IL CERCA SALUTE 2017:
IN QUESTA PAGINA WEB LE TRASMISSIONI DA 1 A 6
TRASM. 1/2017:
https://www.youtube.com/watch?v=0v7yXEjYFtQ&index=5
Le trasmissioni de IL CERCA SALUTE avranno il fine di trasformare il paziente in medico di sé stesso, come si proponeva Ippocrate.
1) A Umberto Veronesi che affermava che l’uomo ha il 99% dei geni delle scimmie e quindi non ha bisogno di mangiare la carne, Panzironi risponde che l’uomo ha anche il 50% dei geni dell banana e il 90%? Dei geni della gallina? Eppure non è simile a loro. Aggiunge che dal primo ominide derivarono sia gli uomini che le scimmie, che sono loro cugine, non loro progenitrici.
2) Sono i carboidrati che si mangiano insieme alla carne a impedire il giusto grado di acidità necessario a svolgere bene la prima fase della digestione della carne nello stomaco. Inoltre fanno crescere troppo la flora batterica intestinale, che produce l’acido lattico e piruvico come suo scarto. L’acidità intestinale, che ne deriva, causa la cattiva prosecuzione della digestione delle proteine ed è la condizione favorevole per la formazione delle nitrosammine. Gli Americani aborigeni, cioè gli Indiani mangiavano la carne dei bisonti e le verdure ed erano sani, longilinei e longevi. Lo stesso vale per i cow-boys. Solo da quando hanno cominciato a creare i fast food, con le patatine, i cereali, la coca cola, ecc. gli Americani sono diventati obesi e malati.
3) Bisogna piuttosto cuocere bene la carne, per mezzo del vapore o della bollitura. Le forme più pericolose sono la cottura alla brace (gettare almeno le eventuali parti carbonizzate, anche della verdura) e la frittura. Le nitrosammine, cancerogene, sono naturalmente presenti in carne, pesce, cacao, vino, latticini. Ma si formano anche dalla combinazione tra ammine biogene (istamina, spermidina, spermina, ecc.) e i nitriti. I nitriti sono presenti nei salumi e nei formaggi (?) come conservanti.
4) Le ammine eterocicliche, invece, si formano soprattutto nella carne di pollo, di maiale e di pesce, con la cottura a temperature elevate. Si può mangiare anche nei fast food poiché essi non usano temperature elevate, né lunghe.
Evitare di cuocere a temperature superiori a 200°C o per un tempo superiore a 20 minuti. Evitare anche la frittura, oltre alla brace. Preferire la cottura in acqua (bollitura) o a vapore.
Comunque si può ridurre del 90% la formazione di tali ammine marinando la carne per 6 ore nel succo di limone o nell’olio di oliva o nel vino prima di cuocerla. I nitrati, che possono trasformarsi in nitriti in condizioni di insufficiente acidità (pH superiore a 4,5), sono presenti soprattutto nelle bietole, broccoli, sedano, spinaci e melone.
5) Il nostro corpo è costituito per il 70% di acqua, il 20% di proteine, il 7% di grassi, l’1,5% di sali minerali.
Le proteine sono necessarie per produrre muscoli, ormoni, enzimi, la matrice extracellulare.
6) Abbiamo bisogno di un grammo di proteine per ogni chilo di peso corporeo, i bambini e gli atleti anche di 2 grammi. Le proteine di origine animale sono più facili da digerire e possono essere utilizzate al 78% per quanto riguarda la carne, l’82% per il pesce, l’88% per il latte e al 100%, per le uova. Invece quelle vegetali sono utilizzate in misura inferiore al 40% per tali fini (frumento 39%, farina bianca 15%, mais 28%, fagioli 37%). Il resto è trasformato in glucosio e utilizzato per produrre energia. I vegani hanno una massa muscolare alquanto ridotta.
Le proteine vegetali sono meno assimilabili perché sono legate alle fibre. Inoltre ricorrendo alle proteine vegetali, insieme ad esse si ingeriscono molti zuccheri.
Il ferro, che è un altro imputato dei vegetariani, in quanto produrrebbe molti radicali liberi essendo un potente pro-ossidante, sarebbe presente in grandi quantità nelle carni rosse. Panzironi afferma che i vegetali ne contengono di più (particolarmente cioccolato, cacao, lenticchie, muesli, farina di soia), e in forma non eme (Fe3+? che deve essere trasformato in ferro bivalente per essere utilizzato per l’emoglobina e trasformare l’ossigeno), assimilabile solo al 10% per l’eccessiva presenza di zuccheri che ostacolano il raggiungimento della necessaria acidità nello stomaco, mentre il ferro eme (Fe2) della carne è assimilabile al 30%, inoltre esiste un sistema di regolazione nell’organismo che impedisce di assimilarne in eccesso. Usare vitamina C e acido citrico (succo di limone) per favorire la trasformazione di Fe3 in Fe2. L’anemia non si combatte perciò con il ferro vegetale, ma con quello della carne. il ferro è necessario per formare l’emoglobina, gli ormoni, il collagene, il DNA, la tiroide, ecc. il fabbisogno di ferro è di 10 mgr. al giorno per l’uomo, 18 (30 nella gravidanza) per la donna.
Testimonianza di Gianluca Strada dalla Puglia.
Panzironi aveva fatto un’affermazione sul blog che la nutella è cancerogena. Gianluca tentò il life120 per dimostrare poi con le alterazioni derivanti nelle analisi che Panzironi aveva torto, ma ne uscì sconfitto, poiché vide migliorare la sua salute.
Aveva un varicocele di terzo grado e gli spermatozoi al 61%. Ha avuto una paresi al viso, attacchi di panico, stipsi, stanchezza. Aveva le ginocchia rosse la mattina, per la cartilagine consumata nel ginocchio, gli dicevano. Con life 120: spermatozoi al 90%, colesterolo LDL da 180 a 100 e HDL da 50 a 104 pur mangiando due uova al giorno, trigliceridi a 41. Inoltre si è sentito subito tante energie in più. Ha usato un po’ tutti gli integratori, ma soprattutto vitamina C (da 5 a 8 grammi il giorno), melatonina (3 mg). Panzironi spiega che quando si fornisce all’organismo ciò di cui ha bisogno, esso ricostruisce i tessuti.
Erborista: la natura può essere di aiuto nel combattere la disbiosi intestinale, in particolare per mezzo di:
chiodi di garofano che sono stati usati nel tempo come antidolorifici (mal di denti), per l’imbalsamazione, contro la mitosi, come antibatterici e antimicotici.
origano: contro batteri, germi, mal di testa, suffumigi per la gola e la bocca.
Cannella: dissenteria, febbre, imbalsamazione, afrodisiaco.
Una tisana si può fare con una parte di chiodi di garofano, una di cannella e 3 parti di origano, lasciare in infusione in acqua calda tutta la notte. Si può conservare in frigo per 4-5 giorni. si può addolcire con fruttosio.
Panzironi ci consigli un libro:
La paleodieta americana di Robbi Wolf
(Probabilmente da questi concetti Panzironi ha cominciato il suo libro, però non condivide il termine paleodieta, poiché si tratta piuttosto della dieta adatta all’uomo e perché all’uomo moderno non occorre integrare solo gli omega 3, ma anche, almeno la vitamina C e d’altra parte non si può raccomandare solo la carne degli animali selvatici)
Ricette: Petto di pollo alla zucca (?)
Battere il petto di pollo, poi avvolgerlo nella pancetta e legare. Cuocere in padella. Avvolgere in carta da forno per mantenere i liquidi che abbassano la temperatura di cottura. Usare anche cipollotti freschi alla julienne, tagliare la zucca a dadini piccoli per cuocerli quanto basta, rapidamente. Si può anche aggiungere un po’ di acqua in pentola per limitare la temperatura di cottura.
Zucca: ottimo alimento per solo il 3% di zucchero, e per betacarotene, precursore della vitamina A.
TRASM. 2: I GRASSI FANNO BENE O MALE?
https://www.youtube.com/watch?v=7UEicxcSybw&index=10
I grassi (e il colesterolo contenuto negli alimenti) sono reputati dalla medicina ufficiale i responsabili delle malattie circolatorie. Perciò essa tende a bandire le uova e i formaggi. Inoltre afferma che i grassi non devono superare i 70 grammi e quelli saturi non più di 22 grammi. In realtà negli ultimi 30 anni le malattie circolatorie sono aumentate del 500% pur avendo sostituito i grassi con i carboidrati.
I grassi rappresentano la forma più efficiente di immagazzinamento delle calorie.
La larga maggioranza delle cellule esige il grasso. Solo il cervello, le fibrocellule muscolari bianche e i globuli rossi hanno bisogno dello zucchero.
Non ha senso porre la barriera del 10% (delle calorie totali) per i grassi saturi, poiché essi sono usati a scopo energetico. E’, semmai, il consumo dei carboidrati che obbliga le cellule a utilizzare il glucosio come fonte di energia e allora i grassi si accumulano.
Panzironi afferma che circa il 90% del colesterolo è prodotto dal fegato sotto lo stimolo dell’insulina. Sono soprattutto pane, pasta e pizza a far aumentare il colesterolo, per di più del tipo LDL.
L’aumento del HDL, invece, si ottiene con alimenti proteici e grassi.
Il rapporto tra LDL/HDL dovrebbe essere il più possibile vicino a 1.
La cosa più importante, comunque, è di evitare l’ossidazione delle LDL, che una volta ossidate non possono essere più riassorbite dal fegato, diventano più adesive e generano gli ateromi; e ciò succede quando la glicemia è alta.
Gli Omega 3 sono costituiti da ALA, EPA e DHA, L’ALA dovrebbe essere trasformato in EPA e DHA dall’organismo ma ciò è reso difficile dal consumo di carboidrati insulinici che inibiscono l’enzima delta-5-desaturasi.
Il rapporto tra Omega 6 e Omega3 non dovrebbe superare 4 a 1. Tra la frutta secca solo le noci hanno tale rapporto, che peraltro è costituita da ALA che deve essere trasformato n EPA e DHA e ciò è reso difficile dal consumo di zuccheri e di troppi omega 6. Meglio, dunque, mangiare il pesce azzurro.
FRITTURE:: Quando scaldando i grassi si raggiunge Il punto di fumo i trigliceridi si trasformano in glicerolo e acidi grassi; poi il glicerolo in acroleina. Il cuoco Bartolo consiglia di non mettere la fiamma al massimo per evitare che l’olio si alteri.
Il momento in cui nell’olio comincia la perossidazione dipende dalla saturazione(?) e dal punto di fumo dell’olio (?)
Scegliere per i fritti gli oli col punto di fumo più alto e che hanno meno omega 6.
Il migliore è lo strutto: p. d. f. 260° o il burro (220°) o l’olio di palma bifrazionato (240°).
FRIOL è, secondo il fabbricante, un olio con un punto di fumo molto elevato (?).
(Non so se quanto segue viene dalla trasmissione 2 o dalla 27)
Ad un’ascoltatrice che telefona per parlare dello studio sugli Esquimesi che non soffrono di malattie cardiovascolari, Panzironi risponde, che più che agli omega 3, il merito va attribuito ai GRASSI SATURI animali.
Quanto al CIOCCOLATO afferma che esso è un prodotto interessante, ma disgraziatamente è molto ricco di zucchero.
Sulle NOCI, afferma che contengono alquante sostanze utili, grassi, proteine, vitamine, ma non sembra incline ad esaltarle troppo.
Riguardo alla DIETA DELLA ZONA Panzironi afferma che Barry Sears supponeva di non entrare nella zona dell’insulina, riducendo al 40% i carboidrati e suddividendo l’alimentazione in 6 minipasti. Riconosce tuttavia a Barry Sears il merito di aver cominciato la riduzione del consumo dei carboidrati e di aver portato l’attenzione sugli omega 3, però afferma che lo scienziato si contraddice suggerendo l’uso di oli che sono ricchi di omega 6, oltre a consigliare la frutta secca anch’essa ricca di omega 6.
A un DIABETICO vegetariano risponde in diretta che deve abbandonare i carboidrati.
Sui PROSCIUTTI SPAGNOLI afferma che in Spagna i maiali mangiano ghiande, ecc. e non i cereali come in Italia, per questo motivo sono meno grassi e più piccoli.
ALICI: Panzironi afferma che è vero che le alici contengono omega 3, ma che questo avviene soprattutto nelle frattaglie e quindi che bisognerebbe mangiarle intere, magari le alici più piccole.
Il cuoco Bartoli di life-120, consiglia di non mettere al massimo la fiamma, poiché l’olio può superare le temperature che lo rendono nocivo, a differenza dell’acqua che non può superare i 100 gradi poiché a quella temperatura bolle.
Panzironi afferma che si può benissimo accettare qualche cucchiaiata di farina per fare la pastella.
La lipasi pancreatica e i sali biliari trasformano il grasso in acido grasso, altro acido grasso (?) e glicerolo.
Sono assorbiti dalle cellule intestinali e accolti in sfere proteiche, i chilomicroni (?) che contengono i grassi e il colesterolo che poi vanno in circolazione nel sangue e distribuiscono i grassi e il colesterolo alle cellule che ne fanno richiesta. Poi i chilomicroni sono catturati dal fegato che se ne serve per fare il colesterolo HDL. Invece gli zuccheri (?) portano al colesterolo LDL?
(Per la precisione il colesterolo è sempre lo stesso ma può essere trasportato da proteine HDL o LDL).
OLIO DI PALMA: contiene acidi grassi saturi fino al 40-45 % o 49%. Esso è molto diffuso in merendine, biscotti, ecc. e quindi i medici dicono che causa obesità e insulino - resistenza
Panzironi afferma che sono gli zuccheri a causare l’obesità. La natura ha creato i grassi saturi perché sono i più stabili, cioè meno soggetti all’irrancidimento e se sono assunti per fornire energia al corpo non causano danni. Aggiunge che l’olio di palma sembra contenga una sostanza che induce all’apoptosi le cellule tumorali.
COLESTEROLO: quello LDL è prodotto dal fegato tramite l’enzima hmgCoA riduttasi su stimolazione dell’insulina, mentre il colesterolo HDL è prodotto partendo dai chilomicroni, una volta svuotati dei loro trigliceridi. Esso raccoglie gli LDL scaricati dei loro grassi(?) e dai depositi delle arterie per riportarli al fegato per fabbricare i sali biliari.
Oltre a non superare il limite di 200 per il colesterolo totale bisogna cercare di avere il rapporto 1 a 1 tra colesterolo LDL e HDL
Peraltro, ciò che è più importante è il grado di ossidazione del LDL, fenomeno che è più che proporzionale alla glicemia e da qui inizia il problema.
La medicina afferma che bisogna limitare il consumo di salumi, di formaggio, e che il colesterolo HDL può aumentare solo col movimento. Qualche medico comincia ad affermare che il colesterolo è prodotto in buona parte dal fegato e che non si deve essere così rigorosi coi salumi, i formaggi e la carne rossa.
Panzironi afferma che il colesterolo non deriva solo dall’alimentazione; una gran parte di esso, il 90%), è prodotto dal fegato per colpa dell’enzima HMG su azione dell’insulina.
Le statine agiscono su tale enzima. Invece il colesterolo HDL aumenta consumando proteine e grassi.
GLI OMEGA 3 sono costituiti dagli acidi EPA e dal DHA di origine animale e dall’acido alfa-linolenico o ALA. Che però deve essere trasformato nell’organismo in EPA e DHA (ad opera dell’enzima delta-5-riduttasi (?)) e questa trasformazione è ostacolata dagli zuccheri e dall’eccessiva presenza di omega 6 e si limita al 5%.
I grassi omega 3 servono a costituire la membrana delle cellule che produce gli ormoni prostaglandine, prostacicline e trombossani che riducono la pressione, l’aggregazione delle piastrine e l’infiammazione.
Gli omega 3 oggi sono rari perché gli animali sono allevati con cereali. Preferire il consumo di carne e uova e animali allevati alo stato brado e il pesce pescato
Gli omega 6 hanno un’azione opposta agli omega 3. Il loro precursore comune è l’acido linoleico, contenuto nel mais riso, frutta secca, e altri (vedere) e sono costituiti da o contengono prostaglandine, trombossani e leucotrieni.
Al massimo il rapporto accettabile tra omega 6 e omega 3 è 4 a 1 e ciò si verifica solo nelle noci.
LA FRITTURA è il peggiore metodo di cottura. L’olio ha un punto di fumo, che è quello al quale comincia ad alterarsi: il glicerolo si trasforma in acroleina che irrita lo stomaco ed è tossica per il fegato. Non so se gli acidi grassi pure si trasformano.
Si produce la per ossidazione dell’olio (rivedere meglio) quanto più l’olio è polinsaturo. Va preferito l’olio a punto di fumo più alto e con meno omega 6.
Composizione oli per 100 grammi:
olio di…………….grassi ………...…..…polinsaturi……….saturi….p.di fumo
mais……...…..…..28……..….…….0,6……...……...50…...…..13…….....160°
arachide……....…46……..….…….0...……...………32…...…..17…….....180°
oliva……...…..…..73……..….…….0,7……...………9,7…...…..14…….....210°
burro……..…..…..21……..….…….0,3……...………2,1…...…..51…….....220°
palma……..….... 37……..….……. 0..……...………9,1…….…..49…….....240°
strutto……..…....46……..….…….0,6..…….………0,4…...…..36,5……...260°
Panzironi afferma che tra gli oli va preferito l’olio di palma, preferibilmente bifrazionato.
Friol, secondo il fabbricante, è l’olio col punto di fumo più alto.
Testimonianza di Gianluca Turoli, cultore di arti marziali: non aveva perso neanche un etto con la dieta vegana per un anno (ossia mangiando solo pane, pasta, verdura e abolendo carne, pesce, uova.
Con 10 mesi di regime ancestrale ha perso 12 chili (da 90 a 78), la sua pressione è diminuita da 135/85 a 110/65. La glicemia da 105 a 85 - 90. La sua resistenza è aumentata, dorme di più e si sente riposato, anziché stanco la mattina. Prendendo gli integratori Vitalife C, Stress Killer e Melatonin complex non ha più raffreddori da mesi, mentre prima ne aveva uno al mese.
Panzironi osserva che per assumere un grammo di vitamina C occorrerebbe mangiare 3,5 chili di arance e così immetterebbe nell’organismo anche 500 grammi (lui ha detto chili…) di zuccheri.
L’erborista Francesca al suo esordio propone il ginseng che può essere usato in estratto molle, gocce, pasticche o in tisana. Agisce sul metabolismo, sul sistema endocrino e su quello nervoso, rivelandosi utile sia agli sportivi che agli studenti.
Propone una tisana di ginseng con lo zenzero e tè verde tenendola in infuso per 10-15 minuti. Prenderne un bicchiere la mattina.
Panzironi afferma che il ginseng è adattogeno, nel senso che stimola il cortisolo ma ne impedisce i picchi, abbassa la glicemia e ci fa dormire meglio.
TRASM. 3:
www.Youtube.com/watch?v=ASDpZrjePSO&t=360s
Un ricercatore della California, secondo il New York Times, ha scoperto che alcuni ricercatori della Harvard University cinquant’anni fa erano stati pagati dall’industria dello zucchero affinché convincessero il pubblico che sono i grassi la causa delle malattie cardiocircolatorie.
I carboidrati sono uno dei tre macronutrienti e sono presenti soprattutto in pasta, pane, pizza, patate e legumi secchi e sono alla base di molte malattie. Essi procurano 3,72 calorie a grammo se si tratta di mono? e disaccaridi? e 4,2 gli amidi.
I carboidrati causano uno squilibrio nel sistema immunitario a favore dei linfociti Th2.
Se ho capito bene dalla disbiosi possono provenire sia le malattie autoimmuni che quelle allergiche.
I carboidrati sono come la droga perché attivano la serotonina e fanno sentire meno depressi, ma presto si avrà il calo glicemico che attiva il cortisolo che fa cessare la secrezione di serotonina e iniziare quella di noradrenalina e di dopamina.
Panzironi afferma che sono usati in eccesso, per il loro costo basso, soprattutto dalle classi più povere e che è inutile raccomandare il ricorso ai carboidrati integrali, poiché il loro contenuto in amidi si riduce di poco mentre contengono antinutrienti come acido fitico, acido ossalico e cellulosa che ostacolano l’assorbimento dei nutrienti e causano disturbi intestinali.
Secondo una dottoressa la mancanza di zucchero induce l’organismo a un fenomeno anomalo, la gluconeogenesi in cui oltre al glucosio il fegato, a partire dalle proteine, produce i corpi chetonici che possono causare anche la morte.
(Da Universale delle Garzantine leggo che la chetosi o chetonemia è la presenza nel sangue di un eccesso di acetone. Si verifica quando si metabolizzano troppi acidi grassi, o in seguito a digiuno prolungato o nel diabete o a causa di diete troppo ricche di grassi e povere di carboidrati).
CERCARE I CORPI CHETONICI SU WIKIPEDIA.
Una dottoressa afferma che non si può ridurre molto il consumo di carboidrati altrimenti il corpo ricorre all’irregolare gluconeogenesi, che con la chetosi può farci rischiare la morte.
Panzironi risponde che la dottoressa confonde i corpi chetonici con la chetosi del diabete. I corpi chetonici sono una risorsa, uno strumento di emergenza per procurare zucchero al cervello, ecc.
Essi inoltre riducono l’infiammazione.
Il digiuno è una delle più potenti armi della natura per combattere le malattie degenerative.
La produzione energetica delle cellule ha due vie:
la glicolisi e il ciclo di Krebs
mentre la prima produce 2 ATP, la seconda ne produce 35 da una molecola di piruvato che è un sottoprodotto della glicolisi, però questa è più veloce)
Panzironi parla di 150 grammi al giorno di (pasta? o di glucosio?) le cellule in gran parte funzionano a grassi. La sonnolenza dopo i pasti è dovuta all’abbassamento della glicemia oltre il desiderabile, per effetto dell’insulina.
Una parte delle proteine non utilizzate ai fini plastici è usata per la gluconeogenesi. I cereali e i legumi sono protetti dalla natura con sostanze antinutrienti affinché non siano mangiati, a differenza delle frutta il cui seme non viene mangiato e consente ugualmente la nascita di nuove piante.
La carie è cominciata quando si sono mangiati i cereali poiché essa nutre molti batteri che causano la placca batterica e sotto di essa si forma la carie.
Anche i problemi dello stomaco derivano dai carboidrati.
Nell’intestino l’amilasi scompone gli zuccheri complessi e poi sono assorbiti. Con i carboidrati si sviluppano anche i batteri della flora intestinale e così è favorita la disbiosi fermentativa.
L’eccesso di carboidrati fa iperattivare il sistema immunitario: ne deriva la colite ulcerosa, il morbo di Chron e le malattie autoimmuni.
Gli alimenti integrali sono ancora più difficili da digerire e alimentano la disbiosi fermentativa e putrefattiva.
LE FIBRE: si distinguono in solubili e insolubili (nell’acqua). Le prime sono materie vischiose e gelatinose, costituite da pectine e cellulosa(?) e sono presenti nella frutta, avena, psillio, verdura in genere e ne viene prodotto acido acetico che nutre le cellule intestinali.
Le fibre insolubili sono costituite da cellulosa (?) e lignina e sono presenti soprattutto nei cereali integrali e nelle verdure e giovano solo a favorire il transito intestinale.
E’ nocivo, secondo Panzironi, accelerare il processo digestivo.
CELIACHIA:
In Italia ci son 170.000 celiaci.
500.000 quelli che non sanno di esserlo
E vari milioni di insofferenti al glutine.
La minore quantità di proteine presente nel riso e del mais fa sì che essi siano ancora più ricchi di zuccheri.
Il dottor Berrino afferma che gli alimenti privi di zucchero sono anche peggiori del fruttosio.
Panzironi afferma che il fruttosio è migliore del saccarosio, perché non fa aumentare l’insulina. Tuttavia non va preso in grandi quantità poiché altrimenti viene trasformato in trigliceridi e causa il fegato grasso.
LA STEVIA: meglio non utilizzarla poiché è un alimento artificiale, (quantunque sia estratto da una pianta americana). Però non esistono studi che mostrino l’attivazione del glut 5 che aumentano la glicemia. Quanto all’obesità che si dice prodotta dagli edulcoranti, in realtà tali prodotti sono usati da persone già obese e quindi non se ne può ricavare la conclusione che esse causino l’obesità.
Testimonianza di Flavio Leonori di Pomezia ex- pizzaiolo ora si occupa di educazione fisica. Aveva una dieta ricca di carboidrati e soffriva di molti disturbi: candidosi, herpes, infiammazione intestinale, dolori articolari e alla cervicale, gastrite e reflusso gastroesofageo.
Cambiata l’alimentazione non ha preso più farmaci. Si sente molta energia e lucidità mentale. Lo stesso è successo a quelli che hanno seguito i suoi consigli.
L’erborista Francesca Ferri parla del pepe nero. Il pepe bianco è la stessa cosa, senza la buccia.
Il pepe nero attiva l’assimilazione delle proteine e la digestione dei grassi. col guaranà aumenta il metabolismo del 25%.
L’infuso per 10-15’ suggerito dall’erborista comprende oltre al pepe nero, la menta e la buccia di cannella, per digerire gli zuccheri. Attiva la circolazione, col rosmarino è utile per i massaggi.
Libro del giorno: Dieta zero grano. Afferma che Il grano è stato ibridato nel tempo per aumentarne la resa, ne ha così aumentato anche l’indice glicemico e questo facilita la glicazione (da rivedere da 1h e 25’ in poi). Panzironi afferma che il libro lascia passare l’idea che sia bene tornare al grano antico, ma esso con la maggiore quantità di antinutrienti finisce con l’essere nocivo ugualmente.
Il cuoco propone una ricetta di crema di zucchine con uova di rombo, che secondo Panzironi contengono il 3% di omega 3 e il 29% di proteine oltre alla vitamina D.
TRASM. 4:
https://www.youtube.com/watch?v=gM-ShiIqMxg&index=4
E’ stato scoperto che circa mezzo secolo fa l’industria dello zucchero ha pagato denaro a un gruppo di scienziati affinché attribuissero ai grassi la responsabilità delle malattie cardiovascolari. Uno di tali scienziati poi è diventato ministro della Salute e ha dettato le linee guida per prevenire le malattie cardiache. (Se ne parla verso il 20’ della mia registrazione).
In Italia il 35% dei bambini è in sovrappeso o obeso come negli USA e si può quindi prevedere che gli adulti italiani del futuro saranno obesi come gli Americani.
Gli Italiani in sovrappeso sono il 33% e il 9,7 % è obeso.
L’obesità decuplica il rischio di ammalarsi di diabete, malattie cardiovascolari, Alzheimer, tumore.
Inoltre riduce fino a 20 anni l’aspettativa di vita.
Il peso normale negli uomini si può calcolare togliendo 110 alla statura in centimetri, aggiungendo 2 per l’inizio del sovrappeso e 18 per l’inizio dell’obesità
Quindi per un uomo di 1,75
175-100=75
75-10=65 peso forma
75+2 inizio sovrappeso
75+ 18 =93 inizio obesità
Donna
75-13 =62 normopeso
75 + 1 = 76 inizio sovrappeso
75 + 15 = 90 inizio obesità
Giorgio Calabrese afferma che bisogna mangiare il 50-60% di carboidrati, suddiviso in 5 pasti, mangiando un poco di tutto per il resto. E che se ingrassiamo è perché mangiamo troppo o facciamo poca attività fisica.
Panzironi è d’accordo sulla necessità dell’attività fisica, ma afferma che se poi si mangiano tutti quei carboidrati non otterremo nulla.
Precisa però che i nutrizionisti non possono deviare dalle linee guida stabilite dal Ministero della salute, per non rischiare la radiazione dall’Albo.
I nostri nonni lavoravano e si muovevano molto, non mangiavano in continuazione e comunque non erano esenti dalle malattie degenerative quantunque vi andassero incontro in età più avanzata.
L’insulina ci salva più volte la vita ogni volta che mangiamo impedendo che la glicemia salga al di sopra del livello tollerabile
facendo assorbire lo zucchero in eccesso ai muscoli tramite il glut4.
producendo LDL
facendolo assorbire agli adipociti sotto forma di grasso
con la ritenzione idrica costringe le altre cellule a utilizzare lo zucchero come fonte di energia.
A 40’ si dice che le cellule del sottocutaneo invece non sono sensibili all’insulina e ?
Gli ormoni della sazietà:
la grelina, secreta dallo stomaco, fa sentire fame
la leptina è secreta dalle cellule adipose (quando incamerano grasso) stimolano la tiroide a produrre i suoi ormoni ossia a aumentare il metabolismo.
La colecistochinina secreta dal duodeno quando si mangiano grassi. Essa inibisce la secrezione della grelina.
Invece gli zuccheri non producono secrezione di colecistochinina.
Gli obesi hanno prima una sovrapproduzione di leptina ma poi i recettori della tiroide diventano insensibili alla sua azione.
Testimonianza: da Tresigallo (Ferrara), un giovane, Gabriele Mari, afferma di essere stato sottoposto a quattro farmaci il giorno fin da bambino e stava sempre peggio nella sua allergia o intolleranza alimentare che lo costringeva a usare gli antistaminici tutti i giorni e lo stava costringendo a restringere sempre più il numero degli alimenti che poteva mangiare. Aveva difficoltà a respirare dal naso. Aveva anche l’acne (punti neri che esplodevano espellendo sangue nero) e allergia alle graminacee. Si ammalava spesso. Dormiva molto a lungo, ma il sonno si interrompeva spesso e non lo lasciava riposato. Si sentiva molto debole e per questo non usciva quasi mai. Gli si formava del tartaro in bocca ma dopo una settimana dalla pulizia del dentista stava da capo. I suoi medici gli davano delle pillole ma non spiegazioni e capì che doveva fare qualcosa altrimenti sarebbe finita male. Col dottor Mozzi cambiò molti alimenti ma ne doveva escludere sempre più. Studiò da solo finché non scoprì il life-120. Gli sono occorsi mesi per notare i benefici e ha usato gli integratori: melatonina, stress killer, vitamina C, omega 3, multi vitamineral.
Secondo Panzironi si trattava di una forte disbiosi intestinale che iper-attivava il sistema immunitario e causava molta allergia.
E’ bastato togliere i carboidrati insulinici per eliminare quei batteri e ritornare alla normalità nel giro di alcuni mesi.
Se prestiamo attenzione ai segnali del nostro corpo capiremo di cosa ha bisogno.
L’obesità si combatte con un maggiore utilizzo dei grassi tramite Aminoday, Multi vitamineral, Orac spice (aumento consumo calorie e diminuzione glicemia <- cortisolo="" del="" diminuzione="" e="" killer.="" killer="" okg.="" orac="" p="" radical="" spice="" stress="">
->
Dal blog Salute:
LE DIETE NON FUNZIONANO
Le diete non funzionano, ecco come dimagrire senza sforzo
Ogni persona con problemi in sovrappeso ha tentato almeno una volta nella propria vita, una dieta dimagrante, se non le ha provate tutte, da quelle iperproteiche, a quelle con sostituti dei pasti, alle più fantasiose: solo frutta, dissociate, ipocaloriche. Gran parte delle diete non funzionano! Addirittura appena sospesa la dieta, il soggetto nel giro di qualche settimana, riprende i chili persi con l’aggiunta degli interessi (circa il 20% in più del peso inizialmente smaltito).
Il motivo che porta al blocco del calo del peso e a recuperare i chili persi è molto semplice.
Il nostro corpo ha sempre una priorità: la propria sopravvivenza.
Se diminuiamo repentinamente la quantità di calorie assunte giornalmente, il corpo si difende riducendo il consumo di calorie giornaliere.
Occorre ricordare il ruolo della leptina nell’indurre una maggiore attività della tiroide. In caso di una diminuzione dell’introduzione calorica (che di solito nelle diete consiste nella quasi eliminazione dei grassi e degli zuccheri), si abbassano anche i livelli di leptina (prodotta dalle cellule adipociti) e quindi la tiroide in assenza del segnale di questo ormone, riduce anch’essa la produzione dei suoi ormoni, causando un minor consumo energetico.
Ciò significa che ridurre le calorie da assumere con lo scopo di dimagrire, ci farà ottenere solo una riduzione momentanea del peso che però a breve pagheremo a caro prezzo. Infatti quando torneremo a mangiare normalmente, il calo del nostro metabolismo ci indurrà ad ingrassarci di nuovo e più velocemente. Nel contempo, avendo ridotto la presenza di leptina, cagioniamo un aumento dell’ormone della grelina e quindi accresceremo il nostro senso di fame (ecco spiegato perché chi pratica una dieta si sente sempre affamato).
Per ovviare a tali inconvenienti, terminata la dieta, bisognerebbe prevedere un aumento graduale delle calorie fino al ritorno alla normalità.
Tutto ciò il più delle volte non avviene, perché il 98% delle persone abbandona la dieta repentinamente.
Perché non riusciamo a proseguire le diete?
Innanzitutto decidere di cambiare un’alimentazione ricca di grassi e zuccheri, per seguire una dieta basata su "privazioni generalizzate" non può essere sostenuto mentalmente per molto tempo. Sarà sufficiente perdere un po’ di motivazione o il sopraggiungere di problemi a porre la priorità del dimagrimento in secondo piano, ed ecco che la dieta è interrotta.
Quante volte le persone affermano di non essere pronte ad intraprendere una dieta perché hanno altri problemi?
Inoltre le tentazioni dei dolci e dei carboidrati sono più forti della nostra forza di volontà, perché il nostro cervello è fortemente dipendente da tali cibi. Ricordiamo che l’assunzione di zuccheri e carboidrati crea uno squilibro dei neurotrasmettitori: serotonina, dopamina e noradrenalina, che drogano il nostro cervello (invogliandolo verso tali cibi), stimolandoci a mangiarne in continuazione. La dipendenza psicochimica è anche rafforzata dallo stress, il quale attiva il cortisolo che è in grado d’incidere anch’esso sullo squilibrio dei neurotrasmettitori.
Il modo migliore per cambiare la propria dieta con successo è di non privarsi di alimenti saporiti e gustosi, perché non si può pretendere di non mangiare più grassi e zuccheri nel contempo.
Nel nuovo regime alimentare, proponiamo di abbandonare i carboidrati insulinici, premiandoci con tutti quegli alimenti considerati tabù dalla scienza alimentare. Stiamo parlando dei formaggi (escluso i latticini), dei salumi e delle carni grasse, dei dolci a cucchiaio (panne cotte, creme pasticcere) senza ovviamente esagerare.
Dopo qualche settimana, vi accorgerete che la dipendenza verso i carboidrati si è dissolta!
Sarà il segno tangibile che avete disintossicato il vostro cervello dagli zuccheri.
Secondo il mio parere, l’obesità non va vista solo come la causa (o concausa) di tutte le malattie, ma l’espressione più evidente di un comportamento alimentare e di uno stile di vita errati. Atteggiamenti che mettiamo in atto ogni giorno, non curanti che essi siano lesivi verso la nostra stessa salute e che hanno come evidenza immediata, il fenomeno dell’obesità.
Per tali atteggiamenti, non esistendo nel vocabolario un termine descrittivo immediato, ho coniando il termine "Obesivo", affinché sovrappeso e obesità, non vengano visti solo come uno stato patologico momentaneo, ma come atteggiamenti ben definiti che determinano un aumento del peso complessivo del corpo e causano l’insorgere di malattie degenerative. Ma soprattutto devono rappresentare il campanello di allarme più evidente di un atteggiamento (Obesivo) che deve essere assolutamente corretto in tempo.
Il nostro corpo è davvero una macchina perfetta, in grado di funzionare utilizzando gli alimenti ingeriti con la dieta. Addirittura è capace di tutelarsi contro il rischio di carestie, permettendoci quindi di accumulare energia nei momenti di sovrabbondanza di cibo. Ovviamente l’evoluzione non avrebbe mai previsto uno stile di vita in assenza di carestie (e di attività fisica), ma soprattutto l’entrata in gioco dei farinacei e dello zucchero. E soprattutto non avrebbe mai immaginato, che l’uomo nonostante la sua intelligenza potesse decidere d’ignorare deliberatamente i segnali del proprio corpo, intraprendendo modalità alimentari contrarie al proprio Dna.
Vediamo nel dettaglio gli atteggiamenti obesivi.
Potremmo evidenziare tre differenti atteggiamenti.
a - Il primo "un consumo eccessivo di calorie".
b - Il secondo "saltare i pasti, per poi esagerare con il mangiare la sera".
c - Il terzo può sembrare il più virtuoso, perché non si superano le 2.000 calorie: "resistere alla fame e limitarsi a mangiare nei tre pasti principali (senza merende intermedie).
Considerate che il nostro metabolismo consuma mediamente 2.000 calorie al giorno (peso nella norma), che potremmo suddividere in 50 calorie/ora nelle 12 ore dalle 21 alle 9 e 115 calorie/ora dalle 9 alle 21.
a - Nel primo caso, molte persone non riescono a fermarsi alla soglia limite, perché si sentono affamate in ogni momento del giorno. Ciò dipende dai nostri menù a base di carboidrati (si digeriscono ogni due ore), che ci inducono a consumare 5 pasti giornalieri (colazione, spuntino mezza mattina, pranzo, snack del pomeriggio e cena). Quindi inevitabilmente superiamo le 2.000 calorie ed ingrassiamo.
La domanda da farsi è:
Come mai nonostante le calorie assunte il nostro corpo ci fa sentire ancora fame (come se avessimo ancora bisogno di calorie)?
Facciamo degli esempi. Partendo dalla colazione, molti di noi mangiano i corn flakes (una sola tazza conta 500 calorie) che dovrebbe coprire il fabbisogno di 3/4 ore (116 calorie per ora). Dopo due ore però, nel mezzo della mattinata, sentiamo il bisogno di fare uno spuntino (circa 300 calorie).
Perché avviene questo?
Sostanzialmente abbiamo messo da parte i carboidrati ingeriti e trasformati in grasso. Difatti i carboidrati si sono trasformati in glucosio (nelle due ore successive al pasto) e l’insulina li ha fatti assimilare alle cellule (obbligandole ad "andare a zucchero" usando la glicolisi), inviando i residui al fegato per trasformarli in trigliceridi e stiparli nelle cellule adipose.
Quindi solo una parte delle calorie ingerite è consumata, mentre una percentuale superiore è accumulata. Poi il calo glicemico insieme alla diminuzione di leptina nel sangue, ci induce di nuovo il senso di fame (attivazione della grelina). E’ facile comprendere perché tale atteggiamento ci conduce ad ingrassare.
b - Nel secondo caso, alcune persone preferiscono saltare dei pasti (la colazione o il pranzo), per poi affogarsi di cibo nel loro unico pasto. Tale atteggiamento può essere definito "Obesivo", in quanto il nostro corpo, per il periodo nel quale lo lasciamo senza cibo, utilizza il cortisolo per cannibalizzare i nostri muscoli (ricorrendo solo in parte alle riserve di grasso) per coprire il fabbisogno energetico. Inoltre quando non facciamo colazione, si abbassano i livelli di leptina nel sangue e ciò causa una diminuzione dell’attività della tiroide. Quando in un sol colpo introduciamo un pasto abbondante di carboidrati, accumuliamo in due ore il grasso che nella prima ipotesi avremmo accumulato nell’intera giornata.
Questo è il motivo per cui chi mangia solo la sera, in realtà non solo non ha possibilità di dimagrire ma addirittura contempo sta catabolizzando la propria massa muscolare e rallentando il metabolismo.
c - Nel terzo caso, a volte, nonostante non si superi la soglia di 2.000 calorie, iniziamo comunque ad ingrassare. Molti potrebbero pensare che tali nefaste conseguenze dipendano da squilibri ormonali e ciò, in qualche modo, ci autorizza a comportarci irresponsabilmente (tanto è colpa degli ormoni e non ci possiamo fare nulla!).
Un’alimentazione ricca di carboidrati causa l’intervento del cortisolo che sopperisce ai cali glicemici, catabolizzando i nostri muscoli e diminuendo nel contempo l’utilizzazione delle riserve di grasso. Tale fenomeno risulta molto evidente, quando due ore dopo aver consumato una colazione a base di carboidrati, il nostro sangue rimane senza zucchero e percepiamo di nuovo la fame. Resistere non ci permetterà d’intaccare le riserve di grasso, ma di diminuire la nostra massa magra. I Per questo motivo, consumare meno calorie durante il giorno (se i pasti sono a base di cereali) non assicura il dimagrimento, anzi tale comportamento potrebbe indurre un calo della produzione degli ormoni tiroidei (diminuzione del metabolismo).
Assumere atteggiamenti non "obesivi" è fondamentale.
L’utilizzo di alimenti ancestrali come carne, pesce, frutta e verdura, essendo costituiti da proteine e grassi e da pochi carboidrati, aumenta il tempo digestivo tipico dei carboidrati dalle 2 alle 4-6 ore, incrementando anche il senso di sazietà dovuto all’ormone della colecistochinina. Ad esempio, una colazione salata pur apportando 500 calorie, sarà interamente metabolizzata nelle cinque ore necessarie ad arrivare fino al pranzo (non dando luogo ad accumulo di grasso né tanto meno a senso di fame). Se lo stesso calcolo lo rapportiamo al pranzo e alla cena, avremo consumato circa 1.700 calorie (compreso lo spuntino del pomeriggio), prolungando però l’assunzione delle calorie fino alle ore 24 della notte, evitando così di accumulare del grasso durante la notte.
Un’alimentazione equilibrata con proteine, grassi e pochi carboidrati (provenienti da frutta e verdura), permette l’utilizzazione dei nutrienti man mano che sono ingeriti, con un deficit di calorie che ci permetteranno di consumare di notte il grasso, depositato per anni nelle nostre riserve.
TRASM. 5:
https://www.youtube.com/watch?v=dC3p4p5qdp0
La glicemia a digiuno:
70-100 normale
101-124 prediabete
>124 diabete
Due ore dopo pranzo:
<140 normale="" p="">
140>
141-200 prediabete
>200 diabete
Emoglobina glicata:
4-5,9 normale
6-6,5 prediabete, moderare anche frutta >6,5 diabete
Consigli di un medico: limitare amidi, zuccheri semplici e rallentare l’assimilazione per mezzo dei cereali integrali, moderare anche frutta e prenderla in uno spuntino a parte.
Panzironi: il nostro corpo ha bisogno di 4 grammi di zucchero l’ora.
Studio in Danimarca: i malati di tumore hanno quattro volte più probabilità di morire nel primo anno se sono in cura per diabete.
Poi Panzironi afferma che non si deve sottovalutare il danno collaterale delle terapie contro il diabete. Secondo me, però, quell’aumento di rischio non è causato dall’insulina ma dalla glicemia costantemente elevata in chi non si cura di ridurre i consumi di carboidrati e si accontenta di evitare il come diabetico con l’insulina.
In Italia (?) Nel mondo c’erano 100.000 diabetici nel 1980,
Nel 1985 …………..…..135.000
2005……………………....217.000
2010….…………………...285.000
2016……………………... 422.000
Altrettanti convivono con l’iperglicemia che riduce l’aspettativa di vita di 10 anni.
Secondo la medicina il diabete è una malattia degenerativa con eccesso di glucosio nel sangue
Diabete 1: Patogenesi autoimmunitaria, giovanile.
Diabete 2: deriva dall’alimentazione e avanza con l’età.
Nel 90% dei casi inizia con l’insulino - resistenza. Aumenta l’insulina a digiuno e quella post-prandiale fino a portare alla distruzione delle cellule Beta.
Panzironi afferma che l’aumentata produzione di insulina finisce con la distruzione delle cellule beta e quindi al diabete di tipo 1, per colpa dei cattivi consigli dei diabetologi che raccomandano il consumo di un’eccessiva percentuale di carboidrati.
27.000 diabetici muoiono di diabete,
Inoltre il diabete contribuisce ad altre malattie aumentando
del 10% le cardioischemie,
del 32% le neuropatie,
del 34% le retinopatie,
del 30-40% le nefropatie (-> rischio di dialisi, amputazione arti, cecità),
del 300% il rischio di tumori.
La glicazione porta alle AGES e queste ai radicali liberi.
Oltre il 30% dei diabetici non sa di esserlo.
La frutta per la metà non alza la glicemia ma per il resto contribuisce ad essa e quindi contribuisce al problema.
Indice glicemico:
basso: …..0-35
medio: <50 p="">
50>
alto: …..<110 p="">
110>
Le patate alzano la glicemia di più degli spaghetti, quantunque questi contengono più zuccheri poiché sono assorbiti molto più lentamente.
Carico glicemico:
carico glicemico = indice glicemico * grammi di zucchero /100 grammi
basso: verdure e buona parte della frutta
medio
alto
altissimo (quelli con molto amido, patate, cereali anche integrali).
Panzironi: l’organismo ha bisogno di 4 grammi di zucchero l’ora.
Glut sono proteine di membrana che regolano l’accesso di glucosio nelle cellule.
Il glut 1 fa entrare solo il glucosio necessario
Il glut 2 fa entrare il glucosio nel fegato (?)
Il glut 3 fa entrare il glucosio nei neuroni (del cervello?)
Il glut 4 è l’unico sensibile l’insulina e sta nelle fibrocellule muscolari, nel cuore e negli adipociti.
Il glut 5 fa entrare il glucosio negli enterociti sensibili alla frutta (?).
Quando non può far assorbire il glucosio ai muscoli (in forma di glicogeno) lo fa trasformare in grasso (negli adipociti?)
Poi agisce sull’enzima HMG prodotto dal fegato per produrre le VLDL, le quali lascino il grasso alle cellule che ne fanno richiesta e poi si trasforma in LDL.
Infine l’insulina influisce sull’aldosterone affinché trattenga il sodio e obbliga le cellule a usare il glucosio come fonte di energia.
E’ errato pensare che il glucagone e l’insulina regolino il glucosio. In realtà ci sono metodi più efficienti come il cortisolo.
La dieta deve contenere 1700 calorie alle quali va aggiunta la quota proteica.
480 (calorie?) per cervello 45 gr/h.
150 grammi di zucchero di cui 70 da ingerire e il resto è prodotto dal fegato con la gluconeogenesi.
Anche ingerendo pochi carboidrati, secondo la medicina saremo ancora diabetici, però secondo Panzironi potremo fare a meno dell’insulina.
Integrazione: B1, vit D, resveratrolo, Radical killer?, Orac spice, Stress killer
Testimonianza di Carmelo Nicolosi di 59 anni, siciliano.
A 16 anni pesava 101 chili. Dopo un incidente gli fecero le analisi e scoprirono che aveva il diabete e la pressione a 200, soffriva anche di artrosi alle ginocchia. Gli fu trovata la glicemia a 329, soffriva anche di edema polmonare, cardiopatia dilatativa con FE (fattore di eiezione) al 35%. Prendeva molti farmaci. Poco più di un anno fa su internet si è imbattuto in un video di Panzironi e con la dieta paleolitica passò all’ipotensione e alla fibrillazione atriale. Gli si scoprì un infarto anteriore.
Il medico gli aveva suggerito questa dieta:
2 confezioni di marmellata, 4 fette biscottate e un panino se necessario, poi caffè e latte o solo caffè.
A pranzo stessa quantità di pane, e il resto non ho capito o annotato
A cena purea e patate, pollo o vitella.
Ora ha glicemia e trigliceridi a 79, la glicosilata a 4,50, non è più iperteso e non ha fastidi alle ginocchia.
La creatinina a 0,85 da 1,55 precedente.
Panzironi afferma che togliendo i carboidrati i reni tornano a funzionare come si deve. Il peso è sceso a 98 da 130.
1a telefonata: un tale alto 1,82 afferma che con un mese di dieta paleolitica il suo peso è sceso da 82 a 70 e gli sembra di avere il viso scavato, perciò chiede come fare. Panzironi gli consiglia di attendere qualche anno. Invece consumare un poco di riso, come gli è stato consigliato da un istruttore di arti marziali, farebbe più male che bene.
2a telefonata: un giovane afferma di non riuscire a prendere massa muscolare, dopo aver adottato l’alimentazione paleolitica. Panzironi consiglia la vitamina C e di portare a 2 grammi per il proprio peso corporeo la quantità delle proteine da assumere ogni giorno.
L’insulina impedisce l’attivazione dell’enzima AMPK e questo a quel punto non può attivare o far attivare le sirtuine per la sostituzione dei mitocondri.
L’erborista si occupa della cannella che vuole utilizzare come infuso per abbassare la glicemia come la camomilla. I chiodi di garofano esercitano un effetto sinergico.
Panzironi afferma che la cannella ha un’azione antimicotica e anche ipoglicemica, perché allunga i tempi della digestione nello stomaco e così rallenta l’assorbimento e perché permette alle cellule di utilizzare più velocemente gli zuccheri e di assorbirne altri. E’ utile anche per l’acne e forse per altre cose.
Avocado: Panzironi afferma che è un supercibo: 16% di grassi, 8% di proteine e 0 carboidrati. La medicina ufficiale afferma che ha l’8% di carboidrati ma Panzironi spiega che si tratta di fibre che giovano alla flora batterica.
Tonno: ha pochi grassi; è sconsigliato il suo consumo, perché essendo un animale grande contiene più metalli pesanti, però, secondo Panzironi, se facciamo una buona integrazione con antiossidanti e vitamina C, questi impediscono l’assimilazione di tali metalli.
Libro del giorno: Dimagrire per sempre mangiando normalmente di Michel Montignac. Consigli di consumare i cibi con indice glicemico fino a 35. Ciò non giova però a ridurre significativamente i casi di diabete, tumori e malattie cardiovascolari. L’autore è morto a 65 anni di cancro alla prostata. Tuttavia è utile leggere il libro per una maggiore consapevolezza.
Tartare di tonno crudo (abbattuto in congelatore per 2-3 giorni o 24 ore nell’abbattitore) con avocado e zenzero.
Tonno scottato con granella di pistacchi e julienne di spinaci. Scottare anche gli spinaci e poi metterli sul fondo del piatto e sopra ad essi il tonno dopo averlo scottato in una pentola.
Si rotola il tonno nell’albume d’uovo affinché vi si attacchi la granella e poi lo si scotta.
Panzironi venga a pranzo da noi: (presso la famiglia Mari di Tresigallo di Ferrara)
Gabriele aveva le allergie e il naso chiuso, appena mangiava qualche cracker. Inoltre, disbiosi intestinale e problemi di tiroide. Or ne è libero ma se torna alla vecchia alimentazione, il disturbo ritorna. Il giornalista afferma che se si torna agli alimenti che ci hanno fatto ammalare, la malattia ritornerà.
Il padre aveva anche lui delle bolle sotto le palpebre che curava col collirio, con antistaminici.
Per il reflusso prendeva il pantaprazolo. Il medico aveva previsto che sarebbe occorso prenderlo a vita.
TRASM. 6:
https://www.youtube.com/watch?v=NP9bq1AhxdU
Si spendono 18 mld l’anno in Italia per i tumori.
Sono ingannevoli le affermazioni della medicina ufficiale che si stanno sconfiggendo alcuni tipi di tumori. Stiamo invece perdendo la guerra al cancro e alla grande.
Nel 1977 infatti era colpita dal tumore 1 persona su 5,
nel 2000 una persona su 3
e attualmente (2016?) una su 2.
La medicina ufficiale non fa la prevenzione di primo grado (?), ma di secondo grado (cerca di scoprirlo prima per intervenire quando il tumore è ancora piccolo).
E magari le percentuali dei sopravvissuti a 5 anni migliorano da un lato perché si verificano più falsi positivi dall’altro perché al momento della diagnosi il malato ha più anni da vivere davanti a sé, e quindi sopravvive per un periodo più lungo anche se le cure mediche non facessero alcun effetto positivo.
Le cellule tumorali non fanno l’apoptosi e si riproducono anche se non c’è spazio libero intorno, anzi lo creano loro stesse con enzimi detti metalloproteasi.
Producono le metalloproteasi per distruggere la matrice mentre le cellule normali per ripararla. Fanno l’angiogenesi, le cellule normali no. Hanno il doppio di recettori per il fattore di crescita. Hanno capacità di movimento.
Le cellule tumorali si nutrono di zucchero, quelle normali di grasso.
18 mld di miliardi all’anno. Rappresenta la seconda causa di morte dell’essere umano.
Le cellule tumorali sono cellule tornate singole, perché non rispettano più le regole dell’organismo.
60.000 nuovi malati di tumore (l’anno in Italia?)
I casi di tumore stanno aumentando
Nel 1977 1 persona su 5 (moriva di tumore?)
Nel 2000 1 a 3
Nel 2016 1 a 2
Al contrario le percentuali di guarigione sono ingannevoli (forse perché trattano come guarigioni la sopravvivenza a 5 anni).
Un medico Manco(?) vegano, afferma che il ferro eme di origine animale causa le nitrosammine e il cancro.
Panzironi risponde che il ferro non c’entra niente con le nitrosammine e che gli alimenti vegetali contengono più ferro delle carni grasse e tra queste e quelle bianche non c’è differenza.
Le vere cause del tumore sono i cereali, patate e legumi.
La medicina raccomanda i cereali integrali per non ammettere che ha sbagliato fino ad oggi a raccomandare i cereali.
Il cancro riduce il rischio con gli alimenti a basso indice glicemico; anche il rischio di cancro al seno cresce con l’aumento di glicemia.
Con i consigli della medicina ufficiale che fa mangiare i cereali e gli spuntini a metà mattinata o pomeriggio la nostra glicemia è a 140 per molte ore quando si sa che già che alla glicemia di 95 il rischio di tumore al seno è quintuplicato rispetto a quello di 80 ? mg.
Il ciclo di Krebs utilizza prevalentemente il grasso.
Nel periodo di malignità il tumore abolisce il ciclo di Krebs e alla fine produce la cachessia trasformando i muscoli in glucosio.
Le cellule tumorali hanno il doppio di recettori per l’Igf-1, stimola la produzione proteica e la riparazione cellulare.
Anche i danni causati dall’acidosi fnno produrre l’Igf-1.
L’insulina inibisce la produzione delle sirtuine.
Il sistema immunitario richiede l’equilibrio tra Th1 e Th2
L’alimentazione con amidi produce disbiosi che squilibra il sistema immunitario. Favorendo un aumento dei Th2. E così le cellule tumorali non possono essere uccise.
La prevenzione primari si fa eliminando gli amidi e aumentando il consumo di vitamina D e C.
Sono i radicali liberi a modificare il DNA e a rendere tumorali le cellule. Dall’ossigeno si formano i seguenti radicali liberi: perossido di idrogeno e anione perossido.
I radicali liberi vengono anche dalla luce solare e dall’attività fisica?
360.000 nuovi casi di tumore all’anno. Lo Stato dovrebbe far conoscere la giusta alimentazione. Secondo Berrino c’è meno ferro (cancerogeno, secondo lui) (nella carne bianca?) rispetto alla carne rossa che generi le nitrosammine, ma secondo Panzironi, Il ferro non c’entra con le nitrosammine, c’è la stessa quantità di ferro e nei vegetali ce n’è 3-4 volte di più che nella carne, e poi non è facilmente assimilabile. Inoltre, si parla di salumi, per il tumore al colon, e non di carne rossa.
Un medico dice che è importante una certa pace insulinica e propone i cereali integrali.
Panzironi risponde che vera causa sono i cereali insulinici e che non c’è differenza rilevante quanto a zuccheri tra cereali raffinati e integrali. La medicina continua a raccontare bugie per salvare la faccia rispetto a ciò che ha detto fino a oggi.
Berrino: diminuisce il rischio di cancro con i cibi a basso indice glicemico.
Panzironi afferma che l’uomo ha 5 litri di sangue e che 80 mgr su un decilitro di sangue corrisponde a 4 grammi di zucchero nel sangue. Noi portiamo la glicemia a 140 per parecchie ore ogni volta che mangiamo 100-150 grammi di pasta.
Testimonianza: di ?
E’ guarito da mal di testa, indigestione, diarrea, extrasistoli, raffreddori, dolori articolari.
IN QUESTA PAGINA WEB LE TRASMISSIONI DA 1 A 6
TRASM. 1/2017:
LA CARNE FA BENE O MALE?
https://www.youtube.com/watch?v=0v7yXEjYFtQ&index=5
Le trasmissioni de IL CERCA SALUTE avranno il fine di trasformare il paziente in medico di sé stesso, come si proponeva Ippocrate.
1) A Umberto Veronesi che affermava che l’uomo ha il 99% dei geni delle scimmie e quindi non ha bisogno di mangiare la carne, Panzironi risponde che l’uomo ha anche il 50% dei geni dell banana e il 90%? Dei geni della gallina? Eppure non è simile a loro. Aggiunge che dal primo ominide derivarono sia gli uomini che le scimmie, che sono loro cugine, non loro progenitrici.
2) Sono i carboidrati che si mangiano insieme alla carne a impedire il giusto grado di acidità necessario a svolgere bene la prima fase della digestione della carne nello stomaco. Inoltre fanno crescere troppo la flora batterica intestinale, che produce l’acido lattico e piruvico come suo scarto. L’acidità intestinale, che ne deriva, causa la cattiva prosecuzione della digestione delle proteine ed è la condizione favorevole per la formazione delle nitrosammine. Gli Americani aborigeni, cioè gli Indiani mangiavano la carne dei bisonti e le verdure ed erano sani, longilinei e longevi. Lo stesso vale per i cow-boys. Solo da quando hanno cominciato a creare i fast food, con le patatine, i cereali, la coca cola, ecc. gli Americani sono diventati obesi e malati.
3) Bisogna piuttosto cuocere bene la carne, per mezzo del vapore o della bollitura. Le forme più pericolose sono la cottura alla brace (gettare almeno le eventuali parti carbonizzate, anche della verdura) e la frittura. Le nitrosammine, cancerogene, sono naturalmente presenti in carne, pesce, cacao, vino, latticini. Ma si formano anche dalla combinazione tra ammine biogene (istamina, spermidina, spermina, ecc.) e i nitriti. I nitriti sono presenti nei salumi e nei formaggi (?) come conservanti.
4) Le ammine eterocicliche, invece, si formano soprattutto nella carne di pollo, di maiale e di pesce, con la cottura a temperature elevate. Si può mangiare anche nei fast food poiché essi non usano temperature elevate, né lunghe.
Evitare di cuocere a temperature superiori a 200°C o per un tempo superiore a 20 minuti. Evitare anche la frittura, oltre alla brace. Preferire la cottura in acqua (bollitura) o a vapore.
Comunque si può ridurre del 90% la formazione di tali ammine marinando la carne per 6 ore nel succo di limone o nell’olio di oliva o nel vino prima di cuocerla. I nitrati, che possono trasformarsi in nitriti in condizioni di insufficiente acidità (pH superiore a 4,5), sono presenti soprattutto nelle bietole, broccoli, sedano, spinaci e melone.
5) Il nostro corpo è costituito per il 70% di acqua, il 20% di proteine, il 7% di grassi, l’1,5% di sali minerali.
Le proteine sono necessarie per produrre muscoli, ormoni, enzimi, la matrice extracellulare.
6) Abbiamo bisogno di un grammo di proteine per ogni chilo di peso corporeo, i bambini e gli atleti anche di 2 grammi. Le proteine di origine animale sono più facili da digerire e possono essere utilizzate al 78% per quanto riguarda la carne, l’82% per il pesce, l’88% per il latte e al 100%, per le uova. Invece quelle vegetali sono utilizzate in misura inferiore al 40% per tali fini (frumento 39%, farina bianca 15%, mais 28%, fagioli 37%). Il resto è trasformato in glucosio e utilizzato per produrre energia. I vegani hanno una massa muscolare alquanto ridotta.
Le proteine vegetali sono meno assimilabili perché sono legate alle fibre. Inoltre ricorrendo alle proteine vegetali, insieme ad esse si ingeriscono molti zuccheri.
Il ferro, che è un altro imputato dei vegetariani, in quanto produrrebbe molti radicali liberi essendo un potente pro-ossidante, sarebbe presente in grandi quantità nelle carni rosse. Panzironi afferma che i vegetali ne contengono di più (particolarmente cioccolato, cacao, lenticchie, muesli, farina di soia), e in forma non eme (Fe3+? che deve essere trasformato in ferro bivalente per essere utilizzato per l’emoglobina e trasformare l’ossigeno), assimilabile solo al 10% per l’eccessiva presenza di zuccheri che ostacolano il raggiungimento della necessaria acidità nello stomaco, mentre il ferro eme (Fe2) della carne è assimilabile al 30%, inoltre esiste un sistema di regolazione nell’organismo che impedisce di assimilarne in eccesso. Usare vitamina C e acido citrico (succo di limone) per favorire la trasformazione di Fe3 in Fe2. L’anemia non si combatte perciò con il ferro vegetale, ma con quello della carne. il ferro è necessario per formare l’emoglobina, gli ormoni, il collagene, il DNA, la tiroide, ecc. il fabbisogno di ferro è di 10 mgr. al giorno per l’uomo, 18 (30 nella gravidanza) per la donna.
Testimonianza di Gianluca Strada dalla Puglia.
Panzironi aveva fatto un’affermazione sul blog che la nutella è cancerogena. Gianluca tentò il life120 per dimostrare poi con le alterazioni derivanti nelle analisi che Panzironi aveva torto, ma ne uscì sconfitto, poiché vide migliorare la sua salute.
Aveva un varicocele di terzo grado e gli spermatozoi al 61%. Ha avuto una paresi al viso, attacchi di panico, stipsi, stanchezza. Aveva le ginocchia rosse la mattina, per la cartilagine consumata nel ginocchio, gli dicevano. Con life 120: spermatozoi al 90%, colesterolo LDL da 180 a 100 e HDL da 50 a 104 pur mangiando due uova al giorno, trigliceridi a 41. Inoltre si è sentito subito tante energie in più. Ha usato un po’ tutti gli integratori, ma soprattutto vitamina C (da 5 a 8 grammi il giorno), melatonina (3 mg). Panzironi spiega che quando si fornisce all’organismo ciò di cui ha bisogno, esso ricostruisce i tessuti.
Erborista: la natura può essere di aiuto nel combattere la disbiosi intestinale, in particolare per mezzo di:
chiodi di garofano che sono stati usati nel tempo come antidolorifici (mal di denti), per l’imbalsamazione, contro la mitosi, come antibatterici e antimicotici.
origano: contro batteri, germi, mal di testa, suffumigi per la gola e la bocca.
Cannella: dissenteria, febbre, imbalsamazione, afrodisiaco.
Una tisana si può fare con una parte di chiodi di garofano, una di cannella e 3 parti di origano, lasciare in infusione in acqua calda tutta la notte. Si può conservare in frigo per 4-5 giorni. si può addolcire con fruttosio.
Panzironi ci consigli un libro:
La paleodieta americana di Robbi Wolf
(Probabilmente da questi concetti Panzironi ha cominciato il suo libro, però non condivide il termine paleodieta, poiché si tratta piuttosto della dieta adatta all’uomo e perché all’uomo moderno non occorre integrare solo gli omega 3, ma anche, almeno la vitamina C e d’altra parte non si può raccomandare solo la carne degli animali selvatici)
Ricette: Petto di pollo alla zucca (?)
Battere il petto di pollo, poi avvolgerlo nella pancetta e legare. Cuocere in padella. Avvolgere in carta da forno per mantenere i liquidi che abbassano la temperatura di cottura. Usare anche cipollotti freschi alla julienne, tagliare la zucca a dadini piccoli per cuocerli quanto basta, rapidamente. Si può anche aggiungere un po’ di acqua in pentola per limitare la temperatura di cottura.
Zucca: ottimo alimento per solo il 3% di zucchero, e per betacarotene, precursore della vitamina A.
TRASM. 2: I GRASSI FANNO BENE O MALE?
https://www.youtube.com/watch?v=7UEicxcSybw&index=10
I grassi (e il colesterolo contenuto negli alimenti) sono reputati dalla medicina ufficiale i responsabili delle malattie circolatorie. Perciò essa tende a bandire le uova e i formaggi. Inoltre afferma che i grassi non devono superare i 70 grammi e quelli saturi non più di 22 grammi. In realtà negli ultimi 30 anni le malattie circolatorie sono aumentate del 500% pur avendo sostituito i grassi con i carboidrati.
I grassi rappresentano la forma più efficiente di immagazzinamento delle calorie.
La larga maggioranza delle cellule esige il grasso. Solo il cervello, le fibrocellule muscolari bianche e i globuli rossi hanno bisogno dello zucchero.
Non ha senso porre la barriera del 10% (delle calorie totali) per i grassi saturi, poiché essi sono usati a scopo energetico. E’, semmai, il consumo dei carboidrati che obbliga le cellule a utilizzare il glucosio come fonte di energia e allora i grassi si accumulano.
Panzironi afferma che circa il 90% del colesterolo è prodotto dal fegato sotto lo stimolo dell’insulina. Sono soprattutto pane, pasta e pizza a far aumentare il colesterolo, per di più del tipo LDL.
L’aumento del HDL, invece, si ottiene con alimenti proteici e grassi.
Il rapporto tra LDL/HDL dovrebbe essere il più possibile vicino a 1.
La cosa più importante, comunque, è di evitare l’ossidazione delle LDL, che una volta ossidate non possono essere più riassorbite dal fegato, diventano più adesive e generano gli ateromi; e ciò succede quando la glicemia è alta.
Gli Omega 3 sono costituiti da ALA, EPA e DHA, L’ALA dovrebbe essere trasformato in EPA e DHA dall’organismo ma ciò è reso difficile dal consumo di carboidrati insulinici che inibiscono l’enzima delta-5-desaturasi.
Il rapporto tra Omega 6 e Omega3 non dovrebbe superare 4 a 1. Tra la frutta secca solo le noci hanno tale rapporto, che peraltro è costituita da ALA che deve essere trasformato n EPA e DHA e ciò è reso difficile dal consumo di zuccheri e di troppi omega 6. Meglio, dunque, mangiare il pesce azzurro.
FRITTURE:: Quando scaldando i grassi si raggiunge Il punto di fumo i trigliceridi si trasformano in glicerolo e acidi grassi; poi il glicerolo in acroleina. Il cuoco Bartolo consiglia di non mettere la fiamma al massimo per evitare che l’olio si alteri.
Il momento in cui nell’olio comincia la perossidazione dipende dalla saturazione(?) e dal punto di fumo dell’olio (?)
Scegliere per i fritti gli oli col punto di fumo più alto e che hanno meno omega 6.
Il migliore è lo strutto: p. d. f. 260° o il burro (220°) o l’olio di palma bifrazionato (240°).
FRIOL è, secondo il fabbricante, un olio con un punto di fumo molto elevato (?).
(Non so se quanto segue viene dalla trasmissione 2 o dalla 27)
Ad un’ascoltatrice che telefona per parlare dello studio sugli Esquimesi che non soffrono di malattie cardiovascolari, Panzironi risponde, che più che agli omega 3, il merito va attribuito ai GRASSI SATURI animali.
Quanto al CIOCCOLATO afferma che esso è un prodotto interessante, ma disgraziatamente è molto ricco di zucchero.
Sulle NOCI, afferma che contengono alquante sostanze utili, grassi, proteine, vitamine, ma non sembra incline ad esaltarle troppo.
Riguardo alla DIETA DELLA ZONA Panzironi afferma che Barry Sears supponeva di non entrare nella zona dell’insulina, riducendo al 40% i carboidrati e suddividendo l’alimentazione in 6 minipasti. Riconosce tuttavia a Barry Sears il merito di aver cominciato la riduzione del consumo dei carboidrati e di aver portato l’attenzione sugli omega 3, però afferma che lo scienziato si contraddice suggerendo l’uso di oli che sono ricchi di omega 6, oltre a consigliare la frutta secca anch’essa ricca di omega 6.
A un DIABETICO vegetariano risponde in diretta che deve abbandonare i carboidrati.
Sui PROSCIUTTI SPAGNOLI afferma che in Spagna i maiali mangiano ghiande, ecc. e non i cereali come in Italia, per questo motivo sono meno grassi e più piccoli.
ALICI: Panzironi afferma che è vero che le alici contengono omega 3, ma che questo avviene soprattutto nelle frattaglie e quindi che bisognerebbe mangiarle intere, magari le alici più piccole.
Il cuoco Bartoli di life-120, consiglia di non mettere al massimo la fiamma, poiché l’olio può superare le temperature che lo rendono nocivo, a differenza dell’acqua che non può superare i 100 gradi poiché a quella temperatura bolle.
Panzironi afferma che si può benissimo accettare qualche cucchiaiata di farina per fare la pastella.
La lipasi pancreatica e i sali biliari trasformano il grasso in acido grasso, altro acido grasso (?) e glicerolo.
Sono assorbiti dalle cellule intestinali e accolti in sfere proteiche, i chilomicroni (?) che contengono i grassi e il colesterolo che poi vanno in circolazione nel sangue e distribuiscono i grassi e il colesterolo alle cellule che ne fanno richiesta. Poi i chilomicroni sono catturati dal fegato che se ne serve per fare il colesterolo HDL. Invece gli zuccheri (?) portano al colesterolo LDL?
(Per la precisione il colesterolo è sempre lo stesso ma può essere trasportato da proteine HDL o LDL).
OLIO DI PALMA: contiene acidi grassi saturi fino al 40-45 % o 49%. Esso è molto diffuso in merendine, biscotti, ecc. e quindi i medici dicono che causa obesità e insulino - resistenza
Panzironi afferma che sono gli zuccheri a causare l’obesità. La natura ha creato i grassi saturi perché sono i più stabili, cioè meno soggetti all’irrancidimento e se sono assunti per fornire energia al corpo non causano danni. Aggiunge che l’olio di palma sembra contenga una sostanza che induce all’apoptosi le cellule tumorali.
COLESTEROLO: quello LDL è prodotto dal fegato tramite l’enzima hmgCoA riduttasi su stimolazione dell’insulina, mentre il colesterolo HDL è prodotto partendo dai chilomicroni, una volta svuotati dei loro trigliceridi. Esso raccoglie gli LDL scaricati dei loro grassi(?) e dai depositi delle arterie per riportarli al fegato per fabbricare i sali biliari.
Oltre a non superare il limite di 200 per il colesterolo totale bisogna cercare di avere il rapporto 1 a 1 tra colesterolo LDL e HDL
Peraltro, ciò che è più importante è il grado di ossidazione del LDL, fenomeno che è più che proporzionale alla glicemia e da qui inizia il problema.
La medicina afferma che bisogna limitare il consumo di salumi, di formaggio, e che il colesterolo HDL può aumentare solo col movimento. Qualche medico comincia ad affermare che il colesterolo è prodotto in buona parte dal fegato e che non si deve essere così rigorosi coi salumi, i formaggi e la carne rossa.
Panzironi afferma che il colesterolo non deriva solo dall’alimentazione; una gran parte di esso, il 90%), è prodotto dal fegato per colpa dell’enzima HMG su azione dell’insulina.
Le statine agiscono su tale enzima. Invece il colesterolo HDL aumenta consumando proteine e grassi.
GLI OMEGA 3 sono costituiti dagli acidi EPA e dal DHA di origine animale e dall’acido alfa-linolenico o ALA. Che però deve essere trasformato nell’organismo in EPA e DHA (ad opera dell’enzima delta-5-riduttasi (?)) e questa trasformazione è ostacolata dagli zuccheri e dall’eccessiva presenza di omega 6 e si limita al 5%.
I grassi omega 3 servono a costituire la membrana delle cellule che produce gli ormoni prostaglandine, prostacicline e trombossani che riducono la pressione, l’aggregazione delle piastrine e l’infiammazione.
Gli omega 3 oggi sono rari perché gli animali sono allevati con cereali. Preferire il consumo di carne e uova e animali allevati alo stato brado e il pesce pescato
Gli omega 6 hanno un’azione opposta agli omega 3. Il loro precursore comune è l’acido linoleico, contenuto nel mais riso, frutta secca, e altri (vedere) e sono costituiti da o contengono prostaglandine, trombossani e leucotrieni.
Al massimo il rapporto accettabile tra omega 6 e omega 3 è 4 a 1 e ciò si verifica solo nelle noci.
LA FRITTURA è il peggiore metodo di cottura. L’olio ha un punto di fumo, che è quello al quale comincia ad alterarsi: il glicerolo si trasforma in acroleina che irrita lo stomaco ed è tossica per il fegato. Non so se gli acidi grassi pure si trasformano.
Si produce la per ossidazione dell’olio (rivedere meglio) quanto più l’olio è polinsaturo. Va preferito l’olio a punto di fumo più alto e con meno omega 6.
Composizione oli per 100 grammi:
olio di…………….grassi ………...…..…polinsaturi……….saturi….p.di fumo
mais……...…..…..28……..….…….0,6……...……...50…...…..13…….....160°
arachide……....…46……..….…….0...……...………32…...…..17…….....180°
oliva……...…..…..73……..….…….0,7……...………9,7…...…..14…….....210°
burro……..…..…..21……..….…….0,3……...………2,1…...…..51…….....220°
palma……..….... 37……..….……. 0..……...………9,1…….…..49…….....240°
strutto……..…....46……..….…….0,6..…….………0,4…...…..36,5……...260°
Panzironi afferma che tra gli oli va preferito l’olio di palma, preferibilmente bifrazionato.
Friol, secondo il fabbricante, è l’olio col punto di fumo più alto.
Testimonianza di Gianluca Turoli, cultore di arti marziali: non aveva perso neanche un etto con la dieta vegana per un anno (ossia mangiando solo pane, pasta, verdura e abolendo carne, pesce, uova.
Con 10 mesi di regime ancestrale ha perso 12 chili (da 90 a 78), la sua pressione è diminuita da 135/85 a 110/65. La glicemia da 105 a 85 - 90. La sua resistenza è aumentata, dorme di più e si sente riposato, anziché stanco la mattina. Prendendo gli integratori Vitalife C, Stress Killer e Melatonin complex non ha più raffreddori da mesi, mentre prima ne aveva uno al mese.
Panzironi osserva che per assumere un grammo di vitamina C occorrerebbe mangiare 3,5 chili di arance e così immetterebbe nell’organismo anche 500 grammi (lui ha detto chili…) di zuccheri.
L’erborista Francesca al suo esordio propone il ginseng che può essere usato in estratto molle, gocce, pasticche o in tisana. Agisce sul metabolismo, sul sistema endocrino e su quello nervoso, rivelandosi utile sia agli sportivi che agli studenti.
Propone una tisana di ginseng con lo zenzero e tè verde tenendola in infuso per 10-15 minuti. Prenderne un bicchiere la mattina.
Panzironi afferma che il ginseng è adattogeno, nel senso che stimola il cortisolo ma ne impedisce i picchi, abbassa la glicemia e ci fa dormire meglio.
TRASM. 3:
I CARBOIDRATI FANNO BENE?
www.Youtube.com/watch?v=ASDpZrjePSO&t=360s
Un ricercatore della California, secondo il New York Times, ha scoperto che alcuni ricercatori della Harvard University cinquant’anni fa erano stati pagati dall’industria dello zucchero affinché convincessero il pubblico che sono i grassi la causa delle malattie cardiocircolatorie.
I carboidrati sono uno dei tre macronutrienti e sono presenti soprattutto in pasta, pane, pizza, patate e legumi secchi e sono alla base di molte malattie. Essi procurano 3,72 calorie a grammo se si tratta di mono? e disaccaridi? e 4,2 gli amidi.
I carboidrati causano uno squilibrio nel sistema immunitario a favore dei linfociti Th2.
Se ho capito bene dalla disbiosi possono provenire sia le malattie autoimmuni che quelle allergiche.
I carboidrati sono come la droga perché attivano la serotonina e fanno sentire meno depressi, ma presto si avrà il calo glicemico che attiva il cortisolo che fa cessare la secrezione di serotonina e iniziare quella di noradrenalina e di dopamina.
Panzironi afferma che sono usati in eccesso, per il loro costo basso, soprattutto dalle classi più povere e che è inutile raccomandare il ricorso ai carboidrati integrali, poiché il loro contenuto in amidi si riduce di poco mentre contengono antinutrienti come acido fitico, acido ossalico e cellulosa che ostacolano l’assorbimento dei nutrienti e causano disturbi intestinali.
Secondo una dottoressa la mancanza di zucchero induce l’organismo a un fenomeno anomalo, la gluconeogenesi in cui oltre al glucosio il fegato, a partire dalle proteine, produce i corpi chetonici che possono causare anche la morte.
(Da Universale delle Garzantine leggo che la chetosi o chetonemia è la presenza nel sangue di un eccesso di acetone. Si verifica quando si metabolizzano troppi acidi grassi, o in seguito a digiuno prolungato o nel diabete o a causa di diete troppo ricche di grassi e povere di carboidrati).
CERCARE I CORPI CHETONICI SU WIKIPEDIA.
Una dottoressa afferma che non si può ridurre molto il consumo di carboidrati altrimenti il corpo ricorre all’irregolare gluconeogenesi, che con la chetosi può farci rischiare la morte.
Panzironi risponde che la dottoressa confonde i corpi chetonici con la chetosi del diabete. I corpi chetonici sono una risorsa, uno strumento di emergenza per procurare zucchero al cervello, ecc.
Essi inoltre riducono l’infiammazione.
Il digiuno è una delle più potenti armi della natura per combattere le malattie degenerative.
La produzione energetica delle cellule ha due vie:
la glicolisi e il ciclo di Krebs
mentre la prima produce 2 ATP, la seconda ne produce 35 da una molecola di piruvato che è un sottoprodotto della glicolisi, però questa è più veloce)
Panzironi parla di 150 grammi al giorno di (pasta? o di glucosio?) le cellule in gran parte funzionano a grassi. La sonnolenza dopo i pasti è dovuta all’abbassamento della glicemia oltre il desiderabile, per effetto dell’insulina.
Una parte delle proteine non utilizzate ai fini plastici è usata per la gluconeogenesi. I cereali e i legumi sono protetti dalla natura con sostanze antinutrienti affinché non siano mangiati, a differenza delle frutta il cui seme non viene mangiato e consente ugualmente la nascita di nuove piante.
La carie è cominciata quando si sono mangiati i cereali poiché essa nutre molti batteri che causano la placca batterica e sotto di essa si forma la carie.
Anche i problemi dello stomaco derivano dai carboidrati.
Nell’intestino l’amilasi scompone gli zuccheri complessi e poi sono assorbiti. Con i carboidrati si sviluppano anche i batteri della flora intestinale e così è favorita la disbiosi fermentativa.
L’eccesso di carboidrati fa iperattivare il sistema immunitario: ne deriva la colite ulcerosa, il morbo di Chron e le malattie autoimmuni.
Gli alimenti integrali sono ancora più difficili da digerire e alimentano la disbiosi fermentativa e putrefattiva.
LE FIBRE: si distinguono in solubili e insolubili (nell’acqua). Le prime sono materie vischiose e gelatinose, costituite da pectine e cellulosa(?) e sono presenti nella frutta, avena, psillio, verdura in genere e ne viene prodotto acido acetico che nutre le cellule intestinali.
Le fibre insolubili sono costituite da cellulosa (?) e lignina e sono presenti soprattutto nei cereali integrali e nelle verdure e giovano solo a favorire il transito intestinale.
E’ nocivo, secondo Panzironi, accelerare il processo digestivo.
CELIACHIA:
In Italia ci son 170.000 celiaci.
500.000 quelli che non sanno di esserlo
E vari milioni di insofferenti al glutine.
La minore quantità di proteine presente nel riso e del mais fa sì che essi siano ancora più ricchi di zuccheri.
Il dottor Berrino afferma che gli alimenti privi di zucchero sono anche peggiori del fruttosio.
Panzironi afferma che il fruttosio è migliore del saccarosio, perché non fa aumentare l’insulina. Tuttavia non va preso in grandi quantità poiché altrimenti viene trasformato in trigliceridi e causa il fegato grasso.
LA STEVIA: meglio non utilizzarla poiché è un alimento artificiale, (quantunque sia estratto da una pianta americana). Però non esistono studi che mostrino l’attivazione del glut 5 che aumentano la glicemia. Quanto all’obesità che si dice prodotta dagli edulcoranti, in realtà tali prodotti sono usati da persone già obese e quindi non se ne può ricavare la conclusione che esse causino l’obesità.
Testimonianza di Flavio Leonori di Pomezia ex- pizzaiolo ora si occupa di educazione fisica. Aveva una dieta ricca di carboidrati e soffriva di molti disturbi: candidosi, herpes, infiammazione intestinale, dolori articolari e alla cervicale, gastrite e reflusso gastroesofageo.
Cambiata l’alimentazione non ha preso più farmaci. Si sente molta energia e lucidità mentale. Lo stesso è successo a quelli che hanno seguito i suoi consigli.
L’erborista Francesca Ferri parla del pepe nero. Il pepe bianco è la stessa cosa, senza la buccia.
Il pepe nero attiva l’assimilazione delle proteine e la digestione dei grassi. col guaranà aumenta il metabolismo del 25%.
L’infuso per 10-15’ suggerito dall’erborista comprende oltre al pepe nero, la menta e la buccia di cannella, per digerire gli zuccheri. Attiva la circolazione, col rosmarino è utile per i massaggi.
Libro del giorno: Dieta zero grano. Afferma che Il grano è stato ibridato nel tempo per aumentarne la resa, ne ha così aumentato anche l’indice glicemico e questo facilita la glicazione (da rivedere da 1h e 25’ in poi). Panzironi afferma che il libro lascia passare l’idea che sia bene tornare al grano antico, ma esso con la maggiore quantità di antinutrienti finisce con l’essere nocivo ugualmente.
Il cuoco propone una ricetta di crema di zucchine con uova di rombo, che secondo Panzironi contengono il 3% di omega 3 e il 29% di proteine oltre alla vitamina D.
TRASM. 4:
LE VERE CAUSE DELL’OBESITA’
https://www.youtube.com/watch?v=gM-ShiIqMxg&index=4
E’ stato scoperto che circa mezzo secolo fa l’industria dello zucchero ha pagato denaro a un gruppo di scienziati affinché attribuissero ai grassi la responsabilità delle malattie cardiovascolari. Uno di tali scienziati poi è diventato ministro della Salute e ha dettato le linee guida per prevenire le malattie cardiache. (Se ne parla verso il 20’ della mia registrazione).
In Italia il 35% dei bambini è in sovrappeso o obeso come negli USA e si può quindi prevedere che gli adulti italiani del futuro saranno obesi come gli Americani.
Gli Italiani in sovrappeso sono il 33% e il 9,7 % è obeso.
L’obesità decuplica il rischio di ammalarsi di diabete, malattie cardiovascolari, Alzheimer, tumore.
Inoltre riduce fino a 20 anni l’aspettativa di vita.
Il peso normale negli uomini si può calcolare togliendo 110 alla statura in centimetri, aggiungendo 2 per l’inizio del sovrappeso e 18 per l’inizio dell’obesità
Quindi per un uomo di 1,75
175-100=75
75-10=65 peso forma
75+2 inizio sovrappeso
75+ 18 =93 inizio obesità
Donna
75-13 =62 normopeso
75 + 1 = 76 inizio sovrappeso
75 + 15 = 90 inizio obesità
Giorgio Calabrese afferma che bisogna mangiare il 50-60% di carboidrati, suddiviso in 5 pasti, mangiando un poco di tutto per il resto. E che se ingrassiamo è perché mangiamo troppo o facciamo poca attività fisica.
Panzironi è d’accordo sulla necessità dell’attività fisica, ma afferma che se poi si mangiano tutti quei carboidrati non otterremo nulla.
Precisa però che i nutrizionisti non possono deviare dalle linee guida stabilite dal Ministero della salute, per non rischiare la radiazione dall’Albo.
I nostri nonni lavoravano e si muovevano molto, non mangiavano in continuazione e comunque non erano esenti dalle malattie degenerative quantunque vi andassero incontro in età più avanzata.
L’insulina ci salva più volte la vita ogni volta che mangiamo impedendo che la glicemia salga al di sopra del livello tollerabile
facendo assorbire lo zucchero in eccesso ai muscoli tramite il glut4.
producendo LDL
facendolo assorbire agli adipociti sotto forma di grasso
con la ritenzione idrica costringe le altre cellule a utilizzare lo zucchero come fonte di energia.
A 40’ si dice che le cellule del sottocutaneo invece non sono sensibili all’insulina e ?
Gli ormoni della sazietà:
la grelina, secreta dallo stomaco, fa sentire fame
la leptina è secreta dalle cellule adipose (quando incamerano grasso) stimolano la tiroide a produrre i suoi ormoni ossia a aumentare il metabolismo.
La colecistochinina secreta dal duodeno quando si mangiano grassi. Essa inibisce la secrezione della grelina.
Invece gli zuccheri non producono secrezione di colecistochinina.
Gli obesi hanno prima una sovrapproduzione di leptina ma poi i recettori della tiroide diventano insensibili alla sua azione.
Testimonianza: da Tresigallo (Ferrara), un giovane, Gabriele Mari, afferma di essere stato sottoposto a quattro farmaci il giorno fin da bambino e stava sempre peggio nella sua allergia o intolleranza alimentare che lo costringeva a usare gli antistaminici tutti i giorni e lo stava costringendo a restringere sempre più il numero degli alimenti che poteva mangiare. Aveva difficoltà a respirare dal naso. Aveva anche l’acne (punti neri che esplodevano espellendo sangue nero) e allergia alle graminacee. Si ammalava spesso. Dormiva molto a lungo, ma il sonno si interrompeva spesso e non lo lasciava riposato. Si sentiva molto debole e per questo non usciva quasi mai. Gli si formava del tartaro in bocca ma dopo una settimana dalla pulizia del dentista stava da capo. I suoi medici gli davano delle pillole ma non spiegazioni e capì che doveva fare qualcosa altrimenti sarebbe finita male. Col dottor Mozzi cambiò molti alimenti ma ne doveva escludere sempre più. Studiò da solo finché non scoprì il life-120. Gli sono occorsi mesi per notare i benefici e ha usato gli integratori: melatonina, stress killer, vitamina C, omega 3, multi vitamineral.
Secondo Panzironi si trattava di una forte disbiosi intestinale che iper-attivava il sistema immunitario e causava molta allergia.
E’ bastato togliere i carboidrati insulinici per eliminare quei batteri e ritornare alla normalità nel giro di alcuni mesi.
Se prestiamo attenzione ai segnali del nostro corpo capiremo di cosa ha bisogno.
L’obesità si combatte con un maggiore utilizzo dei grassi tramite Aminoday, Multi vitamineral, Orac spice (aumento consumo calorie e diminuzione glicemia <- cortisolo="" del="" diminuzione="" e="" killer.="" killer="" okg.="" orac="" p="" radical="" spice="" stress="">
->
Dal blog Salute:
LE DIETE NON FUNZIONANO
Le diete non funzionano, ecco come dimagrire senza sforzo
Ogni persona con problemi in sovrappeso ha tentato almeno una volta nella propria vita, una dieta dimagrante, se non le ha provate tutte, da quelle iperproteiche, a quelle con sostituti dei pasti, alle più fantasiose: solo frutta, dissociate, ipocaloriche. Gran parte delle diete non funzionano! Addirittura appena sospesa la dieta, il soggetto nel giro di qualche settimana, riprende i chili persi con l’aggiunta degli interessi (circa il 20% in più del peso inizialmente smaltito).
Il motivo che porta al blocco del calo del peso e a recuperare i chili persi è molto semplice.
Il nostro corpo ha sempre una priorità: la propria sopravvivenza.
Se diminuiamo repentinamente la quantità di calorie assunte giornalmente, il corpo si difende riducendo il consumo di calorie giornaliere.
Occorre ricordare il ruolo della leptina nell’indurre una maggiore attività della tiroide. In caso di una diminuzione dell’introduzione calorica (che di solito nelle diete consiste nella quasi eliminazione dei grassi e degli zuccheri), si abbassano anche i livelli di leptina (prodotta dalle cellule adipociti) e quindi la tiroide in assenza del segnale di questo ormone, riduce anch’essa la produzione dei suoi ormoni, causando un minor consumo energetico.
Ciò significa che ridurre le calorie da assumere con lo scopo di dimagrire, ci farà ottenere solo una riduzione momentanea del peso che però a breve pagheremo a caro prezzo. Infatti quando torneremo a mangiare normalmente, il calo del nostro metabolismo ci indurrà ad ingrassarci di nuovo e più velocemente. Nel contempo, avendo ridotto la presenza di leptina, cagioniamo un aumento dell’ormone della grelina e quindi accresceremo il nostro senso di fame (ecco spiegato perché chi pratica una dieta si sente sempre affamato).
Per ovviare a tali inconvenienti, terminata la dieta, bisognerebbe prevedere un aumento graduale delle calorie fino al ritorno alla normalità.
Tutto ciò il più delle volte non avviene, perché il 98% delle persone abbandona la dieta repentinamente.
Perché non riusciamo a proseguire le diete?
Innanzitutto decidere di cambiare un’alimentazione ricca di grassi e zuccheri, per seguire una dieta basata su "privazioni generalizzate" non può essere sostenuto mentalmente per molto tempo. Sarà sufficiente perdere un po’ di motivazione o il sopraggiungere di problemi a porre la priorità del dimagrimento in secondo piano, ed ecco che la dieta è interrotta.
Quante volte le persone affermano di non essere pronte ad intraprendere una dieta perché hanno altri problemi?
Inoltre le tentazioni dei dolci e dei carboidrati sono più forti della nostra forza di volontà, perché il nostro cervello è fortemente dipendente da tali cibi. Ricordiamo che l’assunzione di zuccheri e carboidrati crea uno squilibro dei neurotrasmettitori: serotonina, dopamina e noradrenalina, che drogano il nostro cervello (invogliandolo verso tali cibi), stimolandoci a mangiarne in continuazione. La dipendenza psicochimica è anche rafforzata dallo stress, il quale attiva il cortisolo che è in grado d’incidere anch’esso sullo squilibrio dei neurotrasmettitori.
Il modo migliore per cambiare la propria dieta con successo è di non privarsi di alimenti saporiti e gustosi, perché non si può pretendere di non mangiare più grassi e zuccheri nel contempo.
Nel nuovo regime alimentare, proponiamo di abbandonare i carboidrati insulinici, premiandoci con tutti quegli alimenti considerati tabù dalla scienza alimentare. Stiamo parlando dei formaggi (escluso i latticini), dei salumi e delle carni grasse, dei dolci a cucchiaio (panne cotte, creme pasticcere) senza ovviamente esagerare.
Dopo qualche settimana, vi accorgerete che la dipendenza verso i carboidrati si è dissolta!
Sarà il segno tangibile che avete disintossicato il vostro cervello dagli zuccheri.
Secondo il mio parere, l’obesità non va vista solo come la causa (o concausa) di tutte le malattie, ma l’espressione più evidente di un comportamento alimentare e di uno stile di vita errati. Atteggiamenti che mettiamo in atto ogni giorno, non curanti che essi siano lesivi verso la nostra stessa salute e che hanno come evidenza immediata, il fenomeno dell’obesità.
Per tali atteggiamenti, non esistendo nel vocabolario un termine descrittivo immediato, ho coniando il termine "Obesivo", affinché sovrappeso e obesità, non vengano visti solo come uno stato patologico momentaneo, ma come atteggiamenti ben definiti che determinano un aumento del peso complessivo del corpo e causano l’insorgere di malattie degenerative. Ma soprattutto devono rappresentare il campanello di allarme più evidente di un atteggiamento (Obesivo) che deve essere assolutamente corretto in tempo.
Il nostro corpo è davvero una macchina perfetta, in grado di funzionare utilizzando gli alimenti ingeriti con la dieta. Addirittura è capace di tutelarsi contro il rischio di carestie, permettendoci quindi di accumulare energia nei momenti di sovrabbondanza di cibo. Ovviamente l’evoluzione non avrebbe mai previsto uno stile di vita in assenza di carestie (e di attività fisica), ma soprattutto l’entrata in gioco dei farinacei e dello zucchero. E soprattutto non avrebbe mai immaginato, che l’uomo nonostante la sua intelligenza potesse decidere d’ignorare deliberatamente i segnali del proprio corpo, intraprendendo modalità alimentari contrarie al proprio Dna.
Vediamo nel dettaglio gli atteggiamenti obesivi.
Potremmo evidenziare tre differenti atteggiamenti.
a - Il primo "un consumo eccessivo di calorie".
b - Il secondo "saltare i pasti, per poi esagerare con il mangiare la sera".
c - Il terzo può sembrare il più virtuoso, perché non si superano le 2.000 calorie: "resistere alla fame e limitarsi a mangiare nei tre pasti principali (senza merende intermedie).
Considerate che il nostro metabolismo consuma mediamente 2.000 calorie al giorno (peso nella norma), che potremmo suddividere in 50 calorie/ora nelle 12 ore dalle 21 alle 9 e 115 calorie/ora dalle 9 alle 21.
a - Nel primo caso, molte persone non riescono a fermarsi alla soglia limite, perché si sentono affamate in ogni momento del giorno. Ciò dipende dai nostri menù a base di carboidrati (si digeriscono ogni due ore), che ci inducono a consumare 5 pasti giornalieri (colazione, spuntino mezza mattina, pranzo, snack del pomeriggio e cena). Quindi inevitabilmente superiamo le 2.000 calorie ed ingrassiamo.
La domanda da farsi è:
Come mai nonostante le calorie assunte il nostro corpo ci fa sentire ancora fame (come se avessimo ancora bisogno di calorie)?
Facciamo degli esempi. Partendo dalla colazione, molti di noi mangiano i corn flakes (una sola tazza conta 500 calorie) che dovrebbe coprire il fabbisogno di 3/4 ore (116 calorie per ora). Dopo due ore però, nel mezzo della mattinata, sentiamo il bisogno di fare uno spuntino (circa 300 calorie).
Perché avviene questo?
Sostanzialmente abbiamo messo da parte i carboidrati ingeriti e trasformati in grasso. Difatti i carboidrati si sono trasformati in glucosio (nelle due ore successive al pasto) e l’insulina li ha fatti assimilare alle cellule (obbligandole ad "andare a zucchero" usando la glicolisi), inviando i residui al fegato per trasformarli in trigliceridi e stiparli nelle cellule adipose.
Quindi solo una parte delle calorie ingerite è consumata, mentre una percentuale superiore è accumulata. Poi il calo glicemico insieme alla diminuzione di leptina nel sangue, ci induce di nuovo il senso di fame (attivazione della grelina). E’ facile comprendere perché tale atteggiamento ci conduce ad ingrassare.
b - Nel secondo caso, alcune persone preferiscono saltare dei pasti (la colazione o il pranzo), per poi affogarsi di cibo nel loro unico pasto. Tale atteggiamento può essere definito "Obesivo", in quanto il nostro corpo, per il periodo nel quale lo lasciamo senza cibo, utilizza il cortisolo per cannibalizzare i nostri muscoli (ricorrendo solo in parte alle riserve di grasso) per coprire il fabbisogno energetico. Inoltre quando non facciamo colazione, si abbassano i livelli di leptina nel sangue e ciò causa una diminuzione dell’attività della tiroide. Quando in un sol colpo introduciamo un pasto abbondante di carboidrati, accumuliamo in due ore il grasso che nella prima ipotesi avremmo accumulato nell’intera giornata.
Questo è il motivo per cui chi mangia solo la sera, in realtà non solo non ha possibilità di dimagrire ma addirittura contempo sta catabolizzando la propria massa muscolare e rallentando il metabolismo.
c - Nel terzo caso, a volte, nonostante non si superi la soglia di 2.000 calorie, iniziamo comunque ad ingrassare. Molti potrebbero pensare che tali nefaste conseguenze dipendano da squilibri ormonali e ciò, in qualche modo, ci autorizza a comportarci irresponsabilmente (tanto è colpa degli ormoni e non ci possiamo fare nulla!).
Un’alimentazione ricca di carboidrati causa l’intervento del cortisolo che sopperisce ai cali glicemici, catabolizzando i nostri muscoli e diminuendo nel contempo l’utilizzazione delle riserve di grasso. Tale fenomeno risulta molto evidente, quando due ore dopo aver consumato una colazione a base di carboidrati, il nostro sangue rimane senza zucchero e percepiamo di nuovo la fame. Resistere non ci permetterà d’intaccare le riserve di grasso, ma di diminuire la nostra massa magra. I Per questo motivo, consumare meno calorie durante il giorno (se i pasti sono a base di cereali) non assicura il dimagrimento, anzi tale comportamento potrebbe indurre un calo della produzione degli ormoni tiroidei (diminuzione del metabolismo).
Assumere atteggiamenti non "obesivi" è fondamentale.
L’utilizzo di alimenti ancestrali come carne, pesce, frutta e verdura, essendo costituiti da proteine e grassi e da pochi carboidrati, aumenta il tempo digestivo tipico dei carboidrati dalle 2 alle 4-6 ore, incrementando anche il senso di sazietà dovuto all’ormone della colecistochinina. Ad esempio, una colazione salata pur apportando 500 calorie, sarà interamente metabolizzata nelle cinque ore necessarie ad arrivare fino al pranzo (non dando luogo ad accumulo di grasso né tanto meno a senso di fame). Se lo stesso calcolo lo rapportiamo al pranzo e alla cena, avremo consumato circa 1.700 calorie (compreso lo spuntino del pomeriggio), prolungando però l’assunzione delle calorie fino alle ore 24 della notte, evitando così di accumulare del grasso durante la notte.
Un’alimentazione equilibrata con proteine, grassi e pochi carboidrati (provenienti da frutta e verdura), permette l’utilizzazione dei nutrienti man mano che sono ingeriti, con un deficit di calorie che ci permetteranno di consumare di notte il grasso, depositato per anni nelle nostre riserve.
TRASM. 5:
SI PUO’ GUARIRE DAL DIABETE?
https://www.youtube.com/watch?v=dC3p4p5qdp0
La glicemia a digiuno:
70-100 normale
101-124 prediabete
>124 diabete
Due ore dopo pranzo:
<140 normale="" p="">
140>
141-200 prediabete
>200 diabete
Emoglobina glicata:
4-5,9 normale
6-6,5 prediabete, moderare anche frutta >6,5 diabete
Consigli di un medico: limitare amidi, zuccheri semplici e rallentare l’assimilazione per mezzo dei cereali integrali, moderare anche frutta e prenderla in uno spuntino a parte.
Panzironi: il nostro corpo ha bisogno di 4 grammi di zucchero l’ora.
Studio in Danimarca: i malati di tumore hanno quattro volte più probabilità di morire nel primo anno se sono in cura per diabete.
Poi Panzironi afferma che non si deve sottovalutare il danno collaterale delle terapie contro il diabete. Secondo me, però, quell’aumento di rischio non è causato dall’insulina ma dalla glicemia costantemente elevata in chi non si cura di ridurre i consumi di carboidrati e si accontenta di evitare il come diabetico con l’insulina.
In Italia (?) Nel mondo c’erano 100.000 diabetici nel 1980,
Nel 1985 …………..…..135.000
2005……………………....217.000
2010….…………………...285.000
2016……………………... 422.000
Altrettanti convivono con l’iperglicemia che riduce l’aspettativa di vita di 10 anni.
Secondo la medicina il diabete è una malattia degenerativa con eccesso di glucosio nel sangue
Diabete 1: Patogenesi autoimmunitaria, giovanile.
Diabete 2: deriva dall’alimentazione e avanza con l’età.
Nel 90% dei casi inizia con l’insulino - resistenza. Aumenta l’insulina a digiuno e quella post-prandiale fino a portare alla distruzione delle cellule Beta.
Panzironi afferma che l’aumentata produzione di insulina finisce con la distruzione delle cellule beta e quindi al diabete di tipo 1, per colpa dei cattivi consigli dei diabetologi che raccomandano il consumo di un’eccessiva percentuale di carboidrati.
27.000 diabetici muoiono di diabete,
Inoltre il diabete contribuisce ad altre malattie aumentando
del 10% le cardioischemie,
del 32% le neuropatie,
del 34% le retinopatie,
del 30-40% le nefropatie (-> rischio di dialisi, amputazione arti, cecità),
del 300% il rischio di tumori.
La glicazione porta alle AGES e queste ai radicali liberi.
Oltre il 30% dei diabetici non sa di esserlo.
La frutta per la metà non alza la glicemia ma per il resto contribuisce ad essa e quindi contribuisce al problema.
Indice glicemico:
basso: …..0-35
medio: <50 p="">
50>
alto: …..<110 p="">
110>
Le patate alzano la glicemia di più degli spaghetti, quantunque questi contengono più zuccheri poiché sono assorbiti molto più lentamente.
Carico glicemico:
carico glicemico = indice glicemico * grammi di zucchero /100 grammi
basso: verdure e buona parte della frutta
medio
alto
altissimo (quelli con molto amido, patate, cereali anche integrali).
Panzironi: l’organismo ha bisogno di 4 grammi di zucchero l’ora.
Glut sono proteine di membrana che regolano l’accesso di glucosio nelle cellule.
Il glut 1 fa entrare solo il glucosio necessario
Il glut 2 fa entrare il glucosio nel fegato (?)
Il glut 3 fa entrare il glucosio nei neuroni (del cervello?)
Il glut 4 è l’unico sensibile l’insulina e sta nelle fibrocellule muscolari, nel cuore e negli adipociti.
Il glut 5 fa entrare il glucosio negli enterociti sensibili alla frutta (?).
Quando non può far assorbire il glucosio ai muscoli (in forma di glicogeno) lo fa trasformare in grasso (negli adipociti?)
Poi agisce sull’enzima HMG prodotto dal fegato per produrre le VLDL, le quali lascino il grasso alle cellule che ne fanno richiesta e poi si trasforma in LDL.
Infine l’insulina influisce sull’aldosterone affinché trattenga il sodio e obbliga le cellule a usare il glucosio come fonte di energia.
E’ errato pensare che il glucagone e l’insulina regolino il glucosio. In realtà ci sono metodi più efficienti come il cortisolo.
La dieta deve contenere 1700 calorie alle quali va aggiunta la quota proteica.
480 (calorie?) per cervello 45 gr/h.
150 grammi di zucchero di cui 70 da ingerire e il resto è prodotto dal fegato con la gluconeogenesi.
Anche ingerendo pochi carboidrati, secondo la medicina saremo ancora diabetici, però secondo Panzironi potremo fare a meno dell’insulina.
Integrazione: B1, vit D, resveratrolo, Radical killer?, Orac spice, Stress killer
Testimonianza di Carmelo Nicolosi di 59 anni, siciliano.
A 16 anni pesava 101 chili. Dopo un incidente gli fecero le analisi e scoprirono che aveva il diabete e la pressione a 200, soffriva anche di artrosi alle ginocchia. Gli fu trovata la glicemia a 329, soffriva anche di edema polmonare, cardiopatia dilatativa con FE (fattore di eiezione) al 35%. Prendeva molti farmaci. Poco più di un anno fa su internet si è imbattuto in un video di Panzironi e con la dieta paleolitica passò all’ipotensione e alla fibrillazione atriale. Gli si scoprì un infarto anteriore.
Il medico gli aveva suggerito questa dieta:
2 confezioni di marmellata, 4 fette biscottate e un panino se necessario, poi caffè e latte o solo caffè.
A pranzo stessa quantità di pane, e il resto non ho capito o annotato
A cena purea e patate, pollo o vitella.
Ora ha glicemia e trigliceridi a 79, la glicosilata a 4,50, non è più iperteso e non ha fastidi alle ginocchia.
La creatinina a 0,85 da 1,55 precedente.
Panzironi afferma che togliendo i carboidrati i reni tornano a funzionare come si deve. Il peso è sceso a 98 da 130.
1a telefonata: un tale alto 1,82 afferma che con un mese di dieta paleolitica il suo peso è sceso da 82 a 70 e gli sembra di avere il viso scavato, perciò chiede come fare. Panzironi gli consiglia di attendere qualche anno. Invece consumare un poco di riso, come gli è stato consigliato da un istruttore di arti marziali, farebbe più male che bene.
2a telefonata: un giovane afferma di non riuscire a prendere massa muscolare, dopo aver adottato l’alimentazione paleolitica. Panzironi consiglia la vitamina C e di portare a 2 grammi per il proprio peso corporeo la quantità delle proteine da assumere ogni giorno.
L’insulina impedisce l’attivazione dell’enzima AMPK e questo a quel punto non può attivare o far attivare le sirtuine per la sostituzione dei mitocondri.
L’erborista si occupa della cannella che vuole utilizzare come infuso per abbassare la glicemia come la camomilla. I chiodi di garofano esercitano un effetto sinergico.
Panzironi afferma che la cannella ha un’azione antimicotica e anche ipoglicemica, perché allunga i tempi della digestione nello stomaco e così rallenta l’assorbimento e perché permette alle cellule di utilizzare più velocemente gli zuccheri e di assorbirne altri. E’ utile anche per l’acne e forse per altre cose.
Avocado: Panzironi afferma che è un supercibo: 16% di grassi, 8% di proteine e 0 carboidrati. La medicina ufficiale afferma che ha l’8% di carboidrati ma Panzironi spiega che si tratta di fibre che giovano alla flora batterica.
Tonno: ha pochi grassi; è sconsigliato il suo consumo, perché essendo un animale grande contiene più metalli pesanti, però, secondo Panzironi, se facciamo una buona integrazione con antiossidanti e vitamina C, questi impediscono l’assimilazione di tali metalli.
Libro del giorno: Dimagrire per sempre mangiando normalmente di Michel Montignac. Consigli di consumare i cibi con indice glicemico fino a 35. Ciò non giova però a ridurre significativamente i casi di diabete, tumori e malattie cardiovascolari. L’autore è morto a 65 anni di cancro alla prostata. Tuttavia è utile leggere il libro per una maggiore consapevolezza.
Tartare di tonno crudo (abbattuto in congelatore per 2-3 giorni o 24 ore nell’abbattitore) con avocado e zenzero.
Tonno scottato con granella di pistacchi e julienne di spinaci. Scottare anche gli spinaci e poi metterli sul fondo del piatto e sopra ad essi il tonno dopo averlo scottato in una pentola.
Si rotola il tonno nell’albume d’uovo affinché vi si attacchi la granella e poi lo si scotta.
Panzironi venga a pranzo da noi: (presso la famiglia Mari di Tresigallo di Ferrara)
Gabriele aveva le allergie e il naso chiuso, appena mangiava qualche cracker. Inoltre, disbiosi intestinale e problemi di tiroide. Or ne è libero ma se torna alla vecchia alimentazione, il disturbo ritorna. Il giornalista afferma che se si torna agli alimenti che ci hanno fatto ammalare, la malattia ritornerà.
Il padre aveva anche lui delle bolle sotto le palpebre che curava col collirio, con antistaminici.
Per il reflusso prendeva il pantaprazolo. Il medico aveva previsto che sarebbe occorso prenderlo a vita.
TRASM. 6:
LE VERE CAUSE DEL TUMORE
https://www.youtube.com/watch?v=NP9bq1AhxdU
Si spendono 18 mld l’anno in Italia per i tumori.
Sono ingannevoli le affermazioni della medicina ufficiale che si stanno sconfiggendo alcuni tipi di tumori. Stiamo invece perdendo la guerra al cancro e alla grande.
Nel 1977 infatti era colpita dal tumore 1 persona su 5,
nel 2000 una persona su 3
e attualmente (2016?) una su 2.
La medicina ufficiale non fa la prevenzione di primo grado (?), ma di secondo grado (cerca di scoprirlo prima per intervenire quando il tumore è ancora piccolo).
E magari le percentuali dei sopravvissuti a 5 anni migliorano da un lato perché si verificano più falsi positivi dall’altro perché al momento della diagnosi il malato ha più anni da vivere davanti a sé, e quindi sopravvive per un periodo più lungo anche se le cure mediche non facessero alcun effetto positivo.
Le cellule tumorali non fanno l’apoptosi e si riproducono anche se non c’è spazio libero intorno, anzi lo creano loro stesse con enzimi detti metalloproteasi.
Producono le metalloproteasi per distruggere la matrice mentre le cellule normali per ripararla. Fanno l’angiogenesi, le cellule normali no. Hanno il doppio di recettori per il fattore di crescita. Hanno capacità di movimento.
Le cellule tumorali si nutrono di zucchero, quelle normali di grasso.
18 mld di miliardi all’anno. Rappresenta la seconda causa di morte dell’essere umano.
Le cellule tumorali sono cellule tornate singole, perché non rispettano più le regole dell’organismo.
60.000 nuovi malati di tumore (l’anno in Italia?)
I casi di tumore stanno aumentando
Nel 1977 1 persona su 5 (moriva di tumore?)
Nel 2000 1 a 3
Nel 2016 1 a 2
Al contrario le percentuali di guarigione sono ingannevoli (forse perché trattano come guarigioni la sopravvivenza a 5 anni).
Un medico Manco(?) vegano, afferma che il ferro eme di origine animale causa le nitrosammine e il cancro.
Panzironi risponde che il ferro non c’entra niente con le nitrosammine e che gli alimenti vegetali contengono più ferro delle carni grasse e tra queste e quelle bianche non c’è differenza.
Le vere cause del tumore sono i cereali, patate e legumi.
La medicina raccomanda i cereali integrali per non ammettere che ha sbagliato fino ad oggi a raccomandare i cereali.
Il cancro riduce il rischio con gli alimenti a basso indice glicemico; anche il rischio di cancro al seno cresce con l’aumento di glicemia.
Con i consigli della medicina ufficiale che fa mangiare i cereali e gli spuntini a metà mattinata o pomeriggio la nostra glicemia è a 140 per molte ore quando si sa che già che alla glicemia di 95 il rischio di tumore al seno è quintuplicato rispetto a quello di 80 ? mg.
Il ciclo di Krebs utilizza prevalentemente il grasso.
Nel periodo di malignità il tumore abolisce il ciclo di Krebs e alla fine produce la cachessia trasformando i muscoli in glucosio.
Le cellule tumorali hanno il doppio di recettori per l’Igf-1, stimola la produzione proteica e la riparazione cellulare.
Anche i danni causati dall’acidosi fnno produrre l’Igf-1.
L’insulina inibisce la produzione delle sirtuine.
Il sistema immunitario richiede l’equilibrio tra Th1 e Th2
L’alimentazione con amidi produce disbiosi che squilibra il sistema immunitario. Favorendo un aumento dei Th2. E così le cellule tumorali non possono essere uccise.
La prevenzione primari si fa eliminando gli amidi e aumentando il consumo di vitamina D e C.
Sono i radicali liberi a modificare il DNA e a rendere tumorali le cellule. Dall’ossigeno si formano i seguenti radicali liberi: perossido di idrogeno e anione perossido.
I radicali liberi vengono anche dalla luce solare e dall’attività fisica?
360.000 nuovi casi di tumore all’anno. Lo Stato dovrebbe far conoscere la giusta alimentazione. Secondo Berrino c’è meno ferro (cancerogeno, secondo lui) (nella carne bianca?) rispetto alla carne rossa che generi le nitrosammine, ma secondo Panzironi, Il ferro non c’entra con le nitrosammine, c’è la stessa quantità di ferro e nei vegetali ce n’è 3-4 volte di più che nella carne, e poi non è facilmente assimilabile. Inoltre, si parla di salumi, per il tumore al colon, e non di carne rossa.
Un medico dice che è importante una certa pace insulinica e propone i cereali integrali.
Panzironi risponde che vera causa sono i cereali insulinici e che non c’è differenza rilevante quanto a zuccheri tra cereali raffinati e integrali. La medicina continua a raccontare bugie per salvare la faccia rispetto a ciò che ha detto fino a oggi.
Berrino: diminuisce il rischio di cancro con i cibi a basso indice glicemico.
Panzironi afferma che l’uomo ha 5 litri di sangue e che 80 mgr su un decilitro di sangue corrisponde a 4 grammi di zucchero nel sangue. Noi portiamo la glicemia a 140 per parecchie ore ogni volta che mangiamo 100-150 grammi di pasta.
Testimonianza: di ?
E’ guarito da mal di testa, indigestione, diarrea, extrasistoli, raffreddori, dolori articolari.
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