LA MIA BAMBINA MUORE DI AIDS (mia traduzione della fotocopia riportata più sotto)
Mosséri,
igienista francese, raccontava nella sua piccola rivista Les hygienistes, n.13
del 3° trimestre 1993, pagine 6 e 7 che un suo lettore gli aveva inviato la
copia di un giornale con questo testo.
MIA FIGLIA MUORE E IO NON
SO PERCHÉ
Il pianto di un
madre. – La piccola Whitneys Williams, 10 anni, muore di aids. Essa ha il
triste privilegio di essere uno degli 85 casi di AIDS che nessuno sa spiegare
come essi abbiano contratto la malattia, negli Stati Uniti. Colpita dal virus
dell’AIDS, Whitney è un bell’esempio di coraggio e di lucidità, poiché essa
deve lottare contro la sofferenza e imparare a vivere in un momento molto speso
ostile…
Whitney
Williams è una ragazzina di dieci anni. Appena un anno fa, lei era allegra e
piena di brio. Oggi la disperazione si legge nei suoi occhi. Whitney sa di stare
per morire ma, con tutte le sue forze, cerca di aggrapparsi alla vita. “la
mamma mi ha detto che devo approfittare a fondo di ogni giorno che passa, senza
pensare al futuro“ spiega con una voce patetica.
È stato lo
scorso marzo che i genitori della ragazzina hanno scoperto la tremenda verità.
Sono rimasti pietrificati.
Né l’uno né l’altro era stati contaminati dal
virus e la loro figlia non aveva mai avuto trasfusioni di sangue. “Ecco cosa mi
rende completamente pazza, dice Anna sua madre, è di vedere mia figlia morire
sotto i miei occhi e di non sapere perché.”
GLI ANTIBIOTICI PASSATI
Nel novembre
1990, Whitney ha avuto una polmonite. Sei mesi dopo, si è graffiata una gamba e
il graffietto si è infettato. All’ospedale, le sono stati somministrati degli
antibiotici per via endovenosa. A settembre, ha cominciato a sentirsi molto
stanca e ad avere la febbre. Poi ha cominciato a soffrire di dolori terribili
al petto. “Io non cessavo di dire ai medici che stava avvenendo qualcosa di
grave, racconta sua madre, ma essi non ne tenevano mai conto. Dai servizi che
sentivo in televisione, ero arrivata a domandarmi se Whitney non avesse preso
l’AIDS durante i suoi soggiorni all’ospedale.” All’inizio dell’anno 1992, lo
stato di Whitney si è bruscamente aggravato. E durante il mese di marzo, degli
esami del sangue hanno confermato l’impossibile: era stata colpita dall’AIDS. I
medici non si spiegano come Whitney possa essere stata contaminata.
Di fronte a
questa prova drammatica, Whitney dimostra un coraggio esemplare e una lucidità
poco comune per un bambino della sua età. Prende tutte le precauzioni per
evitare al suo ambiente un rischio di contaminazione: guanti chirurgici, una
protezione in plastica per i seggiolini del bagno, del cerotto. E ciò non di
meno lei ha dovuto far fronte alle reazioni odiose di certi compagni della sua
scuola. Alcuni bambini l’hanno respinta e il padre di una delle sue amiche ha
perfino rifiutato che sua figlia giocasse con lei.
È tanto più
eroico che la malattia guadagna terreno. Lei respira sempre più difficilmente e
i suoi mal di testa diventano intollerabili. Ciascun mese lei è costretta a
essere ospedalizzata per subire un trattamento penoso.
All’inizio di
novembre è stata trasportata d’urgenza all’ospedale.
Si dice pure
che questa ragazzina è uno degli 85 casi di AIDS inspiegabili degli Stati
Uniti, senza che nessuno sappia spiegarsi come lei ha contratto la malattia.
Ciò che mi rende completamente pazza dice la madre Anna è di vedere mia figlia
morire sotto i miei occhi e di non sapere perché.
Ma se la
medicina non lo sa, al di fuori di essa si sa da molto tempo.
LA VERA CAUSA
Evidentemente,
la madre è imbevuta delle teorie mediche erronee a proposito del contagio, a
proposito del virus che si reputa causare l’AIDS e le trasfusioni infette. Ora,
nessun contagio è possibile, né con lo sperma, né con la saliva, né col sangue.
Quanto alle trasfusioni, esse sono tutte nocive e non hanno alcun effetto
positivo in alcun caso. Parecchi fattori meritano attenzione:
1) Lei aveva avuto una polmonite che fu trattata
con gli antibiotici,
2) Lei si era graffiata una gamba ed era stata
trattata ancora con gli antibiotici,
3) Tutti i mesi è stata ospedalizzata per subire
un trattamento con gli antibiotici,
4) Gli antibiotici le sono stati somministrati
per iniezione, ciò che è dieci volte più dannoso che a mezzo cachet.
Per una persona
informata, appare chiaro che l’AIDS (crollo delle immunità) è stato causato dal
ricorso frequente agli antibiotici. Bisogna essere ciechi per non vederlo. Parlare del coraggio e della lucidità della
piccola malata è prendere in giro il mondo. È dire che la malattia viene dal
cielo, senza causa. Perché non parlare del crimine impunito, commesso su di lei
con la somministrazione degli antibiotici?
Come io ho
scritto nel mio libro IL GULAG DELL’AIDS, gli antibiotici distruggono la flora
intestinale e spezzano conseguentemente le immunità naturali. Quando si parla
di contaminazione, di virus, di contagio, si manifesta una stupidità e
un’ingenuità senza limiti. Non si deve accettare tutto ciò che si dice alla
radio e alla televisione. Quando il fabbricante di veleni farmaceutici, che
tiene le fila, senza mostrarsi, quando i medici docili al suo traino, ripetono
le medesime stupidaggini, bisogna diffidare. Sono in gioco dei miliardi e il
mercato farmaceutico è una miniera d’oro. La morte di migliaia di persone è un
sacrifico per il vitello d’oro. Quanto alla medicina, i suoi rappresentanti
restano in silenzio, mentre dei saltimbanchi venduti sfilano in televisione per
parlare con ignoranza della contaminazione.
Il ricorso
frequente agli antibiotici è una delle cause principali dell’AIDS. C’è anche la
droga per un lungo periodo, le trasfusioni frequenti e perfino i medicinali
presi regolarmente per anni.
L’uso dei
preservativi previene la blenorragia e così fa evitare il ricorso agli
antibiotici. È dunque indirettamente che previene l’AIDS. Un individuo che usa
sempre i preservativi, ma che si droga o prende troppo spesso dei medicinali
non è protetto dall’AIDS. Il ricorso frequente
alle trasfusioni, perfino con del sangue scaldato, è una causa di AIDS, anche
se si utilizzano dei preservativi.
La scoperta del
virus è stata la più grande mistificazione di questo secolo. In realtà il virus
è una conseguenza, non una causa. Ed è il professor Montagnier stesso che lo
dice: “L’abuso di antibiotici dopo il 1970, ecco la causa principale”. Tratto
dal libro SEULE LA NATURE GUÉRIT LE SIDA.
(Fonte: LES
HYGIENISTES numero 13, 3° trimestre 1993, pagine 6-7).
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