Avvertenza
Affinché la gente possa scoprire questo scomodo ma validissimo ed economico metodo di cura, ho trascritto in apposite pagine di questo blog la mia traduzione di quattro della ventina di libri scritti dell’eminente igienista francese Albert Mosséri, il quale non era solo un teorico, ma metteva in pratica nella sua casa di cura il risultato dei suoi studi restituendo la salute a migliaia di malati, magari considerati incurabili dalla fanfarona medicina ufficiale.
Avevo messo i link per saltare alle varie parti di ogni pagina e funzionavano, ma ben presto ho dovuto toglierli, probabilmente perché questo blog dà fastidio alla lobby medico - farmaceutica e qualche suo compare, deve aver fatto in modo che i link, oltre a non funzionare più, producessero anche l’errore 404, NOT FOUND, causando così l’uscita dal blog.
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SALUTE RADIOSA CON IL DIGIUNO dell'eminente igienista francese Albert Mosséri
terza parte
CAPITOLO 21
LE MALATTIE CRONICHE
LA TOSSIEMIA
LE DUE TOSSIEMIE
L’ACIDITÀ
NESSUNA ANALISI ESISTE PER LA TOSSIEMIA
FIN DALLA NASCITA
I GUASTI IRREVERSIBILI
UN BASSO LIVELLO DI TOLLERANZA
I TESSUTI CICATRIZIALI E FIBROSI
IL DETERIORAMENTO DEGLI ORGANI
I SEGNI PREMONITORI
UN ESEMPIO: L’ARTERIOSCLEROSI
L’ENERVAZIONE
COME RICARICARE L’ENERGIA? E QUANTO TEMPO OCCORRE?
LA TOSSIEMIA
SPRIZZANTI DI GIOIA E DI SALUTE
LA STIMOLAZIONE
LA STORIA DI CIRILLO SULLA SUA MOTO
LA STANCHEZZA, È IL NOSTRO INDICATORE DI LIVELLO DELLA BENZINA
L’ENERVAZIONE E LE SUE CAUSE
LA MODERAZIONE IN TUTTO?
GLI ECCESSI E IL SOVRAFFATICAMENTO
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
CAPITOLO 22
EVOLUZIONE DELLA MALATTIA
LE ABITUDINI ANTIFISIOLOGICHE
2 – L’ENERVAZIONE
3 – PERDITA DELLE SECREZIONI DIGESTIVE E RIPRODUTTIVE
4 – DIMINUZIONE DELL’ELIMINAZIONE CELLULARE
5 – LA TOSSIEMIA ENDOGENA ED ESOGENA
6 - CRISI DI ELIMINAZIONE, ACUTA O CRONICA
7 – DISTRUZIONE PROGRESSIVA DEGLI ORGANI E DEI TESSUTI
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
CAPITOLO 23
IL RITORNO ALLA SALUTE
3 - IL RISTABILIMENTO PROGRESSIVO
4 - GLI STADI IRREVERSIBILI
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
CAPITOLO 24
I RIMEDI NATURALI DURANTE IL DIGIUNO
I PRODOTTI NATURALI
L’ARGILLA E LE CURE TERMALI
CHE COSA CERCA LA MEDICINA
GUARIGIONE O RISTABILIMENTO?
AIUTARE LA NATURA
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
CAPITOLO 25
IL POTERE CURATIVO, LA NOZIONE DI RIMEDIO E IL DIGIUNO
C’ERANO UNA VOLTA CENTO RAFFREDDATI
I RIMEDI NON ESISTONO
IL SOLO POTERE CURATIVO CONOSCIUTO
L’ERRORE FATALE DELLA MEDICINA, CHIMICA O NATURALE
MA DOVE STA QUESTO POTERE CURATIVO?
IL DIGIUNO NON GUARISCE NIENTE
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
CAPITOLO 26
LE TISANE DURANTE IL DIGIUNO
LE MODALITÀ NATUROPATICHE
LE TISANE TRATTANO I SINTOMI?
ASTROLOGIA, ERBALISMO
L’USO SINTOMATICO
IL PLANTANO
IN CONCLUSIONE
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
CAPITOLO 27
RIASSORBIMENTO DEI TUMORI DURANTE IL DIGIUNO
IL METABOLISMO
L’AUTOLISI
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
CAPITOLO 28
BRANI SCELTI
LA PREPARAZIONE DEL DIGIUNO
LA PREPARAZIONE PER STADI
GLI EX - MALATI MENTALI O NERVOSI
LA PURGA
PROIBITO
LA PREPARAZIONE
CONDIMENTI:
COTTURA DELLE BANANE
LA MEZZA COTTURA
LEGUMI CORIACEI
ORTAGGI TENERI
CASSERUOLA
LA FAME
LE CRISI VIOLENTE DURANTE IL DIGIUNO
LA CONDOTTA DURANTE IL DIGIUNO
IL RILASSAMENTO NATURALE
LO SCALDINO METALLICO E LA COPERTA ELETTRICA
SI PUO’ MORIRE SENZ’ACQUA
L’URINA DA BERE?
L’AUTOTRASFUSIONE
LO ZUCCHERO E IL MIELE
LE TISANE
L’ARGILLA E IL MAGNESIO
I MASSAGGI E GLI ALTRI TRATTAMENTI
I SINTOMI E LE CRISI DURANTE IL DIGIUNO
LE VERTIGINI
LA FEBBRE
I MAL DI TESTA
LE COLICHE
LA DEBOLEZZA
L’INSONNIA, LA SENSIBILITÀ AL RUMORE, IL NERVOSISMO
SANGUINAMENTI DELLE GENGIVE, SPUTI, ALITO CATTIVO
LE PALPITAZIONI, IL POLSO IRREGOLARE, LA BARRA SUL PETTO
I VOMITI DI BILE
IL DELIRIO, LE ALLUCINAZIONI, GLI ATTACCHI DI FOLLIA, GLI SVENIMENTI E IL COMA
LE URINE CARICHE DI SABBIA, TINTE DI SANGUE E GLI ATTACCHI DI CALCOLI
LA TETANIA, LE CONVULSIONI E GLI SPASMI
LA SENSIBILITÀ ALLA LUCE DEL GIORNO
LE MESTRUAZIONI
LA PARALISI DURANTE IL DIGIUNO
LA DIFFICOLTÀ DI RESPIRARE
GLI ACCIDENTI CARDIACI SCATENATI DI RIMBALZO DURANTE UNA CRISI DI ELIMINAZIONE
I DOLORI AI RENI O AI POLMONI
LA FEBBRE ALTA E IRREGOLARE CON UN FORTE DOLORE AL VENTRE
IN QUALE MOMENTO SI PUÒ PASSARE ALLA SECONDA FASE DEL DIGIUNO (IL SEMI - DIGIUNO)?
NON BISOGNA MAI INTERROMPERE DI NETTO IL DIGIUNO!
LA PROSTRAZIONE, LA BRUTTA CERA E LO STATO GENERALE
CASI GRAVI CHE RICHIEDONO DI PASSARE SUBITO ALLA SECONDA FASE DEL DIGIUNO
LE RISERVE SQUILIBRATE
NELLE PERSONE MALANDATE CHE FORMANO LA MAGGIORANZA AI NOSTRI GIORNI, IL DIGIUNO PRODUCE I SINTOMI SEGUENTI:
LA STABILIZZAZIONE DEL PESO
SECONDA FASE
IL SEMI - DIGIUNO E LA LINGUA COLORATA
UNA PRODIGIOSA SCOPERTA
LA LINGUA È LO SPECCHIO DEGLI INTESTINI
DENOMINAZIONE
A PROPOSITO DI UNA PRODIGIOSA SCOPERTA
LE TRE FASI DEL DIGIUNO:
DURATA DELLE RISERVE VITALI
DURATA DI IMMAGAZZINAGGIO DELLE VITAMINE NEL CORPO UMANO
PROPORZIONI DEI COLORITI RISCONTRATI NELLA SECONDA FASE DEL DIGIUNO
CIO’ CHE COMPORTA IL SEMI - DIGIUNO
IL SEMI - DIGIUNO
PER LE STATURE PICCOLE I PER LE STATURE GRANDI
IN CASO DI COMPLICAZIONI GRAVI
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
CAPITOLO 29
SONO UN CORRIDORE MARATONETA E CRUDIVORO
I TRE FATTORI
LA MIA FILOSOFIA
UN PASTO CONVENZIONALE
LA MIA BIOGRAFIA PERSONALE
N.D.I.R.
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
CAPITOLO 30
NOI ABBIAMO L’AIDS
NOTE DI A.M.
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
AVVERTENZA
O O O
CAPITOLO 21
LE MALATTIE CRONICHE
Trattate le persone che affermano di guarire le malattie come trattate le chiromanti – GEORGE BERNARD SHAW.
LA TOSSIEMIA
Nelle malattie croniche, il digiuno favorisce l’eliminazione delle tossine che sono state accumulate per anni. Non è il digiuno che elimina o che guarisce. Il digiuno permette al corpo di eliminare e di ristabilirsi da sé.
Ma, per cominciare come ci si ammala? Quali sono le cause delle malattie? Instancabilmente Shelton ripete una delle sue frasi magistrali:
“L’uomo è l’architetto delle sue miserie! Egli costruisce le sue malattie!”
Infatti, si diventa malati coi propri errori, con le proprie follie e abitudini antigieniche.
Studiamo qui sotto il testo scritto dalla dottoressa Virginia Vetrano, che è solidamente basato sulla fisiologia.
“L’enervazione è uno stato di energia nervosa ridotta. Questo stato si produce inevitabilmente quando si vive in maniera tale che l’energia è usata in misura più veloce di quanto non sia ricaricata. In un senso è un poco di stanchezza nervosa.
Qualsiasi genere di attività fa consumare energia nervosa. Si può provarlo ma si può anche non provarlo. Infatti, alcuni vivono in uno stato di sovreccitazione emotiva tale che impedisce loro di sentire la stanchezza.. Non la sentiranno che raramente. Allora, la tossiemia e la malattia diventano inevitabili quando si è enervati, a meno di non essere soggetti alle leggi della fisiologia.
La tossiemia è uno stato anormale del sangue e dei tessuti, proveniente da una vita malsana che produce l’enervazione. Gli igienisti del passato consideravano la tossiemia come un accumulo eccessivo di scarti metabolici proveniente dall’enervazione.
Un modo di vita che sperpera l’energia nervosa produrrà un’enervazione che costruisce la tossiemia, o inquinamento organico interno. Ma gli igienisti contemporanei sostengono l’idea che esistono due forme di inquinamento organico interno.
LE DUE TOSSIEMIE
1) l’inquinamento organico endogeno,
2) l’inquinamento organico esogeno.
L’inquinamento organico endogeno rappresenta gli scarti normali del metabolismo, cioè i sottoprodotti cellulari chimici, provenienti dalle attività quotidiane delle cellule, che devono essere eliminati, altrimenti danneggiano i tessuti.
L’inquinamento organico esogeno proviene dalle sostanze tossiche che sono assunte dall’esterno, consapevolmente o inconsapevolmente. Esempi: l’aria che si respira, l’acqua che si beve, gli alimenti che si mangiano possono contenere dei veleni. L’indigestione, la sovralimentazione, le cattive mescolanze, l’alcol, il cioccolato, il caffè, il tabacco, ecc. rappresentano anch’essi degli esempi. Si comprendono facilmente i veleni esogeni, ma quelli endogeni non sono riconosciuti dalla medicina, poiché sono prodotti correnti del metabolismo.
Per esempio, il biossido di carbonio è un sottoprodotto normale del metabolismo e il sangue ne contiene sempre una certa quantità. E nondimeno esso diventa un veleno quando ve n’è troppo. Infatti, esso forma il 50% degli scarti nella maggior parte degli animali. Se si trova in eccesso, non lo si vede poiché il corpo ha il mezzo di camuffarlo combinandolo con altri minerali, fino al momento in cui avrà la possibilità di eliminarlo.
L’ACIDITÀ
Quando il corpo contiene più sali minerali acidi che sali minerali basici, i tessuti sono derubati delle loro riserve basiche per neutralizzare l’acidità. Ne deriva una funzione alterata e la malattia.
L’equilibrio tra gli acidi e le basi nel sangue e nei tessuti è sempre molto delicato e il corpo per mantenerlo si vede tutto il tempo obbligato, per così dire, a derubare Paolo per pagare Pietro. Gli eccessi e le carenze sono così mascherate, di modo che la tossiemia non è più percepita a dispetto di tutte le analisi di laboratorio. Per determinare il vero stato del corpo, bisognerebbe analizzare tute le cellule del corpo, ma ciò significherebbe la morte. Non v’è che il nostro organismo che percepisca il suo stato attuale.
NESSUNA ANALISI ESISTE PER LA TOSSIEMIA
Un’altra ragione per la quale la tossiemia non è percepita dai fisiologi, è che tutte le cosiddette norme chimiche e funzionali del corpo sono state stabilite su organismi in cattiva salute. Le scienze fisiologiche non riconoscono il livello elevato di salute, poiché i loro test sono praticate sulle persone correnti e soprattutto sui malati. I test praticati su tali persone non possono dare un’informazione valida sul numero normale dei metaboliti che il corpo dovrebbe avere tutto il tempo. I test dovrebbero essere praticati solamente su dei soggetti sani, di soggetti superiori in tutto, per determinare il potenziale di salute più elevato.
Detto ciò, il fatto che non si possa svelare chimicamente uno stato tossico, con uno stato di laboratorio, non significa che non si possa riconoscerlo. Si può riconoscerla diversamente.
Infatti, l’enervazione e la tossiemia si riconoscono attraverso la stanchezza, il languore, la malinconia, la mancanza di vigore. Queste sintomi indicano anzitutto l’enervazione, in seguito, quando sono più avanzati, la tossiemia.
I test di laboratorio e le diagnosi non possono misurare queste sensazioni soggettive. Ecco perché la medicina nega la loro esistenza. Quando ci si lamenta da un medico di una mancanza di tono o di altri sintomi, costui fa un esame, poi ordina delle analisi complete di laboratorio e dei raggi X. Ma come d’abitudine queste analisi e questi esami non svelano niente di grave, egli vi dirà
Non avete niente. Le vostre malattie sono immaginarie. Dimenticatele. Uscite e divertitevi.
Ecco il consiglio dato a dei soggetti molto tossiemici. Che si sentivano male, che non avevano neanche la forza di divertirsi, dovessero forzarsi.
Finché si ha molta energia nervosa, e finché il sistema circolatorio e gli organi d’eliminazione sono in buono stato di funzionamento, tutti i veleni endogeni ed esogeni sono eliminati tutti i giorni attraverso i polmoni, i reni, il colon e il fegato. I tessuti sono così preservati dalle tossine. Questo stato di salute si accompagna a un benessere e a una sensazione di felicità.
FIN DALLA NASCITA
I bimbi nascono con un debolissimo grado di tolleranza verso i veleni. Quantunque la madre fumi, prenda del tè, del caffè, dell’alcol, cioccolato e altri veleni, il sangue e i tessuti del bimbo sono mantenuti relativamente puri.
La placenta non forma tuttavia che una barriera leggera e i veleni affliggono il feto, ma il nuovo organismo arriva a liberarsi dalle tossine, poiché i suoi tessuti giovani possiedono una vitalità rinnovata.
Disgraziatamente, i bimbi nascono in un mondo anti biologico che li assoggetta ad un ambiente malsano e che li inizia a tutte le altre abitudini devitalizzanti. Il modo di vita corrente produce presto in essi uno stato di tossiemia. Il bambino si ammala allora del suo primo raffreddore o di qualsiasi altra crisi di eliminazione.
Dopo l’assalto continuo dei veleni esogeni ed endogeni, il bambino impara a tollerare sempre più le materie tossiche. Sviluppa meno raffreddori e influenze.
Quando i rifiuti metabolici non sorpassano il limite normale del corpo, essi sono abitualmente utili. Infatti, questi scarti si ritrovano nel sangue tutto il tempo e servono importanti funzioni fisiologiche. È solamente quando sono in eccesso che si hanno noie.
Allora, quando è che queste materie tossiche si accumulano oltre la tolleranza, che si scatena una crisi di eliminazione sotto una forma o sotto un’altra.
I GUASTI IRREVERSIBILI
Ciò non vuol dire che nessun male accompagni questo fardello di materie tossiche nel corpo. Vivere tutto il tempo in uno stato tossico, è essere avvelenati cronicamente. I tessuti dovunque nel corpo sono danneggiati, e talvolta in maniera irreversibile.
Per chiarirlo, supponiamo che alla nascita il corpo sia adattato per vivere con un millimetro soltanto di materie tossiche per ogni 100 millimetri di sangue. Consideriamolo come normale.
Quando lo stile di vita non è mantenuto nei limiti normali della natura, le materie tossiche si accumulano in eccesso e possano accrescersi da 1 a 1½ millimetri per 100 millimetri di sangue. Il corpo che prima era pulito non può tollerare questo avvelenamento, allora scatena delle azioni per eliminare questo eccesso, ogni volta che queste materie tossiche superano un millimetro per 100 millimetri di sangue. Continua in tal modo finché non sia enervato dallo sforzo di espulsione e l’irritazione costante. Allora la crisi si allenta. L’individuo stabilisce così una tolleranza per una quantità supplementare di materie tossiche nel corpo – esogene o endogene.
In seguito, è solamente quando le materie tossiche si accumulano al di sopra del nuovo livello di tolleranza che si scatena una crisi. Infatti, l’organismo è ora enervato, ma non scatena crisi, a meno di essere estremamente irritato dal sovraccarico.
La crisi serve a ricondurre il fardello tossico al punto di tolleranza, ma più basso, al livello normale. Così, quando la tolleranza stabilita arriva al livello di 1,5 mm per 100 mm di sangue, il raffreddore o la crisi scompariranno. Se lo stile di vita non è modificato, le cattive abitudini produrranno più enervazione, e siccome l’organismo deve funzionare sotto un fardello di tossine supplementari, diventa più enervato ancora e il punto di tolleranza salirà ancora più in alto, per esempio 2 o 3 mm per 100 mm di sangue.
UN BASSO LIVELLO DI TOLLERANZA
Il solo mezzo di ristabilire un livello basso di tolleranza verso le tossine, è di modificare lo stile di vita e di assicurarsi abbastanza riposo e sonno per recuperare l’energia nervosa, di modo che gli organi possano funzionare di nuovo al livello fisiologico più alto.
Ecco perché quelli che vivono molto igienicamente reagiscono molto rapidamente quando fanno la minima deviazione. Essi hanno conservato il loro livello di tolleranza molto basso e il loro corpo elimina energicamente tutti i veleni prima che essi danneggino i tessuti.
L’igienista non può cavarsela come i suoi compagni che vivono come tutti. Quando si comporta in maniera anti biologica, il suo corpo glielo ricorda subito. È un corpo sano che suona prontamente l’allarme.
Viceversa, quando i sensi sono smussati dall’enervazione e dalla tossiemia, essi non reagiscono prontamente e lasciano pensare che sono in migliore salute e che se la cavino meglio di un igienista. Ciò getta talvolta un dubbio nella mente dell’igiefilo che non comprende e si domanda perché egli si sente così male mentre fa tanti sforzi sulla buona strada.
I TESSUTI CICATRIZIALI E FIBROSI
Quando la tossiemia cronica irrita costantemente i tessuti, si instaura uno stato di infiammazione cronica.
Vi è sicuramente successo talvolta di tagliarvi un dito e di vedere come l’infiammazione ha contribuito alla cicatrizzazione. La ferita si ricopre di un nuovo tipo di tessuto chiamato tessuto cicatriziale. Dopo la cicatrizzazione, questo tessuto è bianco, sprovvisto di vasi, di peli e di ghiandole sebacee. È un tessuto non funzionale che serve soltanto a riunire la pelle funzionale, come un punto di cucitura a zigzag o un’imbastitura che tiene un vestito strappato. Questa imbastitura va bene? Va bene, ma non così bene come il materiale originale – non ha la stessa qualità. Il tessuto cicatriziale è sempre di qualità inferiore a quella del tessuto funzionale.
L’infiammazione cronica è causata dalla tossiemia cronica e provoca la distruzione delle cellule funzionali normali di un organo, per sostituirle con tessuti fibrosi. Disgraziatamente, nessun dolore accompagna l’infiammazione cronica, poiché la maggior parte degli organi interni sono sprovvisti di nervi sensitivi.
Ne segue che l’infiammazione cronica, a differenza dell’infiammazione acuta, può esistere senza che se ne sia coscienti. È una grande sciagura poiché una distruzione patologica considerevole può realizzarsi mentre voi pensate di essere in buona salute!
IL DETERIORAMENTO DEGLI ORGANI
L’infiammazione degli organi può esistere in parecchie parti del corpo, allo stesso tempo. La sua sede non è scoperta che quando un certo numero di cellule di un organo sono distrutte provocando l’alterazione funzionale, accompagnata da segni obiettivi di malattia.
A tale stadio, un deterioramento patologico considerevole degli organi e dei tessuti si è impercettibilmente prodotto. Allora i cambiamenti strutturali che si allontanano dalla normalità sopraggiungono in tutte le parti del corpo.
I SEGNI PREMONITORI
Come sapere dove si è? La natura ci avverte con numerosi segni di allarme.
- la stanchezza,
- l’irritazione,
- e tante altre piccole miserie che noi soffochiamo col caffè, il tè, le pillole e gli stimolanti.
È così che il male continua in modo quasi insospettato.
Abitualmente, le cellule del corpo si usurano e muoiono molto lentamente e sono rimpiazzate da strutture cellulari normali.
Ma quando l’infiammazione cronica, che proviene dalla tossiemia cronica, non è curata, le cellule si usurano più velocemente e l’infiammazione cronica provoca un processo conosciuto sotto il nome di fibrosi. È un tessuto simile al tessuto cicatriziale. I tessuti fibrosi si moltiplicano così al posto dei tessuti normali funzionali.
“Quando un irritante di debole intensità, secondo il fisiologo Boyd, agisce sui tessuti, ne risulta un’infiammazione cronica, contrariamente al processo rapido e acuto che caratterizza l’infiammazione acuta.”
La reazione dei tessuti è del tutto differente da quella dell’infiammazione acuta. La si qualifica spesso prolifera, ma le cellule che si ammassano in risposta all’irritazione provengono o dalla corrente sanguigna (linfociti, ecc.) o sono derivate da quelle cellule tissulari che si chiamano ora istiociti, ora mononucleati e ora macrofagi. Le sole cellule che proliferano sono i fibroblasti…
In un organo come il fegato o i reni, un irritante violento produrrà un’infiammazione acuta che distruggerà le cellule parenchimatose altamente specializzate, come i tessuti connettivi più modesti. Ma un irritante debole ucciderà le cellule speciali e non farà che stimolare i tessuti fibrosi per proliferare (fibrosi), esattamente come il freddo che uccide un cavallo da corsa non farà che stimolare un cavallo da tiro.
John Mc Crae, poeta e patologo, autore di Nei campi della Fiandra, compara le cellule parenchimatose all’individuo professionista in una comunità. Egli è specialmente allenato, non è soggetto ad essere fisicamente forte, né portato alla riproduzione. La cellula di sostegno rappresenta suo fratello della classe lavoratrice, fisicamente forte, ma che non è danneggiato seriamente e che è pronto a riprodursi.
UN ESEMPIO: L’ARTERIOSCLEROSI
Le tossine che circolano nel sangue sono irritanti di debole intensità che stimolano la fibrosi. È così che si sviluppa l’arteriosclerosi, che colpisce a poco a poco tutte le arterie del corpo, senza che l’individuo se ne renda conto.
A causa dell’irritazione cronica di debole intensità che stimola l’attività fibroblastica, numerose cellule normali delle pareti arteriose sono rimpiazzate con un tessuto duro e fibroso. Altri tessuti sono distrutti nel corpo alla medesima maniera. Infatti, questi tessuti fibrosi possono svilupparsi nel cuore, nel fegato, nei reni, nella milza e in qualsiasi altro posto nel corpo in cui la tossiemia causa un’infiammazione cronica. Si perdono così delle cellule funzionali normali, che sono sostituite da tessuti cicatriziali. Questo sviluppo di tessuti cicatriziali si svolge perché si è lasciato correre per anni e anni uno stato di tossiemia cronica.
Molte persone ignorano che esiste uno stile di vita per prevenire lo sviluppo della tossiemia.. E quelli che lo sanno attraverso la lettura dei libri igienisti non hanno scuse nel permettere la distruzione disastrosa dei loro tessuti. Il male è così lento e così impercettibile, che si immagina di potersela cavare malgrado uno stile di vita malsano. Ahimè! Non è affatto così. Tutto si paga un giorno o l’altro. Ciascuna volta che si violano le leggi dell’igienismo in qualsiasi campo delle necessità della vita, l’organismo ne soffre e le cellule sono danneggiate.
Si possono citare esempi diversi dall’arteriosclerosi, come la cirrosi, la tubercolosi, i tumori, il cancro, i polipi, ecc.
L’ENERVAZIONE
L’enervazione precede sempre la tossiemia. Non si può avere tossiemia finché i vostri organi funzionano normalmente. Infatti, finché gli organi funzionano a un livello fisiologico elevato, finché il sistema gastrointestinale, cardiovascolare, respiratorio, finché il fegato i reni, il sistema nervoso e gli altri organi funzionano a un livello elevato, possono eliminare tutti gli scarti che le cellule producono ogni giorno nelle loro attività. Ma quando si comincia a vivere in modo tale, che si perde più energia nervosa di quanta se ne recuperi durante i periodi di riposo e di sonno, si produrrà uno stato di enervazione.
La natura si restaura unicamente col riposo e col sonno. La vita moderna è così trascinante, vi sono così tante cose da vedere e da fare che si dimentica di riposarsi e di dormire abbastanza, privando così il corpo dei processi restauratori della natura.
E si commette un errore ancora più grave quando si ha qualche cosa da fare e si ricorre ad uno stimolante per reggere alla stanchezza. Quando sono impiegati gli stimolanti al posto del riposo, il recupero dell’energia nervosa non potrà rimediare al consumo. Ne seguirà un rallentamento della funzione organica. Allora gli organi e i sistemi organici mancheranno ai loro compiti quotidiani e i rifiuti endogeni si accumuleranno troppo e si diventerà tossiemici.
Il recupero di questo esaurimento temporaneo o parziale richiederà uno o due giorni di riposo supplementare e di sonno. Ma se si persiste negli eccessi che sprecano l’energia nervosa, - le ore tarde, l’eccesso alimentare, di sesso, gli alimenti inadatti, il sovraffaticamento nel lavoro senza riposo supplementare e senza rispetto dei bisogni del corpo, allora seguirà l’enervazione, che lo vogliate o no. Ciò condurrà ad una minore capacità di funzionamento di ciascun organo del corpo.
Per mantenere una buona salute, il corpo reclama la luce naturale, l’aria, il calore, l’esercizio, il riposo e il sonno, l’equilibrio emotivo e la dieta appropriata. Ma questi fattori devono essere provvisti tanto in qualità che in quantità appropriate, cioè in combinazioni e in proporzioni convenienti, le une in rapporto alle altre. Devono essere forniti secondo la capacità dell’organismo di utilizzarle: Troppo o poco dell’uno o dell’altro di questi diversi elementi fisiologici produrrà l’enervazione.” – Dottoressa Vetrano.
L’ho detto altrove, e lo ripeto volentieri: mentre il medico dosa i veleni secondo ciascuna malattia, l’igienista dosa l’alimentazione secondo i bisogni, dosa il riposo, dosa l’esercizio secondo la forza, dosa il sonno secondo lo stato, dosa i bagni di sole secondo la capacità che l’organismo ha di trarne beneficio.
Mentre il medico combatte i sintomi, l’igienista procura i fattori indispensabili alla vita sana.
La pianta che si annaffierà troppo morirà come quella che non si annaffierà affatto, quantunque quest’ultima resisterà più a lungo.
Bisogna dosare l’acqua secondo i bisogni: più le foglie sono larghe e più l’acqua evaporerà rapidamente, dunque annaffiare di più. È tutta un’arte e ancora più difficile con gli esseri umani.
Quando un organo allenta i suoi sforzi funzionali per enervazione, gli altri organi che dipendono da esso, soffrono in conseguenza, e in fin dei conti è il corpo tutto intero che ne risente.
Che l’energia nervosa sia spesa per un uso eccessivo degli organi sensoriali, quali gli occhi, le orecchie, il naso, il tatto, ecc. o in attività motorie eccessive, il risultato è lo stesso: enervazione.
Infatti, l’enervazione si sviluppa per qualsiasi consumo vitale eccessivo. È una grande sfortuna che non si possa acquistare l’energia nervosa. Alcuni ne sono così sprovvisti che occorrono loro degli anni per ritrovare, fosse pure una parte di questo elemento indispensabile della vita.
COME RICARICARE L’ENERGIA? E QUANTO TEMPO OCCORRE?
Non si può ricaricare attivamente l’energia nervosa perduta. Il solo mezzo per cavarsela dagli abissi dell’enervazione, è la passività.
Infatti, la vitalità è restaurata dal riposo. non è una cosa che avviene al di fuori della nostra coscienza. Solo la natura può costruire la vostra vitalità, e non può farlo che quando il corpo è inattivo o addormentato.
Con grande dispiacere dei pazienti, occorre tempo e pazienza. Talvolta occorre più di un anno di riposo e di sonno supplementari, prima che un invalido possa ricaricare le sue energie nervose.
Apparirà dunque evidente che dobbiamo evitare l’enervazione, se vogliamo una vita lunga e vigorosa, poiché l’enervazione ritarda l’eliminazione e le secrezioni. Tutte le funzioni organiche, quali la digestione, la circolazione e l’eliminazione cellulare, sono alterate, il che trascina la tossiemia.
È dunque necessario apprendere come evitare l’enervazione per evitare la tossiemia. Quando l’avremo appreso, perché permettere l’accumulazione dei rifiuti metabolici nei tessuti, come se noi accettassimo di vivere in una casa sporca?
LA TOSSIEMIA
è ben noto che quando l’alcol, che è un sottoprodotto dell’attività batterica, diventa sufficientemente concentrato, uccide i batteri che l’hanno prodotto.
Ora, l’alcol è un prodotto d’escrezione dei batteri, come i loro rifiuti, e li uccide quando la sua concentrazione diventa eccessiva. Qualsiasi vita cellulare muore quando i suoi rifiuti sono eccessivi. Allo stesso modo, le cellule viventi rigettano i materiali usati e i prodotti del metabolismo, per sbarazzarsene. Frenare la loro eliminazione, porta a frenare l’attività cellulare. E quando i rifiuti si accumulano al di là del potere che ha l’organismo di sbarazzarsene, le cellule del corpo muoiono. Ciò fa parte del processo di invecchiamento.
Gli igienisti possono prolungare la loro vita vivendo secondo le leggi biologiche, e al tempo stesso evitano di avere dei corpi deboli, paralizzati e miserabili.
Una vita igienica che non produce tossiemia è una vita vigorosa e piena di energia, per fronteggiare il lavoro quotidiano. La tossiemia sottrae la forza e il vigore e impedisce la felicità. Essa vi appesantisce talmente che nulla più nella vita vi darà più piacere.
SPRIZZANTI DI GIOIA E DI SALUTE
È un piacere immenso osservare gli individui dopo il loro digiuno, quando sono liberati dal loro fardello tossico e sono felici nel loro intimo. Sprizzano di gioia senza interruzione.
Dopo un digiuno ci si sente una certa leggerezza, un vigore e una vitalità che dovrebbero essere permanenti. La tossiemia vi priva di questa effervescenza. Quelli che sono più intossicati, sono i più deboli durante il digiuno. Ma mano che il digiuno va avanti essi diventano sempre più forti, poiché le tossine sono eliminate.
Questa effervescenza, che appartiene al corpo purificato, può essere ottenuta con alcuni piccoli cambiamenti nel nostro stile di vita, per conformarsi alla fisiologia.
Non c’è bisogno di permettere ai vostri tessuti di affogare nelle loro escrezioni. È in vostro potere di vivere igienicamente o malati. La depressione scomparirà per fare posto alla felicità e al benessere, esattamente come le acque defluiscono quando le chiuse sono aperte. Ciascun giorno porterà in voi un esperienza nuova e grandiosa. La vita sarà allora meravigliosa e le sue piccole difficoltà che vi frustravano appariranno come dei segnali chilometrici verso il vostro scopo elevato.
Potete acquistare tutto ciò per mezzo di un poco di disciplina, per vivere secondo le leggi dell’igienismo. Dr. V. Vetrano.
LA STIMOLAZIONE
Ciò che distingue l’igienismo dalle altre scuole naturopatiche o mediche, è soprattutto la nozione centrale dell’energia nervosa alla base di tutti i ragionamenti che toccano la salute.
La medicina utilizza gli stimolanti e i ricostituenti chimici, mentre i naturopati ricorrono agli stimolanti e ai tonici cosiddetti naturali. Ma tutte e due partono dalla medesima idea, dal medesimo principio sbagliato, che si può fortificare un organismo stimolandolo. Essi ignorano che la stimolazione è, in verità, una perdita d’energia. In seguito, senza energia, niente si può fare nell’organismo.
LA STORIA DI CIRILLO SULLA SUA MOTO
C’era una volta una bella moto, nera e brillante che si soprannominava Giaguaro, poiché essa scattava come un giaguaro. Apparteneva a Cirillo, che l’aveva acquistata per sbalordire i suoi giovani amici ed amiche. Tutti i sabati e domeniche, egli partiva per fare un giro, raggiante di felicità sulla sua moto.
Un giorno lavò il suo Giaguaro e se ne andò, pieno d’orgoglio, sulla sua moto che ronzava e il cui motore potente scoppiettava con furore. Egli correva di qua e di là, saltava le dune e i monticelli, faceva salti e soprassalti.
Poi improvvisamente il Giaguaro cominciò a tossire, cessò di ruggire e infine si fermò. La benzina mancava e il superbo Giaguaro dava l’impressione di un povero gatto, anziché di una tigre potente. Esso era sempre altrettanto bello, ma inerte come un ammasso di ferraglie. Addio potenza, addio forza, addio energia per il giovanotto prodigo.
Era la benzina che dava tanta potenza – trentasei cavalli vapore - al Giaguaro. Cionondimeno, l’ago della riserva aveva avvertito il giovane prodigo, che il livello si abbassava, man mano che proseguiva la sua gita. Ma egli era talmente inebriato dalla velocità, inebriato dal piacere, che non prestò attenzione a quell’ago della riserva di benzina.
È così che il ruggito potente del Giaguaro finì a scapito del giovanotto, deluso di non poter più sprecare la sua benzina.
Quale lezione si può trarre da questa storia?
Gli organismi somigliano un poco a quella moto, nel senso che hanno bisogno di energia per correre, lavorare, agitarsi, digerire, camminare, leggere, esercitarsi, ecc. Ma le riserve possono anche esaurirsi.
L’energia e le funzioni dell’essere umano dipendono dall’energia nervosa. Ora, esattamente come la benzina, quest’energia nervosa è limitata.
L’energia nervosa che permette alle persone di ruggire nella vita, può essere sprecata, al punto di cessare i ruggiti. Fortunatamente, noi abbiamo un segnale che ci può avvisare che questa energia è bassa. Esattamente come noi dobbiamo apprendere la gestione di una moto o di un’automobile, dobbiamo apprendere il funzionamento del nostro corpo.
Il nostro corpo è una macchina molto complicata che possiede anch’essa i suoi aghi e i suoi lampeggianti che avvisano l’individuo quando il livello di energia è basso. Bisogna sorvegliarli continuamente. Quando si impara a curare il proprio corpo, bisogna imparare anche come interpretare e leggere il quadrante che segna il livello di energia vitale disponibile, per non consumarne più di quanta se ne abbia e per conservare lo stock esistente.
LA STANCHEZZA, È IL NOSTRO INDICATORE DI LIVELLO DELLA BENZINA
È una sventura che si rompa il termometro, o si guasti l’indicatore di livello dell’energia vitale con gli stimolanti.
Infatti, il caffè, il tè, il vino, anche in piccola quantità, le bevande di cola e gli altri eccitanti moderni ci impediscono di conoscere il livello della dispersione di energia. È soltanto quando siamo completamente scarichi, che siamo completamente spossati, che ci rendiamo conto finalmente conto che i nostri pneumatici sono scoppiati e che le nostre riserve sono terminate.
Se noi evitiamo tutti questi stimolanti, la natura ci avviserà quando essa è stanca. La stanchezza è il nostro indicatore di livello della benzina.
Il sintomo della stanchezza rappresenta la maniera con cui il corpo ci avverte che ha bisogno di riposo, per ricaricare l’energia nervosa. Questa è la forza che sostiene tutte le sue azioni.
La stanchezza non è un segnale che bisogna prendere un’altra tazza di caffè, che bisogna mangiare di più o prendere del miele, cose zuccherate o qualsiasi stimolante favorito. La stanchezza ci comanda il riposo. È il riposo che ricarica le batterie e ci permette di riprendere le nostre attività nella vita.
L’enervazione estrema non si incontra più solo negli adulti, ma anche nei giovani. Infatti con gli stimolanti moderni che scalzano le energie del corpo, essi vengono sempre più numerosi alla ricerca dei fattori d’igiene. La gioventù ha bisogno d’urgenza del messaggio igienista.
Per avere molta energia, tutti, giovani e vecchi, devono scoprire come conservarla e come prevenire l’enervazione, apprendendo quali ne sono le cause.
L’ENERVAZIONE E LE SUE CAUSE
In generale, l’enervazione significa esaurimento dell’energia nervosa. Essa è causata da parecchi fattori:
- le sostanze malsane
- gli eccessi
- le carenze
- gli stati emotivi e le abitudini emotive
- i veleni abituali.
LA MODERAZIONE IN TUTTO?
Vi si dirà:
- io bevo vino senza abuso, caffè senza eccesso, metto poco sale e pepe sugli alimenti, mangio poca carne, pochi salumi, non abuso di camembert. Sono moderato in tutto e non abuso di niente per mantenermi in forma. Queste parole che sembrano imbevute di saggezza racchiudono nondimeno un inganno e una menzogna. Si inganna se stessi o si ingannano gli altri.
Infatti l’abuso e la moderazione non concernono che le sostanze sane della vita. Non si dovrebbero usare questi qualificativi per parlare dell’oppio, del tabacco, del caffè, del vino, degli alimenti malsani, dei medicinali. Altrimenti si sottintende che l’uso moderato di queste sostanze è naturale, sano e necessario alla vita. Ora, queste sostanze non sono necessarie alla vita, ma piuttosto una fonte di pericolo. La minima quantità di queste sostanze tossiche è un abuso.
L’eccesso significa che si supera il normale, il necessario, l’abituale, il conveniente o lo specifico. Ora, il tabacco, il vino, il caffè, gli stimolanti e i medicinali non sono necessari, né specifici. La minima quantità di una sostanza tossica è nociva. Come si può dire che si beve vino senza eccesso se la minima quantità è tossica per l’organismo?
Sì, si può abusare delle cose sane della vita, ma non dei veleni. I veleni non giocano alcun ruolo fisiologico nella nutrizione. Non saranno mai una necessità vitale per l’organismo. È dunque impossibile abusare di una sostanza di cui non si ha bisogno. Non ci può essere moderazione per una sostanza malsana.. esse sono cattive in modo intrinseco, e la minima quantità è tossica.
La moderazione non concerne che le cose sane, morali e positive della vita. Non si può essere moderati nella menzogna, nel furto, nell’odio, nella gelosia.
Shelton domandava:
“Quante persone si possono uccidere ogni giorno, al minimo, e senza superare questo numero, per diventare un assassino moderato?
Ecco ciò che mette le cose al loro posto. Se si uccide, fosse pure una sola persona, si commette un crimine. Uccidere una sola cellula è dannoso come uccidere un grande numero di cellule. Non si può essere moderati nell’alcol, nell’oppio, nelle droghe, nel tabacco o in qualsiasi altra abitudine malsana.
Quando si parla di eccesso o di moderazione, bisogna escludere le sostanze nocive. Infatti, non esiste un bisogno fisiologico o psicologico per le sostanze malsane. Il corpo e la mente non ne hanno mai bisogno. La più piccola quantità è nociva poiché essa uccide le cellule e produce l’enervazione.
GLI ECCESSI E IL SOVRAFFATICAMENTO
Graham un giorno disse:
Una vita intensa non è compatibile con una vita lunga.
Ciò significa che non si può sprecare la propria energia quando si è giovani, senza ritrovarsi un giorno totalmente spossati.
Infatti, l’energia nervosa non è inesauribile. Quando non se ne ha più, la macchina del nostro corpo si ferma, gli organi rallentano il loro lavoro e funzionano a un regime fisiologico più basso, secondo le forze disponibili. È un poco come un lume da notte. La diminuzione delle energie rallenta le funzioni che si mettono al minimo. E quando le funzioni sono al minimo, i rifiuti metabolici si accumulano, gli arretrati si accumulano e la tossiemia si accumula.
Se sprecate la vostra energia nella vostra giovinezza con un’attività costante, con le ore piccole, con le sostanze malsane, sarete talmente intossicati, che non vi basteranno pochi giorni di riposo per ristabilirvi. Occorrono spesso mesi per recuperare e disintossicarsi.
Come si può spendere troppa energia nervosa? Prendendo sostanze malsane, ma anche abusando di cose sane.
Mangiare è un bisogno fisiologico della vita di cui si può abusare agevolmente. Si può anche abusare del lavoro, del sole, delle sensazioni, ecc. Si abusa spesso dei bagni di mare come dei bagni nella vasca o nella doccia. Chi si nutre sanamente non ha bisogno di fare la doccia tutti i giorni. Si subiscono a volte degli stati emotivi negativi molto enervanti che sviluppano la tossiemia.
Bisogna imparare a fornire al nostro corpo le quantità giuste e senza eccessi di cui ha bisogno normalmente, secondo le capacità individuali di ciascuno. Sì, ciò può dimostrarsi molto difficile per alcuni, allora essi avranno bisogno di una guida professionale, per pilotarli, una guida che abbia esperienza per smascherare le abitudini cattive.
Infine l’abuso degli alimenti concentrati è uno dei peggiori possibili. Esso spreca un’energia enorme per alimenti che non sono, in generale, specifici all’essere umano.
“Non è unicamente l’energia spesa per masticare e digerire gli alimenti, ma tutto l’organismo deve cooperare per la digestione, l’assorbimento e l’assimilazione degli alimenti.
Il tubo digerente è un organo muscolare che deve contrarsi e rilassarsi per trasportare gli alimenti in quello che si chiama il peristaltismo intestinale. Deve inoltre impastarli e mescolarli con i succhi digestivi, gastrici, intestinali e pancreatici. Così, lo stomaco, il pancreas, gli intestini e il fegato devono accrescere il loro lavoro per secernere abbastanza enzimi digestivi. Tutto il sistema digerente, più gli organi associati, sono tassati dalla sovralimentazione.
Come conseguenza di questa sovralimentazione, il sistema è imbottigliato con le troppe materie prime alimentari. Mangiare un pasto giusto dopo l’altro, con degli spuntini frequenti tra i pasti, impedisce una buona digestione. Gli alimenti fermentano e si putrefanno nel canale alimentare e avvelenano il corpo. Tutto il corpo deve lavorare giorno e notte per tentare di assimilare gli alimenti consumati, e si finisce per spossarsi. Come conseguenza della decomposizione degli alimenti, i veleni esogeni sono assorbiti e danno ancora più lavoro agli organi di eliminazione” – Dottoressa V. Vetrano.
Come l’ho detto altrove, considero la perdita dei succhi digestivi ben più grave dell’avvelenamento causato dalla decomposizione degli alimenti non digeriti. Questi succhi digestivi sono costati molto cari all’organismo, non si presume che essi siano perduti ma riassorbiti. Nella maggior parte delle persone gli alimenti non sono digeriti che al 20% e il resto va nelle feci l’indomani, feci che non sono ben formate, ma abbondanti e maleodoranti, che comprendono inoltre i succhi digestivi perduti. La stanchezza provocata da questa dispersione diventa spettacolare nei casi di dissenteria.
Una cura di digiuno sorvegliata permette il ristabilimento della maggior parte delle malattie croniche, altrimenti due cure ad alcuni mesi d’intervallo. Una dieta igienista rigorosa deve essere seguita tra le due cure.
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CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
C’era anche il capo Satana, rappresentato da Goethe nel Faust. Questo diavolo prometteva la forza, la salute, il vigore, la giovinezza, con un mezzo fraudolento, quello della stimolazione. Ora, nessuno si rendeva conto che la stimolazione esaurisse le energie, invece di aumentarle. Nessuno si rendeva conto che il colpo di frusta, invece di aggiungere apparentemente delle forze, finiva per prosciugarle. I cittadini del Gulag così si davano a tutti gli stimolanti per vivere paradisi artificiali: caffè, tabacco, alcol, cioccolato, ormoni, droghe, anfetamine, anabolizzanti, ecc. – PROLOGO (L’Uomo, la Scimmia e il Paradiso).
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Legge del dottor Trall sulle relazioni vitali - Legge n.° 13: Tutte le volte che un’azione si compie nell’organismo vivente come risultato di influenze esterne, l’azione deve essere attribuita all’organismo vivente che ha un potere d’azione e non alla cosa inanimata la cui caratteristica principale è l’inerzia. (Non si dirà dunque che i prodotti chimici agiscono sull’organismo, ma che essi subiscono la sua azione (Le Leggi della Natura Vivente, 71).
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È impossibile pubblicare, in un periodico di pediatria, articoli sulle lesioni dovute alla vaccinazione. Le redazioni non li accettano! - Dottor G. BUCHWALD.
CAPITOLO 22
EVOLUZIONE DELLA MALATTIA
La vaccinazione è la più grande truffa di tutti i tempi. – Prof. TISSOT.
LE ABITUDINI ANTIFISIOLOGICHE
(in ordine d’importanza)
a) non rispetto del primato della fame acuta, ciò che comporta la bulimia, visto che lo stomaco è ancora disteso. Per compensazione del piacere perduto, si è portati ad abbandonarsi al peccato della sazietà patologica.
b) Gli alimenti non specifici alla razza umana (carni, pesci, pane, cereali, latticini, zucchero raffinato, pimento, ecc.). Gli alimenti specifici alla razza umana sono i frutti, gli ortaggi e le radici.
c) I vari veleni: caffè, vino, cioccolato, medicine, prodotti chimici di qualsiasi specie, conservanti, fattori di sapidità detti esaltatori del gusto (glutammato di sodio), coloranti, tè, alcol, tisane, pepe, condimenti, spezie, aromi, condimenti forti, sale, ecc.
d) Il sovraffaticamento fisico o mentale.
e) Le tensioni nervose provocate dalle emozioni negative o l’eccesso di emozioni positive.
Esempi: la paura, l’ansietà, il rancore, il segreto, l’odio, la collera, la gelosia, la sovreccitazione mentale per gioia eccessiva, l’ipnosi collettiva davanti ad un predicatore dominatore, un oratore politico potente e dotato di un potere ipnotico sicuro, ecc.
f) La fretta e la precipitazione
g) Le carenze affettive e la solitudine
h) La cottura all’olio o al burro e le fritture provocano l’aumento allarmante dei globuli bianchi nel sangue durante la digestione (leucocitosi), il che non si produce con gli alimenti crudi. La cottura a bassa temperatura, senza grassi è accettabile.
i) Le cattive mescolanze. Esempio: farinacei/acido.
j) La ricerca di un equilibrio emotivo illusorio in uno stato di calore permanente, in cui le attività sessuali sono deviate dal loro scopo costituzionale che è la propagazione della specie, e che deriva direttamente dal consumo degli alimenti azotati, troppo concentrati in proteine.
k) L’eccesso di sole, di vento, di bagni, di freddo, di calore, di sensazioni, le veglie. Bisogna rispettare il ritmo della natura: la notte è fatta per dormire, il giorno per essere attivi.
l) La pigrizia, la noia, la mancanza di sole, d’aria pura, ecc.
2 – L’ENERVAZIONE
Le abitudini anti fisiologiche che ho appena numerato esauriscono l’energia nervosa dell’organismo con dei consumi straordinari. Ora, questa energia nervosa è necessaria per il funzionamento di tutti gli organi, dei sensi, delle cellule, dei muscoli, e per la fabbricazione dei succhi preziosi della digestione, per la funzione sessuale, e infine per l’eliminazione al livello cellulare dei rifiuti metabolici, poi la loro espulsione attraverso gli emuntori (fegato, reni, polmoni, intestini).
3 – PERDITA DELLE SECREZIONI DIGESTIVE E RIPRODUTTIVE
Il bolo alimentare non digerito, totalmente o in parte, passa l’indomani nelle feci, che diventano abbondanti, maleodoranti e poco formate, invece di essere inodori, poco abbondanti e ben formate. Il bolo alimentare che passa nelle feci trascina con sé i succhi digestivi che non si presume debbano essere perduti ma riassorbiti. Questa perdita secca obbliga l’organismo al raddoppio di sforzi per compensarla, ciò che finisce per esaurirlo.
4 – DIMINUZIONE DELL’ELIMINAZIONE CELLULARE
L’eliminazione necessita dell’energia nervosa. Ma quando l’energia nervosa è esaurita dai consumi eccessivi, l’eliminazione si allenta, i rifiuti si accumulano nel sangue e nei tessuti: è la tossiemia.
5 – LA TOSSIEMIA ENDOGENA ED ESOGENA
Si tratta della ritenzione delle tossine cellulari normalmente prodotte dal metabolismo, aggiunte alle tossine di origine esterna, come i prodotti chimici, i medicinali, il caffè, i veleni, i prodotti della fermentazione e della putrefazione degli alimenti non digeriti.
6 - CRISI DI ELIMINAZIONE, ACUTA O CRONICA
Quando il corpo è troppo incrostato dalla tossiemia, ha una crisi di eliminazione acuta o cronica (febbre, raffreddore, asma, artrosi, malattie della pelle, ecc.)
7 – DISTRUZIONE PROGRESSIVA DEGLI ORGANI E DEI TESSUTI
Noi abbiamo visto precedentemente che i tessuti del corpo diventano di genere fibroso quando la tossiemia lo invade. Col tempo, se non si agisce per invertire questo stato morboso, si entra nello stadio irreversibile o incurabile.
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CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
Io sono prostrato dall’indifferenza dei pazzi, dalla loro accettazione passiva di qualsiasi aberrazione (medica) fin dall’istante che ciò li tranquillizza – Dottor Jacques KALMAR.
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L’organismo deve restare vergine da qualsiasi inquinamento finché è possibile e per quanto è possibile e la sua vitalità deve essere mantenuta (dai fattori della salute). Attualmente creiamo noi stessi le nostre malattie e andiamo verso la cancerizzazione generalizzata, le debolezze mentali, le encefaliti, con l’uso dei medicinali, dei vaccini e di altri abusi chemioterapici. – Prof. Léon GREGORAKIS, dottore di Scienze e professore alla facoltà di medicina di Atene.
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La guerra comincia nei mattatoi. – Émil ZOLA L’assonunoir.
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La medicina è fornitrice di tare. Essa recluta i suoi clienti. Crea uomini che avranno bisogno di ricorrere a lei. - Jean ROSTAND.
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La peste, il colera e la lebbra che imperversavano in Europa nel Medio Evo sono completamente scomparse senza vaccinazioni. I vaccinatori non avrebbero mancato di attribuire questa vittoria alla vaccinazione se essa fosse esistita. – Dr. G. BUCHWALD.
CAPITOLO 23
IL RITORNO ALLA SALUTE
La professione medica arriva sempre più a rappresentare non la scienza, ma ciò che vi è di più disperatamente, di amaramente contrario alla scienza – BERNARD SHAW.
L’evoluzione della malattia che si è studiata nel capitolo precedente non è a senso unico, irreversibile e fatale, come insegna la medicina. Un inizio di cancro non è obbligato a terminare in cancro finale. Una malattia benigna non è fatalmente obbligata a evolvere verso fasi maligne e gravi. Si può arrestare questa evoluzione patologica, e perfino farle tornare indietro completamente.
Tuttavia, il ritorno progressivo alla salute non è possibile che per i casi che non hanno raggiunto l’ultimo stadio della distruzione tissulare.
Sarà sufficiente procedere all’inversione progressiva dell’evoluzione patologica attraverso le tappe seguenti:
1 - SOPPRESSONE DI TUTTE LE ABITUDINI ANTIFISIOLOGICHE E MALSANE, menzionate già e per ordine d’importanza
2 - RECUPERO DELL’ENERGIA COL RIPOSO FISIOLOGICO TOTALE (Digiuno, riposo a letto)
Bisogna lasciare al corpo il tempo di recuperare le sue energie perdute, ricaricare le sue batterie, eliminare il suo fardello di tossine accumulate, e questo può durare giorni, mesi o anni, per i casi più gravi.
3 - IL RISTABILIMENTO PROGRESSIVO
Durante questo periodo bisogna fornire all’organismo tutti i fattori d’igiene necessari alla vita e allontanare tutti quelli che non le sono necessari. Dosare secondo le capacità d’utilizzazione diminuite del soggetto e secondo il suo potere di utilizzazione, giorno per giorno.
Per esempio, bisogna dosare la quantità di cibo secondo il potere digestivo diminuito, dosare l’esercizio secondo le forze indebolite, dosare i bagni di sole, dosare l’attività quotidiana, dosare il riposo che sarà più lungo, e così di seguito.
4 - GLI STADI IRREVERSIBILI
La maggioranza di questi casi irreversibili (vero cancro, vera tubercolosi, diabete insulinodipendente, ecc.) possono, nella migliore delle ipotesi, essere stabilizzati, seguendo il medesimo processo, sotto la sorveglianza stretta di un igienista esperto. Essi non devono attendersi una guarigione totale, ma possono nondimeno aspirare a condurre una vita attiva e vivere abbastanza a lungo, se arrivano a correggere il loro stile di vita e la loro alimentazione.
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CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
LA NOZIONE DI RIMEDIO. – Non ci si rende conto delle possibilità dell’organismo quando gli handicap e gli ostacoli sono soppressi – handicap conservati dalle vecchie credenze e dagli istinti del branco. (In altri termini la soppressione della causa basta generalmente per ristabilire il paziente. Non occorre cercare un rimedio. L’unico rimedio è la soppressione della causa. – A.M.). Infatti l’igienismo è basato su questa verità. In questo esso differisce da tutti i sistemi di medicine naturali e dolci. Qualsiasi dichiarazione o promessa di guarire, qualunque sia la terapeutica, medica o naturale, è falsa. Ma ciò non può essere afferrato da tutte le menti, che se il tempo permette all’idea di essere assimilata. Le convenzioni e le superstizioni sono solidamente ancorate e non si vuole ascoltare un’altra campana. Parecchi apprendono lentamente, altri mai, Infine una terza categoria è mentalmente addormentata di fronte alla verità. – Dr. John TILDEN.
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La medicina è formata dall’accumulo di assurdità e di barbarie per quasi tremila anni. – Dr. H. M. SHELTON.
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LA NATURA DELLE TOSSINE – Le tossine sono dei sottoprodotti necessari e costanti quanto la vita stessa. Quando l’organismo è normale esse sono eliminate altrettanto prontamente quanto sono generate. Dall’inizio della loro produzione fino alla fine della loro eliminazione sono trasportate nel sangue. Da ciò si vede che in nessun momento l’organismo ne è sprovvisto. In quantità normali, esse sono leggermente stimolanti, ma quando l’organismo è enervato, l’eliminazione è ritardata. Allora, la quantità trattenuta diventa stimolante – tossica, che va da un leggero eccesso ad una quantità tale, che prostra la vita. – Dr J. H. TILDEN.
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Legge di Graham sullo scopo costituzionale (applicato alla nutrizione e alla sessualità). LEGGE N.° 8. L’essere umano non può fare del godimento di alcuno dei suoi sensi una fonte di piacere al di là della realizzazione dello scopo costituzionale in vista del quale essi sono stati creati senza compromettere gli interessi della sua natura. (Le Leggi della Natura Vivente).
CAPITOLO 24
I RIMEDI NATURALI DURANTE IL DIGIUNO
o
Come Aiutare La Natura
Nessun caso di cancro, pazzia o polio è stato riscontrato tra le grandi scimmie. – HENRY BAILEY STEVENS.
I PRODOTTI NATURALI
Ciascuno di noi è stato ingannato almeno una volta nella vita dal termine naturale, incontrato nella pubblicità. I pubblicitari sanno che il grande pubblico è portato verso ciò che è naturale, poiché è consapevole che con la civiltà si è allontanato dalla natura e che ciò si produce a suo danno. È per questo che si sogna ogni giorno il ritorno alla natura, ci si vuole fondere con lei, vivere tra gli alberi, ma siccome ciò si dimostra difficilmente realizzabile, allora ci si appassiona a tutti i prodotti che essa ci dà, senza alcuna discriminazione.
Ora, è questo l’errore corrente. Bisogna fare distinzione tra i prodotti della natura, poiché non sono tutti destinati all’uomo. Infatti, l’uomo non è il solo animale sulla terra e certe sostanze sono utili ad animali diversi da lui.
è così che certi vermi si nutrono e si sviluppano mangiando delle foglie di tè, mentre l’uomo non potrebbe consumarne senza che esse lo avvelenino. Il tè e il tabacco sono veleni per l’uomo come la belladonna e l’hashish. Quando dico che tale prodotto è un veleno, lo dico in rapporto all’uomo soltanto.
Ora, tutte queste sostanze sono naturali – il tabacco, il tè, il caffè, il sale, la belladonna, l’hashish. Anche l’oppio è naturale. Ma esse non possono essere trasformate in tessuti viventi, cioè non possono essere metabolizzate ed è per questo che sono qualificate veleni, per definizione.
Tutto ciò che non può essere metabolizzato dall’uomo è un veleno per lui. Esempio: il sale. Non è digerito e viene eliminato nello stesso stato di cloruro di sodio.
Io avevo 16 anni quando in una farmacia vidi un bel manifesto che diceva “Tonico a base di piante naturali”. Io fui sedotto e me lo procurai sui due piedi. Gli specialisti in pubblicità conoscono bene il loro lavoro.
Alla radio, si sente spesso la pubblicità per una marca di depurativo fatto interamente di “piante naturali” ciò che “non può fare del male”, si dirà. Ma i peggiori veleni sono dei prodotti del tutto naturali come la cicuta e la cocaina! Il termine “naturale” ha una tale attrazione sul pubblico che acceca qualsiasi altra considerazione.
Affinché una sostanza sia conveniente per l’uomo non basta che sia naturale, quantunque sia una condizione preliminare. Bisogna in più che essa sia normale alla specie, cioè specifica, quindi che gli convenga per la sua costituzione.
Così, la carne è naturale ai cani e ai gatti, ma non agli esseri umani. I cereali sono naturali agli uccelli granivori e non agli uomini. I frutti sono naturali agli esseri umani, ma non ai cavalli che sono erbivori. Naturale e specifico, sono due condizioni.
L’ARGILLA E LE CURE TERMALI
“La nostra civiltà è divenuta così complessa e così artificiale, che la maggior parte delle persone percepisce il falso e l’innaturale nella vita moderna. Ne sono profondamente coscienti.
è così che il termine “naturale” è diventato una parola attraente per tutti i prodotti industriali. Il mercante di rimedi, nuovi o vecchi, dirà che il suo prodotto è naturale o che costituisce un “ritorno alla natura”. Se si tratta di un bagno in un’acqua nauseabonda e maleodorante o in qualsiasi altra acqua minerale proveniente da una sorgente, lo si qualifica “cura naturale”. Se è un bagno di fango o una compressa di argilla, le si qualifica “cure naturali”. È così che in Bulgaria si impiega l’argilla curativa in una grande varietà di malattie e l’agenzia nazionale della salute fa la promozione per tutte queste cure negli ospedali e nelle cliniche. L’argilla è tratta da depositi speciali in laghi talvolta secchi. Si vantano le virtù curative di quest’argilla e le stazioni di cure termali sono erette nei medesimi luoghi di quei depositi. Se ne importano anche dei battelli interi affinché i malati possano applicare queste cure a domicilio. Talvolta, l’argilla è scaldata in un forno, talvolta al sole, prima della sua applicazione.”
Non è sorprendente che l’artritismo, il reumatismo e la nevralgia siano tra le malattie alleviate dai bagni di argilla. Infatti, il calore dell’argilla, come quello delle sorgenti termali calde, procura un sollievo temporaneo dei dolori. Ma questo genere di cure deve essere ripetuto a intervalli regolari.
È necessario ricordare che una compressa di argilla o una cura termale o un cataplasma di fango, non sopprimono la causa.
Un tale sistema di cura è qualificato “naturale”, ma non resta meno vero che queste “guarigioni naturali” non sono permanenti, poiché i medesimi pazienti frequentano queste stazioni termali ogni anno.
Per contro, quando le cause fondamentali delle malattie sono eliminate, la salute è ristabilita. Nessun ristabilimento autentico può essere ottenuto, che se si eliminano le cause delle malattie.
è superfluo dire che le cure che devono essere ripetute tutto il tempo non possono essere soddisfacenti. Le cure che richiedono al malato di passare il resto della vita all’ospedale o al sanatorio, sono altrettanto inaccettabili. Un rimedio che deve essere preso regolarmente non è un vero rimedio. Quando una persona deve trattarsi mentre vive in maniera malsana e astenendosi dagli affari del mondo, ella non può sentire che la sua salute è ristabilita. – Dr. Shelton.
CHE COSA CERCA LA MEDICINA
La medicina cerca, non di guarire i malati, - essa se ne è doluta da molto tempo, - ma di dar loro sollievo, affinché essi possano continuare a vivere come prima, cioè in modo malsano. Ed è proprio questo che il popolo vuole.
“Due questioni devono essere poste quando si è in presenza di una cosiddetta soluzione per le sofferenze dei malati.
1) - Essa rimedia realmente allo stato che sta dietro i sintomi allarmanti?
2) - Il lavoro rimediante è temporaneo o permanente?
La risposta corretta a queste due domande determinerà ciò che è reale da ciò che illusorio in qualsiasi misura dichiarata rimediante.
Se il beneficio apparente non è che superficiale e temporaneo, la misura non procurerà alcun vantaggio autentico. Considerando la lunga esperienza dell’umanità con quelle misure e i loro effetti invariabilmente nocivi noi possiamo considerarle come cattive.
è propriamente là che esistono le differenze tra la medicina ufficiale e la medicina naturale da una parte e le misure igieniste dall’altra parte. Prima di considerare il carattere permanente o no che deriva dai risultati di queste misure diverse, è essenziale trarre una linea tra i mezzi naturali per curare il corpo e quelli che sono alla moda per curare la malattia.
Viviamo in un secolo in cui è abituale qualificare naturali tutti i metodi e tutti i sistemi di trattamento che non usano i medicinali. I bagni di sabbia, un cataplasma d’argilla, una bevanda di acqua minerale, una compressa di ghiaccio, la chiropratica, i massaggi, l’elettricità e perfino le piante velenose, sono chiamate “cure naturali”.
Certamente l’argilla è naturale, le acque minerali sono naturali, le piante velenose sono naturali – ma non è vero che tali cose siano dei rimedi. E non è nemmeno vero che tali cose abbiano un rapporto naturale o normale col corpo.
L’idea corrente è che la malattia consista in certi malesseri e sintomi sgradevoli – dolori, debolezza, ecc. Di conseguenza quasi tutte le misure impiegate per guarire il malato, lo sono in vista del sollievo dei sintomi. – Shelton.
La medicina è in certo modo una demagogia. Il dolore è partito, dunque si è guariti. Ci si sente più forti e stimolati, dunque tutto va bene! Non ci si preoccupa di sapere il risultato finale e le conseguenze future sulla salute.
Infatti, palliare un dolore non significa guarire qualcosa. Impedire al corpo di produrre il dolore rendendo insensibili i nervi con un tocco di agopuntura, con delle sedute di chiropratica o dei medicinali analgesici non guarisce nulla. Il dolore ha quasi sempre uno scopo utile di eliminazione. È un richiamo di sangue per purificare il corpo e per rigenerarlo.
Se si può procurare sollievo al malato, anche temporaneamente, il trattamento è considerato valido.
Prendiamo come esempio una preparazione vegetale popolare: il caffè. Si può utilizzarlo per alleviare il mal di testa, ma è ben noto che questo sollievo è fittizio e momentaneo. Ora il caffè è naturale, ma non è un rimedio valido per i mal di testa.
Possiamo prendere anche un’altra pianta popolare: il tabacco. È correntemente usato come sedativo e come tranquillante. Quando il fumatore si sente a disagio, nervoso, emotivo e teso, prende una sigaretta che gli procura una narcosi che la nicotina genera. È un sollievo narcotico, dunque illusorio e di breve durata. Certo che egli può prendere sempre un’altra sigaretta e così di seguito.
è altrettanto facile assuefarsi agli aggiustamenti della chiropratica come diventare un abituato del caffè o del tabacco.
Infatti, la stimolazione (irritazione) occasionata da una spinta della chiropratica su un punto particolare della spina dorsale, il leggero trauma causato dalla forte pressione, non causano un benessere permanente più di una semplice tazza di caffè.
La nostra posizione di fronte a queste misure, anche se esse sembrano “naturali” è la seguente: ciascuna malattia ha una causa. Togliete questa causa e la malattia cesserà. Se la soppressione della causa è permanente, il ristabilimento è permanente. Ne segue che se i sintomi ritornano, è che la causa non è stata eliminata. Il trattamento non ha fatto altro che sopprimere temporaneamente i sintomi.
Noi vogliamo dire per ristabilimento autentico, la cessazione dei sintomi e la pulizia dello stato patologico sottostante che deriva dall’eliminazione della causa. Una tale cessazione dei sintomi durerà altrettanto a lungo finché le cause non saranno reintrodotte.
GUARIGIONE O RISTABILIMENTO?
L’eliminazione della causa non ristabilirà il malato. Essa interromperà solo la produzione degli effetti. Essa permetterà al corpo di ristabilire l’integrità delle strutture e l’efficacia delle funzioni con le sue proprie forze e processi intrinseci. È questo il ristabilimento, ma non è una guarigione! è un ristabilimento naturale.
Il ristabilimento è un processo biologico che non si compie con l’aiuto dei rimedi, ma coi processi della vita”. – Dr. Shelton.
Questo paragrafo di Shelton apparirà oscuro per la maggior parte dei lettori. Prendiamo un esempio per rendere più chiara la sua spiegazione.
Un paziente fuma un pacchetto di sigarette il giorno. Smette di fumare. Questa cessazione cessa solamente la produzione della bronchite. Non ha ristabilito il malato. Sono le forze e le funzioni del malato che puliranno i postumi passati del tabacco, li elimineranno dal corpo, e ciò richiederà tempo, prima della purificazione totale dell’organismo.
Ne segue veramente che il ristabilimento è un processo biologico, fisiologico, che non si compie con l’aiuto dei rimedi, ma attraverso i processi della vita.
“Healing is a biological process wich is not accomplished with remedies, but with the process of life” (Shelton).
Ho tradotto il termine inglese healing con “ristabilimento”, ma esso si può tradurre anche con “cicatrizzazione”. Il termine ristabilimento non rende che un’idea debole del senso della parola inglese.
L’idea è che il ristabilimento è un processo che si fa lentamente, come la cicatrizzazione. Di fatto, i processi della cicatrizzazione e del ristabilimento sono gli stessi in tutti i punti. Disgraziatamente nella lingua francese la parola “cicatrizzazione” non si applica che alle ferite. Viceversa il termine inglese “guarigione” (curing) implica un cambiamento improvviso della situazione, dunque inconcepibile nella mente degli igienisti. Infatti, la natura non fa miracoli. Essa lavora lentamente e sicuramente.
Il fumatore, di cui si è detto più sopra, ha smesso di fumare. I postumi del tabacco non possono essere eliminati in un minuto, come per incanto. Occorre tempo affinché le cellule eliminino il veleno dal sistema. È un processo di ristabilimento. Non è una guarigione.
Ciò detto, io continuerò a utilizzare il termine “guarire” e “guarigione”, poiché le sottigliezze del linguaggio sfuggono alla maggioranza delle persone che afferrano, io non ne dubito, l’idea generale che queste parole vogliono trasmettere.
Shelton dice che “la soppressione della causa non è sufficiente per ristabilire il malato”.
Infatti, sono i processi dell’organismo stesso che ristabiliscono, col tempo, la salute e l’integrità delle funzioni.
La soppressione della causa può essere improvvisa, ma ciò non vuol dire che anche il ristabilimento sarà improvviso! Occorre del tempo per restaurare l’organismo, rabberciarlo, rattopparlo, occorre anche tempo ed energia. L’energia si ricarica se la si economizza col riposo e col digiuno.
Ecco perché Shelton non ama impiegare la parola “guarigione” e “guarire”. Preferisce ad esse le parole “ristabilimento” e “cicatrizzazione” che trasmettono l’idea di continuità. I processi biologici sono continui.
Come ho detto, stimo che questa sottigliezza nei termini impiegati non abbia alcuna importanza. Noi spieghiamo chiaramente le cose in parecchie maniere, e non c’è alcun rischio di confusione. I naturopati inglesi dicono da parte loro che si può guarire il malato, ma non la malattia. Gioco di parole inutile in verità.
AIUTARE LA NATURA
Il digiuno è utilizzato dalla maggior parte dei naturopati, ma essi gli aggiungono un gran numero di misure che si ritiene aiutino la natura: tisane, argilla, abluzioni, idroterapia, chiropratica, agopuntura, massaggi, ozono, autotrasfusione, urina da bere, ecc.
Essi affermano che queste misure aiutano l’eliminazione, accorciano il periodo del digiuno e affrettano la guarigione. È falso. È piuttosto il contrario.
Tutte queste misure consumano l’energia nervosa del digiunatore che ne avrà a sua disposizione di meno per eliminare.
D’altra parte le tisane combattono i sintomi, che non sono essi stessi che dei segni di eliminazione. Vi sono tisane lassative, altre calmanti, altre per dormire, ecc.
I bagni parziali fanno consumare al corpo energia inutilmente. Infatti, non si può dettare al corpo il cammino che deve seguire per eliminare. Per aiutare l’eliminazione, bisogna sapere almeno come essa si svolge. Eliminare non vuol dire andare al bagno, poiché il contenuto degli intestini è sempre fuori dall’organismo e uscirà presto o tardi.
L’eliminazione avviene soprattutto al livello delle cellule in tutto l’organismo. Tutti noi abbiamo studiato la prima lezione di biologia in cui si descrive la cellula come un piccolo cerchio, circondato da una membrana con un nucleo al centro. Quando questa cellula trova sul suo cammino una particella alimentare, la ingloba, la digerisce, l’assorbe e l’assimila. Dopo questa elaborazione, rigetta gli scarti nel sangue. Ecco l’eliminazione. È l’eliminazione dei rifiuti cellulari nel sangue, scarti del metabolismo.
Come si può aiutare questa eliminazione?
In seguito, quando il sangue si carica di questi rifiuti, i reni li filtrano per rigettarli nella vescica, come urina. Un’altra parte di questi rifiuti trova la sua strada verso i polmoni che li ossidano attraverso la respirazione. Infine, un’ultima parte è riversata negli intestini, in attesa di essere evacuata con le feci.
Così quando si al water (in Belgio si dice quando si va a water, come si dice in Francia: quando ci si mette a tavola), si evacuano degli scarti già eliminati dalle cellule. Ancora una volta, come si può aiutare questa eliminazione?
L’eliminazione a livello delle cellule si fa con l’aiuto dell’energia nervosa. Ecco la soluzione che appare all’orizzonte. Noi possiamo aiutare questa eliminazione se noi assicuriamo un’abbondante produzione di energia nervosa. Ora l’energia nervosa noi non possiamo fornirla o procurarla o acquistarla in una fiala. Nessuna sostanza, nessuna persona, può fornircela, né trasmetterla.
Tutto ciò che possiamo fare, è economizzare il suo consumo per ricaricare le nostre batterie. e il solo mezzo di ricaricare le batterie, è attraverso il riposo e il sonno. Noi abbiamo dunque come nostro modo, non un modo attivo o una sostanza per aumentare l’energia nervosa, ma un mezzo passivo per ricaricarla poiché l’energia proviene dal cosmo.
Ma quando si fanno massaggi, idroterapia, bagni, marcia, lavoro o qualsiasi altra attività durante il digiuno, quando non si resta a letto la maggior parte del tempo, si consuma la propria forza e non ne resterà abbastanza per eliminare. Ecco perché tutte queste misure d’aiuto sono in verità una deviazione dell’energia verso i muscoli, invece di lasciarla concentrare sull’eliminazione.
In conclusione, durante il digiuno è meglio economizzare le proprie forze restando a letto, come all’ospedale, per quanto possibile, per aiutare l’eliminazione.
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CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
La scienza medica si differenzia ancora molto imperfettamente dalla stregoneria volgare dei guaritori. – GEORGE BERNARD SHAW.
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Lasciamo fare un po’: l’ordine che provvede alle pulci e alle talpe provvede anche agli uomini che hanno pari pazienza a lasciarsi governare come le pulci e le talpe. Abbiamo un bel gridare Bihora, è per arrochirci e non per avanzare. - MONTAIGNE
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Il corpo è debole o forte, secondo il caso, ciò dipende interamente dall’energia nervosa, se essa è debole o forte. E ci si ricorderà che le funzioni del corpo sono bene o mal eseguite, secondo la produzione di energia nervosa. – Dr. J. H. TILDEN.
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La prova che sono ancora in vita, è che non ho visto medici. – BOILEAU.
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La vaccinazione appare la porta aperta a tutte le avventure patologiche. Dr. J. MICHAUD.
CAPITOLO 25
IL POTERE CURATIVO, LA NOZIONE DI RIMEDIO E IL DIGIUNO
“Healing is a biological process wich is not accomplished with remedies, but with the process of life” (Shelton).
C’ERANO UNA VOLTA CENTO RAFFREDDATI
C’erano una volta cento individui raffreddati. Io li ho conosciuti tutti, come li conoscerete voi.
Il primo decise di prendere un’aspirina, poiché credeva ancora nella medicina, il secondo, non amando d’istinto i medicinali, ingurgitò del tè addizionato al cognac, secondo una vecchia ricetta di sua nonna; il terzo che non credeva che nelle piante, rosmarino, borragine, bardana prese una tisana e ne respirò i vapori profumati, fino a soffocarsene, il quarto, culturista fanatico e inveterato, si mise sotto una doccia fredda, il mattino di buon’ora, il quinto, per spirito di contraddizione, altrimenti come gli si raccomandava, fece un bagno caldo, addizionato di piante aromatiche, il sesto adepto di Rika Zara&iiml;, marinò il suo posteriore nell’acqua fredda di un bidet, e mentre gonfiava la guancia, lo chiamò “abluzione” o idroterapia, il settimo che non giurava che per le guarigioni spirituali, andò per guarire, a ricevere il fluido magnetico di un guaritore, lui stesso raffreddato, l’ottavo che credeva nelle dosi infinitesimali, lasciò cadere, nella sua bocca aperta delle minuscole pillole omeopatiche, il nono che aveva letto sui giornali la scoperta di un vaccino miracoloso, ma sicuramente fraudolento, come sempre, per guarire dal suo raffreddore, si affrettò ad andare dal suo medico, prima che le scorte si esaurissero, il decimo, che aveva tendenze esotiche, andò a farsi solleticare il fondo del naso con gli aghi di un agopuntore cinese, l’undicesimo aveva le tasche piene di tubetti e di unguenti, con i quali spalmava ogni tanto il suo naso ostruito, il dodicesimo preferì farsi palpeggiare la trentatreesima vertebra, pur sapendo che non ve ne sono che trentadue, da un chiropratico diplomato.
Quanto al centesimo, egli non fece nulla per guarire il suo raffreddore. Lasciò fare la natura, ma intelligentemente, non adoperò alcun rimedio e riposò il suo corpo e il suo stomaco, saltando qualche pasto.
Risultato sorprendente e incredibile al primo colpo tutte le persone raffreddate, senza eccezione, si erano rimesse, in capo a qualche tempo! Tutte si erano sbarazzate del loro raffreddore, tutte si ristabilirono perfettamente.
Perfino l’ultima persona che non aveva fatto ricorso ad alcun rimedio - e che logicamente non avrebbe dovuto guarire – era guarita anche lei.
Allora, per vederci chiaro, andai a interrogarli a uno a uno.
È l’aspirina che mi ha guarita, mi dichiarò la prima persona.
è il tè, corretto al cognac che mi ha guarita, disse la seconda. È la tisana che mi ha ristabilita, disse la terza.
È la doccia fredda che mi ha guarita, disse la quarta, fate come me.
È il bagno caldo che mi ha guarita, disse la quinta, - fate come me, ecc.…
Tutti i raffreddati erano guariti con metodi differenti, talvolta perfino contrari, ma ciascuno pensava che era stato il SUO metodo che l’aveva guarito. E tutti potevano provarlo, anche quello che non aveva usato alcun rimedio.
La medicina, non ha forse essa stessa stabilito delle statistiche per provare che tale o tale medicinale era efficace?
Ecco come si può provare che tutti i rimedi, fossero essi contraddittori, fossero pure opposti, fossero chimici o naturali, guariscono il raffreddore: l’aspirina, l’acqua fredda, l’acqua calda, le tisane, il cognac, il tè, ecc. E si possono anche stabilire delle statistiche che provano l’efficacia di tale o tal altro rimedio. Statistiche che non hanno valore, si è ben visto. Ecco come si ingannano gli studenti alla facoltà di medicina.
Il colmo di tutto, il bouquet per così dire, è che la persona raffreddata che non aveva usato alcun rimedio, era guarita anche lei! Ecco perché non bisogna accettare le prove, né le testimonianze, né le statistiche, poiché esse non provano nulla.
Tutto ciò che provano, è che la natura continua imperturbabilmente il suo lavoro, per eliminare il raffreddore, come tutte le altre tossine delle malattie, finché il soggetto è guarito – dovesse essa compiere il suo lavoro eroicamente, a dispetto degli ostacoli con cui la si prostra, per così dire aiutarla, - dovesse essere anche frustrata, in ultimissima istanza attraverso l’esaurimento delle energie del malato e dalla sua fine, nelle malattie mortali.
In conclusione tutti i rimedi, che essi siano naturali o chimici, non servono a niente, salvo ad impedire alla Natura di fare il suo lavoro di eliminazione. I malati che guariscono, lo fanno a dispetto di questi cosiddetti rimedi, - guariscono molto più in fretta quando non si impiega alcun rimedio, ma si obbedisce alla Natura.
Il raffreddore, come tutte le malattie più gravi, è un sintomo di eliminazione. Ora l’eliminazione si esegue tramite l’energia nervosa. Tutti i rimedi sprecano questa energia nervosa, e ritardano di conseguenza l’eliminazione.
Non c’è che il riposo del corpo e quello dello stomaco che economizzano le energie del corpo e ricaricano le batterie.
Non si possono spingere le cellule del corpo a eliminare più in fretta. Quando si aspira l’acqua salata, attraverso il naso, il sale irrita le mucose nasali e impedisce loro di eliminare i catarri. Non bisogna fermare questa eliminazione, poiché essa purifica l’organismo. Bisogna piuttosto incoraggiarla col riposo e il digiuno.
I RIMEDI NON ESISTONO
La storia dei cento raffreddati che si è appena letta e gustata, io lo spero bene, mostra che i rimedi non esistono. Questa storia immaginata di sana pianta, ha impressionato molti lettori e fatto riflettere molti altri.
è una legge della natura che i rimedi non esistono. L’idea dell’esistenza dei rimedi è un nonsenso. Questo sembra difficile da concepire per la maggioranza delle persone, anche molto istruite. Non si è stati allevati con l’idea che certi rimedi possono guarire certi mali.
Secondo il punto di vista igienista i rimedi non esistono, né chimici né naturali?
Viceversa la medicina, come pure i medici naturali ammettono l’esistenza dei rimedi che questi ultimi qualificano naturali. È questa la differenza tra gli igienisti e gli altri medici. Questa differenza è fondamentale. Essa caratterizza la base del sistema. Studiamo le ragioni per le quali i rimedi non esistono.
1) L’esistenza di qualsiasi rimedio annullerebbe la legge di causa – effetto. Ora, questa legge non può essere annullata a piacimento degli uomini. Non si può sopprimere un effetto che sopprimendo la sua causa. Nessun rimedio può evitare le conseguenze di una vita malsana. Shelton diceva che niente può rendere sobrio l’ubriaco, finché continua a bere alcol.
Non si possono sospendere le leggi della natura, la cosa non è concepibile. Nessun rimedio può sfidare le leggi invincibili della natura.
La natura non ha previsto che si possano violare le sue leggi, pur sfuggendo alle sue conseguenze, per mezzo di un artificio, di un trucco, che sia un veleno chimico, un medicinale o una tisana naturale.
La natura, scrisse un antico igienista, non creato rimedi ma punizioni. (Dr. Trall)
Non c’è che la soppressione della causa che possa abolire l’effetto. Nessun rimedio può farlo. Nessuna pianta può abolire la causa. Nessun trattamento. È d’altronde assurdo voler combattere un sintomo.
2) Qual è la causa della malattia? La sola causa che gli igienisti possono accettare è un modo di vita malsano. Ecco la vera causa. Quando la medicina dice che bisogna combattere la causa della malattia, essa pensa che i microbi e i virus sono questa causa. E quando essa uccide questi organismi dichiara il soggetto guarito! Anche se egli non è in buona salute e cade in un’altra malattia in seguito. Ma i microbi e i virus sono conseguenze, non cause. La medicina ignora tutto delle vere cause. Essa dovrebbe cercare la causa della causa.
Quando un chiropratico dice che le lussazioni vertebrali causano i dolori, ignora le vere cause. Egli prova ciò che dice facendo sparire questi dolori con l’aiuto delle sue manipolazioni, ma i dolori ritornano!
Quando si parla di carenze, si ignorano le vere cause. Quando si parla di pigrizia delle ghiandole, si ignorano le vere cause. Quando si parla di terreno, si ignorano le vere cause.
Le vere cause delle malattie sono le abitudini anti fisiologiche. Segnaliamo a tutti quelli che l’hanno già dimenticato, che il corpo vivente ha il potere di cicatrizzarsi da se stesso, di ristabilirsi da solo, quando la causa è soppressa. L’organismo vivente ha il potere di guarirsi da se stesso, dal momento in cui la causa è abolita.
3) La malattia è la nemica del malato?
Se avete ben afferrato la natura essenziale della malattia, non potete ammettere con lo stesso respiro l’esistenza dei rimedi.
Infatti, la malattia è un’azione salutare. Un’azione vitale di disintossicazione e non è ragionevole di voler guarire questa disintossicazione con un rimedio. È perfino assurdo.
4) Non ditemi che volete aiutare la disintossicazione. I processi vitali del nostro organismo sono e resteranno un mistero insondabile. Siete sicuri che aiutando la natura, non la ostacolate? No, noi non possiamo aiutare i processi di cui non comprendiamo il funzionamento. Fin qua la natura si è tirata fuori d’impaccio tutta sola, senza l’aiuto di nessuno. E anche nonostante le nostre topiche e i nostri ostacoli. Dovremmo concederle un poco più di fiducia. Dobbiamo aver fede nella vita. Voler aiutare la natura coi rimedi è mancare di fede nei poteri della vita.
Tutti i metodi che si reputano aiutare il lavoro della natura snervano l’organismo al punto di sopprimere l’eliminazione. Questa soppressione dell’eliminazione si traduce in una sensazione di benessere e con la scomparsa dei malesseri provocati dalla disintossicazione. Ecco perché si prende questa disintossicazione (N.d.T. Forse voleva dire “soppressione” o “interruzione”) per una guarigione, mentre l’organismo attende di riprendere le sue forze sprecate per ricominciare la disintossicazione.
Qualsiasi rimedio snerva l’organismo, poiché il corpo lotta contro i materiali che non sono normali e necessari alla vita. L’enervazione significa un gran dispendio di energia nervosa. Questo dispendio ritarda l’eliminazione e causa la tossiemia.
Avete appena letto la storia dei cento raffreddati. Essi sono guariti con cento rimedi differenti, salvo il centesimo che è guarito senza rimedi. I rimedi non guariscono mai niente. Essi non hanno alcun potere di guarigione o curativo, poiché questo potere vitale è innato alle cellule viventi, e non esiste in una fiala!
Voler guarire una malattia è dunque un nonsenso. Infatti la malattia, è essa stessa il processo della natura per guarire il malato.
La malattia è un processo di disintossicazione, perfino le depressioni nervose, le crisi mentali, la febbre, la tosse, ecc. lo sono.
IL SOLO POTERE CURATIVO CONOSCIUTO
“Le forze e i processi curativi della vita si compiono in una maniera perfettamente ordinata, e in conformità totale con le leggi della natura. Sono:
1 – I processi di riproduzione.
2 – Il lavoro di crescita e sviluppo.
3 – La riparazione e il riapprovvigionamento delle parti usurate o strappate.
4 – Il recupero dell’energia di un corpo spossato.
5 – L’escrezione degli scarti.
6 – La riparazione dei danni subiti dall’organismo e che risultano da un incidente o da una violenza qualsiasi.
7 – Il ristabilimento e la restaurazione di un corpo malato.
Tutto ciò si aggiunge al fatto che il ristabilimento si effettua attraverso l’applicazione ordinata e conforme alle leggi delle medesime forze e dei medesimi processi che diedero nascita all’organismo, che lo condussero a crescere e a svilupparsi a espellere i rifiuti nocivi, a cicatrizzare le sue ferite e a risaldare le ossa spezzate. Ciò costituisce il solo potere curativo conosciuto dall’uomo. Non vi sono altre forze nella natura, conosciute dall’uomo di scienza, che siano capaci di mantenerci in vita, se non è la forza o le forze che risiedono nell’organismo vivente e che ci siano note come vita o vitalità.
L’ERRORE FATALE DELLA MEDICINA, CHIMICA O NATURALE
L’errore fatale di tutte le scuole mediche, chimiche o naturali, consiste nel voler sostituire i loro violenti metodi al potere curativo che risiede nell’organismo vivente. Esse hanno tentato di usurpare le prerogative di autoguarigione dell’organismo. I loro metodi e i loro sistemi furono innumerevoli, ma la loro scomparsa progressiva testimonia del loro scacco.
Non c’è logica uguale a quella dei fatti, per dimostrare la follia consistente nel voler creare delle contro -maniere che si ritiene supplire alla maniera propria d’agire della natura.
Non c’è più potere curativo in un bagno turco, in una corrente elettrica, in un massaggio o in un’operazione qualsiasi di questo genere, che non vi sia nella penicillina. Un bagno di sabbia o di argilla non possiede più potere di guarigione, di quanto ne possegga un medicinale qualsiasi. Tuttavia, possiede il vantaggio negativo di essere meno nocivo, ed è tutto ciò che si può dire a suo favore.
MA DOVE STA QUESTO POTERE CURATIVO?
I mezzi e i processi con i quali i malati si ristabiliscono, quando si ristabiliscono veramente, e qualunque sia il nome dato alla loro malattia o al trattamento impiegato, sono dei processi strettamente biologici. Essi non sono suscettibili di essere iniziati o aiutati dai praticanti della medicina chimica o naturale.
Solo le forze e i processi dell’organismo vivente rendono la salute, e questi processi e queste applicazioni sono sempre conformi ai principi generali della vita.
La facoltà e i processi attraverso i quali l’organismo si sviluppa, con i quali è mantenuto, sono gli stessi grazie ai quali le ferite si cicatrizzano e la salute è restaurata in caso di malattia.” Dottor H. M. Shelton.
Tutte queste righe di Shelton sono immortali e dovrebbero essere studiate a memoria. In breve il potere di guarigione non si trova in una fiala di medicinale, né in una tisana. Esso è innato ai corpi viventi. Esso è personale e non può essere trasmesso da una persona (guaritore, ecc.) a un’altra.
IL DIGIUNO NON GUARISCE NIENTE
Attenzione: il digiuno non guarisce niente, né alcuno. Se lo si utilizza per guarire si commette un errore, poiché si possono allora fare molti errori nel metodo seguito.
Infatti, il digiuno è senza effetto nei casi seguenti:
1) quando le riserve sono esaurite
2) quando la vitalità è troppo bassa
3) quando si è superata la soglia irreversibile
4) quando le condizioni materiali e psicologiche sono ostili.
Il digiuno economizza le energie vitali, permette al potere guaritore del corpo di dispiegarsi al massimo del suo potenziale!
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CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
I microbi hanno per funzione di “mangiare "come i muschi hanno il ruolo di mangiare la sporcizia. –
Il dottor Mefisto che aveva brevettato la sua invenzione, quella di annullare le leggi della natura, creò il monopolio della medicina. – PROLOGO (L’Uomo, la Scimmia e il Paradiso).
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Il fatto che non è stato rilevato è che i medici stessi muoiono delle malattie che essi affermano di guarire.
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In Paradiso, i servizi pubblici erano gratuiti. Il telefono gratuito. La metropolitana e gli autobus gratuiti. La ferrovia gratuita e la posta gratuita.
Le persone non lavoravano che due ore il giorno. Le tasse erano abolite e il fisco anche. Le persone non avevano più spese mediche, non più caffè, ne veleni inutili e costosi. E niente più alcol, né vino, non più. I salari erano crollati al 20% di quello che erano prima e i sindacati sciolti per mancanza di aderenti e di scioperi. Gli abitanti, felici, passavano il resto del tempo alle opere d’arte, di poesia, di teatro, di pittura. di scultura, dello sport, alla musica e alla meditazione. Essi coltivavano tutti i fiori e ne scoprivano altri. – L’UOMO, LA SCIMMIA E IL PARADISO.
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Guardando l’indicatore della benzina della vostra automobile, potete sapere quanta ve ne resta. Disgraziatamente noi non abbiamo nel nostro organismo un quadrante che possa informarci sull’energia che ci resta in un dato momento del suo consumo. Quando sentiamo la stanchezza, è che la riserva è finita.
È Abrou, il medico che faceva mangiare Maria affinché non si indebolisse. È lui che l’ha uccisa. FRANCOIS MAURIAC, (GROVIGLIO DI VIPERE).
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Le gioie pure non stancano mai. L’uniformità diviene felicità uniforme se il corso della nostra vita diviene conforme alla natura. – Félix O. Oswald.
Gli effetti seguono le cause, per quelli che ignorano le cause, le disgrazie sembrano piovere dal cielo. – LANZA DEL VASTO.
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Legge del dottor Trall sull’Unità dei Processi della Salute e della Malattia. – Legge N.° 12. L’organismo utilizza i medesimi materiali e i medesimi processi, nella salute come nella malattia, secondo i medesimi processi fisiologici. (Ciò che spiega che i medicinali non possono essere utili). – Le leggi della Natura Vivente).
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Il rifiuto di riconoscere gli incidenti (della vaccinazione) non è l’unico processo con cui il dogma è protetto. Si trova alla base della sua edificazione e del suo mantenimento tutta una serie di confusioni volontarie, di ambiguità volute e di scappatoie, contrarie all’onestà scientifica. Uno di questi tipi di questa pratica intellettuale sospetta, ma di alto rendimento psicologico, è l’assimilazione dei malati o dei morti vaccinati a individui non vaccinati! Questo trucco è ancora più grave quando esso permette di stabilire l’innocuità e l’efficacia di un vaccino, la cui pratica sarà, da questo fatto, estesa a tutta la popolazione. Tale per esempio quello riferito dal dottor Tissot a proposito della vaccinazione antidifterica.
“La vaccinazione antidifterica attraverso l’anatossina è cominciata nel 1923. Dai suoi inizi, essa ha provocato numerosi incidenti. Non se ne è tenuto alcun conto.
Nel 1925 essendo scoppiata un’epidemia nell’armata del Reno, si decise di praticare delle vaccinazioni. Il medico militare Zoeller fece, a Magonza, un primo saggio di controllo. Vaccinò 305 reclute con due iniezioni di anatossina difterica, fatte a tre settimane di intervallo. Altre reclute servivano di controllo.
Undici casi di difterite si dichiararono tra i 305 vaccinati durante le tre settimane che separavano le due iniezioni, un solo caso sopraggiunse tra le circa 700 reclute non vaccinate. La conclusione era dunque che la vaccinazione aveva l’effetto inatteso, ma formale di causare undici volte più casi di difterite nei vaccinati che nei non vaccinati. Questo risultato veramente catastrofico dell’anatossina comandava dunque imperativamente di abbandonarne l’impiego.
Ma non fu affatto così, poiché una tale decisione sopprimeva il commercio dei vaccini, inaugurato da due anni.. Così si pretese che le difteriti dei vaccinati erano sopraggiunte in uomini incompletamente immunizzati, cioè troppo recentemente vaccinati e che esse dovevano essere sottratte dal numero dei vaccinati per essere aggiunte al numero dei non vaccinati, che ciononostante, lo erano molto meno, poiché non lo erano per niente.
Non sfuggirà al lettore che questo ragionamento è contrario al buon senso, che è falso. Questa distorsione della verità aveva dunque per effetto di cambiare completamente il risultato dell’esperienza di Zoeller, che in conseguenza si trasformava in meno di un caso per i vaccinati contro gli 11 casi per i non vaccinati. Il vaccino si trovava così assolto dal suo forfait e poteva continuare a essere commercializzato, continuando i suoi misfatti nella pratica, come pure il suo fruttuoso rapporto al suo fabbricante.
Mai, nel corso dei secoli, si è visto nella scienza, una simile saturazione di una statistica ed un mistificazione così assurda.
Due anni più tardi, l’Accademia di Medicina, “considerando che la vaccinazione ha dato prova della sua efficacia e della sua innocuità, emise l’auspicio che essa diventasse obbligatoria”.! – F. DELARUE, ex presidente della lega per la libertà delle vaccinazioni.
CAPITOLO 26
LE TISANE DURANTE IL DIGIUNO
Quantunque avessero delle loro facoltà e delle loro intelligenze una disistima reciproca, i due medici non temevano di scambiare opinioni tra loro sapendo che essi non rischiavano niente e che non perdevano né guadagnavano nello scambio, poiché erano opinioni mediche. – ANATOLE FRANCE.
Un costume abbastanza diffuso vuole che i digiunatori prendano delle tisane durante il digiuno. Queste tisane a volte sono zuccherate, talvolta col miele. Perché si prendono queste tisane? Per dormire meglio, per eliminare meglio, per estinguere la sete, per combattere i mal di testa, le vertigini, il gusto cattivo della bocca.
Si vede chiaramente che si cerca di combattere i sintomi. Ma i sintomi sono i processi della natura per eliminare. Non bisogna combatterli, a pena di frenare quest’eliminazione.
D’altra parte, chi prende tisane allo scopo di fornire al corpo vitamine e sali minerali, fornisce al tempo stesso dei veleni. Infatti, tutte le tisane utilizzate contengono dei veleni. E poi se si vuole nutrire il corpo durante il digiuno, non è più un digiuno!
Alcuni temono carenze durante il digiuno. Ho già trattato questo argomento in un precedente capitolo. Le riserve dell’organismo sono abbastanza vaste perché una carenza non si instauri prima di alquanto tempo. Perfino le carenze esistenti saranno colmate in seguito poiché il digiuno migliora il potere di assimilazione.
Vi sono dei sintomi particolari che indicano le carenze quando esse cominciano a manifestarsi. Ne parlerò più avanti.
LE MODALITÀ NATUROPATICHE
In un articolo pubblicato sul numero 6 del volume 28 della sua rivista Hygienic Review, il dottor Shelton discute a proposito dei diversi metodi naturopatici, quali l’omeopatia, l’osteopatia, la chiropratica, le tisane, l’agopuntura, la radioestesia, la macrobiotica, ecc.
Chi ha adottato l’una o l’altra di queste modalità sembra accordare un’importanza alle cause, ma è falso.
Così ci suggerisce di fare i suoi esperimenti, senza preoccuparsi delle cause. Il criterio al quale siamo invitati è quello del risultato ottenuto. Ma su quale criterio occorre basarsi per stimare o scoprire ciò che ha veramente contribuito al risultato? Sembra che tutti i metodi menzionati diano dei risultati. Sembra anche che il 40% dei rimedi utilizzati in Russia siano piante medicinali. È rassicurante.
Un autore riferisce così un suo esperimento con il saraceno o il seme di lino. Questa donna era caduta e si era spezzata una gamba. Ella applicò immediatamente una compressa fredda alla ferita. L’infiammazione, spiegò, fu così evitata e il male abbreviato.
Anzitutto ella pensò di aver fatto bene, ma in seguito riflettendo dubitò del profitto che si può avere contrariando l’effetto naturale, soprattutto che l’infiammazione (come la febbre) è un processo curativo. In buon francese, cominciò a dubitare delle misure di soppressione. Ma le sue riflessioni non l’hanno condotta a rigettarle totalmente.
Ella afferma che le misure (contraddittorie) che propone hanno tutte fatto le loro prove, in un caso o nell’altro, ma non avanza alcun principio valido per spiegare le sue affermazioni. Dimentica totalmente il potere autocurativo dell’organismo vivente, per portare a credito delle misure impiegate, neutre o nocive, i risultati ottenuti. (Non si può pensare anche che le guarigioni furono ottenute a dispetto di quelle misure? A.M.)
Io mi sono dato la pena di leggere l’opera di Miss Clark, da cima a fondo, per rendermi conto del guazzabuglio, se non del gulash che ella serve ai suoi lettori. Malgrado i condimenti che ella ha messo in questa insalata di misure terapeutiche, il lettore non potrà fare a meno di rigurgitare l’intero miscuglio dopo aver letto il suo libro. – Dr. Shelton.
Ciò mi ricorda gli scritti di Maurice Mességué sulle tisane. Vuole sopprimere i sintomi senza sopprimere le cause. Li consiglia come medicinali. Essi arrestano l’eliminazione. Quando si prende una tisana di tiglio o di camomilla per dormire, è come se si prendesse un sonnifero chimico o un tranquillante. Il male commesso è lo stesso, dal momento che la tisana produce il suo effetto. I prodotti naturali talvolta contengono veleni peggiori dei prodotti chimici. Esempi: la cocaina e l’hashish. Quando si prende della senna in infusione, si combatte il sintomo che è la costipazione, invece di combattere la causa o le cause.
“Per del tempo, scrisse Miss Schumann, ho esaminato le ragioni sulle quali si basa l’uso delle tisane e degli altri rimedi naturali. Mi sono domandata se questi rimedi trattano i sintomi come i medicinali chimici? Allora, ho pensato che i medicinali agiscono per alleviare il dolore, mentre le tisane procurano gli elementi necessari a colmare le carenze.
Si è pensato, dice, che l’uso della pelle di rospo era una superstizione, ma si è scoperto in seguito che essa contiene efedrina. Si vede inoltre che la natura supera la scienza, per quanto entusiasmo si può portare a questa. Ma finché non si sarà potuto trovare un composto acquoso in cui i pesci dell’oceano possano vivere e finché non si sarà potuto imitare un filo d’erba, la nostra fierezza resta vuota.
Riprendiamo le domande che Miss Schumann aveva posto a sé stessa:
LE TISANE TRATTANO I SINTOMI?
“Forse le tisane trattano i sintomi come i volgari medicinali? Essa asserisce che le tisane colmano le carenze.
Ora pare evidente che l’uso delle tisane si pratica spesso per sopprimere i sintomi. Esempio: le tisane lassative, le tisane sonnifere, ecc. Del resto, non si è mai presa una tisana di senna per colmare una carenza, ma unicamente per purgare gli intestini, e la tisana di camomilla unicamente per intontire i nervi.
D’altra parte, supponendo che un individuo abbia una carenza di ferro, non servirebbe a niente dargli una tisana ricca di ferro, se l’assimilazione è povera. Ma se il potere di assimilazione è forte, si può trarre il ferro non dalle tisane, ma dagli alimenti ordinari che ne contengono sufficientemente. Di fatto, anche se non si mangiasse niente affatto, le carenze possono essere colmate durante il digiuno poiché il corpo migliora il suo potere di assimilazione e si appropria del ferro o di qualsiasi altro elemento mancante che si trovi già nelle riserve del corpo. Un digiuno corto, beninteso. Non è lo stesso quando il digiuno è prolungato, ciò si comprende.
“In un articolo pubblicato recentemente in una rivista naturopatica, si raccomanda l’impiego della papaya nel trattamento della malattia. Per estensione la si raccomanda in applicazione locale nei casi di ulcera dello stomaco, dell’utero, ecc. Ora, per quanto si possa spingere lontano l’immaginazione, non si può considerare questo uso della papaya per applicazione esterna come ciò che è un uso nutritivo.
Nella medesima rivista, si parla della Lobelia inflata (tabacco indiano) per una grande varietà di stati sintomatici. Un tale uso delle tisane non può essere considerato come ciò che colma le carenze. Ne abbiamo dato qui sopra due esempi con la senna e la camomilla. –Shelton.
Per quanto riguarda l’efedrina, riscontrata nella pelle del rospo, di cui parla Miss Schumann, è una sostanza molto tossica utilizzata in medicina in una grande varietà di trattamenti sintomatici. E dal momento che ella ne parla, ciò vuol dire che ella accetta il metodo medico di trattare i sintomi sopprimendoli con l’aiuto di sostanze tossiche. Infine questo modo di trattare i sintomi non ha niente di accettabile e d’altronde non ha alcun rapporto con le carenze.
“La fioritura retorica alla fine del suo paragrafo ha per scopo di ingannare il lettore e di fargli credere che si è detto qualcosa nelle frasi precedenti. Se certe droghe sono prescritte per alleviare il dolore, la maggior parte lo sono ad altri scopi (anche se questi scopi non sono raggiunti) e sarebbe stupido dire che le tisane forniscono gli elementi che mancano e che sono la causa del male.
La pratica delle tisane medicinali non è una pratica nutritiva, ma una pratica medicamentosa che non usa che sostanze tossiche.
Inoltre, queste piante sono utilizzate per via esterna come cataplasmi, pomate, ecc. e per via interna come lassativi, purganti, per alleviare il dolore, abbassare la febbre, sopprimere l’infiammazione e ad altri scopi, esattamente come i medicinali. È un fatto che la pratica delle piante medicinali, era la pratica medica di altri tempi. Le piante medicinali non sono usate a scopi nutritivi.” – Dr. Shelton.
Notiamo i tre argomenti di base contro le infusioni:
Non si impiegano che le piante tossiche come piante medicinali. Non si fa una tisana con la lattuga o il finocchio, ma una tisana di camomilla o di menta.
Si impiegano le tisane e le infusioni per combattere i sintomi, esattamente come si impiegano i medicinali in medicina.
Le tisane medicinali non sono correntemente impiegate per colmare le carenze, che non possono essere colmate in questa curiosa maniera.
Si continua a perpetuare il mito che la pratica delle medicina con le piante è una pratica nutritiva. Si continua a dire che le piante medicinali sono una fonte ricca di vitamine e di sali minerali e che esse colmano le carenze. Si suppone così che la malattia è sempre provocata dalle carenze, il che non può essere provato.
ASTROLOGIA, ERBALISMO
Nel numero di novembre -dicembre 1971 dell’American Naturopath, l’articolo di fondo tratta dell’uso medicinale del plantano, definito come appartenente all’ordine naturale delle plantaginacee. Ci dicono che le sue radici, le sue foglie e i suoi fiori sono usate a scopo medicinale.
L’introduzione ci presenta il plantano con queste parole, tratte dall’opera del Culpepper, erborista, morto parecchi secoli fa.
“Il plantano è comandato da Venere e guarisce la testa, per antipatia verso Marte, poiché la malattia non è marziale ma esso la guarisce. Il succo è utilizzato per le croste, la zona, l’impetigine, ecc. Questa pianta della guarigione, si dice ancora, si trova dal tempo di Chaucer, in tutti i libri in cui è in questione il suo potere curativo. Nel 1390, Gover diceva che è una pianta sovrana.”
Siamo così introdotti in una curiosa collezione di astrologia, di erbalismo e di mitologia. Il plantano è controllato dal pianeta Venere, dea che è morta prima della nascita di Culpepper. Essa non aveva più il controllo del pianeta che si supponeva essere la sua dimora. Se avessimo un esemplare dell’opera di Culpepper, avremmo letto senza dubbio delle discussioni sapienti sul controllo che Venere esercitava su alcuni organi del corpo, e della scelta del plantano nel trattamento di alcune malattie, poiché sono malattie degli organi controllati da Venere.
Noi saremmo così giustificati a qualificare tutta la pratica erboristica come un conglomerato di superstizioni, comparabile a quello dell’astrologia. D’altronde, è certo che Culpepper e i suoi contemporanei, quelli che l’hanno preceduto o seguito, non avevano idea che l’erboristeria fosse della dietetica. Infatti, essi non prescrivevano le loro piante medicinali, le loro polveri, le loro tisane e le loro infusioni per colmare delle carenze. All’origine, la pratica delle piante medicinali non aveva questo scopo.
Si può affermare altrettanto bene che i naturopati contemporanei non impiegano il plantano come materiale nutritivo. L’articolo che noi discutiamo si dilunga sull’azione terapeutica di questa droga.
“Il plantano, scrive, è un rinfrescante, un diuretico, un disostruente, un diffusivo, uno stimolante, un alterante, e in qualche modo un astringente. Lo si è impiegato per l’infiammazione cutanea, le ulcere maligne, le febbri intermittenti, ecc. poi come vulnerario, e infine per via esterna come stimolante delle ferite. Applicate su una ferita, le foglie sono utili per arrestare l’emorragia. Le si impiegava in passato per i sanguinamenti polmonari e stomacali, per la tubercolosi e la dissenteria. Le foglie fresche sono applicate intere o tritate, sotto forma di cataplasma. Esse sono strofinate contro le parti del corpo punte dagli insetti, dalle ortiche, ecc. o come applicazione sulle bruciature o scorticature, per alleviare o arrestare il sanguinamento delle ferite benigne.
Le fomentazioni di questa pianta sono utili per le escoriazioni, l’oftalmia e altre irritazioni esterne. Per via interna, esse agiscono sul sistema ghiandolare e sono utili nelle scrofole, lo stramonio e certe varietà d’eczema. Esse sono un poco diuretiche, alleviano i suoi bruciori e le sue scrofole interne ed esterne.”
L’USO SINTOMATICO
I termini rinfrescante, diuretico, disostruente, diffusivo, stimolante, rilassante, alterante e astringente, si riferiscono alle pretese proprietà medicinali del medicamento e non hanno alcun rapporto con le qualità nutritive della pianta. Queste proprietà medicinali, in verità, non si riferiscono a una qualità qualsiasi della pianta, ma all’azione del corpo quando entra in contatto con alcuni suoi tessuti.
Per esempio, un diuretico non è una sostanza che agisce sui reni, ma una sostanza che è espulsa dai reni. Si è presa l’azione dei reni per quella del medicinale.
Il lettore afferrerà rapidamente il fatto che i termini precedenti, applicati alle dichiarate proprietà medicinali della pianta, non sono nomi di qualità nutritive. Sono in verità nomi di fantasia che sono sorte da nozioni erronee negli erboristi.
Come prova supplementare del carattere non nutritivo della pratica degli erboristi, io mi richiamo agli usi sintomatici del plantano, quali essi sono descritti nel paragrafo citato. Ad ogni modo, non si applicano gli alimenti per via esterna, né per arrestare i sanguinamenti delle ferite leggere. Non si applicano nemmeno alimenti come cataplasmi sulla parti del corpo punte dagli insetti o dall’ortica. Non si applicano alimenti sulle bruciature, né sulle escoriazioni. Non si utilizzano gli alimenti per farne dei fomenti, né per lavarsi. Non c’è quasi niente in quel paragrafo che abbia un qualsiasi valore nutritivo che il plantano possa avere.
IL PLANTANO
D’altronde per sostenere il caso del plantano, l’articolo menziona: ”Gli europei che vivono in provincia, lo chiamano “pianta della guarigione, poiché essi credono fermamente nelle sue virtù curative. Dice anche che guarirà la rabbia dei cani. Erasmo racconta nei suoi Colloqui la storia di una rana punta da un ragno che fu rapidamente guarita dal veleno mangiando la foglia del plantano.”
Un altro erborista, molto vecchio, scrisse: “Se un cane rabbioso morde un uomo, prendete questa pianta, tagliatela finemente e fatene un cataplasma. La guarigione sarà rapida.”
Negli Stati Uniti, questa pianta è chiamata “erba del serpente”, poiché si crede nella sua efficacia per i morsi velenosi. È così che si racconta il caso di un cane morso da un serpente a sonagli. Si applicò rapidamente una preparazione fatta da sale e succo di plantano alla ferita che si cicatrizzò rapidamente, malgrado l’agonia dell’animale. Il Dr. Robinson, nel New Family Herbal, ci racconta la storia di un indiano che ricevette una grande ricompensa dall’Assemblea della Carolina del Sud, per la sua scoperta secondo la quale il plantano è “il principale rimedio contro i morsi dei serpenti a sonagli. Tutto ciò prova la stima che si è conferita lungo i secoli al plantano.
Tutte le “prove” proposte nelle citazioni precedenti a favore dell’uso del plantano, non sono più sostanziose della superstizione e del folklore. La storia della rana che si è salvata dal morso di un ragno è pura fantasia. Checché ne sia, mangiare del plantano come antidoto contro il veleno del ragno non rappresenta un uso nutritivo di questa pianta.
Ecco ancora una ricetta che somiglia più a un pasticcio che a un medicinale, e che si applica per via esterna, senza essere mangiata e che si trova nell’articolo che noi studiamo.
“Il plantano si trova ai nostri giorni in alcune ricette di pomate. Infatti, Laly Northcote, in
The Book of Herbs, 1903 (Il Libro delle Piante) menziona una pomata fatta da una vecchia donna in Inghilterra (Exeter) e che era molto richiesta fino alla sua morte. Essa era fatta di sambuco, di angelica e di prezzemolo, tagliati e spezzettati, poi inzuppati nel burro chiarificato e che si considerava molto utile nelle bruciature e nelle irritazioni.”
Ma le pomate si applicano per via esterna, e nessuno le considera degli alimenti. Il medesimo articolo dice ancora: “un eccellente pomata può essere fatta anche dai germogli di sambuco, di “pilewort” e di foglie larghe del plantano.”
Un decotto è l’acqua nella quale una droga vegetale è stata bollita e che contiene dunque i costituenti o i principi solubili nell’acqua bollente. Per preparare un decotto, il fine è di estrarre “il principio attivo” della pianta. Non lo si fa per procurare nutrimento al ricevitore, ma per la convenienza a drogarlo.
L’articolo prosegue:”I decotti di plantano si trovano in quasi tutti i rimedi antichi che si facevano bollire con una varietà di fiori, la consolida, ecc. Il decotto di plantano è considerato benefico per i disturbi renali, mentre la radice in polvere era raccomandata per i disturbi intestinali. Il succo estratto è raccomandato per gli sputi di sangue e per le emorroidi. Gli erboristi raccomandano un elisir(?) electuaire composto da radici fresche di sambuco, da succo di plantano e da miele, come molto efficace per gli sputi di sangue. Il succo di plantano mescolato al succo di limone è stato giudicato un eccellente diuretico.”
L’articolo in questione prosegue con questa frase che suggerisce il carattere tossico del plantano. “Le foglie secche e in polvere prese in bevanda, da ciò che si pensa, distruggono i vermi.” Ora per distruggere i vermi un vermifugo deve essere avvelenante.
Per preparare una semplice infusione raccomandata nella medicina per mezzo delle piante, per i casi di diarrea e di emorroidi, versare mezzo litro di acqua bollente, su 30 grammi di questa pianta, mantenere al caldo per 20 minuti, poi lasciar colare in un passino e lasciar raffreddare. Prendere questa infusione tre o quattro volte il giorno, un bicchiere intero.
“I piccoli grani mucillaginosi sono stati utilizzati per rimpiazzare i semi di lino. Contro l’afta sono molto utili, trenta grammi di questi semi bolliti in un mezzo litro d’acqua, in seguito il liquido è trasformato in sciroppo con zucchero o miele e servito al bambino, col cucchiaio tre volte il giorno.”
Il manuale di Salmon, Herbal (1710), enumera gli usi molteplici seguenti del plantano. “Il succo di liquido chiarificato e bevuto parecchi giorni aiuta la gola, le ghiandole e i polmoni. Dosi: da tre a otto cucchiai. Un rimedio speciale contro l’ulcerazione dei polmoni e la tosse che ne deriva. Si dice che è buono per l’epilessia, l’idropisia, l’itterizia, e può aprire le ostruzioni epatiche, renali e della milza. Raffredda le infiammazioni degli occhi e li libera dagli spilli e dalle cosiddette albugini (macchie biancastre sulla cornea: N.d.T.). Nell’orecchio addolcisce il dolore e ristabilisce l’udito. Dosi: da 3 a 6 cucchiaini mattina e sera”.
Qual è l’individuo nei suoi momenti più immaginativi più folli che può concepire di fornire al corpo delle sostanze nutritive facendo scorrere del plantano nell’orecchio? L’autorità erborista citata sopra non potrebbe neanche pensare che con una tale procedura, si potrebbero fornire ai malati delle sostanze nutritive che mancano nel loro regime.
Il lettore ha sicuramente afferrato il fatto che questa pianta è utilizzata per sopprimere i sintomi, interrompere i vomiti e gli spasmi, arrestare il dolore. Tutto l’uso di questa droga è sintomatico. È dunque una pratica medicinale e non ha alcun rapporto con la nutrizione. Asserire che tali pratiche abbiano un rapporto con la nutrizione è pura idiozia, quali che siano le antiche testimonianze che si invocano a tale scopo. - Hygienic Review, N. 8°, V.33.
IN CONCLUSIONE
Tutte le piante medicinali che servono a fare delle infusioni e delle tisane sono utilizzate per combattere i sintomi: costipazione, insonnia, nervosismo, tosse, indigestione, dolore, irritazione della pelle, ecc. per avere un effetto durevole. (Nota: manca probabilmente qualche frase o parte di frase nel libro). La soppressione dei sintomi non può che aggravare il malato. Egli diventerà più stitico, più nervoso, più insonne, ecc.
Tutte le piante medicinali sono dei medicinali di cui bisogna diffidare al grado più elevato. Tutte contengono delle sostanze tossiche.
Coloro che digiunano non dovrebbero bere che acqua pura. Se essi prendono delle tisane, essi prendono delle sostanze nutritive e dei veleni contemporaneamente. Ora ciò distrugge l’obiettivo desiderato del digiuno. Con le sostanze nutritive il digiuno non è più totale e con i veleni possono sopraggiungere delle complicazioni che sarebbe meglio evitare.
Lo zucchero e il miele sono molto nutrienti e se se ne prende non si deve dire che si digiuna.
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CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
Il medico è convinto che se vi dice la verità sulla vostra salute, cioè che siete ghiottone., bevitore e pigro, e si rifiuta di prescrivervi tonici e medicinali, i suoi figli morranno di fame. – George Bernard SHAW..
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Il dottor J.Tilden scrisse che la medicina è la più grande truffa di tutti i tempi, ma disgraziatamente e colmo dell’amarezza, essa è praticata su un popolo la cui schiacciante maggioranza è consenziente! - A.M.
CAPITOLO 27
RIASSORBIMENTO DEI TUMORI DURANTE IL DIGIUNO
È un ordine superbo che guida quelli che lo seguono; quelli che non lo seguono, li trascina, la loro rabbia e le loro medicine insieme. – MONTAIGNE.
IL METABOLISMO
Durante il digiuno, come è anche il caso nell’ibernazione, il metabolismo si rallenta. La respirazione, il polso, la circolazione e tutte le attività vitali sono, in generale, rallentate.
Dopo il digiuno, il metabolismo diviene più attivo di prima. Infatti, si è osservato a più riprese che l’individuo guadagna peso dopo il digiuno, con una quantità di cibo minore che prima di digiunare.
Anche la crescita è favorita dal digiuno e compensa di molto il rallentamento osservato durante il digiuno.
Spesso i magri che digiunano prendono molto peso nel prosieguo, più di quanto ne abbiano perso. Si prende peso secondo come si assimila e non secondo come si mangia. Non è ciò che si mangia che fa prendere peso, ma ciò che si assimila e che procura beneficio.
L’AUTOLISI
L’autolisi è l’autodigestione delle cellule e dei tessuti con l’aiuto di enzimi intracellulari. Questo fenomeno è conosciuto dai fisiologi da molto tempo, ma il merito spetta al dottor Shelton di aver per primo e lui solo sottolineato la sua importanza nei processi costruttivi degli organismi viventi.
è attraverso questo processo che il corpo riassorbe i bottoni, i foruncoli, i gonfiori, ecc. Quando il pus non è espulso all’esterno, il corpo lo riassorbe dall’interno.
Il processo dell’autolisi è utilizzato dalla natura per digerire la coda della rana nella sua metamorfosi. Infatti, la coda sparisce a poco a poco. Come sa fare il corpo per riassorbire e digerire certe cellule? I fisiologi lo sanno, ma la medicina non si è mai degnata di trarre profitto da queste conoscenze. Essa non si interessa che di ciò che può procurare profitti alle industrie farmaceutiche.
“Il microscopio elettronico ha permesso ai ricercatori di studiare le strutture cellulari che non potevano esserlo prima.
è così che si sono scoperte delle piccole tasche all’interno della cellula che contengono piccole gocce di un succo digestivo potente, capace di digerire, non solamente i materiali alimentari che giungono alla cellula, ma anche la maggior parte degli stessi costituenti della cellula stessa. Si è dato a questo corpuscolo il nome di lisosoma. Esso funziona come sistema digestivo della cellula e sembra elaborare tutti gli alimenti presi dall’organismo unicellulare in vista della loro utilizzazione.
Questo processo prosegue dietro una busta resistente che protegge il resto dell’organismo contro l’azione digestiva degli enzimi, esattamente come il canale alimentare degli animali superiori.” – Dr. Shelton.
Durante il digiuno il fenomeno dell’autolisi entra in azione. È un fenomeno che il corpo controlla perfettamente e col quale i materiali inutili sono anzitutto digeriti. I primi ad essere digeriti sono il grasso, le escrescenze morbose, poi gli altri tessuti nel prosieguo. È così che i tumori sono riassorbiti mentre il sistema nervoso non è toccato.
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CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
Il medico è un uomo pagato per raccontare favole nella camera del malato finché la natura l’abbia guarito o i medicinali l’abbiano ucciso (MOLIèRE).
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Il meraviglioso e la superstizione giocano un grande ruolo nella medicina. – Claude Bernard.
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Il medico arriva la mattina all’ospedale, quando l’infermiera gli annuncia: Dottore, nove malati sono morti la notte.
- Ma io ieri le ho dato le medicine per DIECI malati.
- Il decimo malato deve aver risputato la medicina dopo che io gli ho voltato le spalle, risponde l’infermiera con noncuranza.
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Le vaccinazioni di massa rappresentano, con la loro inutilità, la più grande minaccia per la salute dei bambini. – Dr. MENDELSOHN.
CAPITOLO 28
BRANI SCELTI
È ciò che succede in tutte le malattie che ci si vanta di aver guarito. Le si sopprime solamente e le si sostituisce con altre. - Saint -Beuve, Lunedì, 1 p19
LA PREPARAZIONE DEL DIGIUNO
Una certa preparazione è indispensabile prima di imbarcarsi in una cura di digiuno all’evidente scopo di evitare le crisi. Infatti, durante il digiuno si possono avere delle crisi molto penose, che vanno dai mal di testa, alle vertigini anche stando coricati, ai vomiti ripetuti e incessanti giorno e notte, fino al delirio, alla confusione mentale in cui non ci si ricorda più di nulla, né del giorno, né del nome dei figli, ecc.
Questa preparazione avrà due parti.
1) interrompere i medicinali, bruscamente o progressivamente. Coloro che non interrompono i medicinali qualche tempo prima del digiuno rischiano di avere le crisi più violente.
2) seguire una dieta di preparazione per una o parecchie settimane prima. Questa dieta sarà molto prossima alla dieta igienista normale.
Questa preparazione sarà eseguita a casa propria con cura. Qualsiasi negligenza avrà come conseguenza delle sofferenze inutili durante il digiuno, e anche alla ripresa dell’alimentazione. Infatti si rischia di avere un tappo incollato all’ano, giusto al momento di riprendere la nutrizione. I problemi posti da questo tappo possono essere drammatici, come si vedrà nel capitolo dedicato a questa faccenda più avanti.
Shelton non consigliava alcuna preparazione particolare ed ecco perché alcuni dei suoi pazienti avevano delle crisi violente.
LA PREPARAZIONE PER STADI
In cosa dovrebbe consistere una buona preparazione? Alcuni fanno fare ai loro pazienti una preparazione per stadi successivi, eseguiti nella casa di cura. Questi stadi comportano una settimana o più con una dieta di crudità, poi quando il peso si stabilizza, si passa al secondo stadio.
Il secondo stadio non comporta nient’altro che dei succhi di frutta ed ortaggi crudi. Quando il peso si stabilizza ancora una volta, si comincia il digiuno.
La stabilizzazione del peso significa che il corpo si è adattato al cibo. È un adattamento nutritivo.
Questa preparazione per stadi ha parecchi difetti:
- conserva la fame mentre il digiuno la interrompe rapidamente in 24 ore o in alcuni giorni,
- fa perdere tempo al paziente che potrebbe farla a casa,
- è troppo severa e si avvicina troppo al digiuno totale.
Così quando un paziente non dispone che di quattro settimane, non avrà abbastanza tempo per digiunare, poiché bisogna infine prevedere parecchi giorni di alimentazione normale per riprendere abbastanza forze e poter partire.
Gli stadi sono validi ma dopo la cura di digiuno, laddove la bulimia minaccia di più l’individuo.
Bisogna dunque dare una preparazione che si farà a casa propria, prima di intraprendere il digiuno.
Quelli che trascurano di farla a casa propria, dovranno eseguirla obbligatoriamente nella casa di cura.
GLI EX - MALATI MENTALI O NERVOSI
Si tratta di ex -malati che hanno smesso di prendere medicine da molto tempo, ma che ne avevano prese in passato.
Questa categoria di malati rischia di avere delle crisi violente di disintossicazione dai primi giorni di digiuno. È dunque necessaria una lunga preparazione: da 1 a 2 mesi.
LA PURGA
È preferibile eseguire una preparazione prima di digiunare che prendere una purga, fosse anche vegetale. In capo ad una settimana di questa preparazione, gli intestini non contengono più che i resti di alimenti sani, i quali possono essere stoccati per parecchie settimane di digiuno.
PROIBITO
Pepe, aceto, spezie, aromatici, frittura, senape, caffè, tè, cioccolata, vino, birra, spinaci, ostriche, noci diverse, funghi, lievito, formaggi fermentati o anche cotti, medicinali, analisi, test, raggi, pane, cereali, bianco d’uovo, sale, carne, pesce, bevande.
LA PREPARAZIONE
IL GIORNO: Attendere la fame acuta, poi mangiare parecchi frutti a più riprese.
Facoltativo: dessert, avocado, yogurt, noce di cocco.
ALLE 6/7 del pomeriggio:
Ortaggi
Crudità varie
Condimenti: vedere sotto
LA SERA: Consumare uno dei 2 pasti seguenti.
1) Patate o castagne (500 gr/un chilo)
Groviera grattugiata per i principianti
Insalata verde naturale come contorno
2) Ortaggi vari cotti (600/1500 gr.), un rosso d’uovo crudo o sodo
DESSERT: 30/60 minuti dopo il pasto serale.
Datteri, fichi, uva secca, albicocche secche, prugne secche, banane cotte o secche, panna sterilizzata o fresca facoltativa (una cucchiaio da minestra), yogurt senza zucchero o latte cagliato. Mettere in ammollo i frutti secchi 12 ore per facilitarne la digestione.
CONDIMENTI:
Olio vergine, burro a freddo, maionese (senza senape né aceto), limone, pomodoro, prezzemolo, 4/5 olive nere, cipolle sminuzzate e lasciate all’aria 24 ore, altrimenti tritate e aggiunte in seguito alla maionese, yogurt senza zucchero, latte cagliato.
COTTURA DELLE BANANE
Sbucciare e immergere in pochissima acqua bollente 10 banane arci mature la cui buccia cominci ad annerire e il cui interno prenda il colore del miele. Abbassare il fuoco al minimo e non coprire. Smuovere e cuocere ancora 10 minuti. Lasciar raffreddare ancora 4 ore e mettere nel frigo.
Si possono anche seccare le banane dopo averle sbucciate e poste su un piatto vicino ad una fonte di calore su un radiatore o meglio ancora al sole per 2 giorni, altrimenti in un forno per 15/30 minuti per 6/15 banane. Sono anche vendute secche nei negozi.
LA MEZZA COTTURA
Mettere nella pentola anzitutto gli ortaggi più coriacei. Versare 2/3 bicchieri d’acqua fredda, coprire appena, mettere a pieno fuoco, 10/15 minuti.
Si può bere l’acqua di cottura, se ne resta, prima di mangiare.
LEGUMI CORIACEI
Porro, sedano a coste, carciofi, foglie esterne del cavolo, del cavolfiore, barbabietole, castagne.
ORTAGGI TENERI
Zucchine, fave verdi con i loro baccelli, cavoli, cavolfiori. torsoli di cavolfiori sbucciati, cipolle, aglio, bietole, peperone, carote, sedano rapa, patate, topinambur tagliati a fette, rutabaga, piccola zucca arancione dal sapore di castagna, zucca al muscadet, zucca comune.
CASSERUOLA
In ghisa nera, non smaltata. Non sbucciare gli ortaggi biologici, ma sbucciare gli altri. Non tagliare in pezzettini ma in due o tre fette fini soltanto. Non riscaldare gli alimenti.
LA FAME
Dai primi segni della fame aspettare una mezz’ora per confermarla, altrimenti saltare il pasto della sera.
LE CRISI VIOLENTE DURANTE IL DIGIUNO
Lo ripeto ancora una volta alla fine. Questa preparazione farà evitare le crisi, talvolta molto violente, al digiunatore.
Se la si segue scrupolosamente si dovrebbero perdere circa tre chili la prima settimana.
Notare infine che questa preparazione non rappresenta, né più né meno, che la dieta igienista ideale normale, che si potrà seguire tutta la vita. Era la dieta dell’uomo primitivo che non aveva orologio, né cucina, né cuoca, né sala da pranzo, né libro di ricette. Egli coglieva il frutto e lo mangiava sotto l’albero. Era il giardino dell’Eden, era il Paradiso.
LA CONDOTTA DURANTE IL DIGIUNO
IL RILASSAMENTO NATURALE
Ogni tanto mi riferiscono la storia di qualcuno che ha fatto un digiuno continuando a svolgere la sue attività quotidiane. Quando si digiuna così per 15 giorni è come se si digiunasse a mala pena per 5. In effetti i risultati che si ottengono, quando si digiuna lavorando, sono poco soddisfacenti. L’eliminazione si svolge lentamente, perché il corpo può utilizzare allo scopo solo una parte dell’energia disponibile, visto che la restante parte è impiegata nelle attività quotidiane. D’altronde molti pensano, a torto, che bisogna mantenersi in attività altrimenti ci si indebolisce. Possiamo mantenere il ritmo di pressoché tutte le attività quotidiane, in particolare gli obesi possono farlo, ma in questo caso il digiuno diviene poco produttivo, perché il corpo dispone soltanto dell’energia che risparmia durante l’impegno digestivo. Se, al contrario, queste persone stessero a riposo, il loro organismo disporrebbe di un’energia doppia: quella impiegata nel digerire e quella impiegata nelle attività. In questo modo l’eliminazione e la rigenerazione cellulare si svolgerebbero a ritmo accelerato e con i migliori risultati. Spesso ho avuto presso di me digiunatori che avevano digiunato a casa, mantenendo le loro occupazioni. Quando si son presentati da me, li ho obbligati a riposare. Si stupivano di sviluppare, durante il digiuno, sintomi di eliminazione che non avevano sperimentato digiunando a casa. Per esempio: urine cariche, mal di testa, bocca amara, etc. Se un digiunatore riposa sin dall’inizio del suo digiuno, nota che non ha neppure la forza per camminare, tanto meno per correre. Teme di arrugginirsi e crede di far bene attivandosi un po’. E’ un profondo errore. In medicina ti dicono che, se stai a letto, svilupperai una flebite. E’ un colossale errore. Ho sorvegliato nella mia casa di cura, per ben 40 anni, 4.000 digiunatori e nessuno di essi ha mai sviluppato una flebite. A dire il vero questa malattia è determinata dalle trasfusioni e dalle flebo che praticano ai malati negli ospedali. Riposare durante il digiuno non indebolisce affatto. Il corpo dirige semplicemente le energie verso l’eliminazione e la riparazione. Le energie rimangono nascoste ed intatte, convogliate verso altri canali. Queste energie vengono provvisoriamente sottratte agli organi della digestione, agli organi della riproduzione, ai muscoli in forma semplicemente temporanea. Non si diviene affatto invalidi.
Un esempio estremo servirà da lezione. Un meccanico d’auto ha digiunato presso di me per 33giorni perché voleva che l’esperimento coincidesse con la sua età, all’epoca 33 anni. Avendo letto Shelton, che raccomandava il riposo totale a letto, non lo abbandonò nemmeno un giorno. Nonostante le mie esortazioni ad uscire ogni giorno per fare 2 passi e a partecipare alle mie abituali conferenze serali, lui caparbiamente ha fatto di testa sua. Shelton chiedeva di risparmiare al massimo le energie stando a letto e il nostro meccanico ha insistito perché questo principio fosse applicato alla lettera. Troppo alla lettera, visto che ha preteso persino il pappagallo per non dover alzarsi ed andare in bagno, che per giunta era proprio lì vicino.
Quando abbandonò il digiuno, temetti seriamente che egli non potesse riprendere a camminare, se non dopo lunga fisioterapia. Quale fu il mio stupore nel vederlo camminare, lentamente è vero, ma senza alcuna difficoltà! Non ebbe neppure un accenno di flebite. Forte di questa esperienza, da quel momento in poi lascio che i digiunatori rimangano a letto, senza paura di alcunché. Altre due esperienze mi hanno confermato questa realtà. Si può ben fare l’opposto. Così, alcuni digiunatori scelgono di non eseguire le mie istruzioni e fanno 15 chilometri al giorno. Non traggono alcun vantaggio dalla cura. C’è tuttavia un’eccezione: quella degli obesi che godono di buona salute o quasi. Ecco, loro possono camminare un po’.
Appare sorprendente che la maggior parte dei digiunatori abbiano bisogno di dormire solo poche ore dopo la mezzanotte. Hanno però sonno durante il giorno. Al contrario quelli che hanno a lungo sofferto d’insonnia dormono di più durante il digiuno, quasi per recuperare il sonno perduto.
Dai primi giorni di digiuno, si sente una certa stanchezza. Ma non è veramente stanchezza, poiché questa segue uno sforzo fisico. Si tratta piuttosto di rilassamento. Ci si sente bene coricati a letto. Si sente un rilassamento che fa seguito alla soppressione degli stimolanti (caffè, vino, tabacco, carne, formaggio, ecc.). Infatti tutti gli alimenti azotati innalzano il metabolismo del corpo, aumentano la pressione, stimolano e impediscono di distendersi perfino la notte. Ciò produce delle insonnie corte o prolungate e l’impossibilità di rilassarsi. Ci si trova in uno stato di tensione continua.
Bisogna distinguere anche il vero rilassamento naturale, dal falso rilassamento artificiale che è insegnato dallo yoga e da altre discipline. Con questi metodi si combatte il sintomo senza sopprimerne la causa (gli stimolanti citati). Non si ottiene alcun risultato valido e durevole. Come si può chiedere al bevitore di caffè di rilassarsi mentre questa bevanda stimolante provoca nel suo corpo uno stato di sovreccitazione permanente?
LO SCALDINO METALLICO E LA COPERTA ELETTRICA
Durante il digiuno bisogna mantenere i piedi caldi, anche se la testa resta fredda. Non è utile mantenere la finestra spalancata tutta la notte. Una piccola fessura sarà sufficiente per aerare la camera. Il calore è più importante dell’aria al riguardo della quale ci intronano continuamente le orecchie.
Si può utilizzare una coperta riscaldante, utile soprattutto per riscaldare il letto quando non vi si sta la sera. I miei pazienti hanno l’abitudine di mettere in funzione questa coperta soprattutto quando lasciano la camera la sera per andare in salone a sentire le mie chiacchiere, poi per vedere un poco la televisione. Essi tolgono il contatto nel momento in cui vanno a dormire. Non sopportano l’idea di coricarsi sotto un campo elettrico. Si metterà questa coperta sopra il materasso con sopra una coperta normale poi il lenzuolo.
Esistono degli scaldini di ferro che possono essere riempiti di acqua, poi messi direttamente sul fuoco dopo aver tolto loro il tappo. Non appena l’acqua bolle si rimette il tappo, si avvolge lo scaldino in un tessuto e lo si posiziona ai piedi. Esso resterà molto caldo per 24 ore. Non mettere mai lo scaldino caldo su un organo qualsiasi del corpo, altrimenti l’afflusso di sangue può provocare un ascesso pericoloso.
Quando il digiunatore è obbligato a lottare contro il freddo o il caldo, perde molta energia, non può dormire o rilassarsi. Per i malati gravi, molto emaciati il freddo sarebbe mortale. È il coma e non si riesce sempre a rianimarli. Ho avuto un caso simile trent’anni fa. Pesava 44 chili per un’altezza di m 1,80 e aveva un’ulcera allo stomaco.
SI PUO’ MORIRE SENZ’ACQUA
Alcuni autori naturopatici raccomandano, per alcuni giorni “il digiuno secco”, come si direbbe “il whisky secco”. Allora i lettori zelanti, lo proseguono di più di alcuni giorni e rischiano la loro vita.
Shelton ha scritto nel suo libro che bisogna bere quando si ha sete. Allora alcuni digiunatori dall’istinto depravato non sentivano la sete e rischiavano la vita astenendosi dal bere.
Shelton aveva un giovanotto che insisteva per digiunare senza bere affatto, un digiuno secco, come si chiama. L’assistente gli portava tre volte al giorno un bicchiere d’acqua che egli beveva davanti a lei, poi quando essa girava le spalle, egli lo vomitava. Egli si disidratò rapidamente e morì senza che si potesse salvarlo. Shelton concluse ingenuamente che egli rifiutava quelli che non accettavano le raccomandazioni. Ma come assicurarsi che essi le applicheranno senza mentire? Ciò mi sembra molto candido.
Ho sorvegliato 4.000 digiunatori per 40 anni ed ho notato che la maggior parte bevevano troppo poco alla fine di un digiuno lungo (più di 20 giorni).
D’accordo, il primo giorno si può trascurare di bere ma per il prosieguo insisto presso i miei digiunatori affinché bevano almeno 2 -3 bicchieri il giorno, soprattutto il mattino presto, quando l’eliminazione è più forte.
Possono berla fredda, calda o tiepida, come loro piace.
Verso la fine del digiuno, il paziente trova che l’acqua ha sapore cattivo e chiede di cambiarlo. Ma è il sapore cattivo della sua bocca che egli sente, non quello dell’acqua.
Coloro che trascurano di bere, soffrono talvolta di sintomi di avvelenamento (mal di testa, mal di reni, depressione nervosa, insonnia, urine troppo cariche, cistite, ecc.). Così, quando un digiunatore si lamenta di questi sintomi, io gli chiedo di bere parecchi bicchieri d’acqua di seguito e i dolori se ne vanno rapidamente.
L’acqua non è un alimento, è semplicemente un veicolo che il corpo utilizza per trasportare gli scarti eliminati dalle cellule verso gli emuntori che sono i reni, i polmoni, gli intestini. Senza questo veicolo, come volete che il corpo espella questi scarti del metabolismo?
In caso di crisi durante il digiuno, come la depressione, i mal di testa, le vertigini, bisogna bere di più per attenuare il male.
Infine alcuni digiunatori non arrivano nemmeno a bere un bicchiere d’acqua il giorno. In quel momento bisogna aggiungere succo di limone nell’acqua per costringerli a bere almeno un litro d’acqua il giorno, a piccoli sorsi.
L’URINA DA BERE?
Un medico svizzero raccomanda ai digiunatori di bere la loro stessa urina. Sicuramente l’urina contiene ancora alcune sostanze nutritive, ma non è una ragione sufficiente per raccomandarla ai digiunatori. L’urina è uno scarto del metabolismo, che si ritiene debba essere espulso, non reintrodotto nell’organismo.
Verrà un giorno in cui un altro medico raccomanderà di interrompere il digiuno con delle feci. Vi sono animali che mangiano le feci poiché esse contengono sempre dei resti di cibi non digeriti. Ma noi siamo animali?
L’AUTOTRASFUSIONE
Un altro medico svizzero dava ai suoi digiunatori autotrasfusioni di sangue.
È un metodo di doping usato dagli atleti. Questa stimolazione affatica tutti gli organi, mentre il digiunatore ha bisogno di riposo. Un digiunatore stimolato spenderà la sua energia abbondante nelle attività muscolari o altre e ciò frenerà l’eliminazione. Gli animali in natura non utilizzano l’autotrasfusione quando digiunano.
LO ZUCCHERO E IL MIELE
Alcuni medici in Germania e in Svizzera ai loro digiunatori danno miele e zucchero per combattere l’acetone. Ma l’acetone è un’eliminazione che non bisogna combattere. Bisogna lasciare il corpo eliminare naturalmente. Non combattere questa eliminazione, né forzarla.
Verrà un giorno in cui si daranno ai digiunatori dei barattoli interi di confetture! Infine, il miele è più dannoso dello zucchero.
LE TISANE
Gli igienisti respingono tutte le tisane sia durante il digiuno che in seguito. Sono impiegate come medicine. Ora noi siamo opposti a qualsiasi idea di rimedio.
Per esempio le tisane di camomilla e di tiglio sono utilizzate come sonnifero. Sono di origine vegetale, si dirà. Ma i peggiori veleni sono di origine vegetale: il tabacco, la cocaina, l’L.S.D.
Per definizione l’alimento deve essere gradevole al gusto, all’odorato, alla vista. Ora, tutte le tisane sono amare, se non insipide. E tutto ciò che è amaro contiene del veleno. Le nostre papille gustative ci avvertono. Il bambino il cui gusto non è stato ancora pervertito, rifiuterà e farà una smorfia gustando il tarassaco, il crescione, l’aglio e la cipolla crudi, il ravanello rosa o nero.
Ho appena detto che si usano le tisane di tiglio e di camomilla per dormire. Così si lotta contro i sintomi, esattamente come con i medicinali chimici, invece di lottare contro le cause.
Inoltre, se queste tisane fanno effettivamente dormire, esse lo fanno esattamente come i sonniferi che allontanano il sangue dal cervello. È un mezzo coma, un’anestesia, una stupefazione, ma non è sonno. Ci si alza più stanchi che col vero sonno. Si è avvelenati. Il danno causato al sistema nervoso è considerevole.
Prendiamo le tisane di senna o di altre erbe lassative. Ora, esse non hanno alcuna virtù. Esse non agiscono sugli intestini per portarli a muoversi, a vuotarsi. Sono gli intestini che agiscono su queste tisane per espellerle dal corpo, poiché esse sono velenose.
Il corpo non può utilizzarle per fabbricare cellule, sangue, linfa. E tutto ciò che il corpo non può utilizzare deve essere espulso come veleno.
Le tisane che si ritiene combattano il mal di testa sono nocive, perché i mal di testa non devono essere combattuti. I mal di testa sono sintomi di eliminazione utili. Bisogna accoglierli con gioia!!!
Le tisane per combattere le carenze durante un digiuno sono una frode, poiché il corpo ha delle riserve che possono durare a lungo. Le tisane diuretiche non spingono i reni a lavorare, sono i reni che le espellono poiché esse sono dei veleni. Le espellono con molta acqua. Le tisane non aiutano il corpo ad eliminare. Al contrario esse ostacolano l’eliminazione. Infatti il corpo deve espellere tutte queste tisane e usa a questo scopo la sua energia nervosa. Ora, l’escrezione che avviene a livello delle cellule ha bisogno di energia abbondante che le scarseggia quando è deviata verso l’eliminazione delle tisane.
Alcune tisane sono espettoranti. Ora parecchi digiunatori sputano molto muco per eliminare. Ma se si prende questa tisana espettorante il corpo espelle tale tisana e si occupa di meno delle tossine. Si vede dunque come la tisana ritarda l’eliminazione.
Nella natura le piante sono divise in due categorie. Commestibili e velenose. Ora, le tisane sono fatte sempre partendo dalle piante velenose (amare, piccanti, insipide), mai commestibili. Le tisane sono in verità dei medicinali. Quando le si prende si cerca sempre un certo effetto. Ora, è meglio lasciar fare la natura, senza contrariarla nel suo lavoro. Noi non siamo più intelligenti di essa.
L’ARGILLA E IL MAGNESIO
Una donna aveva digiunato da me. Dopo la sua cura essa provava una certa stanchezza, del tutto normale. Ma ella lo attribuì al calcare del mio pozzo.
Il calcare dell’acqua da bere è inerte e non ha azione chimica. È espulso negli intestini e poi nelle feci, senza entrare nel sangue. Al contrario l’aspirina o qualsiasi altro medicinale entrano nel sangue e fanno delle devastazioni con le loro reazioni chimiche.
Lo stesso è per l’argilla e il magnesio che sono inerti e non hanno alcuna azione chimica. Nessuno ha fatto critiche contro queste due sostanze come sono state fatte contro il calcare dell’acqua.
L’argilla non ha alcun potere terapeutico contrariamente a quanto si afferma. Il potere curativo appartiene esclusivamente ai tessuti viventi e non ai prodotti inanimati e inerti. Inoltre, l’argilla non è un fattore indispensabile alla vita. Non lo è di conseguenza per la malattia. L’organismo non può utilizzare l’argilla per farne delle cellule o del sangue. Al più, l’argilla assorbe il pus da una piaga aperta e aiuta il suo drenaggio, esattamente come una compressa umida.
Quanto al magnesio, è un prodotto chimico, un medicinale. Non è una sostanza biologica. Il nostro corpo ha bisogno di magnesio ma in forma biologica, vegetale e non minerale. Esiste in natura un ciclo: il vegetale si nutre del minerale e l’uomo si nutre del vegetale. Non si può cortocircuitare questo ciclo e nutrirsi di prodotti minerali. Solo la pianta ha la possibilità di assimilare le materie minerali inerti. Il magnesio in forma di polvere è una sciocchezza. È un ritorno ai medicinali e alla farmacia classica, fosse pure anodina.
I MASSAGGI E GLI ALTRI TRATTAMENTI
I non -igienisti che impiegano il digiuno, ricorrono frequentemente a diversi trattamenti durante la cura, nonché a delle misure di forcing, massaggi, manipolazioni, aggiustamenti vertebrali, elettricità, bagni caldi e freddi, idroterapia, clisteri, applicazioni per stimolare il fegato, i reni, ecc. tutto ciò rappresenta tanto delle scimmiottature che è meglio evitare.
Infatti, gli stimolanti spossano l’organismo. Tutte queste misure snervano l’organismo e ritardano il ristabilimento, proporzionalmente al loro impiego. È l’antitesi del riposo e del rilassamento. Queste misure cosiddette terapeutiche, qualunque esse siano, provocano un’attività accresciuta e una dispersione di energia e di sostanza. Ora, noi dovremmo lavorare di pari passo con le tendenze conservatrici naturali dell’organismo che digiuna, anziché contro di esso.
Le misure che cercano di stimolare l’azione cutanea, renale, per forzare l’eliminazione attraverso gli intestini, per stimolare il cuore e il sistema nervoso, tutte queste misure sprecano l’energia vitale e dovrebbero essere evitate. Infatti, tutti i metodi di trattamento che aumentano l’attività in qualsiasi modo, contrariano il riposo e il rilassamento.
Parecchi partigiani del digiuno, all’infuori degli igienisti, utilizzano i lassativi, le pillole omeopatiche, ecc.. Ora questi lassativi hanno un effetto di disidratazione immensa che impedisce al corpo di riposarsi fisiologicamente e di compiere il lavoro di rigenerazione. Come può il corpo compiere tutti i suoi compiti quando lo si assale da tutte le parti con dei medicinali o dei trattamenti ai quali deve resistere? che deve espellere? L’autotrasfusione di sangue è uno degli ultimi metodi di stimolazione. Essa impedisce il rilassamento e il riposo.
I SINTOMI E LE CRISI DURANTE IL DIGIUNO
LE VERTIGINI
I sintomi più frequenti in un digiunatore sono le vertigini che egli prova quando si alza bruscamente dal letto. Il sangue è concentrato nell’addome e il corpo non ha il tempo di inviarne nel cervello, allora si rischia di svenire alcuni secondi. Ciò è senza gravità, salvo che si rischia di cadere su un oggetto tagliente e di ferirsi. Una delle mie digiunatrici cadde su un radiatore e si procurò un bernoccolo sul viso che impiegò cinque giorni per riassorbirsi.
Per evitarlo bisogna sedere un poco sul bordo del letto prima di alzarsi dolcemente. Evitare anche lo stare in piedi a lungo. Non fare la toilette la mattina ma il pomeriggio, poiché in quel momento si è meno stanchi giacché l’eliminazione si rallenta il pomeriggio.
Il caso di vertigini più grave che ho avuto è quello di una ragazza di 20 anni. Le vertigini in lei durarono cinque giorni, pur stando coricata, tutta la mattinata.
Infine una mia esperienza personale istruttiva. Durante uno dei miei digiuni, presi la mia vettura e andai in città a fare alcune compere. Percorsi parecchi supermercati, feci la fila in ciascuno di essi. Ma all’ultimo di essi, la coda era un poco più lunga delle altre. Allora sentii una vertigine. Prima di svenire andai a stendermi sui gradini di una scala vicina. Il direttore avendomi scorto chiamò un’ambulanza. Ma nel frattempo essendomi un poco ripreso, io mi alzai per dirigermi verso la mia macchina, a 30 metri da lì. Io ero già nella mia vettura, seduto quando sentii le sirene dell’ambulanza che si fermava davanti alla porta del supermercato e che aspettava invano il paziente che era sparito!
LA FEBBRE
Di quando in quando un digiunatore mi dice che si sente febbricitante, senza prendersi la temperatura. Ma ciò non dura che qualche ora, al massimo una giornata. È un’eliminazione dinamica. Non bisogna fare nulla per combattere la febbre, se non bere dell’acqua in più.
Io avevo un digiunatore che si era astenuto dal bere tutta una notte, mentre aveva molta sete, poiché il passaggio al semi - digiuno scatena un’eliminazione molto forte. La sua temperatura salì a 39°C ed egli ebbe inoltre la ritenzione d’urina. Essendo andato all’ospedale per farsi sondare la vescica, fu costretto a subire i trattamenti medici e morì in capo a sette giorni. E dire che alcuni incoscienti raccomandano il digiuno “asciutto”.
La mancanza d’acqua può dunque avere conseguenze molto gravi quando si ha sete.
I MAL DI TESTA
I mal di testa durante il digiuno possono durare da alcune ore a parecchi giorni. Non cercate di alleviarli, poiché sono sintomi di eliminazione preziosa. Si può tutt’al più bere molta acqua per lavare il sangue e procurare sollievo ai reni. Non c’è che da osservare il colore dell’urina in questo momento per comprendere che i mal di testa sono sintomi di eliminazione.
Una signora aveva sofferto tutta la vita di mal di testa tenaci. Ella partì per andare a digiunare sotto la sorveglianza di un medico naturopatico per 20 giorni. Per lottare contro tali mal di testa il medico le dava pillole, purghe, ecc. Il risultato della cura fu nullo. I suoi mal di testa continuarono come sempre.
Un anno dopo ella venne a digiunare sotto la mia sorveglianza, senza purghe né pillole. Quando i mal di testa l’esacerbavano, io le chiesi di sopportarli, di stringere i denti e di attendere. Talvolta i mal di testa sono causati da un riversamento generoso di tossine nel sangue. In tal momento, bisogna bere più acqua, parecchi bicchieri, a poco a poco.
Ella digiunò presso di me di nuovo 20 giorni e i suoi mal di testa scomparvero per mai più tornare. Questa esperienza illustra due maniere di digiunare e permette di comparare i risultati ottenuti dall’una e dall’altra. Quando un naturopata, fosse un medico, sorveglia un digiuno, ha sempre tendenza a combattere i sintomi.
LE COLICHE
Le coliche sono dolori nel ventre, dovute in generale a dei gas provenienti dagli scarti in fermentazione negli intestini. È sufficiente dormire sul ventre o di fare massaggi dolci al ventre, se non un clistere. Quando si fa la preparazione, descritta precedentemente in dettaglio in un capitolo speciale, si evitano le coliche durante il digiuno.
I dolori che queste coliche possono causare sono a volte molto vivi. Alcuni massaggi nel punto in questione bastano talvolta a spostare la tasca di gas e le coliche cessano. Altrimenti bisogna che il digiunatore vada al bagno per sollecitare un’evacuazione, attendendo pazientemente.
Le coliche durante il digiuno, fossero anche violentissime, non possono mai essere degli attacchi di appendicite. Non sono mai che dei gas.
LA DEBOLEZZA
La debolezza è del tutto normale durante il digiuno. Il paziente che digiuna può, tuttavia, muoversi nella casa, andare al bagno. Ma se non ha la forza di camminare, allora il digiuno deve essere interrotto subito. Bisogna distinguere tra la debolezza e la prostrazione.
L’INSONNIA, LA SENSIBILITÀ AL RUMORE, IL NERVOSISMO
La maggior parte dei digiunatori dorme poco la notte. Le loro notti sono molto lunghe e non passano. I giovani e gli insonni dormono bene. Questi ultimi hanno senza dubbio un ritardo da recuperare.
La causa di questa insonnia forse è una carenza di vitamine del gruppo B. Quando si passa alla fase seguente, quella del semi - digiuno, il sonno ritorna a poco a poco.
Viceversa quelli che soffrono d’insonnia dormono una parte della mattinata. Le ore sono così scalate.
Io avevo una giovane donna che aveva visto scalare le sue ore di sonno di giorno in giorno, fino al punto che essa dormiva di notte come tutti. Alcuni leggono, altri guardano la televisione per passare il tempo.
SANGUINAMENTI DELLE GENGIVE, SPUTI, ALITO CATTIVO
L’alito cattivo è il segno di un’eliminazione benefica. Talvolta il gusto della bocca è pastoso, talvolta amaro, a volte la bocca è secca, Alcuni sputano tutta la giornata. È un’eliminazione attraverso le ghiandole salivari. Il sanguinamento delle gengive avviene in alcuni, non tutti.
LE PALPITAZIONI, IL POLSO IRREGOLARE, LA BARRA SUL PETTO
Molti digiunatori sentono delle palpitazioni a momenti, il cuore batte più forte del solito. Bisogna restare a letto. Che il cuore batta forte o piano non ha importanza, dal momento che è regolare. Può così salire a 120 battiti al minuto, o a 45 soltanto. Ma un polso irregolare è un segno cattivo che ordina l’arresto immediato del digiuno e il passaggio alla tappa seguente che è quella del semi - digiuno.
Infine, la barra sul petto è un segno di malessere nei cardiaci che comanda il passaggio al semi - digiuno.
I VOMITI DI BILE
Questo genere di vomiti si verifica quando il fegato è stanco, sovraffaticato. cioè in parecchie persone che si reputano sane.
Se questi vomiti sopraggiungono nelle prime due settimane di digiuno, bisogna lasciarle correre e sopportare. È senza dubbio un’eliminazione, se non un eccesso di bile che il fegato non riesce a frenare.
Ma se i vomiti si producono dopo il 15° giorno, bisogna passare al semi - digiuno senza aspettare, altrimenti si rischia di produrre la confusione mentale nel digiunatore. Egli non si ricorderà più ciò che ha fatto il giorno prima, né il nome di sua moglie, né dove abita.
Se si è fatta una preparazione prima del digiuno, si attenuano o si evitano questi vomiti sgradevoli e penosi.
IL DELIRIO, LE ALLUCINAZIONI, GLI ATTACCHI DI FOLLIA, GLI SVENIMENTI E IL COMA
I pazienti che hanno abusato di tranquillanti, di tabacco, di sedativi e di sonniferi, per lunghissimi anni, possono avere durante il digiuno degli attacchi di delirio e di allucinazioni. Essi non riconoscono più nessuno e non sanno quello che dicono.
Una lunga preparazione, ivi compresa la soppressione progressiva di tutti i veleni enumerati, potrà attenuare o evitare tutti questi attacchi sgradevoli.
In caso di svenimento, bisogna lasciare il soggetto steso per terra con le membra ben allungate. In capo ad alcuni minuti egli si risveglierà senza perfino sospettare di nulla. Non bisogna rialzare subito il paziente e nemmeno sollevargli la testa.
La posizione orizzontale stanca l’organismo meno della posizione verticale. Quando la natura requisisce le sue energie per un lavoro di eliminazione urgente, essa mette il soggetto per terra (svenimento) per economizzare le forze. Infatti, quando occorre al cuore di pompare il sangue dai piedi alla testa occorre un’energia considerevole.
Il solo caso di coma di cui io abbia conoscenza è quello del dottor Roger, colpito dall’AIDS e che prendeva, prima di subire il semi - digiuno, una dozzina di tazze di caffè il giorno. L’interruzione del caffè tra gli altri stimolanti, gli provocò un coma. In queste condizioni, bisogna attendere che il malato si rimetta da sé. Non spaventarsi, non inviarlo all’ospedale, come fu il caso.
Tutti questi attacchi furono provocati da un’eliminazione molto intensa che riversa nel sangue una quantità di tossine considerevole e che disturba, per un momento, il sistema nervoso, giusto il tempo di essere a loro volta eliminate dai reni. In questo momento bisogna forzare l’ingestione di acqua per attenuare gli attacchi. Se al malato ripugna di bere, aggiungere nell’acqua succo di limone o d’arancia.
Gli attacchi più forti si presentano in coloro che non fanno alcuna preparazione prima di digiunare. I medicinali incriminati devono essere soppressi progressivamente, parecchi mesi prima. Non dimenticare questa preparazione poiché i malati in crisi possono gettarsi dalla finestra, tagliarsi le vene o urlare molto fortemente per ore e ore e allarmare i vicini che rischiano di chiamare l’ambulanza o la polizia.
LE URINE CARICHE DI SABBIA, TINTE DI SANGUE E GLI ATTACCHI DI CALCOLI
Può succedere che dopo due o tre settimane di digiuno le urine siano cariche di sabbia, di melma e tinte di sangue. Quando la vescichetta è piena di piccoli calcoli o di un solo grosso calcolo, tutti finiscono per disintegrarsi per effetto del digiuno. Allora, essi sono evacuati dalle urine (calcoli renali), se non dagli intestini (calcoli epatici).
LA TETANIA, LE CONVULSIONI E GLI SPASMI
Coloro che sono soggetti agli attacchi di tetania, di convulsioni e di spasmi, sono suscettibili di averne durante il digiuno. Passare al semi - digiuno.
LA SENSIBILITÀ ALLA LUCE DEL GIORNO
Gli occhi sono gli organi più delicati del corpo e qualsiasi sintomo che li tocca durante il digiuno deve essere preso in conto.
Se la luce del giorno abbaglia il digiunatore nella sua stanza, al punto che egli preferisce portare gli occhiali da sole all’interno della casa, è un segno di carenza che ordina di passare al semi - digiuno. Io ho incontrato questo sintomo in digiunatori in capo a 50 giorni di digiuno, raramente meno.
LE MESTRUAZIONI
Una donna in perfetta salute non ha regole, come le femmine selvatiche nella natura.
Ma siccome la maggioranza delle femmine non è in buona salute, esse devono eliminare tutti i mesi, con l’aiuto delle mestruazioni.
Quando si intraprende una cura di digiuno, le regole si presentano 15 giorni prima, poiché il corpo ha più energie per eliminare. Bisogna prendere precauzioni in anticipo per un poco, che riversa nel sangue una quantità di tossine considerevole e che disturba, per un momento, il sistema nervoso, giusto il tempo di essere a loro volta eliminate dai reni. In questo momento bisogna forzare l’ingestione di acqua per attenuare gli attacchi. Se alla malata ripugna di bere aggiungere nell’acqua succo di limone o d’arancia.
Sono le stesse parole dette per I DELIRI. Probabilmente è una ripetizione fuori posto. Magari qui va tolto “Bisogna prendere…dai reni”
Tentativo di trovare la frase accettabile per le mestruazioni, qualora manchi nell’edizione in possesso di Damiano.
Quando si intraprende una cura di digiuno, le regole si presentano 15 giorni prima, poiché il corpo ha più energie per eliminare. Bisogna prendere precauzioni in anticipo per un poco, per i disturbi provocati da un’eliminazione intensa che riversa nel sangue una quantità di tossine considerevole e che disturba, per un momento, il sistema nervoso, giusto il tempo di essere a loro volta eliminate dai reni. In questo momento bisogna forzare l’ingestione di acqua per attenuare gli attacchi. Se alla malata ripugna di bere aggiungere nell’acqua succo di limone o d’arancia.
LA PARALISI DURANTE IL DIGIUNO
Più di centomila digiunatori sono stati sorvegliati dagli igienisti professionisti dall’inizio del ventesimo secolo. Nessun caso di paralisi sopraggiunta durante il digiuno è stato mai riferito.
Io ne ho avuto due casi, uno dopo l’altro. Due casi unici senza dubbio nella storia del digiuno. Essi si sono prodotti in due uomini abbastanza anziani dal quinto giorno di digiuno. La paralisi non è durata che cinque ore. Era un’emiplegia. Il digiuno fu interrotto nel primo caso con un brodo caldo di ortaggi, ma proseguito per il secondo senza inconvenienti. Nel primo caso, la lingua fu toccata, viso scarlatto, occhi fuori dall’orbita, polso impazzito. La crisi era violenta.
- Io non comando più le mie membra, diceva.
Non poteva più alzarsi e camminare. L’anno seguente cominciò un secondo digiuno e sviluppò un attacco simile, meno grave. Occorreva una lunga preparazione per evitare un tale attacco tragico.
Questi attacchi di paralisi sono lo specchio fedele dello stato di salute lamentevole del soggetto. Ma esse riflettono soprattutto l’avvenire, dando un’idea precisa della crisi che precederà la morte più avanti, dopo dieci o venti anni. Si può così predire l’avvenire, se queste persone non aderiscono strettamente alla dieta igienista.
Queste crisi prima della morte sono ineluttabili? No, se l’individuo vive in una maniera igienista e sana, come ho appena detto. Bisogna anche evitare le preoccupazioni, i dispiaceri, gli inquinamenti, i veleni medici.
LA DIFFICOLTÀ DI RESPIRARE
Se il digiunatore è o era un asmatico, egli avrà sicuramente degli attacchi d’asma durante il digiuno. La preparazione attenuerà questi attacchi.
Ho avuto un paziente che ha sofferto di questi attacchi per una settimana. Ebbe anche dolori di stomaco durante lo stesso periodo. Interruppe i medicinali ma conservò le inalazioni durante le crisi. Alla fine degli attacchi e durante il resto della cura cessò le inalazioni. La sua asma scomparve totalmente.
Gli attacchi d’asma durante il digiuno sono molto penosi, poiché l’aria manca. Vanno sopportati alla meno peggio.
Bisogna non fidarsi quando si prova difficoltà a respirare. Quando questo sintomo è accompagnato da polso irregolare, ansante, da una prostrazione, è un segno premonitore della morte.
La difficoltà di respirare provocata dalla ritenzione d’urina non è pericolosa.
GLI ACCIDENTI CARDIACI SCATENATI DI RIMBALZO DURANTE UNA CRISI DI ELIMINAZIONE
Quando si sorvegliano delle persone anziane che digiunano, si incontrano talvolta delle debolezze fisiche latenti che possono minacciare la vita del paziente.
Dai primi segni di tale debolezza bisogna passare al semi - digiuno. La signora G. ha 64 anni. Venne a digiunare per l’asma che si trascinava da 30 anni o più. Ha sempre preso dei medicinali per i suoi attacchi d’asma ed essi furono interrotti improvvisamente la vigilia del suo digiuno.
Digiunò 19 giorni senza storia, poi per prudenza, a causa della sua età e della sua intossicazione profonda, il digiuno fu interrotto. Tuttavia, a questo punto ella ebbe un attacco d’asma che durò parecchi giorni.
Mi era apparso che in quel momento preciso la sua vita era in pericolo poiché il suo cuore dava segni di stanchezza appariscenti, secondo il medico che l’auscultò. Bisognava a qualsiasi prezzo che queste crisi si arrestassero, o si attenuassero, poiché il digiuno aveva provocato una debolezza abbastanza pronunciata che non avrebbe avuto alcun significato se ella fosse stata più giovane.
Fu allora che il medico prescrisse un farmaco per l’asma, molto leggero e che io approvai nella circostanza, per non mettere la sua vita in pericolo. È possibile che l’agopuntura o la chiropratica avrebbero potuto risolvere questo problema, senza essere obbligato ad avvelenare la malata con i medicinali. I vomiti nei vecchi cardiopatici possono anche provocare delle crisi mortali o un’emorragia grave accidentale. Bisogna sorvegliare il cuore negli anziani cardiopatici ed evitare i vomiti passando al semi - digiuno. I vomiti possono anche provocare un ernia, ma questo è senza gravità.
La mia esperienza con i vecchi non è molto estesa a causa dei rischi inerenti. Ho fatto digiunare persone di ottant’anni per 7 giorni di digiuno integrale o per 20 giorni di semi - digiuno con buoni risultati. A 70 anni, ho sorvegliato dei vecchi che digiunavano 20 giorni, ma occorsero mesi per recuperare le forze.
I DOLORI AI RENI O AI POLMONI
I polmoni e i reni sono emuntori. Una forte eliminazione può prostrarli se non sono abbastanza forti. È così che si può risentire un’infiammazione o una congestione sanguigna locali in questi due organi vitali. L’urina può caricarsi di sangue. In questo momento bisogna forzare l’ingestione di acqua: almeno due litri di acqua. In caso di difficoltà a bere, aggiungere succo di limone o di arancia nei due litri.
Se i dolori intensi continuano in capo a qualche giorno, allora bisogna passare al semi - digiuno, pur continuando a bere molto.
LA FEBBRE ALTA E IRREGOLARE CON UN FORTE DOLORE AL VENTRE
Una febbre alta e irregolare durante il digiuno, o indipendentemente dal digiuno, accompagnata da un dolore sordo al ventre, nel dorso, con gonfiore, indica lo scoppio di un ascesso interno mortale. La febbre sale e scende senza ragione apparente.
Bisogna operare sui due piedi, per salvare alcuni casi, non tutti.
IN QUALE MOMENTO SI PUÒ PASSARE ALLA SECONDA FASE DEL DIGIUNO (IL SEMI - DIGIUNO)?
NON BISOGNA MAI INTERROMPERE DI NETTO IL DIGIUNO!
- In quale momento bisogna interrompere il digiuno?
Io rispondo categoricamente
- Non bisogna mai interrompere il digiuno! Altrimenti sarebbe un errore che porta alla bulimia, ai piedi d’elefante e ad altri inconvenienti.
Non voglio dire con ciò che bisogna digiunare tutta la vita. No, mi spiego. Nella mente di Shelton, come di tutti gli igienisti, bisogna interrompere il digiuno ad un certo momento, poi nutrirsi progressivamente fino ad arrivare alla dieta normale in capo ad alcuni giorni. È una rottura totale del digiuno. Ora, siccome la maggioranza dei digiunatori non ha completato la disintossicazione in quel momento, non bisogna pensare a interrompere il digiuno ma a passare alla fase seguente che è il semi - digiuno.
LA PROSTRAZIONE, LA BRUTTA CERA E LO STATO GENERALE
Quando il digiunatore non ha più la forza di andare da solo al bagno, di alzarsi e di camminare nella sua camera, bisogna passare al semi - digiuno. Io ho avuto anche l’occasione di abbreviare la prima fase del digiuno quando ho visto la cera diventare cadaverica, gli occhi troppo infossati, lo sguardo stravolto.
CASI GRAVI CHE RICHIEDONO DI PASSARE SUBITO ALLA SECONDA FASE DEL DIGIUNO (IL SEMI-DIGIUNO)
- Il polso irregolare
- La barra sul petto
- La sensibilità alla luce
- I vomiti dopo quindici giorni di digiuno
- Il timore di incidenti cardiaci di rimbalzo
LE RISERVE SQUILIBRATE
In tutti gli individui esistono delle riserve che si possono classificare in tre grandi categorie:
1) le riserve ordinarie: zucchero, glicogeno, grassi, proteine.
2) le riserve essenziali straordinarie: vitamine, enzimi, oligoelementi, sali minerali.
3) le tossine, i veleni e i vari scarti.
Così possono verificarsi due casi:
a) gli individui in perfetta salute che hanno più riserve essenziali che tossine. Questi casi sono molto rari.
b) Gli individui malandati che hanno tossine e veleni, più che riserve essenziali.
Per la prima categoria in buona salute e che non hanno molta tossiemia, il digiuno porta rapidamente alla purificazione totale dell’organismo, prima dell’esaurimento delle preziose riserve. In questi casi rari, i sintomi seguenti si manifestano simultaneamente: lingua pulita e rosa, fame, gusto gradevole della bocca al risveglio, urine chiare.
NELLE PERSONE MALANDATE CHE FORMANO LA MAGGIORANZA AI NOSTRI GIORNI, IL DIGIUNO PRODUCE I SINTOMI SEGUENTI:
- lingua carica,
- gusto della bocca sgradevole al risveglio,
- urine cariche, al risveglio,
- assenza di fame reale,
- la perdita di peso si rallenta (stabilizzazione del peso).
LA STABILIZZAZIONE DEL PESO
(Rallentamento della perdita del peso)
Quando ci si pesa tutti i giorni durante il digiuno, succederà verso il 10° giorno che la perdita del peso si rallenta (a 200 grammi il giorno) o si stabilizza per 3 giorni consecutivi.
In seguito la perdita riprende di nuovo, per arrivare a un secondo stadio di rallentamento verso il 20° giorno del digiuno.
Come spiegare questi stadi di rallentamento della perdita di peso? Per eliminare, come per digerire, il corpo ha bisogno di spendere alcune delle sue riserve vitali, come le vitamine, i sali minerali, gli enzimi, di pari passo con le altre riserve ordinarie, come lo zucchero e i grassi. Queste riserve vitali finiscono con l’esaurirsi e l’eliminazione si rallenta. Ciò si manifesta col rallentamento della perdita di peso.
Ma il corpo non si lascia prendere alla sprovvista. Si adopera per realizzare delle trasmutazioni biologiche, che trasformano elementi chimici esistenti in quelli mancanti. Per esempio, quando il corpo manca di calcio, esso prende il potassio e lo trasforma in calcio. Leggere a questo scopo il libro di Luigi Kévran: Le trasmutazioni biologiche. Vi si leggerà che delle galline a cui si è dato un nutrimento privato di tutto il calcio, hanno continuato a deporre uova come se niente fosse. Ora, si sa che il guscio è ricchissimo di calcio. Da dove hanno tratto quel calcio? Può anche darsi che l’abbiano tratto dalle loro riserve.
Ma per il seguito questa capacità dell’organismo di operare delle trasmutazioni biologiche finisce verso il 20° giorno di digiuno e il peso si stabilizza di nuovo. È inutile proseguire il digiuno adesso, poiché il corpo non ha più capacità di trasmutazione né riserve. Bisogna passare al secondo stadio, quello del semi - digiuno.
SECONDA FASE
Il Semi-Digiuno E La Lingua Colorata
UNA PRODIGIOSA SCOPERTA
Nel 1986, io feci una scoperta prodigiosa nel campo del digiuno che mi ha costretto a rivedere il metodo sheltoniano.
Da allora il 90% dei pazienti sviluppa una lingua colorata e il 10% restante non la sviluppa che in occasione di una seconda cura.
Allora bisognava proseguire questo semi - digiuno finché la lingua sia colorata. I pazienti non sono più pesati che una volta alla settimana e la perdita di peso varia tra una libra e un chilo la settimana.
Una lingua nera denota che l’eliminazione si produce dal fondo delle cellule per espellere medicinali presi 10 anni, 20 anni prima.
Secondo il metodo classico, raccomandato da Shelton, il digiuno si prosegue ad acqua, a letto. Tuttavia, quando il digiuno è spinto mentre il corpo non perde più peso, si perde tempo inutilmente. L’eliminazione diventa insignificante.
Il semi - digiuno può durare una o parecchie settimane, secondo la tossiemia. Questa importante scoperta condanna i digiuni lunghi come una perdita di tempo, se non perché rischiosi e inutili.
Quando si vede la lingua diventare nera, o marrone o gialla, si fanno tacere i detrattori e perfino imbavagliarli.
LA LEGGE N.8 bis
È così che io ho formulato la legge n.8 bis detta legge Mosséri sull’INSUFFICIENZA DELLE RISERVE PER UN’ELIMINAZIONE CELLULARE PROFONDA DURANTE IL DIGIUNO.
Le migliaia di pazienti che hanno digiunato sotto la mia sorveglianza (4.000 digiunatori), quelli di Shelton e di tutti gli altri igienisti professionisti nel mondo, totalizzando forse un milione di digiunatori da 200 anni, non hanno avuto che una lingua biancastra.
Ma attualmente, il 90% dei miei digiunatori vedono la loro lingua diventare colorata, dal momento che passano al semi - digiuno.
Notare che bisogna guardare la lingua prima di mangiare checchessia, di fronte alla luce del giorno. Non si può vedere niente con la luce artificiale elettrica, né in uno specchio appeso ad un muro lontano dalla finestra.
LA LINGUA È LO SPECCHIO DEGLI INTESTINI
Il colore della lingua, il suo aspetto, il suo gusto, sono lo specchio degli intestini su tutta la loro lunghezza, cioè 10 metri circa.
Se si potesse introdurre un’antenna di televisione a colori, vi si vedrebbero molte cose che confermerebbero questo stato di cose.
DENOMINAZIONE
Questa seconda fase del digiuno che segue il digiuno integrale, io l’ho chiamata semi - digiuno. In verità è una dieta di eliminazione, poiché si mangia un chilo il giorno, metà frutta e metà crudità.
Ma io ho preferito dire semi - digiuno, per meglio colpire l’immaginazione del paziente. Altrimenti, egli sarebbe tentato di credere che può mangiare di tutto e in qualsiasi quantità. Bisognava che restasse l’impressione che egli continui l’eliminazione e che la sua cura continui, quantunque sotto un’altra forma, più attenuata del digiuno totale.
A PROPOSITO DI UNA PRODIGIOSA SCOPERTA
Quando si interrompe l’alimentazione, l’eliminazione comincia a manifestarsi con una lingua carica di muco bianco, alito fetido, cattivo gusto in bocca, perdita di peso, e altri sintomi, secondo gli individui:
- il peso si stabilizza durante uno stadio che dura circa tre giorni, mentre all’inizio si perdeva da 500 grammi a un chilo il giorno. La perdita di peso significa una forte eliminazione di tossine e di acqua di ritenzione, la quale è urinata. Quando l’eliminazione si indebolisce, si urina poco. Questa stabilizzazione del peso è il sintomo principale che ordina il passaggio al semi - digiuno.
- la sete scompare e si ha difficoltà a bere l’acqua. Poiché altrimenti, l’eliminazione delle tossine avrebbe provocato un bisogno di bere per diluire ed espellere i veleni attraverso l’urina.
- la lingua si carica sempre meno e il gusto della bocca diventa meno cattivo.
- anche altri sintomi, secondo ciascun individuo, possono rivelare un rallentamento dell’eliminazione.
è dunque nel momento in cui si osservano tutti questi sintomi di rallentamento che bisogna rilanciare l’eliminazione, fornendo al corpo le vitamine e i sali minerali sotto forma di alimenti naturali crudi, cioè
- 500 grammi di frutti crudi, distribuiti su tutto il pomeriggio;
- 500 grammi di crudità e insalate verdi, la sera, altrimenti la digestione richiederebbe troppe energie e ne avrebbe di meno l’eliminazione.
Il paziente deve bere molta acqua tra mezzanotte e mezzogiorno, poiché è allora che l’eliminazione è molto forte. Se non riesce a bere almeno un litro d’acqua il giorno bisogna profumare l’acqua con succo di limone.
Personalmente, preferisco dare delle mele che agiscono come una scopa degli intestini.
Dal momento in cui si passa al semi - digiuno e si rilancia l’eliminazione in tal modo, bisogna sorvegliare la lingua tutte le mattine prima di mangiare qualsiasi cosa, e soprattutto non pulirla. Essa può colorarsi di un solo colore in capo a parecchie ore, se non di parecchi giorni. Nero, senape, verde, marrone o giallo.
Si proseguirà così il semi - digiuno fino alla pulizia totale della lingua, diventata rosa, e fino alla scomparsa di tutti i sintomi di eliminazione (sete, cattivo gusto della bocca al risveglio, alito cattivo, sputi, ecc.). Poco importa che la fame ritorni o no, poiché questo istinto è la maggior parte del tempo in panne nelle persone civili.
Questa scoperta nel campo della salute è la più prodigiosa, dopo quella del digiuno, all’alba dei tempi, da parte degli uomini preistorici.
Col digiuno all’acqua, l’eliminazione resta superficiale e serve a spazzare il terreno. Ma se si fa seguire questo digiuno integrale da un semi - digiuno, la si rilancia. E se si comincia con un semi - digiuno, gli scarti e la tossiemia impediscono un’eliminazione in profondità. È lo stesso se non si resta a letto.
J. C. Thomson aveva ragione ad opporsi ai digiuni lunghi. Tuttavia, egli non aveva pensato che si poteva rilanciare l’eliminazione dopo un digiuno corto o medio e ottenere una lingua colorata. Diceva che con un digiuno lungo, il corpo non ha più la forza di manifestare sintomi, né di eliminare, da cui una guarigione apparente. Infatti, quando si raggiunge questo stadio del digiuno lungo, il corpo è più occupato a sopravvivere che ad eliminare.
LE TRE FASI DEL DIGIUNO:
Il digiuno può essere diviso in tre fasi
1) la fase dell’eliminazione superficiale in cui la lingua è bianca, ma che porta a buoni risultati per la salute generale e alla guarigione delle malattie acute e funzionali;
2) la fase della sopravvivenza in cui cominciano le carenze, il peso si stabilizza, la lingua si pulisce e l’eliminazione va in affanno.
è una perdita di tempo continuare su questa strada, è preferibile evitare di entrare in questa fase e rimpiazzarla con la fase del semi - digiuno che colma le carenze, permette al peso di continuare a ridursi, alla lingua di colorarsi e all’eliminazione di essere rilanciata in forze.
Se si prosegue questo semi - digiuno fino alla pulizia totale della lingua, allora si arriva a dei risultati ancora migliori per la salute generale e alla guarigione dei disturbi e delle malattie croniche, vecchie, impossibili da guarire diversamente (eczema, asma, bronchite cronica, zona, affezioni degli occhi, epatite, ecc.).
3) Se si prosegue il digiuno all’acqua durante tutta la fase precedente della sopravvivenza, allora si finisce con l’entrare nella fase dell’inanizione e della morte. I sintomi sono quelli della sensibilità alla luce, la prostrazione, la magrezza scheletrica, l’impossibilità di reggersi in piedi, ecc. Il corpo manca di tutto e saccheggia gli organi nobili del corpo.(occhi, nervi, udito) per sopravvivere. La mia esperienza non mi permette di determinare il colore della lingua che corrisponde a tale o a tal altro medicinale. Ma bisogna sapere che se la lingua si colora di nero, anche gli intestini su tutta la loro lunghezza di circa 10 metri sono neri. E per pulire questa morchia, occorre un alimento cellulosico come le mele, durante il semi - digiuno. Il nero corrisponde al consumo di tranquillanti e di calmanti per lungo tempo.
Il profano che digiuna deve essere sorvegliato da persona competente, poiché egli non può interpretare i sintomi. Così, quando mi vien detto:
- Signor Mosséri, io ho digiunato 15 giorni da lei. Ora rientro a casa. Mi dia le sue istruzioni e io le seguirò alla lettera, io rispondo:
- Lei non può da solo interpretare i sintomi man mano che si manifestano. E io non posso predire in anticipo quali sintomi avrà.
Altri mi chiedono:
- Forse c’è una sorveglianza medica in caso di problemi? Io rispondo:
- Ma il digiuno non è insegnato in facoltà di medicina. Nessun medico, fosse pure un simpatizzante del digiuno, ha esperienza in questo campo. Nessun medico ha sorvegliato centinaia e centinaia di digiunatori.
DURATA DELLE RISERVE VITALI
Abbiamo visto che le riserve essenziali e ordinarie in un dato organismo non sono equilibrate. Noi abbiamo troppo grasso, troppe tossine, in confronto alle sostanze vitali ed essenziali. Uno può così pesare 90 chili di lardo e di tossine alla fine di un lungo digiuno e morire d’inanizione. Non bisogna lasciarsi ingannare dal peso. Non è perché un tipo è obeso che egli può digiunare a lungo.
Ma un altro aspetto ci interessa a questo punto.
Le riserve immagazzinate nel corpo non possono durare che un tempo determinato, non per sempre.
Secondo i biologi, il corpo immagazzina le vitamine, se ne ha troppe, per un periodo determinato ma variabile secondo le vitamine e secondo le riserve disponibili. Infatti le vitamine si usano, invecchiano e muoiono, se non sono rimpiazzate.
Ecco una piccola tabella che mostra il periodo di immagazzinaggio delle vitamine. Esistono sicuramente altri periodi di immagazzinaggio concernenti gli enzimi, gli oligo - elementi e i sali minerali.
DURATA DI IMMAGAZZINAGGIO
Vitamina B12 . . . . . . . . . . . . . . . . . . da 3 a 5 anni
Vitamina A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . da 1 a 2 anni
Vitamina B9 o acido folico . . . . . . parecchi mesi
Vitamina C, B2, B6 . . . . . . . . . . parecchie settimane
Vitamina B1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . alcuni giorni
Ciò detto, il corpo che manca di vitamina B1 per esempio, può fare delle trasmutazioni biologiche nella flora intestinale, per fabbricare questa vitamina a partire da altri elementi presenti. È ciò che permette ai digiunatori di astenersi dal mangiare per due o tre settimane senza problemi.
Ma queste trasmutazioni hanno i loro limiti.
Infatti, una prima stabilizzazione di peso si verifica verso il 10° giorno di digiuno: sono le prime carenze che si manifestano con un rallentamento dell’eliminazione. Lì il corpo opera delle trasmutazioni per colmare queste prime carenze. Poi verso il 16° giorno del digiuno sopraggiunge un’altra stabilizzazione di peso, che dura tre giorni consecutivi, come la prima, ciò indica altre carenze ma che il corpo non può colmare con altre trasmutazioni.
Ne deriva che un digiuno di 40 giorni produrrà certamente delle carenze. Ora, siccome l’eliminazione reclama una certa quantità di vitamine, il corpo conserva quelle che gli restano per il funzionamento degli organi, cioè per sopravvivere. L’eliminazione si rallenta totalmente.
Notare che lo stock delle vitamine immagazzinate non è lo stesso in tutti gli individui. Una persona può avere vitamine B1 per 10 giorni, mentre un’altra non ne ha che per tre giorni. Così le capacità di trasmutazione non sono le stesse in tutti. Ecco perché bisogna sorvegliare i sintomi di eliminazione (stagnazione del peso, ecc.) prima di passare al semi - digiuno.
Anche la vitamina C, che può essere stoccata per parecchie settimane, non può avere lo stesso valore di una vitamina fresca quando passa il termine d’immagazzinaggio.
Questa scoperta altisonante, che permette l’eliminazione accelerata e intensiva, condanna definitivamente i digiuni lunghi, come inutili e dannosi. Così si perde tempo digiunando più di 20 -25 giorni.
PROPORZIONI DEI COLORITI RISCONTRATI NELLA SECONDA FASE DEL DIGIUNO
Nero 5% - denota l’assunzione di tranquillanti, anestetici e calmanti.
Senape 50% denota l’abuso di proteine.
Giallo 5% denota l’abuso di grassi (burro, olio, avocados).
Verde chiaro 1% - denota l’abuso di zucchero industriale.
Marrone 30% denota il consumo di caffè.
Bianco 10% - denota una difficoltà ad eliminare.
Il colore può rivelarsi in capo ad alcune ore o a parecchi giorni. Può coprire tutta la lingua o una parte soltanto. Non si può vederla chiaramente che alla luce del giorno, davanti ad una finestra, non la notte né con la luce artificiale.
Talvolta, si tratta di una o due barre sulla lingua, talvolta di una semplice macchia sul fondo.
CIO’ CHE COMPORTA IL SEMI - DIGIUNO
Il semi - digiuno comporta da un chilo a un chilo e mezzo di cibo al giorno, così ripartito:
- 400/800 grammi di mele (rosicchiare una mezza mela o una mela l’ora ogni ora a partire da mezzogiorno. Le persone la cui altezza arriva fino a 1,70 ne prenderanno 400 grammi. Quelle che superano 1,70 ne prenderanno 800 grammi. A rigore qualsiasi frutto va bene. Non variare se possibile. Bisogna tener conto della fame che può anche portare a modificare la quantità da mangiare.
- 500 grammi di crudità la sera a partire dal 3° giorno, presi in due volte, ( pomodoro, cetriolo, carota, peperone rosso, sedano coste, lattuga, finocchio). Bere un litro d’acqua o più tra mezzanotte e mezzogiorno. In caso di difficoltà a bere, aggiungere succo di limone al litro di acqua.
IL SEMI - DIGIUNO
PER LE STATURE PICCOLE . . . . . . . . . . . PER LE STATURE GRANDI
Mezzogiorno . . . mezza mela . . . . . . . . . . . . . una mela
Ore 13 . . . . . . . . . mezza mela . . . . . . . . . . . . . una mela
Ore 14 . . . . . . . . . mezza mela . . . . . . . . . . . . . una mela
Ore 15 . . . . . . . . . mezza mela . . . . . . . . . . . . . una mela
Ore 16 . . . . . . . . . mezza mela . . . . . . . . . . . . . una mela
Ore 17 . . . . . . . . . mezza mela . . . . . . . . . . . . . una mela
Ore 18 . . . . . . . . . mezza mela . . . . . . . . . . . . . una mela
Ore 19 . . . . . . . . . mezza mela . . . . . . . . . . . . . una mela
Ore 20 . . . . . . . . . 200 grammi di crudità . . . . . 200 grammi di crudità
Ore 21 . . . . . . . . . 200 grammi di crudità . . . . . 200 grammi di crudità
IN CASO DI COMPLICAZIONI GRAVI
In caso di complicazioni gravi come il singhiozzo persistente, i vomiti, l’impossibilità di inghiottire qualsiasi cosa, né solida né liquida ecc. bisogna dare del brodo caldo di ortaggi per uno o due giorni. Bisogna rifiutare di dare del brodo al paziente che non ha sintomi inquietanti.
Non dare questo brodo più di due giorni poiché la mancanza di vitamine in questo bolo cotto può produrre delle carenze. Proseguito durante una settimana, il brodo può provocare delle noie molto gravi, poiché il corpo ha esaurito col digiuno le sue riserve essenziali, e il brodo ne estrae ancora di più dal corpo.
Una digiunatrice aveva seguito il digiuno per parecchi giorni, ma la stanchezza estrema e sintomi gravi persistevano. Fui costretto a darle del pane e del formaggio, 2/3 fette il giorno. Suppongo che la sua mente rifiutasse l’idea di digiunare.
Un altro paziente rifiutava tutti gli alimenti a meno di aggiungere ad essi del sale. Io ero obbligato a dargli del sale.
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CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
In presenza della pressione economica sarebbe ingenuo attendersi che l’insegnamento medico, come pure la pratica medica, possano essere minimamente scientifiche. – GEORGE BERNARD SHAW.
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Dio era deluso dell’umanità. Cercò di finirla con gli umani rendendo alcune donne sterili. Ma il dottor Mefisto, premio Nobel della medicina, scoprì un farmaco affinché le femmine partorissero non solo dei gemelli ma anche dei trigemini e dei quadrigemini. Ancora una volta egli aveva trasgredito le leggi della natura. L’UOMO, LA SCIMMIA E IL PARADISO.
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Dio non è morto, come aveva detto Nietzsche. La Natura non muore mai: essa è eterna: L’UOMO, LA SCIMMIA E IL PARADISO.
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Fate prescrivere una purga al vostro cervello. Essa vi sarà meglio impiegata che nel vostro intestino. MONTAIGNE.
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Felice colui che conosce i propri limiti e li rispetta. Si può dire di una tal persona che è ponderata - J. TILDEN.
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Due giorni dopo Zelig fu guarito perfettamente. Hermès, il grande medico, scrisse un libro in cui provava che non sarebbe dovuto guarire. – VOLTAIRE.
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In Paradiso niente più servizio militare. Niente più armate, Né guerre, né rivoluzioni, né scioperi. Una primavera perpetua. Il polo Nord e il polo Sud erano diventate delle terre fertili in cui crescevano i frutti. Il ghiaccio e gli iceberg si erano sciolti. Gli eschimesi avevano un’altezza media di 1,80 m. e vivevano, non più 27 anni come una volta, ma 150 anni come tutti. L’UOMO, LA SCIMMIA E IL PARADISO.
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Non abbiate amarezza. È stato scritto che i medici abbandoneranno la loro attività nefasta, l’ombra dei loro vecchi fedeli volata via. – Autore sconosciuto.
Avventure fantastiche vissute
alla ricerca di una salute naturale
CAPITOLO 29
SONO UN CORRIDORE MARATONETA E CRUDIVORO
È contrario alla scienza affermare o credere che i medici non pratichino operazioni inutili o non inventino né prolunghino le malattie. George Bernard SHAW.
Ero alla scuola primaria quando, durante l’estate, il nostro professore ha annunciato un programma che ha cambiato tutta la mia vita.
Infatti, tutta la classe doveva correre dai 5 ai 6 chilometri, non per una competizione, ma nient’altro che per divertirsi.
Allora fin dalla prima corsa, io arrivai primo, lontano davanti agli altri. Ho assaporato, per la prima volta il gusto di vincere.
Avevo otto anni. Avevo impegnato per la prima volta il corpo e la mente.
Poi, all’età di 13 anni alla scuola di San Giustino, tenemmo i nostri primi giochi olimpici, sul terreno della scuola. I professori avevano fissato una corsa di 1,6 chilometri, intorno alla recinto della scuola. Due allievi soltanto hanno terminato la corsa. Ancora una volta fui io ad arrivare primo. Questa volta una graziosa ragazzina della mia classe mi appuntò un nastrino sul petto, e ciò mi piacque terribilmente, lusingando il mio orgoglio.
All’età di 15 anni, il mio allenatore, che era lui stesso un ex -corridore, mi parlò della corsa della maratona, che mi interessò vivamente. È così che nel 1980 io corsi i 42 chilometri della mia prima maratona.
Correre era divenuto in tal modo un ingrediente essenziale della mia vita.
In seguito fu l’igienismo e l’alimentazione cruda che ne furono il secondo. Ciò non è successo in un solo colpo. E grazie a tre fattori mi sono lanciato quale corridore di maratona.
I TRE FATTORI
1) Mangiando frutti, crudità e noci varie io sono diventato più cosciente del funzionamento autocurativo del mio corpo.
2) Io posso d’ora in avanti correre più facilmente senza i problemi digestivi passati.
3) Ho acquisito una nuova ottica sulla maratona e su me stesso. In effetti, mangiando frutti, crudità e noci varie, io sono più in armonia coi bisogni del mio corpo. Ciò che ho notato per primo è che il corpo si cicatrizza più rapidamente. Per esempio, le distorsioni delle caviglie guariranno in alcuni giorni mentre mettevano una settimana per rimettersi quando mangiavo come tutti carne, pollame, latticini, cereali, alimenti fabbricati, un poco di frutti e delle crudità.
In seguito le stecche della tibia che mi avevano sempre posto un problema hanno cessato completamente di importunarmi, fin da quando sono diventato un corridore maratoneta.
Infine io bevo meno durante le corse, poiché ricavo l’acqua di cui ho bisogno dai frutti e dalle crudità. Prima io bevevo durante la corsa una decina di volte, ma attualmente cinque volte mi bastano. Io traspiro assai poco. Coloro che mi guardano durante la corsa lo notano e ne parlano.
LA MIA FILOSOFIA
La mia filosofia al riguardo della digestione è che è meglio correre agevolmente che avere dei problemi digestivi.
Prima, avevo molti gas e crampi di stomaco. Mangiando tutto crudo e in buone combinazioni i miei gas sono scomparsi come pure i crampi di stomaco. È molto importante rispettare le combinazioni alimentari. Ma bisogna anche mangiare quantità moderate. Ho notato che mangiando meno, godo di più della corsa e mi preoccupo di meno dei problemi digestivi!
Dalla mia più giovane età, quando ero ancora un corridore primitivo e più tardi divenuto un corridore maratoneta, sono stato sempre attratto dagli alimenti naturali. Ricordo perfettamente che durante i miei allenamenti intensi, una voce interiore mi diceva:
“Tu non mangerai un giorno che frutti, crudità e noci. Questa sarà la tua via!
UN PASTO CONVENZIONALE
Quattro anni dopo, ho provato a mangiare un pasto come tutti, composto di pane integrale, minestra di pisellini spezzati, con un’insalata natura, a mezzogiorno e sera.
L’indomani ero debole e malato. Mia madre praticava l’alimentazione naturale e io le avevo detto che preferivo vivere qualche anno di meno ma mangiare gli alimenti convenzionali che mi davano piena soddisfazione. Ma ecco che finalmente nel 1985 io mi sono detto:
Basta questa roba, io voglio mangiare d’ora in avanti alimenti naturali e prima di attendere i 25 anni in ottobre.
Ecco come sono arrivato a diventare crudivoro. Io non mangio che frutta, crudità e noci varie, a tutt’oggi. Le corse di maratona mi hanno aperto delle nuove prospettive e ogni volta che io corro provo una gioia e una soddisfazione considerevole.
LA MIA BIOGRAFIA PERSONALE
Sono alto 1,70 m e peso 58 chili. Sono nato a Santa Chiara dove sono stato allevato. Dal 1985, io faccio parte del gruppo igienista RSNH e sono crudivoro al 100% da allora, Ho corso 6 maratone pur restando crudivoro.
Dal 1980 ho corso 15 maratone e più di 80 corse, di cui alcune di 20 chilometri. Ho corso tutti i giorni dal 1982 e dal mese di Settembre mi alleno a correre ogni settimana 100 chilometri per preparare la maratona di Los Gatos in California, l’8 novembre 1987.
Lavoro attualmente nella banca Wells Fargo a tempo pieno e nella vendita a tempo parziale. Ho un diploma commerciale BS della Scuola Superiore di Santa Clara e dell’Università di San Josè.
RON CACHOPO (tradotto dalla rivista “NATURALLY, THE HYGIENIC WAY” Vol. S n.4, Nov -Dic. 1987).
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Nota dell’Editore Americano
La madre di Ron ha 48 anni. Anche lei corre delle maratone. Nella maratona del 1987 fu la prima della sua età a Los Gatos in California. È anche un’adepta dell’igienismo e mangia tutto crudo da due anni.
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N.D.I.R.
Noi formuliamo tutte le nostre riserve al riguardo del consumo delle noci diverse che i grandi primati non mangiano per niente o quasi.
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
Bisognerebbe radiare dall’albo medico i medici malati e incapaci di guarirsi
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Delle mostruosità come le vaccinazioni non sono fondate sulla scienza ma sul denaro. – GEORGE BERNARD SHAW.
CAPITOLO 30
NOI ABBIAMO L’AIDS
Sarebbe un beneficio per l’umanità che i cuochi e la loro arte fossero annientati. – BUCHAN.
Signor Mosséri,
Permettetemi di prendere alcune righe per presentarmi. Il mio nome è Ughetta Beaudin e ho 46 anni. Attualmente sono in anno sabatico. Quando lavoro, sono direttrice di una scuola elementare nel Quebec.
Fino alla scorsa settimana io mi sentivo in buona salute. Ma in seguito a circostanze che preciserò più avanti, ho appena scoperto che sono sieropositiva, dunque colpita dal virus dell’AIDS.
Io devo sposarmi quest’estate con un tecnico specializzato in materiale di macelleria, latteria e ristorazione. Il mio compagno si chiama Quellette. Ha 42 anni. Da 5 anni il suo lavoro si svolge ad Haiti.
Ora, dal nostro ultimo soggiorno nel novembre 1987 ha avuto una brutta influenza, è dimagrito molto (circa 7 chili) in seguito a una diarrea persistente. Una dottoressa Haitiana ha chiesto un test dell’AIDS ed esso è risultato positivo. I risultati sono stati confermati da altri test eseguiti in Quebec ed è in occasione di questi ultimi test (che io ho dovuto subire) che io ho conosciuto il mio stato di salute. Spiegarvi lo choc emotivo che noi subimmo sarebbe superfluo.
Ma fortunatamente nel nostro sgomento abbiamo messo mano sul vostro libro IL GULAG DELL’AIDS. Trovo che la descrizione che voi fate della malattia è molto positiva e credo sinceramente che è possibile vivere in salute con uno stile di vita e un’alimentazione equilibrata, senza dimenticare uno spirito positivo e disteso.
Il mio compagno è in uno stato di profonda depressione, non dorme più, non si interessa a niente, se non è ai segni di malattia che il suo corpo gli trasmette. Soffre di pruriti, di pizzicori, di eruzioni che somigliano a puntute di zanzare e che appaiono e scompaiono su diversi punti del suo corpo. Ha avuto una piccola diarrea dal mese di novembre e le sue feci spesso sono inconsistenti. Non ha febbre. Ha ripreso i sette chili ma ne ha perduto di nuovo due dopo quest’ultima diarrea. È fermamente convinto che può guarire se esegue un digiuno sotto la vostra direzione.
Vengo dunque allo scopo di questa missiva, che è di conoscere le condizioni della cura col digiuno che voi dirigete e se questa cura è alla portata della nostra borsa. Vorremmo che ci fissaste una data per intraprendere questa cura.
Noi non prendiamo alcun antibiotico e siamo molto restii a sottoporci ad un’altra serie di test per ora. Il mio compagno ha smesso di fumare e di bere alcol.
Noi dobbiamo ritornare ad Haiti per il mese di febbraio e io devo riprendere il lavoro nel mese di luglio. I nostri sforzi e la vostra guida verranno certamente a capo di questa malattia.
Resto nell’attesa di una risposta favorevole e vi ringrazio dell’attenzione che riserverete alle nostre richieste.
Ughetta Beaudin
Ecco la lettera seguente che io inviai al signor Mosséri, quando mi ha chiesto i nostri precedenti:
Caro signor Mosséri,
il mio compagno aveva sofferto molto di ulcere, di scabbia, di eczema o di psoriasi al viso, di bronchite, di tosse. L’influenza che egli ha avuto recentemente fu curata con gli antibiotici per un mese intero.
Ad Haiti si mangia molto speziato, si beve alcol e si fuma. Il mio compagno era come tutti. Mangia carne 4 volte il giorno, sotto una forma o sotto un’altra.
Per un anno, non ha dormito che tre ore o quattro ore per notte. Due anni fa, era legato ad una prostituta haitiana, che deve avergli trasmesso malattie sessuali che egli non sapeva. Ad Haiti tutti vivono di prostituzione: uomini e donne.
Il mio compagno pesa 67 chili per un’altezza di 1,73 m. Ha dei gangli gonfi all’inguine e al collo. Il centro della sua lingua è molto rosso, ciò che denota l’ulcera e i bruciori di stomaco di cui soffre di quando in quando.
Quanto a me, ho sofferto in passato di sinusite, di cistite, di poliuria, di depressione nervosa, stanchezza, esaurimento. Non avevo la gioia di vivere. Mi trascinavo, senza reazione. Prendevo tranquillanti e altri medicinali per trattare tutte queste malattie. Ho avuto pruriti, punti dolorosi tra le scapole, la gola contratta e il respiro corto. Le tonsille furono tolte durante la giovinezza. Avevo anche delle cisti sul collo dell’utero che furono bruciate. Avevo anche un tumore al seno che si è riassorbito da solo in due anni. Ho avuto la fortuna di imbattermi in un medico che non ha voluto l’operazione. È raro.
Le mie regole sono distanziate da due a tre mesi, abbondanti e dolorose con dei grumi di sangue. Provo dolore alla schiena dietro la testa, come una sorta di nevralgia o un’irritazione al palato da parecchi anni. Soffro da molto tempo di un’afta intorno alle labbra che mi brucia.
Oltre a tutto ciò, ci viene annunciato che abbiamo l’AIDS! No, così non si può vivere, preferiamo morire.
Il signor Mosséri ci riceve. Temiamo il digiuno, ma rifiutiamo i frutti che egli ci presenta, preferendo cominciare subito il digiuno
Nella prima settimana di digiuno, Réjean sente la gola gonfia e irritata. Il suo viso è coperto di psoriasi rossa che egli aveva l’abitudine di sopprimere precedentemente con una lozione al cortisone, in 24 ore.
- è meglio, mi si è detto, che essa esca mentre non si fa niente per soffocarla.
Egli teme la diarrea periodica che aveva da tanti anni. Si vedrà quando egli comincerà il semi - digiuno.
Quanto a me, ho dei bottoni su tutto il corpo e mi gratto spesso. Un’eliminazione insomma. Le afte mi bruciano intorno alla bocca.
Primo risultato del digiuno: al 12° giorno del digiuno le punture di vespa sono scomparse. Infatti Réjean all’arrivo aveva parecchi bottoni del genere punture di vespa, su tutto il suo corpo.
Per me, Ughetta, gli ematomi che avevo da vent’anni sulle mie gambe sono scomparsi. L’irritazione alla gola alla gola che avevo da un mese è scomparsa anch’essa.
Al 14° giorno noi siamo passati al semi - digiuno. Réjean va al bagno normalmente tutti i giorni e sente una fame acuta. Egli inoltre avrebbe dovuto essere più costipato e non sentire la fame, ma egli è in stato di denutrizione e gli alimenti passano troppo velocemente per procurargli beneficio. La sua lingua non si colora, contrariamente alla mia che diventa gialla dal secondo giorno del semi - digiuno.
Al 20° giorno della cura, la psoriasi che devastava il suo volto è scomparsa all’80% e il suo mal di gola al 50%. È impressionante a quale velocità la pelle del suo viso si è schiarita.
NOTE DI A.M.
Ughetta si annoia e non sopporta di restare a letto tutto il giorno. Ella ha una crisi di nervi, vuole uscire a camminare un poco qua e là. Cosa avrebbe fatto all’ospedale dove i malati sono tenuti a letto? In breve, ella vuole partire per visitare Parigi. È venuta per fare turismo o per curarsi? è molto frivola. Le spiego che guasterà la cura del suo compagno, ma non vuole sentire niente. Io le avevo detto che ella non aveva niente, né AIDS né niente e che doveva riprendere il suo lavoro. Mi risponde che ha l’impressione di perdere il suo tempo da me. Non sembrano molto convinti. Réjean è molto impressionato da quello che ha sentito alla televisione e pensa che l’AIDS ad ogni modo è incurabile. Pensa anche di suicidarsi. La scomparsa pressoché totale della psoriasi e tutti gli altri risultati miracolosi non sembrano sufficienti per annullare il dominio medico sulla sua mente.
Ella aveva chiesto a suo figlio, che abitava con loro, di andare ad abitare altrove, per paura del contagio. A casa sua, lava i bicchieri scrupolosamente come se l’AIDS potesse trasmettersi in un modo o nell’altro.
Ho capito bene che nulla poteva calmarli se non un’analisi dopo la cura. Ma questa analisi effettuata troppo presto svelerebbe le carenze normalmente dovute al digiuno. Bisogna attendere alcuni mesi per farla. Infatti, bisogna dare al corpo il tempo di fabbricare dei globuli bianchi.
Réjean sente una forte fame, il che mi costringe ad aumentargli i frutti a 700 grammi e le patate a un chilo il giorno. Interrompo il semi - digiuno e gli servo il menù normale. Essi vogliono visitare Parigi, non sapendo che dopo una tale cura hanno bisogno di riposo. Ma venire in Francia senza visitare Parigi sembra loro impossibile. E il loro AIDS? L’hanno per caso dimenticato? È l’umore di Ughetta che reclama un cambio di ambiente.
Réjean sente ancora un punto doloroso alla schiena. È un’infiammazione acuta proveniente dalla bronchite cronica, diventata acuta. La sua causa è il tabacco. Si tratta della guarigione in corso. Essa sparirà in una o due settimane.
CITAZIONI DI SCRITTORI CELEBRI
Si parla di “timbri”, di “zucchero”, di “scarificazione”, di “punture”. Che c’è di più anodino? La vaccinazione è così vestita in un velo di benignità. Ciò è così presentato in modo amabile affinché le anime sensibili e pusillanimi non siano impressionate! – Dr. Jacques KALMAR.
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Nessuno ad oggi ha inventato un metodo preciso e sicuro per misurare la vitalità, cioè l’energia nervosa. In attesa non si può misurarla man mano che essa è consumata, in modo tale che si ignora la quantità di cui si dispone. Io dubbio del resto che sia mai possibile poiché la forza funzionale non costituisce solamente la vitalità o l’energia nervosa, ma essa si rapporta anche alla somma dei tessuti in buono stato di funzionamento che l’individuo possiede. La vitalità (energia nervosa) è la forza vitale intangibile che si possiede alla nascita. È ciò che occasiona la funzione di un organo. La somma del lavoro che un organo può compiere rappresenta la sua capacità funzionale. E il totale della capacità di lavoro di tutti gli organi insieme può essere chiamata la capacità organica totale. Ne segue che la somma della forza funzionale di un soggetto è l’energia nervosa (vitalità) + la capacità organica totale. E la capacità organica totale è la somma di tutte le capacità funzionali di ciascun organo. Le capacità funzionali degli organi possono essere misurate fisiologicamente fino a un certo punto. Può darsi che verrà un giorno in cui si sarà capaci di misurare la vitalità. - Dottoressa V. V. Vetrano, Hygienic Review, gennaio 1980.
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Una sorta di pericolo più sensibile risultava dallo stato fisiologico della popolazione tutta intera. “La salute dei poveri è quella che è” dicevano i medici, “ma quella dei ricchi lascia a desiderare”. Non era difficile trovarne le cause. L’ossigeno necessario alla vita mancava nella città, si respirava un’aria artificiale, i trust dell’alimentazione, che compievano le più ardite sintesi chimiche, producevano vini, carne, frutta, ortaggi fittizi. Il regime che essi imponevano causava disturbi negli stomaci e nei cervelli. I miliardari erano calvi a diciotto anni, alcuni tradivano a momenti una pericolosa debolezza di mente; malati, inquieti, essi davano delle somme enormi a degli stregoni ignari e si vedeva esplodere improvvisamente nella città la fortuna medica o teologica di qualche ignobile inserviente di bagno divenuto terapeuta o profeta. Il numero degli alienati aumentava senza posa. I suicidi si moltiplicavano nel mondo della ricchezza e molti si accompagnavano con circostanze atroci o bizzarre che testimoniavano di una perversione inaudita dell’intelligenza e della sensibilità. - ANATOLE FRANCE (L’isola dei pinguini).
Del medesimo autore:
IL DIGIUNO MIGLIOR RIMEDIO DELLA NATURA
Sommario:
Capitolo 1 - la preparazione del digiuno: la preparazione per stadi - il rilassamento - per quelli che temono il digiuno - il poliziotto poltrone e sciatto - i vecchi malati mentali o nervosi - la preparazione - la purga.
Capitolo 2 - la condotta durante il digiuno: lo scaldino e la coperta elettrica - l’attività fisica - senz’acqua si può morire - il bagno di sole senza abbronzatura - le docce, le abluzioni intime, i bagni di vapore - i bagni di alghe marine - bere l’urina? - l’autotrasfusione - lo zucchero e il miele - le tisane - l’argilla e il magnesio - i massaggi e gli altri trattamenti.
Capitolo 3 - la stimolazione e l’eliminazione: metodi di stimolazione - danni della stimolazione - come far fallire l’eliminazione
Capitolo 4 - le purghe e i clisteri durante il digiuno
Capitolo 5 - i sintomi e le crisi durante il digiuno: le vertigini - la febbre - i mal di testa - le coliche - la debolezza - l’insonnia - la sensibilità al rumore - il nervosismo - sanguinamenti delle gengive - sputi - alito cattivo - palpitazioni - il polso irregolare - la barra sul petto - i vomiti di bile - il delirio - le allucinazioni - lo svenimento - il coma - le crisi di follia - le urine cariche di sabbia, tinte di sangue e le crisi di calcoli - la tetania - le convulsioni - gli spasmi - la sensibilità alla luce del giorno - le mestruazioni - la paralisi durante il digiuno - la difficoltà di respirare - gli incidenti cardiaci scatenati per rimbalzo durante le crisi di eliminazione - i dolori a i reni o ai polmoni - la febbre alta e irregolare con un forte dolore al ventre
Capitolo 6 - la pesata quotidiana
Capitolo 7 - in quale momento si può passare alla seconda fase del digiuno? non si deve mai interrompere un digiuno! - la vera fame - la prostrazione -la brutta cera e lo stato generale - il polso irregolare - la barra sul petto, la sensibilità alla luce, i vomiti dopo 15 giorni, la tetania, la paura di incidenti cardiaci da rimbalzo - le riserve squilibrate - la stabilizzazione del peso.
Capitolo 8 - seconda fase: il semi digiuno e la lingua colorata
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una scoperta prodigiosa - la legge n.° 8 bis - un esperimento col tarassaco - la lingua è lo specchio degli intestini - le tre fasi del digiuno - durata delle riserve vitali - come ho determinato la razione del semi - digiuno - la conferma del ph - proporzioni dei colori incontrati - cosa comporta il semi - digiuno - in caso di complicazioni gravi.
Capitolo 9 - la prima evacuazione dopo il digiuno: come sapere se il tappo è incollato (premiti) o non incollato - il guanto in caucciù
Capitolo 10 - il menù dopo la cura: si può fare baldoria dopo il digiuno? - gli alimenti ricchi e concentrati, il lievito - le proteine dopo il digiuno - la vera fame e la falsa fame - il sistema dewey dei due pasti - il sistema cornaro - il sistema thomson - quale menù dopo la cura - i mini pasti - le tentazioni - un atleta - quali alimenti mangiare dopo il digiuno? - i piedi di elefante - le analisi - quando una seconda cura? la semi cottura - il menù dopo la cura - una storia triste
Capitolo 11 - comportamento dopo il digiuno: bisogna cambiare lo stile di vita - v’è una differenza enorme - cos’è la guarigione - i sedativi - bisogna ricercare il sollievo? - il potere di rigenerazione - il digiuno non è che la metà del cammino - il digiuno non è il solo mezzo - l’eredità - le malattie incurabili - il tempo guarisce tutto ? - la pazienza - i sostituti - si possono evitare tutti gli errori?
Capitolo 12 - chi non deve digiunare: gli scheletrici - i malati cardiaci - le donne incinte
Capitolo 13 - i casi dell’ultima ora: le complicazioni mortali - i morti negli ospedali - morto per stupidità
Capitolo 14 - l’igienismo: un sistema rivoluzionario - la peggiore delle superstizioni: l’idea di rimedio - le industrie colpevoli. appendice: alla ricerca della salute naturale. Avventure fantastiche vissute.
Capitolo 15 - ho messo 3 anni per ritrovare: il peso, il colorito e la vitalità
Capitolo 151 - non ho più paura del cancro: la colite - i miei reni guariti
Capitolo 16 - la zona e la periartrite
Capitolo 17 - la mia febbre e la mia faringite
Capitolo 18 - la mia sclerosi a placche: visione doppia - i mal di testa - esami inutili
Capitolo 19 - ho guarito il mio glaucoma in 3 giorni!
Capitolo 20 - nessun bisogno di estrogeni: avevo un’infezione uterina - i contraccettivi - come riconoscere un coagulo
Capitolo 21 - il mio tumore al ganglio del collo
Capitolo 22 - il mio bambino aveva la febbre: l’errore di chiedere una diagnosi - c’è pericolo a lasciar salire la febbre? - l’intelligenza somatica
Capitolo 23 - avevo una depressione terribile e dieci altre malattie (reumatismo, sciatica, artritismo, obesità, ritenzione d’acqua, fibroma, reni e vescica malati, tiroide, cuore, ulcera, allergie, influenze, ecc.) - sangue nelle urine e tiroide affetta.
Controcopertina:
L’autore studia in questo libro originale e rivoluzionario la questione del digiuno.
Noi vediamo spesso cani e gatti malati digiunare in un angolo tranquillo. Perché ubbidiscono a questo istinto curioso?
Quanto tempo si può sussistere digiunando? Quanti giorni si può digiunare senza rischi per la salute?
Praticato dai primi uomini, dall’inizio dell’umanità, il digiuno fu in seguito utilizzato dai Greci nei loro templi sacri, per guarire le malattie incurabili.
è vero che il digiuno può guarire malati colpiti da affezioni gravi? Come è possibile?
Perché il Corano, libro sacro dei mussulmani, ordina ai fedeli: “Digiunate e guarirete”?
Questo libro vi aprirà orizzonti nuovi ai quali non avreste mai pensato.
Avvertenza
Affinché la gente possa scoprire questo scomodo ma validissimo ed economico metodo di cura, ho trascritto in apposite pagine di questo blog la mia traduzione di quattro della ventina di libri scritti dell’eminente igienista francese Albert Mosséri, il quale non era solo un teorico, ma metteva in pratica nella sua casa di cura il risultato dei suoi studi restituendo la salute a migliaia di malati, magari considerati incurabili dalla fanfarona medicina ufficiale.
Avevo messo i link per saltare alle varie parti di ogni pagina e funzionavano, ma ben presto ho dovuto toglierli, probabilmente perché questo blog dà fastidio alla lobby medico - farmaceutica e qualche suo compare, deve aver fatto in modo che i link, oltre a non funzionare più, producessero anche l’errore 404, NOT FOUND, causando così l’uscita dal blog.
Pertanto, per andare alle varie voci occorrerà trascinare la barra di scorrimento o usare Pagina Giù magari dopo aver cliccato sul testo di questa pagina.
Per andare alle altre pagine servirsi dei link presenti in fondo a questa pagina web o sulla colonna di destra all’inizio di questa pagina
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