
scritto che da ottant’anni si asteneva da qualsiasi prodotto animale.
Noi sappiamo,
adesso, che con l’aiuto della flora intestinale, la sintesi delle proteine si
fa nel corpo.
Gli aminoacidi
contenuti nei frutti e negli ortaggi bastano a questo scopo.
L’ARTRITISMO
A 79 anni egli
era un infermo cronico, soffriva di sclerosi grave. I suoi tessuti subivano un
indurimento progressivo, come pure i suoi vasi sanguigni. Le giunture
diventavano rigide, i muscoli delle sue gambe e della sua schiena erano così
rigide che egli non poteva sedere, né alzarsi da una sedia, senza difficoltà.
Bisognava
aiutarlo. La carne delle sue mani e delle sue braccia era talmente rigida che
egli non poteva tenere in mano un cucchiaio o una forchetta per mangiare.
Ciononostante
egli era vegetariano dai suoi 30 anni, ma i prodotti animali non erano la causa
principale.
Ciò dimostra
che il vegetarianismo non è sufficiente e che il consumo di cereali è proprio la vera causa del reumatismo in tutte
le sue forme: artritismo, artrosi, sciatica, sclerosi, poliartrite,
lombaggine, ecc.
La medicina fu
incapace di aiutarlo, lo dichiarò incurabile e gli annunciò una fine prossima.
Ciò detto, il
capitano Diamond non si diede per vinto. Voleva vivere. Le sue riflessioni lo
portarono a scoprire il regime superiore, che doveva sciogliere ed eliminare i
depositi calcici, che pietrificavano il suo corpo, all’età di 79 anni. Ciò
prova che l’artrosi può essere guarita anche in età molto avanzata.
Per
cominciare, il capitano Diamond gettò tutti i medicinali. In seguito rifiutò di
mangiare i cereali, il pane, gli alimenti a base di farina, i condimenti e gli
alimenti cotti. Era convinto che queste sostanze fossero la causa del suo
stato. Aveva visto giusto. Si nutrì
dunque di frutti, crudi, allo stato naturale, e di nient’altro.
Come risultato
di questo regime, potette ringiovanire e riacquistare la salute a un tale grado
che sopravvisse a tutti i suoi miseri medici, che l’avevano dato per morto e sepolto.
All’età di 90
anni, la sua salute era tale, che egli dirigeva una scuola di cultura fisica! A
100 anni il capitano Diamond faceva ancora cultura fisica nella sua palestra.
A 108 anni
montava in bicicletta e camminava 30 chilometri il giorno! Assisteva anche a
riunioni sociali.
La sua morte
fu attribuita all’inquinamento atmosferico che fece ammalare i suoi polmoni.
Mosséri ignorava le circostanze della sua morte per confermare questa diagnosi
dell’aria inquinata, ma riteneva di poter dire con certezza che egli era morto,
non a causa della polmonite, ma a causa del trattamento medico della polmonite.
L’ASINO NON
PARLERÀ MAI
La medicina
considera sempre l’artrosi e la sclerosi come incurabili dal momento che essa
non ha partecipato alla loro guarigione. Ad ogni modo essa non ha mai cercato
di capire ciò che si era prodotto nel capitano Diamond, nemmeno voluto
spiegarlo, tanto meno tentare di nuovo su altri casi simili.
Cap.59: I BUONI ESEMPI
La storia del
capitano Diamond che si è appena letta nel capitolo precedente, non è affatto
eccezionale. Nel libro L’ANTIMEDICINA,
Mosséri ha riferito parecchie storie, del medesimo genere, di persone che non
mangiano nient’altro che frutti e che vivono a lungo in perfetta salute. Si
potrebbe pensare che sono casi eccezionali. Niente affatto.
Infatti, vi
sono interi popoli che vivono a lungo, e senza conoscere la malattia. Questi
popoli mangiano oltre ai frutti e agli ortaggi, pochissimo di altri alimenti.
Nel caso degli Hunza fanno ogni anno un semidigiuno che dura 3 mesi, con delle
crudità e degli ortaggi, ciò che elimina gli inconvenienti degli alimenti non
specifici.
A proposito
degli Hunza, essi mangiano il 50% di frutta, il 30% di ortaggi e 20% del
rimanente (pane, burro, torte, formaggio, latte cagliato, carne). Non è un
regime radicale a guisa di quello del gorilla, che non comprende che frutta e
verdure al 90%. Il menù degli Hunza è pertanto superiore a quello di Cornaro,
che mangiava di tutto ma frugalmente.
L’ideale è di
non dover digiunare, ma di praticare il menù ideale che sopprima tutti gli
alimenti non specifici e di adottare il regime del gorilla, frutta e ortaggi,
soltanto.
Ciò non basta
evidentemente, poiché bisogna rispettare la fame e molti altri fattori, come il
sonno, evitare le ore piccole, le contrarietà, le preoccupazioni, il
sovraffaticamento, ecc.
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